Nicaragua

Arrivammo in nicaragua dalla frontiera del costarica vicino a la cruz nel guanacaste e ci fermammo subito allo splendido lago di nicaragua, dove con delle barchette si arriva all'isola di ometepe. L'isola e formata da due enormi coni vulcanici, con una giungla fittissima. il posto è molto bello, anche se come in tutto il nicaragua le strutture...
Scritto da: Paolo Motta
nicaragua
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Arrivammo in nicaragua dalla frontiera del costarica vicino a la cruz nel guanacaste e ci fermammo subito allo splendido lago di nicaragua, dove con delle barchette si arriva all’isola di ometepe. L’isola e formata da due enormi coni vulcanici, con una giungla fittissima.

il posto è molto bello, anche se come in tutto il nicaragua le strutture turistiche sono ad un livello molto più basso che lo spartano, bisogna adattarsi(ai tempi il miglior albergo era l’ometepe hotel).

si può fare trekking, giri della costa in barca o riposarsi su una amaca bevendo il rum locale che è spesso citato come il migliore del mondo.

da ometepe si può anche arrivare con delle barche all’arcipelago delle san blas ritrovo di artisti centoramericani e con un’atmosfera molto hippie.

dopo ometepe arrivammo in autostop a managua, la capitale. La città allora era ridotta male, il centro città infatti non esisteva più dato che era stato bombardato dal dittatore somoza quando i sandinisti iniziarono ad entrare nella città. I nomi delle vie non esistono, non c’erano trasporti pubblici.

la cosa incredibile è la differenza tra alcuni quartieri. Ci sono barrios ricchissimi, con ville cintate, telecamere e guardie private, ferrari e rolls, dall’altra parte della strada ci sono sterminate bidonville piene di bimbi nudi che giocano nel fango! all’epoca era molto rischioso andare in giro di notte, anche in taxi.

altro fatto incredibile era il ristorante italiano “magica roma” che sitrovava in uno dei barrios più ricchi; infatti era ,ai tempi, gestito da due ex-terroristi italiani latitanti uno delle B.R. Ed uno dei N.A.R. (mah!). Abbiamo mangiato niente di speciale, pagato un conto alto, e fatto una chiaccherata con i due soggetti, molto simpatici e sopratutto scafati.

nei tavoli vicino ai nostri stavano cenando mezzo governo nicaraguense! altra peculiarità di managua è avere una cattedrale cattolica di dimensioni abnormi, tutta di marmo bianco appena costruita, ed una fontana con giochi di luce colorati(sembra una torta nuziale), in mezzo ad una città povera, dove i black-out sono continui! dopo managua andammo a visitare la città-mercato di masaya: il mercato rigurgita ogni possibile oggetto dell’artigianato locale e tonnellate di materiale e memorabilia della guerra dei sandinisti e dei contras; la cittadina invece era di una povertà incredibile.

dopo masaya arrivammo in autobus a granada.

è una città coloniale veramente bella con una serie di palazzi, chiese e sopratutto chiostri belli e ben tenuti. Ricordio in special modo la cattedrale che era molto bella.

da li giungemmo a leon altra città coloniale più grossa e meno interessante.

da li pensavamo poi di tornare a mangua, andare in bus a juigalpa per prendere una barca che discendendo il rio mico arrivasse a bluefields sulla costa atlantica e da lì imbarcarci per l’isla del maiz, che pare fosse in gioiello.

invece un terremoto, contemporaneamente all’eruzione del vulcano leon ci obbligò a andare velocemente in honduras.

spero che oggi la situazione sia migliorata, nel 1995 quando ci andammo era veramente tremenda per gli abitanti e dura per i turisti ciao paolo – milano



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