New York, ti entra e non ti lascia più

In vista del nostro 10° anniversario di matrimonio, decidiamo di concederci una vacanza nella grande mela. L’organizzazione è fai da te, seguendo principalmente siti e guide cartacee
Scritto da: ciufin
new york, ti entra e non ti lascia più
Partenza il: 29/04/2014
Ritorno il: 05/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
In vista del nostro 10° anniversario di matrimonio, decidiamo di concederci una vacanza e dopo varie proposte decidiamo di andare a New York. L’organizzazione è praticamente fai da te, seguendo principalmente siti e guide cartacee.

Prenotiamo il volo con largo anticipo prima su Expedia dove per 1000 € troviamo un Venezia – Londra che arriva prima a Newark e poi riparte da JFK. Purtroppo dopo pochi giorni dalla prenotazione ci contattano per dirci che hanno anticipato il volo da Londra, facendolo partire prima di quello da Venezia, il che era impossibile da farsi. Abbiamo optato per il rimborso e ci siamo messi a cercare altro. Su consiglio optiamo per una compagnia unica, prima avevamo British e Virgin, e il costo minore lo troviamo con Air France, a 1400. Con partenza da Verona, per noi più comoda, e scalo a Parigi. Arrivo e ripartenza da JFK.

Assicurazione fatta con Travel guard, un buon compromesso come prezzo, fortunatamente non usata, che comprendeva anche l’annullamento del viaggio. Circa 140 € in due.

Hotel, inizialmente cercato in zona Manhattan, poi sempre su consigli vari abbiamo optato per Long Island. Il costo è della metà e tenendo conto che con la metro si arriva ovunque in poco tempo è stata la scelta migliore secondo noi. Il nostro albergo è stato il Country Inn & Suites. Con circa 500 € abbiamo fatto 5 notti in camera vista Manhattan. La zona è tranquilla, anche di sera. Comprende la prima colazione a buffet varia, in stile americano. La nostra stanza era quello che ci aspettavamo, con letto gigante e comodo. Il bagno pulito. Nel complesso ottimo. La zona inoltre è servita da una serie di piccoli ristorantini etnici, e sotto l’albergo c’è un distributore di benzina con supermarket rifornito di tutto. La metro è a 5 minuti a piedi. Molto comoda.

Pass per le attrazioni: Noi non abbiamo fatto in NY pass né il City Pass in quanto quello da 80 attrazioni è praticamente impossibile da fare e a mio avviso molte sono delle cavolate. Quello da 6 attrazioni invece, da 109 dollari, è una truffa. Provato da me. E vi spiego perché. In quest’ultimo pass tutte le attrazioni vengono calcolate a prezzo pieno per farvi vedere il risparmio che fate prendendo il loro pacchetto, ma attenzione: il MET e il museo di Storia naturale loro lo calcolano a 28 dollari quando invece per entrare il biglietto è ad offerta libera. Quindi il loro risparmio è un risparmio fasullo. Mi spiego meglio, se vedete sul sito dei musei e anche se vi recate di persona alle biglietterie, vedrete che il prezzo di 28 dollari è “suggested” cioè suggerito, in quanto loro vivono già con altri introiti dallo governo e da donazioni e quindi uno può tranquillamente presentarsi, come io ho fatto al MET e dire: due biglietti da 1 dollaro l’uno. Nessuno mi ha detto niente ne chiesto come mai. Per assurdo si può dare anche un solo cent, ma mi sembrava troppo estremo. Questa cosa non è molto pubblicizzata infatti la scritta “suggested” è scritta in piccolo nelle biglietterie e i musei sono già stati messi a processo per questa cosa. Basta cercare su Google e vedrete. Oltre tutto questo discorso c’è da dire anche che il MOMA al venerdi pom dalla 16 alle 18 se non ricordo male è ad ingresso gratutito e anche qui quindi cade il palco del pacchetto del PASS.

Io ho optato per il Go Select, che è un pass che uno si costruisce su misura scegliendo tra varie attrazioni. Io nel mio ho messo: Top of the rock, Empire state building, Circle line liberty cruise e Intrepid sea museum. Costo per due 188 dollari.

Martedì 29

Si parte. Sveglia alle 7 e alle 8,30 siamo a Verona. Alle 11 volo di circa un ora fino a Parigi e poi partenza dopo circa due ore alla volta dell’America. Arriviamo con circa un’ora di anticipo che perdiamo girando per fra le piste e aspettando l’uscita di un aereo che ci dia posto per parcheggiare. Quindi alle 17 siamo scesi, facciamo i controlli e dopo una mezz’oretta siamo fuori! Piovicchia e tira vento, in più saranno 8 gradi… Sigh. Ci mettiamo in coda per il taxy, e veniamo nel frattempo bombardati da gente che passa offrendo servizi alternativi che neanche prendiamo in considerazione. Dopo una mezz’oretta (possibile che non ci siano taxy al JFK?) saliamo e partiamo alla volta di Long Island. Cavolo che traffico, ma è sempre così? Il ns autista si fa i fatti suoi, non spiaccica parola e io neanche chiedo. Passiamo vari quartieri residenziali di basso livello a vedere e infine arriviamo a destinazione. Paghiamo con mancia, 65 dollari per circa un’oretta di strada scarsa. Check in hotel, giu’ le valigie, controllata alla camera, tutto ok prendiamo e usciamo subito. In cinque minuti siamo alla fermata della metro dove compriamo le nostre metro card per il costo di 1 ( tessera) + 30 dollari a testa per 7 giorni. La strauseremo. Ci muoviamo e in men che non si dica arriviamo a Times square. La piazza è gremita di gente, luci in ogni dove, facciamo una capatina nel Disney store e poi verso le 9 torniamo in camera sono circa le 3 di notte in Italia e cominciamo a sentire la stanchezza. Facciamo rifornimento di patatine, bibite e snack vari al supermarket attaccato all’hotel e ci fiondiamo a letto a vedere un film ma dopo poco crolliamo.

Mercoledì 30

Alle 5,30 siamo già svegli che rigiriamo nel nello, cerchiamo di starci il più possibile ma alle 7 desistiamo e cominciamo ad alzarci per una doccia e colazione. Facciamo delle chiamate in Italia con Skype ( wi-fi gratuito in hotel) e poi aspettiamo la nostra guida. Leggendo su varie guide abbiamo scoperto un’associazione, la Big Apple Greeters, dove ci sono dei volontari che in base a 3 possibili scelte di quartiere ti vengono assegnati e ti scorrazzano in giro spiegandoti dei posti dove vivono. A noi era stato assegnato una persona da Brooklyn, ma visto il tempo, pioveva a dirotto, ci ha sconsigliato il suo quartiere e ci ha fatto un po’ da cicerone a Manhattan. La cosa è piacevole, ti viene a prendere direttamente in hotel, non vuole un soldo, e poi alla fine uno fa una donazione all’associazione direttamente sul sito. Peccato per il tempo, anche se la persona era squisita e ha fatto di tutto per farci stare a nostro agio. Siamo tornati a Times square, abbiamo visto la via dei diamanti, un po’ di Fifth Avenue, il Rockefeller center e poi verso le 15 ci siamo salutati. Pieni di fame cerchiamo un posto e poi optiamo per il super gettonatissimo Shake shack, un fast food di ottimi hamburgers, optiamo per quello dietro il museo di storia naturale, ovviamente pieni di gente visto il tempo, ma riusciamo a entrare, sono veloci, prendono le ordinazioni, ti danno un’affare da tenere in mano e quando vibra diventando verde puoi andare a prenderti al tua roba al banco. Mangiamo, tutto delizioso. A quel punto, bagnati fradici come pulcini siamo tornati in albergo a cambiarci e ci siamo diretti poi al Century 21, tanto blasonato quanto una cavolata a mio gusto. Tante occasioni di vestiario per gli allocchi, fine serie che nessuno comprerebbe, forse gli americani vanno matti per queste cose, boh. Poi decidiamo di recarci a B&H, super negozio di due piani gestito da ebrei, di elettronica, fotografia, video e tutto quello che ci gira attorno dove col cambio favorevole faccio degli ottimi acquisti. Da qui ci spostiamo da Macy’s, super mega magazzino su 9 piani ma la stanchezza si fa sentire, e poi siamo di nuovo bagnati fradici, cerchiamo un posto dove mangiare, troviamo un fastfood messicano e ci diamo dentro poi un po’ esausti e tristi per la giornata di pioggia ce ne torniamo a letto.

Giovedì 1

Sveglia presto anche stamattina, colazione abbondante e poi via. Stamattina ci dirigiamo la parte est di Long Island in un centro commerciale a più piani dove mia moglie leggendo nei blogs che segue per la sua passione dei trucchi, sa che troverà un negozio dove vendono solo li delle cose particolari, a prezzi ovviamente vantaggiosi. Arriviamo alle 9, peccato che, non capisco come mai, i negozi e anche gran parte delle attrazioni aprano alle 10! Poco male, ci prendiamo un caffè e un frullato di frutta in un locale li vicino e aspettiamo. Poi una volta fatti i nostri acquisti ci muoviamo alla volta della parte bassa di Manhattan, al 9/11 Memorial. In un posto vicini distribuiscono i biglietti di ingresso se uno non li ha richiesti on line, si fa un po’ di fila, i biglietti vengono dati gratuitamente anche se poi richiedono un’offerta per il mantenimento della struttura. Se date almeno 10 dollari vi regalano un braccialetto. Poi si esce, si segue un percorso e si arriva all’ingresso vero e proprio. Qui fila, controlli come in aeroporto, e poi si può accedere all’area dove una volta c’erano le torri. Non sto a dilungarmi su cosa c’è perché se uno va sa già a cosa va incontro. Restiamo li per una mezz’oretta e poi usciamo, dirigendoci a Wall Street. Pieno di gente, camminiamo e ci imbattiamo in Tiffany, non quello famoso del film, ma pur sempre un negozio pieno di gioielli, entriamo facciamo un giretto e ci regalano anche il catalogo con borsetta. Ora che la moglie è contenta ci spostiamo, al Toro con foto di rito, e poi attraversando Bowling green, il parco più vecchio di Manhattan, entriamo per una visita veloce al museo degli Indiani d’America. Poi facciamo tappa a Battery Park ammirando per la prima volta Lady Liberty.

Ci spostiamo poi con la Metro verso l’Empire state Building e gironzoliamo per trovare un posto dove mangiare qualcosa, alla fine optiamo per un panino da Subway. Fastfood semplice dove scegli tu cosa mettere dentro passo per passo. Non male. Poi ci prepariamo e ci mettiamo in coda per salire al grattacielo detto prima. Circa un’ora di attesa fra fila, controlli anche qui con metal detector e poi via in ascensore dove veniamo schizzati fino in cima. Usciamo e la vista è spettacolare. Mi sbizzarrisco a fare foto da ogni lato. Alla fine scediamo e facciamo qualche compera nei negozi di Times square, poi andiamo in albergo per una rinfrescata e alla sera usciamo a mangiare da Sapporo, ristorante giapponese vicino a Times square, dove non fanno sushi bensì ramen, le tipiche zuppe con i noodles, verdure, carne etc.. un po’ come nei cartoni animati insomma. Locale sobrio, il mangiare buono, siamo soddisfatti. Più tardi faciamo una passeggiata in zona e poi torniamo a letto.

Venerdì 2

Sveglia ormai brevettata alle 7,30. Colazione e poi attraverso al metro prima e una buona camminata dopo, arriviamo di fronte all’Intrepid Museum, una vecchia portaerei ormeggiata sul fiume Hudson piena di aerei vari, che ospita pure uno shuttle. Visto però che anche qui arriviamo con circa un’ora di anticipo all’apertura del museo, andiamo un po’ più a sud per vedere dove partono le crociere della Circle line che avevamo prenotato. Decidiamo su due piedi di invertire l’ordine delle cose e prendiamo i biglietti per la crociera, aspettiamo mezz’ora e poi saliamo a bordo della barca che ci scarrozzerà fin davanti alla statua della libertà, per poi girarsi e tornare indietro. Cicerone di turno che spiega le varie cose man mano che ci passiamo di fronte. Una bella esperienza di circa un’ora che ti fa ammirare tutto lo skyline. Una volta scesi è la volta dell’Intrepid, anche qui ci sono varie cose da vedere e per un’appassionato di aerei come me è una bella esperienza, anche il solo vedere uno shuttle da vicino, veramente grande. Per mia moglie invece, è stato meno motivante, questione di interessi. Vicino è ormeggiato pure un sottomarino che si può visitare internamente ma noi l’abbiamo saltato perché ormai cominciavamo ad avere fame ed eravamo un po’ stufi.

A piedi ci muoviamo verso l’inizio della High line, una parte di metropolitana rialzata che è stata dismessa e poi convertita in camminata pedonale, completamente ristrutturata, con molto legno, tante piante e fiori da cui si gode un’ottima vista della città passando attraverso i vari edifici della zona. Molto bella, da fare. Scendiamo verso la fine per cercare un posto dove mangiare qualcosa e ci imbattiamo nel Chelsea Market, un vecchio edificio ristrutturato dove all’interno hanno messo vari negozi anche di cibo dove si può comprare e poi consumare su tavoli esterni ai locali. Noi optiamo per un sandwich biologico e una limonata fresca. Finiamo il resto della giornata a negozi cominciando a comprare un po’ di vestiti per noi e per fare qualche regalo al ritorno.

Sabato 3

Dopo la solita colazione stamattina ci spostiamo a Brooklyn, dove sbuchiamo dalla metro e con 10 minuti a piedi andiamo a Dumbo, nel giardino incastonato tra i due ponti di Manhattan e di Brooklyn appunto. Faccio un po’ di foto fatte bene, passeggiamo un po’ nel parco e poi saliamo sul ponte per ritornare a Manhattan a piedi, camminata tranquilla, occhio alle bici nella loro corsia e in men che non si dica siamo di nuovo sulla terra ferma. Assistiamo ad uno spettacolo di gente di strada, ne trovi in ogni dove, e poi facciamo una passeggiata per Chinatown e Little Italy, niente di che a nostro avviso. Ci spostiamo in Metro fino a Central Park, ritorniamo da Shake Shack e questa volta prendiamo i panini da asporto visto il bel tempo e ci fermiamo a mangiare su una panchina di lato al museo di storia naturale. Poi entriamo per la prima volta in questo immenso parco. Visto che è sabato troviamo un casino di sposi intenti a farsi fotografare, tanta gente che cammina e si gode la bella giornata. Fa un certo effetto trovarsi in mezzo a tutto quel verde e ogni volta che si alza il naso si vedono grattacieli tutt’attorno. Camminiamo felici e finiamo la giornata fra negozi a Times square. Decidiamo di recarci al Top of the rock verso sera per poter ammirare le luci di fine giornata dall’alto, ma una volta dentro la hall dove si cambiano i biglietti, mi dicono che hanno esaurito quelli della giornata e fra un po’ di rabbia e un po’ di delusione desistiamo. In fine tornando in albergo mi fermo per un Take away in un locale cinese vicino all’hotel e mangio in camera. Non male!

Domenica 4

Ultimo giorno, dobbiamo sfruttarlo a pieno e visto che abbiamo l’aereo di ritorno dopo le 23 cerchiamo di vedere altre cose. Dopo aver fatto colazione, sistemato le cose in valigia e lasciato la stanza, depositiamo le valige nella hall e usciamo. Top of the rock subito, poca fila e tanta vista! Spettacolare anche questo! Peccato non esserci stati la sera prima. Una volta scesi andiamo al Metropolitan, museo immenso, scegliamo delle zone che a noi possano interessare e ci dedichiamo a quelle. Una volta finito, su indicazione di amici, andiamo alla ricerca di Katz’s Deli, lo troviamo e ci abbuffiamo, panini buonissimi, giganti e anche per me che sono un osso duro, difficili da finire!!!

Poi torniamo per l’ultima volta a Times Square, dove però verso le 18 cominciamo a sentire la stanchezza di tutto il viaggio e decidiamo a malincuore di tornare in albergo a prendere le valige e spostarci in aeroporto con calma. Soliti controlli di rito e poi a casa! Bye bye New York!



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