Non solo movida: la Spagna del nord è la destinazione ideale per un viaggio di natura, arte e ricchi sapori

Scritto da: battirena
non solo movida: la spagna del nord è la destinazione ideale per un viaggio di natura, arte e ricchi sapori

Ero stato  a Torrelavega, a pochi km da Santander nel 1998. Solvay produce soda e bicarbonato come a Rosignano, dove ho lavorato fino al 2008, anche a Torrelavega. Appunto nel 1998 per scambio di esperienze ero stato in quello stabilimento per alcuni giorni. In quella occasione avevo potuto visitare un po’ della regione ed in particolare Santillana del mar, con dei paesaggi costieri così diversi dai nostri. Era stato il mio primo viaggio in aereo e al ritorno mi ero fermato a Barcellona dove ero stato raggiunto dalla moglie, anche lei al primo emozionante volo. Da quel giorno per dire la verità ne abbiamo fatti i molti (di voli e viaggetti). Mi ero promesso di tornare in queste regioni del nord della Spagna e cosi è stato, anche se a distanza di qualche annetto (meglio tardi che mai)!

Diario di viaggio

Saragozza

Partenza da Pisa (Ryanair) per Girona, graziosa città visitata qualche anno fa, da qui in bus a Barcellona e ancora in bus con destinazione Saragozza. Una bella cavalcata attraverso la Catalogna e la arida e collinare Aragona. Saragozza si trova su una lunga oasi fluviale sull’Ebro. Il Canale Reale rende fertile la zona che altrimenti sarebbe piuttosto arida e improduttiva. Dalla nuovissima stazione degli autobus e della Renfe costruita nei pressi del quartiere della Esposizione Internazionale del 2008, in breve (bus) raggiungiamo il nostro hotel situato molto vicino al centro storico. Anche se piuttosto stanchi causa viaggio e anagrafe, diamo un’occhiata al centro e cioè alla grandiosa plaza del Pilar sulla quale si affaccia la Basilica de Nuestra Señora del Pilar, che dall’altro lato si immerge nel Tago; scopriamo anche la cattedrale di La Seo e resti della vecchia città romana. Come molte città spagnole, anche Saragozza presenta il multiforme volto di città che presenta un gran numero di stili architettonici frutto delle culture e dei popoli che si sono succeduti dai romani, agli ebrei, musulmani, cristiani ecc.

La cattedrale, il cui interno mi è piaciuto molto, fu costruita nell’arco di quattro secoli sui resti di una moschea e presente grande varietà di stili. La grandiosa basilica invece fu costruita a partire dal XVII secolo ed è una costruzione rettangolare con grande cupola centrale e altre dieci minori ricoperte di azulejos e quattro torri angolari. All’interno si apre la Capilla di Nostra Signora del Pilar (pilastro), con soffitti ornati da dipinti di Velasquez e Goya che contiene una piccola statua della Madonna posta sul pilar così come sarebbe apparsa a San Giacomo che si stava recando a Santiago de Compostela. Per questo motivo la chiesa è meta di un notevole pellegrinaggio.

Sulla grande piazza, animatissima di sera, si affacciano anche il palazzo della Lonja con la sua volta a crociera, l’Ayuntamiento (statua di Augusto) e anche il museo Goya. Da non perdere il Mercato Centrale (si mangia bene con poco) e naturalmente il quartiere del Tubo dove i vicoletti traboccano di piccoli locali dove si mangia divinamente a base di tapas annaffiate magari con vermuth (provare per credere). Il tutto in centro città. Da fare anche una bella passeggiata lungo l’elegante Paseo de la Indipendiencia. Ma la più affascinante visione della città e della cattedrale è dal ponte sull’Ebro, verso sera, quando si accendono le luci. Da non perdere, come la visita al Castillo de la Aljaferia, antico e maestoso palazzo dei re moreschi divenuto poi castello e dimora dei re d’Aragona dove si accavallano numerosi stili architettonici rendendo il percorso più che piacevole. Se avete tempo per girare la città magari visitando anche la modera zona dell’Expo usate il bus turistico che per l’intera giornata vi costerà  solo € 4,50 a testa..

Bilbao e dintorni

Dopo due notti trascorse a Saragozza, lasciamo la città e sempre in comodo bus raggiungiamo Bilbao. Il viaggio è piacevole: si attraversa l’Aragona e la Navarra dal tipico paesaggio arido e collinare per entrare nei Paesi Baschi, che si presentano con il verde rigoglioso delle valli e delle colline ricche di foreste di faggi e querce. Questo piacevole paesaggio ci accompagnerà nei prossimi giorni durante il nostro vagabondare tra Paesi Baschi, Cantabria e Asturie fino a Oviedo. A Bilbao “sbarchiamo” nella moderna stazione intermodale di San Names, a due passi dallo stadio dell’Atletico Bilbao che una volta permetteva il tesseramento solo ai calciatori di origine basca. La città è stata veramente una piacevole sorpresa. Dopo la crisi post industriale la città è decollata: presenta un centro rinnovato e moderno pieno di vita, in particolare di giovani, e di attività di vario genere. Molto è dovuto al Museo Guggenheim, modernissimo edificio di pietra e vetro sulle rive del Rio de Bilbao, nel quale si specchia, con le sue splendide coperture di titanio. Può sembrare una avveniristica nave in procinto di solcare gli oceani o lo spazio infinito. All’interno troverete collezioni permanenti e temporanee di importanti artisti di arte moderna, pop, minimalista, astratta ecc. Da non perdere il famoso “ragno” sul fiume e Puppy, il cagnone di 12 metri fatto di fiori dalla parte del centro. Il Guggenheim è senza dubbio il simbolo del risveglio della città in chiave moderna insieme al nuovo aeroporto progettato da Calatrava e al ponte Zubizuri sul Rio. Ma Bilbao presenta anche un delizioso centro storico, il Casco Viejo, con la cattedrale e la bella plaza Nueva ricca di locali dove si può gustare le ricche tapas locali (pintxos). Con l’ascensore potete salire fino alla basilica di Begoña, luogo di devozione, da dove si gode un bellissimo panorama: scendere a piedi è un piacere. Sempre ai margini del Casco si trova il mercado de la Ribera che noi abbiamo frequentato moltissimo, visto che si mangiano deliziosi e vari pintxos a prezzi accettabili. Da non mancare la salita in funicolare (che parte nei pressi del ponte Zubizuri) al monte Artxanda dal quale si gode un grandioso panorama della città.

Chi per qualsiasi motivo, si trova a Bilbao non può mancare di vedere San Juan de Gaztelugatxe. Si trova a nord-est di Bilbao tra i paesi di pescatori (ora di villeggiatura) di Bakio e Berneo. È un isolotto roccioso alto circa 80 metri sulla cima del quale si trova il piccolo eremo di San Giovanni, costruito dai pescatori nel X secolo e a lui dedicato. L’eremo è accessibile con uno stretto sentiero che discende dall’ingresso e poi, dopo aver attraversato un ponte, sale con più di 200 scalini fino alla chiesetta. Uno spettacolo. Secondo la leggenda, dopo la salita si dovrebbe suonare la campana dell’eremo per tre volte ed esprimere un desiderio. La chiesetta ospita anche offerte votive di marinai sopravvissuti ai naufragi. Il luogo riceve migliaia di visitatori durante l’anno ed è meta di una processione votiva il 24 giugno, festa di San Giovanni.

Un po’ di logistica

Da Barcellona a Saragozza e Bilbao si viaggia con bus ALSA, compagnia che copre quasi tutta la Spagna. Le stazioni degli autobus sono spesso nuove, moderne e integrate con le stazioni dei treni e facilmente raggiungibili dal centro delle città. Prezzi abbastanza accessibili e buoni e precisi gli orari. A Bilbao abbiamo usufruito spesso del tram che corre lungo il Rio compiendo un percorso circolare intorno al centro. A Saragozza soggiorniamo presso l’hotel Esperia quasi in centro e con ottima colazione. A Bilbao i prezzi sono piuttosto alti in questo periodo e ci accomodiamo per tre notti presso Ibis City vicino a San Names : minimale, ma sufficiente! Mangiamo spesso al mercato della Ribeira facilmente raggiungibile con il tram, ottimo (per noi). Con il bus 3517, che parte da Plaza Muyua in centro, si viaggia verso Geztelugatxe (la visita è gratis, ma occorre prenotare) ! Se capite un po’ di spagnolo scordatevi di capire qualcosa che viene detto in basco: è incomprensibile!

Santillana del Mar e dintorni

La prossima tappa è Santillana del Mar, che raggiungiamo con il solito bus con cambio a Torrelavega. Santillana, un po’ all’interno della costa cantabrica, è un’incantevole cittadina che conserva il suo aspetto medioevale con le stradette lastricate, case e nobili palazzotti con i caratteristici balconi di legno e ornati da stemmi nobiliari. L’insieme offre uno spaccato della vita nobiliare terriera spagnola nell’arco di qualche secolo. I palazzi più importanti sono il Palacio del Marques (dove nacque il poeta Lope de Vega) e la casa de los Hombrones, con stemmi della casata. Notevole anche la collegiata del XII secolo con il chiostro romanico. La cittadina è meta di un notevole flusso turistico anche perché a pochissimi chilometri si trovano le grotte di Altamira che contengono le bellissime pitture paleolitiche (10000-35000 anni fa) raffiguranti vari animali come bisonti, cavalli, cervi e le famose impronte delle mani dei nostri progenitori artisti. Le grotte furono scoperte nel 1879, attualmente non sono visibili, ma ne è stata ricostruita una copia esatta visitabile e emozionante con annesso un interessante museo. Il tutto immerso in un verdeggiante parco: noi ci siamo andati a piedi e di prima mattina per evitare la folla. Picasso disse che dopo Altamira, tutto è decadenza.

Da Santillana, sempre con mezzi pubblici, andiamo a Santander, capoluogo della Cantabria, città di mare in parte ricostruita dopo il tremendo incendio del 1941. È una città piacevole e piena di vita, specialmente in estate per le sue belle spiagge a cavallo della verdeggiante penisola della Magdalena. Visitiamo il centro e poi facciamo una piccola escursione marittima nella Bahia. All’inizio del lungomare si trova lo spettacolare Centro Botin, costruito su progetto di Renzo Piano con terrazze panoramiche e utilizzato come luogo di ritrovo e centro espositivo. Sempre da Santillana visitiamo le cittadine lungo la costa. Il litorale è infatti frastagliato, ricco di spiagge e impervie scogliere con alle spalle verdeggianti colline. Veramente un bel paesaggio.

San Vincente de la Barquera è un delizioso borgo raggiungibile con un lungo ponte del XV sec, a trentadue arcate. Su uno sperone di roccia a picco sulla frastagliata costa si trova i si trova il Castillo del Rey del XIII sec uno dei meglio conservati di tutta la Cantabria e  della bella Iglesia de Nostra Senora de los Angeles (XIII secolo) di impianto romanico-gotico con due bellissimi portali Dalla chiesa si gode una vista spettacolare sull’estuario del fiume incorniciato dalle montagne. Belle le spiagge nei pressi.

Comillas è una cittadina un po’ più grande, che deve la sua fortuna al primo marchese di Comillas (XIX secolo) che dopo aver fatto fortuna a Cuba con il tabacco tornò al suo paese di nascita e fece di tutto per abbellirlo, seguito poi dalla borghesia locale. Così la cittadina è ora una notevole località turistica e balneare che presenta, oltre a un grazioso centro storico, palazzi ed edifici costruiti da importanti architetti modernisti catalani. Da non perdere El Capricho de Gaudí, costruita appunto da un giovane Gaudí per l’avvocato del marchese e che è un inno alla natura e alla fantasia. Da vedere anche il Palazzo de Sobrellano, il favoloso palazzo neogotico del marchese e opera del modernista Martorell e l’Antica Universidad Pontificia. Fate anche un salto al vecchio cimitero che domina la città con il suo monumentale angelo e che in parte è costruito all’interno di una vecchia chiesa priva di copertura.

Sorpresa! Quando siamo in partenza per rientrare a Bilbao e da qui con volo Volotea a Firenze riceviamo la notizia che il nostro volo è soppresso per scioperi vari. Prossimo volo dopo tre giorni. Volotea non ci da nessun supporto quindi dobbiamo annullare la prenotazione e farne una nuova naturalmente a prezzo triplicato. Nessun rimborso. Ci spostiamo a Torrelavega, in un piccolo appartamento centrale dove stiamo benissimo. Torrelavega non offre molto, ma impieghiamo un po’ di tempo a visitare lo Stabilimento Solvay (quello del 1998). Il giorno dopo sempre in bus torniamo a Santander e a piedi, dal centro storico percorrendo la bella passeggiata a mare, raggiungiamo la verdeggiante Peninsula de la Magdalena punteggiata di lussuose ville e che termina con il promontorio dal quale si gode una bella vista sulle belle spiagge sottostanti. Corona il promontorio il Palacio de la Magdalena, in stile eclettico, fatto costruire dall’amministrazione della città per farne dono alla famiglia reale che per diversi anni la usò per le vacanze estive. Attualmente è utilizzata dall’Università Internazionale. Il parco è percorribile anche con trenino turistico.

Dato che ci hanno “allungato” le ferie, sempre in bus da Torrelavega andiamo a Oviedo, capoluogo delle verdeggianti Asturie. È una città Patrimonio dell’Umanità, allegra, ricca di monumenti e sede universitaria. Nel centro storico si trova la Catedral de San Salvador con la Camara Santa che è anche in nucleo originale. Nell’antistante piazza assistiamo a una rappresentazione storica che ricorda il primo pellegrinaggio ufficiale verso Santiago de Compostela operato dal re Alfonso II e da tutta la sua corte. Da non perdere il mercato di El Fontan e la piazza con i portici e le vecchie sidrerie dove si beve appunto il sidro, bevanda locale a base di mele in apposite bottiglie. Con il bus A2 saliamo sul monte Naranco dove si trovano, isolate nel verde, la piccola chiesa di San Miguel de Lillo e il Palacio de Santa Maria del Naranco due perle dell’arte preromanica asturiana e risalenti a prima del 1000. Dato che si siamo visitiamo anche il piccolo ma interessante Museo de Interpretacion del Preromanico. Dall’alto si vede bene anche l’avveniristico Palazzo delle Esposizioni del solito Calatrava. Finito ! La mattina dopo, da Torrelavega sempre in bus, torniamo A Bilbao e dopo ultimo pranzo spagnolo al mercato della Ribeira ci imbarchiamo per Firenze e da qui torniamo a casa!

Informazioni utili

Tutti i nostri spostamenti sono stati fatti con mezzi pubblici prenotati in gran parte in anticipo e tutto è andato bene, escludendo il volo di ritorno su Firenze! A Santillana abbiamo alloggiato quattro notti presso la Posada Camino de Altamira un po’ fuori centro dove abbiamo usufruito anche di una favorevole combinazione con mezza pensione considerando che la sera, al ritorno dalle visite, eravamo piuttosto stanchi. Le ultime tre notti a Torrelevaga le abbiamo trascorse in appartamento in centro, comodo, nuovo e ben organizzato. Quindi pranzetti qua e là, cena a casa. Tutto è filato abbastanza bene! Un po’ costosa in particolare causa allungamento forzato, ma bella vacanza in una bella regione accogliente e a prova di viaggiatore.

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