New York – Niagara – Chicago in treno!!
Comunque procediamo per gradi. Siamo arrivati a N.Y., aereoporto Kennedy, con un volo Air France, da Firenze via Parigi-Charles de Gaulle. Il volo è andato bene anche se 8 ore non passano veloci. Lo spazio a bordo è limitato ma ci si diverte guardando il film oppure vedendo dove siamo rispetto al mondo col navigatore satellitare. Oppure si legge o si dorme.
Una volta superato il magone di non veder apparire le proprie valige sul nastro trasportatore andiamo a cercare un mezzo di trasporto che ci porti dal J.F.K. A Manhattan dove abbiamo prenotato l’ostello. Taxi? No! Siamo backpackers e andiamo subito a cercare la fermata della metro. Usciamo dall’aereoporto e, essendo la fine di luglio, facciamo subito conoscenza con uno dei fenomeni “climatici” più caratteristici degli USA: la differenza di temperatura tra l’interno dei locali climatizzati, quasi freddi, e l’esterno caldissimo e afoso. La metro non arriva fino all’aereoporto ma c’è una navetta gratuita che, fatto il giro dei parcheggi, arriva a una fermata. Non abbiamo gli spiccioli per il biglietto della metro e il bigliettaio non ha il resto allora lui apre la porta e ci fa entrare gratis. La subway di N.Y. È senz’altro uno dei mezzi di trasporto più mitici del pianeta e non tradisce le aspettative: è ramificata e completa, solo un po’ incasinata bisogna procurarsi una cartina per muoversi agevolmente. Funziona tutta la notte ma alcuni treni non si fermano a tutte le stazioni, attenzione. Anche qui l’aria condizionata è un problema: le stazioni d’estate sono un forno e le carrozze all’interno sono congelate. Portatevi qualcosa contro la bronchite! Comunque attenzione, è proprio sulla metro che si vede la cosa più interessante di N.Y.: la gente. Varia, cosmopolita, caratteristica. Fate attenzione alla gente, come a N.Y. Non la rivedrete mai più.
Riusciamo ad arrivare all’ostello. E’ nell’Upper West Side su Amsterdam Avenue, all’incrocio con la 103a strada. Il West Side è proprio come si vede nel film West Side Story: case a mattoni rossi, giardinetti, campi da basket tra i palazzi, popolazione prevalentemente di colore, tranquillo. L’ostello è prenotato e già pagato dall’Italia tramite la rete Hostelling International (non è economico ma niente lo è a Manhattan!!! Preparatevi a spendere!!). Non sarebbe male ma durante la settimana di permanenza ci hanno cambiato stanza due volte, l’ascensore spesso non funzionava e in camera per via dell’aria condizionata a tavoletta faceva un freddo cane. Comunque c’e’ un bel giardino, la cucina per cucinare da soli e la cafeteria.
Bene inizia l’esplorazione della città e deve essere fatta a piedi o in metro. No taxi. Attenzione per città io intendo Manhattan, che poi è solo una parte. N.Y. È enorme, già è enorme solo Manhattan! Per muoversi in metro si può fare l’abbonamento settimanale.
Bene adesso ci si muove in uno dei posti più famosi del mondo, più filmati del mondo, che tutti noi, in qualche modo, conosciamo bene per le centinaia di film e di immagini viste. Non tradisce affatto le aspettative! La gente innanzitutto! Osservate gli americani andare a lavorare, passeggiare, fare la spesa, fare tutto per la strada. E’ vero la street life esiste. La strada negli USA è luogo d’incontro e di vita. Molto più che in Italia, per questo è importante muoversi a N.Y. Passeggiando. Le distanze sono considerevoli ma ne vale la pena. La prima cosa che colpisce, naturalmente, sono le dimensioni: tutto è enorme, altissimo, larghissimo. Manhattan non è difficile da percorrere, ci si orienta bene perché le street e le avenues sono tutte le une perpendicolari alle altre, come nei castra romani. Poi le streets sono numerate in ordine crescente a partire dalla DownTown (la punta est, dove c’erano le TwinTowers). Sono Broadway Avenue percorre tutta l’isola facendo una grande “S”.
Allora, tutti voi avrete dietro la vostra brava guida turistica dettagliata così mi limiterò solo ad alcuni consigli di cose da vedere: – Central Park: enorme foresta posta al centro dell’isola. Da percorrere tutta ma solo di giorno, di notte pare sia pericoloso.
– Broadway Avenue: lunghissimo viale che taglia tutta l’isola. E’ lungo chilometri ma varrebbe la pena farlo tutto a piedi perché è pieno di teatri, negozi, centri commerciali, direzionali e musei.
– Empire State Building: naturalmente non si può non salire sul grattacielo più famoso del mondo. Si ha una bellissima vista della città e si può capire bene quale sia il suo impianto urbainsitco.
– DownTown: il centro direzionale con l’edificio della borsa, i centri superdirezionali degli affari mondiali, Ground Zero (davvero impressionante, sembra un gigantesco scavo per un parcheggio sotterraneo) con tutti i fiori posti dai cittadini a commemorare i morti dell’11 settembre. I grattacieli circostanti non sono ancora stati restaurati (2002).
– Battery Park: è il parco più orientale dell’isola da cui si gode una spledida visita della Statua della Libertà. Da qui si prende un traghetto gratuito per Ellis Island dal quale si possono fare delle splendide foto della DownTown.
– La Quinta Avenue con il Museum Mile. Consiglio di visitare il Metropolitan Museum, il Guggenheim Museum e il Museum of Sciences and Tecnologies. Tutti i musei sono facilmente visitabili e chiari anche se costosi.
– Percorrere a piedi il Brooklyn Bridge fino a Brooklyn per fare delle splendide foto del ponte più famoso del mondo.
– Madison Square Garden: si può visitare l’interno dell’arena ma è costosissimo, noi non l’abbiamo fatto. Vale la pena però andare a visitarla da fuori.
– Harlem: andare assolutamente a sentire un coro gospel la domenica durante una messa battista. E’ una cerimonia gaia totalmente diversa dalle nostre. Attenzione all’aria condizionata anche nelle chiese!! – Times Square: è l’incrocio tra BroadWay e la Quinta Avenue. E’ caratteristica perché è tutta piena di cartelloni al neon e digitali giganteschi. Fa impressione. E’ proprio vero il detto Bright Lights, Big City.
– Passeggiare per Soho, Tribeca, Little Italy, Chinatown. Si devono vivere questi posti. La cosa migliore sarebbe avere degli amici che ti ci portano e ti fanno vedere, per esempio, i locali più caratteristici. Comunque affacciatevi nei negozi, assaggiate gli odori, respirate i sapori, ne vale la pena.
Per quanto riguarda il cibo il problema è che gli USA non hanno una loro cucina “tradizionale”. N.Y. È piena di ristoranti di tutte le nazioni. Se si vuole andare in locali relamente americani bisogna cercare i DINERS, come si vedono proprio nei film o nel famoso quadro di Hopper “NightHawks”. Qui si possono trovare gli americani a tavola, le persone in pausa pranzo, i poliziotti a caccia di uno spuntino. Mangiare è costoso come tutto il resto, nche perché ci sono le mance, che sono OBBLIGATORIE. Il cameriere non va via finché non gliela date. Minimo 10% del conto. Golosi da provare sono gli hot dogs venduti nei chioschi in tutta N.Y.
Noi poi abbiamo mangiato in un Tex-Mex, in un ristorante afghano, in diversi self-service dove mangiano i lavoratori in pausa e, confessiamolo, da McDonalds.
Poi cosa si nota a N.Y.? Inseguimenti in strada? Dinosauri? Ufo? No, l’unica cosa che corrisponde un po’ all’immaginario cinematografico sono i pompieri. Veramente sono sempre in giro a sirene spiegate. Continuamente, più della polizia.
Non abbiamo mai avuto alcun problema di malvivenza, nessuno ci ha mai disturbati durante tutta la permanenza in USA.
PHILADELPHIA Da N.Y dalla mattina alla sera siamo andati a Philadelphia in treno.
Il treno merita un capitolo a parte perché forse la scelta di muoversi su rotaia non è stata felicissima. Innanzitutto i prezzi: carissimi. Spropositatamente cari. Poi non siamo riusciti a capire perché il viaggio a Philadelphia è costato più di quello a Chicacgo nonostante fosse 1/4 della lunghezza. Boh!? Il treno per Ph si prende alla PennStation ma anche fare il bigletto non è facile. Abbiamo viaggiato con la compagnia AMTRAK. Per far il biglietto bisogna prima prenotare il posto sul treno via telefono. L’operatore da un numero di prenotazione che bisogna presentare al biglettatio e questo fa il biglietto. Non andate dal bigliettaio senza numero di prenotazione.
Si arriva in città alla stazione dove hanno girato le scene inziali di Witness, ricordate? Philadelphia vale il viaggio. E’ una della città con gli edifici più antichi (1700, to’) ma fare la scalinata fatta da Stallone in Rocky ha il suo fascino.
E’ piacevole da paseggiare e si possono visitare i luoghi storici della rivoluzione americana.
NIAGARA FALLS Da N.Y. Abbiamo di nuovo preso l’AMTRAK e, sulla strada per Chicago, ci siamo fermati da degli amici a BUFFALO. Da qui ci hanno portati in macchina a vedere le Cascate di Niagara.
Ora, in questa zona non c’e’ niente. Ci sono solo le cascate da vedere. Sono veramente impressionanti ma ancora più impressionante è lo sfruttamento turistico-industriale che ne è stato fatto. Comunque valgono la visita e per vederle meglio occorre passare dal lato canadese. Consiglio di salire almeno sull’imbarcazione “Maid of The Mist” che porta fino sotto la cascata. Danno un’impermiabile sennò si fa la doccia. Ci sono un sacco di prati per piacevoli picnic ma portatevi i sandwich da casa perché è tutto veramente caro.
CHICAGO Il bello del treno sono, come al solito, le persone a bordo. E’ sempre un mezzo popolare e allora si possono trovare famiglie, anziani, di tutto. E tutti disponibili a fare due chiacchere.
Chicago è completamente diversa da N.Y. Elvis parla di “cold and grey Chicago” ma non è così. Il centro, almeno, è bello, pulito, funzionale, moderno. Con palazzi bellissimi e soluzioni architettoniche ardite.
L’ostello è nettamente migliore di quello di N.Y., lo consigliamo! E’ proprio nel Loop, in East Congress Parkway.
Quello che caratterizza maggiormente la città è il lago, che la rende ventosa e le dà un prospettiva ampissima. Il lungolago è bellissimo con giardini e un porto lussuoso. Da qui si vede il profilo della città con il grattacielo più alto degli USA, la Sears Tower, dove si consiglia di salire per un panorama mozzafiato.
Avete visto i Blues Brothers? Bene, la metropolitana soprelevata c’è sempre. E’ veramente incredibile, vale un giro. E’ antica e obsoleta rispetto ai grattacieli modernissimi ma è veramente caratteristica. Poi Chicago ha anche una moderna metro sotterranea.
E anche chicago è bella da passeggiare. Il loop innanzitutto se siete architetti. Poi i quartieri nord, pieni di locali e ristoranti divertentissimi. Noi siamo andati a sentire il Blues dal vivo a abbiamo mangiato in un Diner dove i camerieri impovvisavano spettacoli con i clienti!! Poi a Chicago alla stazione c’è la scalinata dove De Palma ha girato la famosa scena della carrozzina di The Untouchables!! E dal centro parte la famosa Route 66 che arriva fino a Los Angels!! Chi ha tempo e soldi noleggi una macchina e parta!!!!! Poi con la metro abbiamo raggiunto l’aereoporto O’Hare e da li, con tristezza, l’Europa.
Una sola nota: gli USA sono pieni di contraddizioni e di disparità sociali. In un viaggio come questo si vedono solo le cose belle e buone ma dall’alto dei grattacieli, oltre le vetrine illuminate scintillanti, si vedevano suburbia desolate e povere. Vale la pena, in altri viaggi, tenere presente anche queste realtà, quando ci si siede, come dice De Gregori, su un ciglio di una strada e si contempla l’America…