Non di solo un racconto di viaggio

Il mio non vuole essere un racconto di viaggio ma siccome sono rimasta un po’ delusa nel leggere nella sezione dedicata all’Egitto solo descrizioni di villaggi o crociere sul Nilo tutto compreso dall’Italia vorrei provare a riempire il vuoto. Le mie “esperienze egiziane” sono plurime. La mia “prima volta” è stata nel 1987, con la...
Scritto da: Alessandra Sonnati
non di solo un racconto di viaggio
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Il mio non vuole essere un racconto di viaggio ma siccome sono rimasta un po’ delusa nel leggere nella sezione dedicata all’Egitto solo descrizioni di villaggi o crociere sul Nilo tutto compreso dall’Italia vorrei provare a riempire il vuoto.

Le mie “esperienze egiziane” sono plurime.

La mia “prima volta” è stata nel 1987, con la mia famiglia: una crociera superclassica + una settimana ad Hurgada, che pur non essendo già allora quello sconosciuto villaggio di pescatori era comunque molto diversa dall’Hurgada di oggi.

Sono poi tornata in Egitto come prolungamento di un viaggio in Giordania, questa volta, un po’ più cresciuta in compagnia di amici In quell’occasione, dopo una visita alle località di interesse turistico in Giordania ci siamo imbarcati ad Aqaba (in Giordania) , con destinazione Nuweiba (in Egitto), per poi dirigerci in Dahab, in allora un posto tranquillo, poco conosciuto, con poche e spartane strutture e un turismo prevalentemente israeliani e routard. L’ascensione al monte Sinai per assistere al tramonto e un sosta al monastero di Santa Caterina hanno interrotto il nostro soggiorno “marino”.

A chi volesse fare lo stesso percorso via mare suggerisco però di informarsi: infatti questa esperienza risale a diversi anni fa e non so se la linea di traghetto esiste ancora. Avverto inoltre che la traversata è necessario buono spirito di adattamento: sia all’andata che al ritorno il numero di turisti presenti non ha superato la decina.

Qualche anno dopo sono seguiti una settimana di immersioni ad Hurgada, una a Sharm e una a Marsa Alam.

Ma quello che voglio provare a raccontare è un giro archeologico dell’Egitto, fatto nel 1998.

Organizzazione dall’Italia: volo aereo con andata sul Cairo e ritorno su Hurgada e una settimana in Hotel ad Hurgada, doppia guida turistica (lonely planet e guide du routard), uno zaino con i vestiti e gli oggetti personali e uno con le attrezzature subacquee di entrambi.

Arrivati al Cairo e trovata una sistemazione in uno dei tanti hotel, abbiamo speso tre giorni, tra Museo egizio, piramidi, il gran bazar, moschee… Alla stazione del Cairo abbiamo acquistato i biglietti del treno notturno dal Cairo ad Assuan . La biglietteria ricordo che era in un posto introvabile fuori dalla stazione al secondo piano di un edificio fatiscente dove, se non me l’avessero indicato, non sarei certo entrata a cercare la biglietteria! Chissà, magari adesso è in un posto più visibile.

Il treno notturno dal Cairo ad Assuan (o a Luxor, unica altra fermata) lo consiglio veramente a tutti.

E’ di costo contenuto, si sale la sera sul treno per scendere a Luxor al mattino presto o ad Assuan poco dopo, la sistemazione era nuovissime cuccette doppie con aria condizionata (molto pulite) e la cena (vassoietto tipo aereo) è compresa nel prezzo del biglietto, così come la colazione, che viene servita al momento della sveglia dal capotreno. Arrivati ad Assuan, ci siamo sistemati in un hotel e dopo aver visto le decine di navi attraccate al molo abbiamo deciso di stravolgere i nostri programmi – che prevedevano di proseguire il nostro itinerario via terra – e di provare a vedere se qualche nave era disposta a prenderci a bordo, pagando evidentemente la nostra parte. Abbiamo avuto fortuna, e così, due giorni dopo e dopo le visite di rito ci siamo imbarcati, destinazione Luxor.

Sulla nostra stessa nave hanno trovato un passaggio anche due ragazzi australiani e due olandesi. La nave era stata prenotata da un tour operator spagnolo e – pur di buon livello – non era neanche lussuosa. Meglio. Così, ci sentiti più a nostro agio! Inutile dire che il prezzo che abbiamo spuntato è stato inferiore ai prezzi normalmente praticati dai tour operator italiani.

La crociera prevedeva le soste classiche e – con nostra sorpresa – una volta a bordo abbiamo scoperto che nel prezzo da noi pagato per la nave erano compresi i trasferimenti e gli ingressi ai luoghi di interesse turistico. Abbiamo completato con qualche visita extra.

Arrivati a Luxor, ci siamo dedichiamo alle visite per un paio di giorni e quindi abbaimo acquistato i biglietti per l’autobus di linea che ci ha portato, dopo un viaggio reso ancora più lungo dal caldo di agosto, ad Hurgada.

Qui, ad attenderci, unico strappo al fai da te, una settimana in un villaggio turistico, prenotata dall’Italia.

La settimana tra un’immersione ed un’altra è volata.

Finita la nostra settimana ad Hurgada abbiamo preso l’aereo che ci ha riportato al Cairo e quindi in Italia. Ci sono poi stati una settimana di immersioni ad Hurgada, una a Sharm ed una a Marsa Alam. Che dire? Durante il mio soggiorno a Sharm sono andata a rivedere Dahab – che dista qualche decina di chilometri – e l’ho trovata trasformata. Ormai ha questa nomea di posto alternativo finto hippy e non è più molto tranquilla. Rimane comunque un posto gradevole per coloro che non amano le grandi costruzioni e i grandi complessi turistici.

A Marsa Alam il mare è indubbiamente molto bello, in compenso le immersioni non sono entusiasmanti e sono un pò ripetitive. E’ stato emozionante nuotare con i delfini, solo noi, 5 o 6 subacquei, senza le barche dei turisti del “Dolphin Tour” e vedere una “mamma delfino” che allattava il suo piccolo. Emozionante anche l’incontro con il dugongo (questo però dalla spiaggia e senza bombole). Devo però ammettere che a me Marsa Alam sta un pò strettina. Nel bel mezzo di un pianoro desertico non offre possibilità di spostamento se non con le gite organizzate dell’hotel. Però i panorami sono bellissimi.

Un paio di consigli a tutti.

Primo: andate in Egitto e se volete organizzatevi da soli il viaggio. Noi non abbiamo mai avuto problemi, le strutture e i collegamenti non mancano certo.

Secondo: anche se siete in un villaggio provate comunque a organizzarvi le gite da soli. Non è solo una questione di risparmio ma avrete così la possibilità di gestirvi i tempi e i di scegliere i luoghi da visitare, in completa autonomia. I tassisti di Sharm ad esempio saranno pronti ad accompagnarvi, anche tutto il giorno, a Dahab o al monastero di Santa Caterina o ovunque lo vogliate.

Quanto ad Hurgada mi viene invece raccontato che spesso gli autobus delle gite a Luxor vengono scortati…Forse anche per scoraggiare chi volesse provare ad andarci da solo. Mah! Terzo: Anche se non siete subacquei chiedete ai diving dei villaggi se potete passare una giornata in barca. Barriera corallina assicurata e spesso anche un approdo in prossimità di qualche isola che volendo potrete raggiungere a nuoto e sopratutto un’acqua trasparente e di un azzurro bellissimo.

Quarto: Se proprio non vi ho convinto e preferite i viaggi tutto compreso provate almeno dal trattenervi dal criticare il cibo, dal lamentarvi che gli spaghetti in hotel non sono al dente o che il personale è lento, che l’animazione è troppo animata o troppo poco e così via… Per queste cose non è necessario essere in Egitto, anzi sono proprio le cose che snaturano ed appiattiscono i luoghi. Sareste in grado di distinguere un villaggio in Egitto da uno in Tunisia o in Messico? L’aprirsi a comportamenti, cibi e incontri è il bello di un viaggio! Dopo quest’ultima nota un pò polemica, vi saluto.

Ciao, A&S



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