New York, Niagara Falls e Washington

Undici giorni nella grande mela, con escursione alle cascate
Scritto da: duiliogiuseppe
new york, niagara falls e washington
Partenza il: 24/05/2013
Ritorno il: 05/06/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Prima di iniziare queste note una doverosa premessa. Più che un ‘Diario’ (oggi ho fatto questo, domani vedo quello) saranno degli ‘appunti’ di viaggio con dei consigli utili (spero) per chi andrà per la prima volta, come me, in questi luoghi (anche se ci sarà, per comodità, una scansione temporale del soggiorno). Questo perchè, senza fare della sociologia spicciola, ogni viaggio è personale, con scelte individuali (ad esempio io sono appassionato di cose militari e dovendo scegliere tra il MoMa e la portaerei Intrepid non ho dubbi nell’andare sulla seconda). Inoltre, per vedere bene New York servirebbero ben altro che 8/10 giorni, infine in alcuni casi la programmazione è stata alterata da motivi meteo o di shopping.

Da oltre trent’anni cercavo di convincere mia moglie a venire con me a NY ma lei, che preferisce la tranquillità delle Langhe ed era preoccupata dalla durata del volo, ha sempre declinato l’offerta. Finalmente nel novembre scorso per il mio …esimo compleanno i figli ci hanno regalato (con la MIA carta di credito, ma questa è un’altra storia…) il viaggio nella Grande Mela, una dozzina di giorni, tra andata e ritorno, a cavallo di maggio e giugno. Le date erano state scelte in modo meditato in quanto nell’ultima settimana di maggio a NY si è sempre tenuta la ‘Fleet Week’ nella quale varie navi della Marina sfilano sull’Hudson e la città viene invasa da marinai e marines con esibizioni e dimostrazioni varie. L’ultimo lunedi (il 26 maggio, quest’anno) è poi il Memorial Day in cui si onorano i caduti delle varie guerre, con sfilata sulla Broadway.

Peccato che quest’anno per i tagli di bilancio la Fleet Week sia stata annullata ! E la sfilata del lunedi si è tenuta sì sulla Broadway, ma sull’estremità nord, ben oltre Harlem…

Nei mesi trascorsi tra il regalo e la partenza ho organizzato anche una escursione alle Cascate del Niagara (lato canadese) e a Washington, senza badare a spese, pensando che un viaggio del genere si fa una sola volta nella vita, ma mi sbagliavo…

Viaggio: volo Malpensa/JFK/Malpensa con American Airlines (spesa poco meno di 1200 euro); sentiti i pareri di chi aveva già volato in ‘economica’ e per viaggiare più comodi ho prenotato i posti accanto all’uscita di sicurezza. Non sono a buon mercato (140 euro tra andata e ritorno, per due, quindi oltre il 10% del volo) ma indubbiamente hanno uno spazio per le gambe molto più ampio dei posti normali. Bisogna però essere in grado fisicamente, in caso di emergenza, di aprire il portellone (25 kg) e di capire bene gli eventuali ordini dell’equipaggio (niente paura se l’inglese è scarso, il depliant di istruzioni è chiaro). Un consiglio: non so per quale motivo questi posti sono molto più freddi del resto dell’aereo ed in entrambe le tratte abbiamo dovuto coprirci con tutto quello che avevamo a disposizione, oltre alle copertine fornite a bordo.

Soggiorno: considerata la permanenza a NY, sia per motivi di costo che di praticità, abbiamo preso in affitto un bilocale con uso cucina tramite il sito AirBnb (costo circa 1300 euro). Questo ci ha permesso di non dover andare al bar/ristorante per ogni pasto, facendoci la colazione in casa (la moglie caffeinomane temendo il caffè americano si era portata una caffettiera) e la cena, quando arrivavamo a casa dopo dieci ore di scarpinate. Inoltre era stato lasciato un p.c. con WiFi a nostra disposizione. Il fatto di andare a fare la spesa nel supermercato dietro l’angolo ci ha fatto sentire ‘cittadini’, come anche il trovare la mattina i giornali italiani in un baracchino sotto casa. La posizione era poi impagabile, sulla 49sima strada (est) a poche decine di metri dalla sede dell’Onu, a due strade dalla metropolitana e di fronte al capolinea del Bus 50 che attraversa tutta Manhattan sino, appunto, alla Intrepid. La Quinta Strada era a dieci minuti a piedi.

Cibo: se dovessero chiedermi cosa fanno i newyorkesi, risponderei: mangiano! Ci sono decine, centinaia di locali uno dopo l’altro e sempre tutti affollati. Qui non mi sento di consigliare nulla e nessuno, dipende dai gusti personali. Noi a pranzo, scartati i localini veramente infimi o ristoranti troppo elevati, ci siamo trovati bene ovunque. Solo per uno mi sento di fare una segnalazione: Ellen Stardust, all’angolo tra la 51ma e Broadway. Qui il personale canta i brani degli spettacoli in scena nei teatri mentre vi serve, il cibo è standard ma lo spettacolo è assicurato. Un consiglio: andate entro mezzogiorno, più tardi rischiate di fare una coda interminabile (non accettano prenotazioni).

Trasporti: da/agli aeroporti sempre in taxi, in città grandi camminate o metropolitana e bus. Abbiamo fatto la tessera a scalare, per 20 dollari. Attenzione: il costo di emissione ha inciso in modo tale che (per fortuna non mi serviva più) l’ultima somma rimasta in carica non era di 2,50 Usd (il costo di una corsa) ma di 2,45 con l’impossibilità quindi di usare ancora la tessera se non ricaricandola. Controllate sempre il residuo che appare sul display per varco di accesso alla metro. Munitevi (distribuite gratuitamente) delle mappe della Metro e dei Bus. I taxi si prendono come si vede nei film, allungando un braccio. Tempo d’attesa massimo due minuti. No quando piove.

primo giorno

Il primo giorno, quello dell’arrivo, causa un ritardo nel volo che ci ha fatto arrivare in casa verso le 16, ora locale, è praticamente trascorso con un giro di perlustrazione della zona, l’individuazione dei negozi (peraltro già visionati su Street View) ecc.

Primo risveglio alle 2.20 (le 8.20 italiane)! Portare la Melatonina! Abbiamo tirato in qualche modo fino alle 6 ed alle 7 eravamo già in strada. Da casa avevo fissato la visita al Memorial dell’11 settembre quindi ci siamo diretti verso Downtown (primaria distinzione tra le direzioni della Metro; stare bene attenti alle linee locali e quelle espresso, il sito della MTA è ben chiaro ed esaustivo). Giornata uggiosa, fredda (ho dovuto acquistare un maglione imbottito) e con piogge sparse. Consiglio: se non si è più che sicuri sul meteo avere sempre al seguito almeno il Kway (io portavo sempre uno zainetto anche con ombrellini), in estate lo zainetto serve comunque a portarsi dietro un maglione per quando si entra in negozi o locali dove si viene accolti da aria condizionata proveniente dal polo.

Sul Memorial 9/11 nulla da dire in quanto certe emozioni non sono descrivibili, ricordo solo che è meglio prenotare la visita (si può fissare giorno ed ora) con un certo anticipo ed è gratuita, la Fondazione chiede un’offerta libera. Fuori dal Memorial non mancate di fare una visita alla S. Paul Chapelle, un cappella che è stata uno dei primi punti di raccolta di vittime e soccorritori e dove si trovano molti ricordi di quel giorno. In particolare va segnalato uno stand (non mi viene un altro nome) dove sono depositati stemmi, patches e gagliardetti di forze dell’ordine, vigili del fuoco ed associazioni di tutto il mondo (tra cui alcuni italiani) in omaggio ai caduti dell’11 settembre.

Pomeriggio e giorno successivo a spasso per la città. Messa domenicale nella cattedrale di San Patrizio, visita a Times Square (i famosi baracchini che vendono i biglietti last minute dei teatri di Broadway sono sotto la scalinata che troneggia nella piazza).

Lunedì

Memorial Day, importante in quanto, essendo festa nazionale, i musei sono aperti (solitamente chiusi il lunedì). A piedi dalla 49ma al Metropolitan, poi attraverso Central Park (tenere in tasca biscottini per gli scoiattoli), al museo di Storia Naturale, fuori di lì bus fino alla 48ma west, visita della portaerei (finalmente!) e ritorno a casa.

Martedì

In metro sino alla prima fermata di Brooklyn poi il ponte a piedi. Sosta davanti alla sede della Polizia (purtroppo non ho trovato Tom Selleck di ‘Blue Bloods’ o la squadra di CSI). Diretti a Chinatown e Little Italy quando ci ha colto la pioggia che ci ha accompagnato tutto il giorno. Little Italy ormai è patetica, un paio di vie, solo di pizzerie e ristoranti dal nome italiano. Di Chinatown bastano due vie per vederla tutta. Ripensandoci non avrei perso tempo a visitare questi due quartieri. Per le signore appassionate di cucito, ricamo, lavori con i tessuti consiglio un giro al Garment District (37-38-39ma west). Qui si trovano enormi negozi con ogni genere di bottoni, fili, nastri, ecc.

Mercoledì

Aeroporto e volo sino a Buffalo, in taxi a Niagara Falls (Ontario, Canada). Ho scelto il taxi anziché la vettura a noleggio in quanto la differenza di prezzo era di pochi euro e mi sollevava dall’impegno di percorrere strade sconosciute, seppur brevi (circa 40 km). Un consiglio, se tornate all’aeroporto di Buffalo tenete presente che potrebbe esserci coda al valico del Liberty Bridge per rientrare negli Usa, partite con un certo anticipo.

A NF abbiamo trascorso la notte al Marriott, dei due presenti quello in fondo al Boulevard. Chiedete una camera alta con vista sulle cascate. Se volete trattarvi bene prendete una suite (circa 40 metri quadrati) con vasca con idromassaggio… Non abbiamo fatto il giro col battello in quanto altri italiani ci hanno avvertito che non ne valeva la pena, ci si bagna, è impossibile fare foto e si vede poco o niente. Consiglio: le Cascate sono belle e spettacolari ma dopo qualche ora sono sempre quelle… se non volete perderci due giorni si può fare andata e ritorno in giornata. E’ una ‘tirata’ ma si può fare, cercando i voli giusti.

giovedì

L’indomani, giovedi pomeriggio, volo per Washington dove siamo arrivati verso le 20. Poichè il ritorno a NY era previsto in treno (poco più di tre ore con Amtrak, anche questo prenotato da casa) abbiamo scelto un albergo nelle vicinanze della Union Station (Court Hotel, con vista sulla cupola del Campidoglio).

Venerdì

In metropolitana al Cimitero di Arlignton. Da non perdere il cambio della guardia alla tomba del Milite Ignoto. Non ha la magnificenza di altri cambi della guardia (Londra, Roma) ma è ammirevole nella sua semplicità. Consiglio: posizionatevi sul lato sinistro (guardandola dal basso) della scalinata. Vedrete entrare la guardia montante e il sottufficiale che esegue il controllo dell’uniforme e dell’arma. In estate il cambio avviene ogni mezz’ora. Se il clima lo permette (noi dopo le brezza delle cascate abbiamo trovato a Washington 35/36 gradi !) fate a piedi il ponte sul Potomac, arrivate alle spalle del monumento a Lincoln e percorrete tutto il Mall (ci sono luoghi di ristoro, baracchini per bibite ecc.), visionando i vari monumenti, deviate verso la Casa Bianca ed arrivate al Campidoglio.

Sabato

Visita ai musei (gratuiti) e rientro a New York.

Ultimi giorni di visite ‘libere’ (salita al Top of the Rock preferito all’Empire in quanto non c’era coda), shopping per i familiari rimasti a casa. Consiglio: partire con una valigia vuota, tornerà sicuramente piena.

Alla fine, purtroppo, si ritorna a casa. E fa un certo effetto sentire la moglie che dice: “Mi manca New York, la sua vita, la sua gente… Non l’avrei mai creduto possibile!”.

A questo punto non si può che programmare un nuovo viaggio nella Grande Mela!



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