Non sarà un’avventura…
Ore 4.00 del 23 luglio 2012
Suona la sveglia e la nostra avventura ha inizio… Polinesia Francese e New York il sogno si avvera! Per questa avventura inizialmente avevamo pensato a un fai da te ma poi per fortuna ci siamo affidati all’agenzia Cartorange di Milano nella persone di Guia che ci ha organizzato un viaggio da sogno! Partiamo da Linate dove alle 5 del mattino c’erano già un sacco di persone al check-in di Alitalia, da non crederci! Prendiamo il volo per Parigi e poi da lì il mitico volo Air Tahiti che dopo un numero infinito di ore ci ha portato a Los Angeles e poi alla tanto desiderata Papeete. L’aereo è pieno di coppie in viaggio di nozze italiane e subito scambiamo quattro chiacchiere… alle ore 20 di lunedi arriviamo a Papeete (ma qui in Italia è già martedi mattina perché ci sono 12 ore in meno di fuso orario). Appena scesi dall’aereo ci accoglie un leggero vento caldo, che sembra proprio darci il benvenuto in questa isola magica e poi dentro all’aeroporto una bellissima danzatrice polinesiana con i suoi suonatori ci accoglie con danze sensuali…..dopo aver ritirato i bagagli usciamo e vediamo una folla di persone polinesiane, con in mano un sacco di collane di fiori ed il profumo del tiare ci inebria. Che accoglienza meravigliosa!! E abbiamo iniziato a sentire Ia parola Iaorana che ci ha accompagnato per tutto il viaggio…
A Tahiti abbiamo deciso di fermarci 3 notti e abbiamo pernottato al Manava Suite Resort che ha una piscina spettacolare, al contrario di quello che avevamo letto che non valesse la pena visitare Tahiti ma bastava solo passarci, noi abbiamo deciso di fare il giro dell’isola e abbiamo preso una piccola auto a noleggio. Il giorno dopo il nostro arrivo, abbiamo iniziato la nostra avventura Tahitiana dalle fantastiche “Roulotte di Place Vaiate” a Papeete assieme ad un’altra coppia di italiani Antonio e Tiziana. Si tratta di una piazza dove ogni sera a partire dalle 18 ci sono un sacco di camioncini che cucinano “ogni ben di Dio” a prezzi economici, abbiamo speso circa € 20 in due mangiando carne alla griglia squisita o pesce, tra cui il famoso piatto tipico polinesiano “mai mai au lait de coco”, pesce crudo al latte di cocco. Quel giorno a Papeete abbiamo trovato un po’ di confusione perché la popolazione stava scioperando contro il governo a causa dell’aumento dei prezzi soprattutto della benzina e aveva addirittura bloccato le strade principali costiere con camion e ruspe… abbiamo subito capito che non scherzavano affatto, qui in Italia non avevamo mai visto una cosa del genere.
Il giorno dopo abbiamo salutato i nostri amici e siamo partiti per il giro dell’isola, per prima cosa siamo andati al Marché de Papeete ad acquistare il pranzo al sacco e qualche gadget tipico, poi abbiamo visitato la Cattedrale e siamo partiti seguendo la strada verso sud in direzione Papara. Ci siamo fermati a vistare il Marae Arahurahu, tempio tradizionale polinesiano, tranquillo imponente e ben tenuto e abbiamo visto e fotografato i famosi TIKI (statue sacre). C’era una natura incredibile… fiori da ogni parte, palme e piante altissime che ci hanno accolto con grande stupore. Proseguendo sulla strada ci siamo fermati al Bain de Vaima, un fiume frequentato dai tahitiani che vi affluiscono da tutta l’isola per fare il bagno in quest’acqua cristallina poiché credono che abbia virtù salutari, noi però ci siamo limitati a bagnare le mani anche se la tentazione di fare un bel tuffetto era forte! Subito dopo ci siamo fermati a visitare i giardini della sorgente di Vaipahi, un percorso di sentieri molto vasto tra laghetti, palme, una foresta di mape (castagni) e un sacco di fiori e ninfee, un bellissimo paesaggio con una grandiosa cascata. E’ incredibile la bellezza di questa natura tropicale incontaminata…ci ha accolto e avvolto in una pace e tranquillità mai provata. Abbiamo ripreso la nostra macchinina e abbiamo deciso andare verso la parte sud a Tahiti Iti per fermarci a pranzare sulla spiaggia di Maui, una striscia sottile di spiaggia selvaggia e naturale frequentata da gente del posto. Ci siamo messi sotto una palma (stando attenti ai cocchi) e per la prima volta abbiamo visto le donne polinesiane fare il bagno nella laguna con addosso il tipico pareo. Che donne… o meglio che belle balene viste le dimensioni! Dopo pranzo si è alzato un forte vento che ci ha permesso di vedere sulla costa a nord molte persone che cercavano di fare surf tra le onde, perfino ragazzini molto giovani. Dopo aver attraversato il villaggio di Tiarei abbiamo visitato le cascate di Faarumai e abbiamo ammirato questo panorama ricco di una fitta vegetazione e di tre cascate imponenti… qui abbiamo visto per la prima volta un mahu, cioè un uomo allevato come una donna che si veste e comporta come una donna. Sulla nostra fedele guida Lonely Planet abbiamo letto che nella società polinesiana i mahu sono accettati come parte integrante della società e nei giorni successivi ne abbiamo visti tantissimi soprattutto come camerieri nei resort. Sulla strada che abbiamo percorso abbiamo visto un sacco di Chiese di ogni ordine e confessione che ci hanno lasciato un po’ dubbiosi e ci hanno fatto pensare a quanti danni hanno fatto gli europei nel tentativo di evangelizzare la popolazione di queste isole. Un’altra caratteristiche sono i cani randagi e galli e galline sparsi ovunque che ci hanno spiegato servono alla popolazione perché mangiano dei fastidiosi insetti. Abbiamo anche visto molte case polinesiane… case semplici con tetti di lamiera e a volte senza infissi e vetri alle finestre, ma piene di tende colorate e di persone che stanno fuori dalle case con galli, galline e cani. Concludendo il nostro giro dell’isola ci siamo fermati a fare un tuffo sulla particolare spiaggia di sabbia nera a Point Venus, proprio qui Cook durante il suo soggiorno di tre mesi nel 1729, avrebbe dovuto cronometrare il passaggio di Venere davanti al sole, per poter calcolare la distanza dalla terra al sole. Verso le 18 siamo tornati a riportare la macchina al noleggio dell’aeroporto e poi stanchi morti ci siamo incamminati per 5 km verso il nostro resort… che giornata però!
Il mattino dopo siamo rimasti a rilassarci in piscina mentre al pomeriggio siamo partiti con il primo volo interno Air Tahiti destinazione Moorea. Il volo è durato solo 15 minuti ma volavamo talmente bassi e sopra l’oceano che già mi vedevo la bocca di un bello squalo tigre pronto ad assaggiarmi… A Moorea siamo stati 3 notti alla Pension Green Lodge in mezza pensione, un bellissimo albergo polinesiano dove Brigitte e suo marito ci hanno accolto divinamente e dove si è creato anche con gli altri ospiti un clima familiare incredibile. Qui abbiamo conosciuto Franco ed Emanuela , un’altra coppia in viaggio di nozze. Al Green Lodge siamo stati nella camera proprio sopra la casa principale e sembrava una casa sull’albero perché per salire c’era una scala di legno e dentro sdraiandosi sul letto, si vedeva il tetto a capanna, poi c’era un bagno molto carino con la doccia che dava sul terrazzino!
Il giorno dopo abbiamo noleggiato uno scooter e siamo partiti all’avventura verso il Lagoonarium, dopo 10 minuti di barca siamo arrivati su un Motu nascosto paradisiaco! Bungalow pieni di conchiglie, mare smeraldo e giardini di coralli… una cosa mi vista! Entriamo in acqua con la nostra nuova macchina fotografica e dopo 5 minuti ci abbandona… entra tutta l’acqua dalla custodia subacquea che doveva resistere fino a 30 metri… che nervi! Purtroppo non avevamo portato la reflex e quindi niente foto per tutto il giorno! Alle 11.30 la guida del motu ci ha chiamato per dare da mangiare ai pesci e per la prima volta abbiamo visto un quantitativo enorme di pesci di ogni colore e dimensione e una decina di razze nere grosse che si lasciavano accarezzare come dei gattini. C’erano anche dei bambini con noi ed era uno spettacolo vederli giocare con le razze… dopo questo spettacolo non poteva che tornarci il buon umore! Alle 14 la scena si è ripetuta e questa volta siamo entrati in acqua con maschera e scarpine e abbiamo visto oltre ai mille pesci colorati e le razze anche una grossa murena che abbiamo accarezzato e una ventina di squali pinna nera e uno pinna bianca che prendevano il pesce direttamente dalle mani della guida! Peppe appena ha visto la murena ha fatto un balzo indietro ma poi rassicurato dalla guida l’ha accarezzata un sacco di volte ed era molto contento…io invece ero incantata e non riuscivo a credere a quello che stavamo vivendo. L’uomo che domina i pesci del mare con tanto amore….che mistero! Alla sera siamo tornati al Green Lodge e assieme a Franco ed Emanuela siamo andati al TIKI VILLAGE, un villaggio polinesiano ricostruito dove di giorno fanno vedere la vita polinesiana di una volta e alla sera fanno dei bellissimi spettacoli di danze polinesiane con 60 ballerini e ballerine polinesiani. Ne vale davvero la pena perché i danzatori sono bravissimi e lo spettacolo dura un’ora e mezza però ci è costato quasi € 50 a testa.
Il giorno dopo abbiamo preso un’auto a noleggio e siamo andati a scoprire la parte nord di Moorea perché a sud non ci sono spiagge, siamo passati dalla Baia di Cook e dalla baia di Opunohu e siamo saliti al belvedere per fare delle bellissime foto panoramiche, poi ci siamo fermati alla Jus de fruits, una fabbrica di succhi di frutti che purtroppo era chiusa ma nel negozio ci hanno fatto assaggiare tutti quelli alcoolici…siamo usciti belli storti ma felici! Abbiamo proseguito e nei pressi di Hauru Point siamo approdati su una spiaggia privata (ci è costata solo € 10) e deserta…..c’eravamo solo noi due con un mare cristallino e palme di cocco cascanti nel mare…un vero paradiso!!! Nel pomeriggio siamo poi corsi a comprare le perle nere tipiche polinesiane da Gérome e poi abbiamo riconsegnato al pelo l’auto a noleggio. Che dire Moorea ci è rimasta proprio nel cuore….siamo stati benissimo al Green Lodge e abbiamo mangiato molto bene (a parte il coriandolo che lo mettevano ovunque).
Il giorno seguente siamo partiti per Taha’a e appena siamo scesi dall’aeroporto di Rahiatea abbiamo incontrato “Il Capitano” che con il motoscafo ci stava aspettando per portarci alla Pension Fare Pea Iti dove saremmo rimasti 3 notti. Qui la Pension era veramente lussuosa, noi avevamo il bungalow giardino il più piccolo che avevano ma troppo bello… in tutto c’erano 4 bungalow, il ristorante, una bellissima piscina con lettini relax e il molo sopra la laguna. Siamo stati benissimo e Brigitte la propietarià è stata deliziosa…
Il giorno dopo al mattino abbiamo deciso di fare l’escursione a Le jardin du coral su un motu con la barca del Capitano… siamo partiti assieme agli altri ospiti e andavamo con la barca sopra un mare cristallino/smeraldo che sembrava volassimo… il colore era esteso all’infinito! Ci siamo fermati a metà strada a dare da mangiare alle razze e poi abbiamo proseguito per andare a fare snorkeling al giardino dei coralli, una zona tra due motu con l’acqua alta 1 metro con dei coralli incontaminati dagli splendidi colori. Abbiamo nuotato e dato da mangiare ad un sacco di pesci colorati e abbiamo perfino visto il velenoso pesce scorpione e un polipo. Al ritorno Il Capitano ha iniziato a dire che sentiva odore di balena… e ad un tratto proprio davanti alla nostra barca abbiamo visto mamma balena ed il suo cucciolo! Erano due megattere più o meno di 12 e 6 metri, che molto probabilmente erano entrate nella laguna per proteggersi maggiormente per via del piccolo. Le abbiamo seguite per un po’ e poi ci sono passate proprio sotto la barca… enormi! Siamo tornati alla Pension tutti entusiasti per questo incontro inaspettato e poi noi due ci siamo fatti portare su un motu deserto e siamo rimasti a rosolare al sole un paio d’ore. Il giorno dopo abbiamo noleggiato uno scooter e abbiamo fatto il giro dell’isola andando a visitare la Valleé de la vanille dove producono la miglior vaniglia dell’isola, un ricovero per le tartarughe marine e una Ferme Perlier dove nascono le famose perle nere polinesiane.
La mattina seguente all’alba abbiamo salutato con un grosso abbraccio Brigitte che ci ha regalato le collanine di conchiglie di rito e siamo partiti con Il Capitano per andare all’aeroporto dove abbiamo preso il volo per Bora Bora… durante il tragitto Peppe ha avuto l’onore di guidare il mitico motoscafo! Bora Bora è l’isola più famosa e più turistica dell’arcipelago delle Isole della Società e subito atterrati ci siamo accorti di quanti turisti c’erano. Abbiamo pernottato 3 notti al Pearl Beach Resort optando per un fantastico bungalow owerwater proprio sul mare. Che dire… il posto era paradisiaco… mare cristallino, palme sabbia bianca e un servizio di primo livello. Visto il posto abbiamo deciso di non fare escursioni (troppo care) e di goderci questi 3 giorni nel relax assoluto usufruendo di tutto ciò che un resort di questo livello ci poteva offrire. Il nostro bungalow owerwater era davvero bello e con ogni confort, ideale per chi è in viaggio di nozze e vuole un po’ godersela…al nostro arrivo ci hanno offerto una bottiglia di vino bianco locale, una perla nera e un massaggio che non mi sono lasciata scappare… che goduria! Di solito al mattino prendevamo il sole sul balcone che era rivolto a sud e facevamo il bagno scendendo direttamente dalla scaletta del bungalow, mentre al pomeriggio andavamo in spiaggia e incontravamo sempre molti italiani in viaggio di nozze tra cui Antonio e Tiziana che avevamo conosciuto a Papeete. Insomma abbiamo passato 3 giorni all’insegna del relax e del lusso, ma possiamo dire che le Pension polinesiane sono di gran lunga migliori perché offrono quel clima familiare che qui proprio mancava.
Con Bora Bora si era concluso il giro tra l’arcipelago delle Società e siamo partiti alla volta di Rangiroa, l’isola più grande delle Tuamotu e più selvaggia rispetto alle isole che avevamo visto fino ad ora. Dopo un’ora e mezza di volo siamo atterrati e ci ha accolto Norbert il padrone della Pension Tevahine Dream dove siamo rimasti 2 notti. La struttura è composta da 5 bungalow direttamente sulla laguna arredati in stile zen polinesiano ognuno diverso dall’altro, il nostro aveva il gabinetto e la doccia all’aperto, un letto a baldacchino e il parquet… tutto pulitissimo e splendido. La zona comune era una grossa terrazza sul mare tutta di legno dove alla sera andavamo a mangiare assieme agli altri ospiti della Pension. C’erano francesi e due svizzeri tedeschi simpaticissimi… a tavola si parlava in francese e poi io traducevo quel che capivo a Peppe. Norbert mangiava con noi e ci raccontava alcune storie sull’isola.
Il giorno seguente assieme agli svizzeri abbiamo deciso di andare alla Lagun Blue anche se le condizioni del mare non erano ottimali. Ci sono venuti a prendere e con 14 persone abbiamo letteralmente rischiato la vita su una barchetta di 10 metri che sembrava venir ingoiata fra le onde paurose della laguna. Tanta fatica e paura però ci è stata ripagata quando siamo arrivati alla Laguna….un posto unico con l’acqua bassissima e cristallina con un sacco di squali pinna nera con cui abbiamo anche fatto il bagno e dato da mangiare. Insomma un’esperienza unica in tutti i sensi! Alla sera Norbert ci ha organizzato una cena zen in stile cinese-polinesiano, una sorta di bourguignon di pesce deliziosa! Il giorno dopo siamo andati assieme al gruppo della Pensione a vedere il Pass di Rangiroa dove di solito ci sono i delfini che saltano tra le onde, ma quel giorno purtroppo non si sono fatti vedere e poi abbiamo visitato una bottega di artigianato dove abbiamo comprato delle perle nere. Abbiamo salutato con un grosso abbraccio e un po’ di nostalgia Norbert e siamo partiti alla volta di Tikeau l’ultima isola che avremmo visitato (sigh sigh).
All’aeroporto abbiamo trovato due donnone che ci hanno portato con la jeep a prendere una sorta di zattera moderna per raggiungere la Pension Relais Royal collocata su un motu privato. Qui abbiamo pernottato 2 notti in un bungalow beach carinissimo direttamente su una spiaggia naturale di sabbia rosa la più bella che avessimo mai visto, la Pension era gestita da sole donne e dal marito di Madame la padrona. Anche qui abbiamo trovato un’accoglienza calorosa e impeccabile, ci hanno fatto perfino la torta con le candeline e ci hanno fatto ballare al suon dell’ukulele (tipico strumento polinesiano simile ad un mandolino). Come escursione abbiamo deciso di andare mezza giornata all’Isola degli Uccelli un’isola a 2 ore di distanza piena zeppa di 4 specie di uccelli, sono talmente tanti che anche la guida ci ha detto che non si sa quanti siano….noi camminavamo nella vegetazione e gli uccelli se ne stavano tranquilli sui rami bassi a guardarci indifferenti o forse incuriositi. Al ritorno abbiamo visto un bellissimo arcobaleno sul mare. Il giorno dopo siamo rimasti alla Pensione perché non eravamo in ottima forma e ci siamo goduti la bellissima spiaggia rosa…fino alla nostra partenza per tornare a Papeete.
Con un po’ di nostalgia siamo atterrati a Papeete per goderci le ultime ore polinesiane e siamo andati al Mercato di Papeete a spendere gli ultimi soldi rimasti…..verso le 20 siamo arrivati all’aeroporto per prendere il volo per Los Angeles che partiva alle 23 e con grosso stupore siamo venuti a conoscenza che c’era sciopero del personale di bordo di Air Tahiti e che non saremmo partiti! Abbiamo pernottato nel meraviglioso Intercontinental Resort di Tahiti e il giorno dopo ci hanno imbarcato, assieme a Valentina e Andrea, sul volo per Auckland in Nuova Zelanda, poi San Francisco e finalmente dopo 3 giorni New York! Ma questa è un’altra storia…
Elena & Giuseppe