Non è la Roma delle cartoline di FICTION

Il mio primo viaggio a Roma l’ho fatto quando avevo 6 anni; ero coi miei. Lì mio zio era andato per trovare lavoro e ci aveva ospitato per alcuni giorni. Non ricordo molto di quel viaggio. Poi con la scuola, al primo anno delle superiori. Beh, i monumenti che ha Roma ce l’ha solo lei! San Pietro, il centro della cristianità, il Colosseo,...
Scritto da: Nensy P.
non è la roma delle cartoline di fiction
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Il mio primo viaggio a Roma l’ho fatto quando avevo 6 anni; ero coi miei. Lì mio zio era andato per trovare lavoro e ci aveva ospitato per alcuni giorni. Non ricordo molto di quel viaggio. Poi con la scuola, al primo anno delle superiori. Beh, i monumenti che ha Roma ce l’ha solo lei! San Pietro, il centro della cristianità, il Colosseo, dove i primi cristiani venivano trucidati (paradossi delle grandi città). I fori imperiali. Che belli i fori imperiali: pensare che lì gli antichi romani contrattavano, facevano feste, si riunivano ed erano felici. Che bello doveva essere vivere a Roma in quel periodo! A me sarebbe piaciuto molto.

Villa d’Este, che non sta proprio a Roma, ma in una città vicino è pure emozionante! Tutta quell’acqua. Mamma mia, mai vista tanta acqua tutta insieme, apparte al mare, chiaramente! Comunque alle superiori, quell’anno è stata solo una visita culturale. Anche se sono stata rapita dalla bellezza di quella città, volevo coglierne gli aspetti diversi. Così fa un vero viaggiatore, e così ho voluto fare io.

Nel 2000 parto insieme a Concy, la mia amica del cuore: come Thelma e Louise. Il padre di Thelma (Concy – io ero Louise) ci ha prestato la sua ritmo. E’ ancora una bella auto anche se ha i suoi annetti, e per noi è stata come una Ferrari: la nostra spyder verso la meta finale: Roma! Abbiamo percorso tutta la strada da Campobasso in un fiato. Ed eccoci alle porte della Città Eterna! Come ci batteva il cuore! Entrando in città, dopo l’autostrada passiamo davanti agli studi di cinecittà. Wow esiste davvero cinecittà: chi sa che film stanno girando lì dentro! E gli spettacoli! Se vivessimo a Roma, io e Concy c’infileremmo sempre lì, staremmo a vedere gli attori che entrano ed escono. Che emozione! Poi sempre in auto siamo arrivate alla basilica di San Giovanni: era come me la ricordavo, grande e bella! A Roma ci ospitava un amico di Concy, Luciano. Lui è di Termoli, ma vive a Roma, fa il cameriere in un bar a Trastevere. Luciano ci ha dato le chiavi di casa e ci ha detto di fare come se fossimo a casa nostra, di entrare e uscire quando volevamo. Potevamo fare come volevamo, non c’era bisogno neanche che cenassimo insieme. In pratica non l’abbiamo visto quasi mai, quando noi entravamo lui usciva e viceversa, non ci ha fatto mai sentire a disagio o in obbligo. Che grande ospitalità! Io a Roma ho voluto visitare di nuovo le chiese e i Monumenti. Ho una particolare predilezione per i monumenti di Roma. Roma è una città che trasuda arte! Però non abbiamo visto solo quelli.

Vicino al Colosseo, esiste una collinetta che si chiama Colle Oppio, lì c’è la mensa della Caritas. Ci siamo passate per caso. Era pieno di poveri che andavano lì a mangiare. Siamo entrate anche noi, ma un signore ci ha detto che dovevamo fare una tessera. Ci aveva scambiate per barboni! Invece noi volevamo capire qualcosa di più della piaga della povertà a Roma. Quel signore ci ha spiegato che lì danno il pranzo a più di mille poveri al giorno. Sono sia immigrati che Italiani e non hanno soldi allora vanno lì. Poverini! Ci ha chiesto se li volevamo aiutare, non quel giorno, ma l’indomani e infatti l’indomani ci siamo andate e li abbiamo aiutati. La sala della Caritas è bella. E’ divisa in tre stanzoni con i tavolini. Chi serve a tavola deve pulire dove i barboni (che loro chiamano ospiti, non barboni) magiano e far sedere gli altri. Poi alla fine, quando gli ospiti se ne sono andati, mangiano pure i volontari. E anche noi abbiamo mangiato con loro.

Mentre eravamo lì abbiamo parlato con alcuni di questi ospiti. Sono persone molto umane! Non credevo che lo fossero così! Anche questo deve fare un viaggiatore: non proprio dare da mangiare ai barboni, ma conoscere la realtà del luogo, e a Roma c’è anche quella realtà lì. Poi ci hanno detto che se volevamo conoscere ancora un po’ di questa realtà potevamo andare alla Stazione Termini. Anche là c’erano i barboni. Una ragazza ci ha detto che quella zona è terribile, perché è piena di ubriachi. Infatti li abbiamo visti anche noi. E ci sono pure tantissimi immigrati. E molti sono poverissimi e vivono per strada. Un vecchio faceva anche pipì in stada lì davanti alla stazione, perché viveva là. A me queste cose mettono tristezza, ma sono la realtà.

Poi una cosa strana ci è successa a Roma. C’era il gay-pride! Abbiamo visto tantissimi gay che marciavano tutti mascherati per le strade del centro. Tutti colorati che cantavano. Poi sono andati al Circo Massimo a fare il raduno. E’ bello vedere che i monuimenti antichi sono usati anche oggi, un po’ come l’arena di Verona, che ci fanno ancora i concerti. A Campobasso non ci sono così tanti gay (è pure vero che venivano da tutta Italia), ma comunque non sfilano in strada o non dicono che sono gay.

Roma è anche questa cosa qui: sono tutti molto strani! A Roma vanno vestiti un po’ come gli pare. Ci sono i punk, li abbiamo visti a piazza di Spagna, ci sono gli Hare Krisna che suonano. Poi hanno in moltissimi il pirsing che da noi non è tanto diffuso. A Roma non suonano le campane come da noi. Io credevo che a mezzogiorno suonassero tutte le campane insieme, invece no.

Poi a Roma c’è un grande traffico, un sacco di gente, sempre e dappertutto. Non stai mai in silenzio: poi le ambulanze e le macchine della polizia.

A via del Corso una mattina un’auto blu (quella dei politici – lì vicino c’è il Parlamento) per poco non ci investiva! Anche un taxi ci stava per investire e anche un pulman e 2 motorini. Corrono tutti a Roma.

Poi abbiamo incontrato anche l’onorevole Mastella. Passeggiava tranquillamente vicino al Parlamento: io pensavo che avesse la scorta, invece non ce l’aveva. Una signora mi ha spiegato che ai politici piccoli non gliela danno.

Insomma sia io che Concy siamo tornate dopo 10 giorni.

Sono stati 10 giorni in cui abbiamo scoperto un mondo diverso dal nostro: molto più frenetico. Abbiamo conosciuto tanta gente strana e abbiamo fatto tante esperienze. Ci hanno anche fatto una multa.

Roma è troppo bella. Spero di poterci tornare prima o poi: è una città che mi affascina e che non smette mai di stupirmi.

Nensy



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