New York-Messico Fai da Me

New York, Messico tutto da soli...
Scritto da: poldinik
new york-messico fai da me
Partenza il: 13/09/2008
Ritorno il: 27/09/2008
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
MESSICO 2008 Da qualche anno in qua trovo vantaggioso posticipare le vacanze estive a Settembre. Anche mio marito è perfettamente d’accordo . . . ma poi sono sempre io ad organizzarle! Questa volta ho preparato un viaggio in Messico con tappa a New York. Siamo partiti da FCO il 13 settembre con un volo diretto Meridiana Eurofly (che ora peraltro non c’è più) prenotato via internet così come quello Nyc-Cancun, operato da American Airlines. Il costo totale dei biglietti è stato di circa 650 euro a testa.Arrivati al JFK abbiamo preso il treno fino a Penn Station (comodissimo!) ed abbiamo iniziato così il nostro soggiorno Newyorkese. Io, al contrario di mio marito, amo da morire la “Grande Mela” e se avessi qualche soldo in più ci andrei almeno una volta l’anno. Siamo stati ospitati da una nostra amica, Kara di nome e di fatto, che ha un appartamento a Manhattan, vicino al Museo delle Scienze. Avevamo già percorso in lungo e in largo la Città durante il nostro viaggio di nozze e quindi stavolta ce la siamo presa comoda, prendendo il sole del Central Park, visitando il quartierie di Brooklin al termine di un’affascinante camminata sulle tavole di legno del mitico ponte, e quello di Harlem, dove abbiamo assistito ad un tipico coro gospel. Non è mancato, poi, neanche lo shopping sfrenato ai mercatini locali ed alle ciclopiche Città-outlet, a qualche decina di chilometri dalla Capitale. Poi, finalmente, MESSICO! Giorno 1 Arriviamo all’aeroporto di Cancun, sbrighiamo le formalità doganali e prendiamo un autobus che ci porta proprio al centro di Playa del Carmen.L’albergo che abbiamo scelto, l’Hotel Casas de las Flores (), ci è sembrato carino e pulito. Inoltre, dato che a Settembre lì non è alta stagione, ci hanno offerto un prezzo speciale con prima colazione inclusa (58 dollari al giorno, a camera!) La prima sera a Playa, abbiamo passeggiato sul corso principale tra le tante gioiellerie, le agenzie di viaggio, i ristoranti per turisti e gli autonoleggi. Proprio all’AVIS abbiamo deciso di noleggiare una vettura (25 euro al giorno) per immergerci nell’antico mondo dell’entroterra, riservando allo splendido mare gli ultimi giorni di meritato relax. Ceniamo al “100% Natural”, dove si mangiano tacos ed ottimi frullati tropicali (circa 22 euro in 2). Poi subito a nanna: ci attendono molti chilometri . . . e qualche sorpresa! Giorno 2 Prima colazione, ritiro dell’auto e partenza alla volta di Mérida, con prima tappa a Coba. (Playa-Cobà, 50 Km).All’AVIS accuso mio marito di non aver fatto nulla (come al solito) per organizzare questo viaggio, quindi lo prego “calorosamente” di accertarsi almeno che l’auto (una specie di opel corsa) fosse in perfetto ordine, visto che sono poco pratica di queste cose. Dopo circa dieci minuti di animata discussione con un dipendente (chissà in quale lingua) sale in macchina e mi dice di stare tranquilla perché era tutto ok, con l’ indicatore della benzina addirittura “quasi sul pieno”. Premesso che su tutte le guide è consigliato di non restare mai senza benzina in Messico (per la penuria di distributori), arriviamo con l’aria condizionata sempre accesa a Cobà; ci riempiamo di spray repellente per gli insetti, qui molto numerosi data la presenza di un laghetto tempestato di coccodrilli, ed entriamo nel sito archeologico (circa 10 euro a biglietto). All’ingresso, le guide locali ci assalgono ancor più degli insetti . . . ma con loro lo spray non serve! Teniamo duro e, grazie ad appunti e consigli trovati sui vari diari di viaggio, preferiamo avventurarci da soli. Un centinaio di metri dopo l’entrata è possibile noleggiare biciclette ma noi, stoicamente, proseguiamo a piedi nell’immenso sito. Sudiamo un po’, ma dopo una mezz’oretta arriviamo finalmente alla grande piramide a gradoni, ben 42 m di altezza! Lo spettacolo che si gode da lassù è meraviglioso: 360° di foresta equatoriale a perdita d’occhio, da cui spuntano soltanto poche importanti costruzioni. Devo ammettere che scendere da lì non è stata un’ impresa facile, specialmente se soffri di vertigini e sopra di te si è ammassata una processione di gente che tenta di superarti imprecando in tutte le lingue del mondo! Proseguiamo il tour in mezzo alla giungla, accompagnati da inquietanti ma simpatiche iguane e dalle bellissime farfalle che, numerosissime, non ci abbandoneranno mai durante il viaggio. All’uscita stanchi, sudati,ma felici ci dirigiamo al laghetto di coccodrilli e poi decidiamo di ripartire per Merida, (ci attendono ancora 270 km circa) ed è qui che per caso mi cade l’occhio sul livello della benzina e noto che non è per nulla diminuito, cosi’ mi viene il dubbio che invece di averci dato la macchina col pieno ce l’abbiano data quasi in rosso. (la spia non c’era) Mio marito ci pensa un po’,poi mi dice che forse ho ragione,ma a questo punto siamo già in viaggio in mezzo alla foresta, si sta facendo buio e sulla cartina non sono indicati distributori …PANICO….inizio a piangere urlare e ad insultarlo. Tornati a Coba (la città più vicina) dei militari ci dicono che non ci sono distributori,ma che per 50 dollari ci avrebbero accompagnato in un posto che conoscevano . Ad Ale che non se l’è sentita di far salire un uomo col mitra in auto, gli si è accesa una lampadina ed è stato cosi’ che abbiamo scoperto che la benzina qui si compra anche di contrabbando nelle abitazioni!!!!!! Facciamo il pieno ad un prezzo altissimo (sempre meno che in Italia) e via verso Merida, dove troviamo alloggio al Dolores Alba,vicino al centro della città. Per 30 euro (460 pesos) abbiamo una camera doppia con aria condizionata, semplice ma più che decorosa, con piscina e parcheggio all’interno. Giro per la città,cenetta in un ristorante tipico e poi subito a nanna,domani ci aspettano 300 km per Campeche via UXMAL e Kabah (160 km).Alle 7:30 siamo nuovamente nel cortile del Dolores Alba per una veloce colazione a buffet.Carichiamo le valigie in auto e riprendiamo il viaggio on the road, seguendo il calle 261 e lasciando Mèrida alle spalle. Il nostro intento è percorrere la famosa Ruta Puuc, itinerario dedicato alla civiltà maya fiorita trail VIII e il X secolo.Arriviamo a Uxmal alle 11.00:il nome Uxmal vuol dire “costruita tre volte”, in riferimento alle tre fasi di realizzazione del luogo.Qui visitiamo la costruzione più celebre del sito: 1_la Piramide dell’Indovino, cheraggiunge i 39 metri di altezza, sulla quale purtroppo è vietato salire. La curiosa base ovale è piuttosto insolita e caratterizzante,poiché non si trova in nessun altro posto conosciuto. Anticamente era dipinta di rosso, con particolari in giallo, nero e blu.2_ Quadrilatero delle Monache, perché ricorda il cortile di un convento.3_Campo da gioco della pelota.4_Palazzo del Governatore, un edificio lungo quasi 100 metri che sorge sopra una vasta piattaforma a gradinate e serviva da residenza per le massime autorità.5_Casa de las Tartarugas, una costruzione chiamata così per il fregio delcornicione superiore decorato con piccole tartarughe scolpite.E’ forse il sito piu’ bello che abbiamo visto. Torniamo in macchina e proseguiamo per Kabah che significa “la mano che cesella” o “il signore dalla mano forte e potente”. La differenzacon i siti finora visitati è netta. Il parcheggio è inesistente: L’ingresso viene 45 pesos a persona e il biglietto si fa in una baracca spartana con un signore che non parla una parola di inglese, ma ècircondato da cani che per una volta sembrano condurre una vita dignitosa. Il sito è desertoSulla destra (rispetto all’ingresso), iniziamo salendo la scalinata che portaall’edificio di maggior interesse: il Palacio de los Mascarones, (Palazzo delleMaschere). Si tratta di uno stupefacente esempio di stile precolombiano Lungo 46 metri, a una bellissima facciata ornata da 300 maschere del dio della pioggia Chac Mool. Purtroppo la maggior parte sono rovinate e le migliori,le uniche quasi integre, si trovano all’estremità destra del palazzo, che è anche il confine visitabile di Kabah.molto affascinante.In serata arriviamo a Campeche, bellissima città sul mare dove pernottiamo al Francis Drake, albergo molto carino in stile coloniale, con parcheggio coperto, ma caro rispetto allo standard messicano (circa 50 euro a camera) e ceniamo alla Parroquia, un ristorante a conduzione familiare consigliato da LP,a due passi dallo zocalo dove mio marito assaggia i Camarones al coco, cioè gamberoni cosparsi di cocco grattuggiato e poi fritti ottimi……accompagnato da musica dal vivo.Il giorno successivo dopo un breve giro per questa meravigliosa cittadina patrimonio dell’Unesco, riprendiamo la macchina e iniziamo a macinare chilometri, 260, per poter arrivare in serata a Chichen Itza (domani è il giorno dell’equinozio d’autunno),a Pranzo ci fermiamo a IZAAMAL cittadina con le case tutte gialle, meta importante di pellegrinaggi, per la venerazione dell’immagine della Nuestra Señora de Izamal, la Inmaculada Concepción, ospitata in un’ala laterale del convento di Sant’Antonio da Padova, dove noi abbiamo assistito ad un matrimonio. Numerosi ed interessanti sono i siti archeologici di epoca precolombiana situati nei pressi di Izamal. A nord ci sono le rovine maya di Kinich Kakmo, emblema della straordinaria evoluzione culturale e scientifica che avevano raggiunto i Maya. La cittadella è dominata dai resti di una grande piramide a gradoni, e dalle colline che la cingono si potranno ammirare panorami da sogno. Arriviamo a Chichen Itza nel primo pomeriggio e troviamo alloggio al Hotel Dolores Alba 40 euro a notte a camera, giusto in tempo per un bagno in piscina e poi una cena veloce e subito a nanna,domani vogliamo essere i primi ad entrare al sito proprio di fronte all’hotel. Questo sito durante la giornata si riempie di numerose bancarelle dove si puo’ acquistare di tutto ed oggi è l’equinozio,potremmo ammirare il serpente piumato. Il sito comprende numerosi edifici in pietra, Vi si trovano anche due grandi cenotes (dove avvenivano sacrifici umani)ed un campo del gioco della pelota tra i più grandi e meglio conservati. Il centro di Chichén Itzá è dominato dal tempio di Kukulkan , chiamato anche El Castillo.Fu costruito dalla Civiltà Maya in un periodo compreso tra l’XI ed il XIII secolo; si tratta di una delle più famose piramidi a gradoni precolombiane del Messico, con scalinate che corrono lungo i quattro lati fino alla sommità.Agli equinozi di primavera e d’autunno, al calare e al sorgere del sole, gli angoli della piramide proiettano un’ombra a forma di serpente piumato, Kukulkan appunto, lungo la scalinata nord. Durante il ritorno verso Playa ci fermiamo a Valladolid carinissima e facciamo un po di scorte alimentari e poi raggiungiamo il cenote Dzitnup, a circa sette chilometri di distanza, già fuori dal centro abitato. Il biglietto d’ingresso costa 40 pesos a persona, e non vi è limite di tempo per la visita. Una ripida e angusta scalinata porta dentro il cenote, che si rivela molto suggestivo, l’acqua è fredda e piena di pesci,farci il bagno è un’esperienza unica. Ci restano ancora 4 gg e decidiamo di riposarci un po’ al mare,torniamo cosi’ all’Hotel casas de las Flores,cenando nei giorni successivi al BipBip e al Fogon (Calle 6th & 30th Ave.) Vero ristorante messicano a tutti gli effetti a partire dal conto economicissimo 15 euro in due mangiando e bevendo a dismisura.Come dicevo questi 4 giorni abbiamo fatto un po’ di mare andando grazie ai collettivos (taxi collettivi a poco costo che passano spessissimo e il cui capolinea era fuori al ns albergo) : Giorno 1 Tulum ,splendido sito le cui foto sono su tutti i cataloghi di viaggio. Lasciato il sito a circa un chilometro a piedi ci sono delle spiagge meravigliose (alle cabanas Playa Paraiso) dove fare il bagno ,qui ho fatto i piu’ bei bagni di tutta la mia vita. Giorno 2 Isla Mujeres bellissima, l’isola caraibica.Da Playa del Carmen, è un po’ lungo arrivare, ma non è proibitivo! Si prende, o il collettivo (30 pesos), o l’autobus di linea (34 pesos) fino alla stazione dei Bus di Cancun, da lì attraversando la strada, si prende un collettivo (9 pesos) per il porto. Arrivati al porto, prendete il traghetto per Isla Mujeres (andata e ritorno 140 pesos) quello veloce lo consiglio vivamente, partono ogni ora e in circa 25 minuti sono là. La prima sosta è nell’atollo naturale di Playa Garrafon favoloso!. Proseguiamo sempre con i bus locali, per raggiungere il centro di recupero delle Tartarughe marine. L’ingresso costa 2 dollari e 1 dollaro lo si spende se si vuole acquistare il mangime per le Tartarughe. Naturalmente non ci facciamo scappare l’occasione, spendiamo i 3 dollari e andiamo!Per prime, si incontrano le Tartarughe in convalescenza, divise in 4 vasche ognuna delle quali contiene una specie diversa. Qui, le poverine stanno riacquistando le forze per poi tornare libere in mare. Molti sono i motivi per cui sono state curate, ma il più diffuso è quello dell’essere state pescate per sbaglio.E’ un’esperienza bellissima E’ quasi ora di pranzo, quindi torniamo nella zona del porto e ci dirigiamo verso playa Norte, e facciamo un bagno:arena bianca, palme e il mare di un turchese strepitoso. Giorno 3 Akumal bella spiaggia dove facciamo il bagno tra pesci colorati e piuttosto grandi,qui le tartarughe depositano le loro uova,ma non era stagione. Giorno 4 L’ultimo giorno abbiamo acquistato una gita organizzata per visitare la riserva si Sian Kan,vedere le mangrovie,fare il bagno nelle piscine naturali,snorkelling in una meravigliosa barriera corallina, vedere i delfini e mangiare aragoste. (è stata una esperienza molto bella,vale la pena .costo circa 90 euro a persona)E’ stata la piu’ bella vacanza della mia vita,l’unico posto in cui tornerei magari per vedere anche il Chapas, ho bevuto margaritas a fiumi mangiato tacos fajitas fagioli neri burritos e frutta buonissima(la cucina messicana è in assoluto la mia preferita).A Playa c’è un grandissimo supermercato……dove abbiamo comprato di tutto.Spesa viaggio 4000 euro in due compresi gli acquisti a NYC Una cosa ci ha colpito molto:vedere la deforestazione che stanno effettuando per lasciar posto ai sempre più numerosi resort. un peccato! Ed Ora un po’ di consigli…

  • Parchi di divertimento sparsi lungo la riviera dello Yucatan: Xel-Ha, X-caret, Xpu-ha, Xca-cel,….. Sono tutti molto costosi e finti.
  • Denaro: siamo partiti con soli euro e il cambio migliore (1 eur = 12,90 MX$) lo abbiamo trovato, con nostro successivo stupore,a Playa del Carmen dove gli uffici di cambio si fanno molta concorrenza.
  • Telefonate: non sono molto costose se effettuate dagli internet point.
  • Topes e i vibradores messicani sono cunette e sfere di metallo piantate a terra per rallentare il traffico. ATTENZIONE!!!
  • L’auto va sempre controllata perfettamente: dalla ruota di scorta, al pieno, ai graffi…Tutto va segnalato subito.
  • Sulle STRADE MESSICANE si viaggia bene, sono ben tenute , solo le distanze sono un po’ approssimative; bisogna però fare MOLTA ATTENZIONE, oltre che alle ormai note topes e a non restare MAI senza benzina.
  • Un’ultima cosa portarsi sempre le scarpette da mare, gli occhialini, il kway e l’antizanzare.

Dopo avervi sufficientemente annoiato posso dire che è stata la piu’ bella vacanza della mia vita,(provare per credere!) l’unico posto in cui tornerei.E poi ho bevuto margaritas a fiumi, mangiato tacos, fajitas, fagioli neri, burritos e frutta buonissima (la cucina messicana è in assoluto la mia preferita). Sul mio blog ci sono altri racconti di viaggi….



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