New York, la nostra prima volta: diario di un viaggio indimenticabile

Infinitamente grande, infinitamente verticale, infinitamente dinamica, infinitamente viva, infinitamente moderna, infinitamente multirazziale e multiculturale, infinitamente complessa, infinitamente attraente, infinitamente "menefreghista"...
Scritto da: miciplan
new york, la nostra prima volta: diario di un viaggio indimenticabile
Partenza il: 31/07/2018
Ritorno il: 16/08/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Dopo 16 giorni (agosto 2018) strabilianti, meravigliosi e indimenticabili – eccomi a scrivere questo diario tutto dedicato alla “Nostra New York”, augurandoci come sempre che possa essere utile a chi prossimamente avrà come destinazione la Grande Mela.

PLAN

Abbiamo deciso di non trascrivere pedissequamente le nostre lunghissime e indimenticabili giornate, sia perché sarebbe stato impossibile (la giornata iniziava poco prima delle 7 am e la luce sul comò si spegneva non prima delle 11.30 pm), sia perché a New York la giornata si programma il giorno prima o – ancora meglio – la mattina stessa a colazione (con ben chiaro soprattutto il meteo). Noi avevamo preparato – ovviamente – dei “blocchi” di cose da vedere e da fare (suddivisi per zone sulla mappa), senza però indicare il giorno in cui si sarebbero svolti (a eccezione della giornata domenicale a Harlem, con gospel etc.). Alla fine il metodo si è confermato vincente: siamo riusciti a fare praticamente tutto, senza nessuna corsa (in effetti 16 gg per la prima volta a NY sono il tempo perfetto) e godendoci felicemente e al massimo questa metropoli unica al mondo!

PRIMO IMPATTO

Arrivando con la metro da Jamaica Station e passando sul ponte in ferro l’amore per questa città era già scattato. Forse, anzi certamente, è legato al fatto di averla desiderata per molto tempo (ogni anno quando pensavamo alla destinazione dell’estate successiva New York, puntualmente, era in cima alla nostra lista), sia perché New York fa parte dell’immaginario di qualsiasi ragazzino nato negli anni ’70 e cresciuto negli anni ‘80 con film e telefilm tutti o quasi ambientati qui.

“INFINITAMENTE”

Se dovessi indicare un avverbio che meglio di altri sintetizza questa città propenderei per “infinitamente”: infinitamente grande, infinitamente verticale, infinitamente dinamica, infinitamente viva, infinitamente moderna, infinitamente multirazziale e multiculturale, infinitamente complessa (ma mai caotica, Times Square a parte), infinitamente attraente, infinitamente “menefreghista” – nel senso che è una delle poche città al mondo che non “coccola” minimamente chi la va a visitare, anzi se “ne frega proprio” pretendendo che quest’ultimo (viaggiatore collaudato, turista per caso, neosposo, neofita dell’oltreoceano, fricchettone da zaino in spalla) si “trasformi” fin da subito in newyorkese. Anche per questo è una città che necessita di almeno 2-3 gg di rodaggio.

– ESTA e controlli in aeroporto

Esta compilato e stampato (la mail con il link non è mai arrivata, verifica quindi solo rientrando nel sistema con il numero di pratica, subito dopo l’addebito dei 14$). Arrivo a JFK (terminal 7 – volo B.A.), tutto molto fluido e piuttosto veloce, mai citato Esta né mai richiesta copia, solo una domanda se eravamo stati in Iran, consegna del modulo cartaceo compilato in aereo, impronte, foto, “Welcome to the United States”, stop. La sensazione è che sapessero ben prima dell’arrivo “tutto di noi” tramite appunto l’Esta. Errori tipo nome genitori, lavoro o indirizzo città di residenza non creano problemi. Le info invece assolutamente da NON sbagliare sono: Nome – Cognome – n° passaporto – cittadinanza – scadenza – sesso – data di nascita, che poi sono quelle da riportare sul modulo cartaceo.

– PAGAMENTI e CARTE di CREDITO

Come scritto su molte guide, la parola “cash”, tranne rarissime eccezioni, potete anche scordarvela. Tutto, e per fortuna, si paga con carta di credito. Noi abbiamo usato una carta MC prepagata che ha funzionato perfettamente ovunque. Per il deposito dell’hotel invece una MC classica. Abbiamo prelevato solo una volta presso un ATM per avere un po’ di cash per mance, street food, taxi, etc.

– CONSIGLI per gli ACQUISTI

Il discorso sarebbe molto lungo. Mi limito al settore abbigliamento.

La cosa che conviene certamente acquistare sono le sneakers di marca americana. Due esempi su tutti: le Saucony, che in Italia costano come l’oro, le trovate a circa il 50% in meno! Le Vans (comprate due paia nel bel negozio monomarca di Union Square) le trovate a circa il 25-30% in meno e soprattutto trovate moltissimi modelli difficili da vedere in Italia.

Century 21: un posto orripilante, pieno zeppo di italiani che urlano e che vagano come degli zombi tra i vari piani. È un posto dove conviene acquistare certamente le polo della RL e della TH e soprattutto l’abbigliamento per bambini. In questi casi è davvero conveniente e i prodotti sono interessanti e di qualità. Inqualificabile il reparto scarpe.

Uniqlo: da amante del Giappone non potevo non fare qualche acquisto in questo negozio (a breve anche in Italia!). Tutto è bello, moderno, originale, di qualità e a prezzo contenuto. Comprati una felpa e un giubbino in parka notevoli.

SÌ, MA QUANTI GIORNI?

Considerando che per noi era la prima volta e tenuto conto che la destinazione era una “sola” città (cosa piuttosto rara), tutto ciò richiede a nostro avviso non meno di 14-15 notti. New York infatti non va solo “visitata” nei suoi must ma anche, e soprattutto, “capita e vissuta” (o, almeno, iniziare a farlo), cosa che in 7 gg è impossibile. Questo perché New York è “unica nella sua diversità” come poche altre città al mondo. Tra queste (escludendo il continente europeo) posso citare – per esperienza: Tokyo, Gerusalemme, Singapore e Capetown.

– SÌ, MA FA CALDO in AGOSTO?

Se confrontato con l’estate di Firenze (in questi ultimi anni si sono raggiunti picchi di umidità sperimentati solo nel SE asiatico, e non esagero), il clima anche in agosto è assolutamente sostenibile. Il caldo e l’umido ci sono, ma sono più che sopportabili. Il problema più grande è invece il freddo!!! Sì, avete letto bene, il freddo glaciale dovuto all’aria condizionata in metrò, nei negozi, nei centri commerciali (un po’ meglio nei ristoranti) e nel museo (bellissimo, ben fatto e molto toccante) dell’11 settembre dove si battevano quasi i denti. Durante il nostro soggiorno abbiamo avuto molta fortuna con 13 giorni di belle giornate (cielo azzurro, o cmq con nuvole che passavano velocemente, essendo spesso ventilato) e 2/3 giorni di pioggia (ma mai continua) e temporali estivi (perfetti per i musei e lo shopping).

– SÌ, MA CONVIENE il NY CITY PASS (da 6)?

Nel nostro caso, assolutamente sì. Quindi, promosso e a pieni voti! Un netto risparmio, anzitutto, economico ma soprattutto di tempo, facendoci saltare sempre le file alle biglietterie e dirottandoci nei percorsi dedicati. Unica pecca: i 9 gg – se non si sta attenti – non sono moltissimi per incastrarci ben 6 must, che richiedono spesso un’intera giornata (es. MET, Statua Libertà e Museo immigrazione.)

– Un CONSIGLIO: VIAGGIATE in METRO!

È vero, New York è una città che ti “costringe” a camminare con il naso all’insù per decine e decine di km al giorno, ma la bellezza che ti circonda ti fa dimenticare presto la stanchezza…Detto ciò, nel nostro viaggio abbiamo usato tantissimo anche la metrò, sia perché è comodissima e ti porta ovunque, sia perché ci piace moltissimo farlo, sia perché avevamo un hotel tra Harlem e il Bronx, sia perché è molto economica (la unlimited a neppure 30 euro per 7gg h24!), sia perché l’effetto sorpresa ogni volta che sbuchi dal sottosuolo è ineguagliabile. Quello che però più ci ha sorpreso è scoprire che l’80% dei turisti non usa questo mezzo (forse per paura, pensando alla subway newyorkese degli anni ‘70 o ’80, quella sì offlimits!). Infatti, in metrò tranne in rarissime occasioni (le fermate più turistiche come quelle in zona TS o GC o WS o quella dentro l’Oculus), gli unici o quasi turisti eravamo noi (il 60% dei viaggiatori è afroamericano e circa il 40% ispanico…e poi c’eravamo noi:). È vero, nelle ore di punta le carrozze sono stracolme; è vero, la temperatura delle carrozze è quasi glaciale (ma poi ci si fa l’abitudine), mentre nelle stazioni e nelle banchine – non esagero – si sfiorano i 40 gradi!; è vero, non ci sono praticamente mai le scale mobili; è vero, nei we e durante i lavori di manutenzione se non leggete i cartelli in formato A4 sparsi un po’ ovunque rischierete l’isteria; è vero, le fermate non sono proprio pulitissime (le carrozze invece sì). Detto ciò, solo, o quasi, viaggiando in metrò a qualsiasi ora del giorno e della notte (mai avvertito nessun tipo di rischio o sensazione di pericolo, a differenza di brutte esperienze made in italy…) potrete veramente apprezzare lo straordinario e unico melting pot di questa città. Fatelo, almeno un po’, non ve ne pentirete!

IL MEGLIO di NEW YORK (secondo noi…)

– Il miglior hamburger? BURGER JOINT!

Durante i nostri 16gg abbiamo mangiato molti hamburger, ma quello a firma BURGER JOINT è veramente imbattibile. Sì, posso dire che pur non amando particolarmente questo piatto, l’hamburger offerto in questo locale è in assoluto il più buono che abbia mai mangiato in vita mia. La storia unica e curiosa del Burger Joint è scritta in tutte le guide, quello che conta e che motiva – in alcuni casi – un’ora di coda è la straordinarietà e unicità della carne, delle patatine fritte, il prezzo contenuto e la particolarità del locale (minuscolo, senza finestre, tutto “firmato” dai tanti clienti, con Mr White che ti osserva “I am the one who knocks”…). Non a caso ci siamo stati 3 volte per cena. Consiglio, per fare meno coda, di arrivare prima delle 20.

– La miglior pizza? “SOTTOCASA”!

Prima del nostro viaggio a New York la palma d’oro di miglior pizza mangiata fuori dall’Italia era di una pizzeria di Osaka (non a caso, recentemente premiata come miglior pizza napoletana al mondo…). Però, dopo aver cenato più volte e provando più pizze il titolo passa di diritto alla strepitosa pizzeria “SOTTOCASA” di Harlem!!! Può sembrare esagerato, ma la pizza che potete mangiare qui è a livelli anzi se possibile superiore alla gran parte delle pizze mangiate in Italia. Voi direte: “che esagerazione”…io vi rispondo: “provatela e poi ci risentiamo”. Ingredienti di primissima qualità, rigorosamente made in italy, forno a legna, impasto perfetto e digeribilissimo, bel locale gestito da una coppia di italiani, con servizio attento e cordiale. Ottimi anche i dolci home made. Tutto ciò conferma la posizione di migliore ristorante di tutta New York! su TA già da molti mesi. Quindi una tappa obbligatoria per una cena o un pranzo durante un viaggio in questa indimenticabile città.

– Il miglior “pranzo veloce”? ARCHWAY CAFÈ!

Il miglior pranzo “veloce” va all’ARCHWAY CAFÈ di Brooklyn. Il locale, scoperto grazie alla LP, è molto carino, ben tenuto, con un servizio gentile e simpatico. Tutto è buonissimo e sano: dai panini, alle fantastiche insalate, alla tortina con spinaci e feta – sublime! al caffè (marca La Colombe). Se volete quindi mangiare qualcosa di semplice, sano e molto gustoso, spendendo il giusto e vi trovate dalle parti di Dumbo, questo è il posto che fa per voi!

– La miglior pasta (home made)? FRANKIES SPUNTINO!

FRANKIES SPUNTINO, ristorante con cucina italiana scoperto grazie alla LP, è davvero delizioso: arredato con molto gusto, a gestione famigliare, con una bella atmosfera. Tutto è buonissimo, ma il must è certamente la pasta fresca fatta in casa, deliziosa e difficile da trovare così lontani dall’Italia. Dovete venirci apposta: siamo infatti in un quartiere ben poco turistico e un po’ trasandato. È frequentato solo o quasi da persone che da Manhattan vengono appositamente qui per mangiare. Molto bello il giardino interno. Prezzi giusti per la qualità offerta. Che dire: per noi è il migliore ristorante con cucina italiana provato a NY.

– La miglior pausa caffè? GROUNDED!

Ne abbiamo fatte molte, e posso dire che la migliore è quella del GROUNDED (nel meraviglioso West Village, a pochi passi dall’inizio della High line). Qui potete provare un ottimo cappuccino, fatto con macchina italiana, servito – una volta tanto – nella tazza in ceramica e non in quelle odiose di cartone, perfetto e gustoso quasi come in un bar italiano! Buonissimi anche i dolci. Locale con atmosfera serena, tranquilla e molto rilassante, è frequentato soprattutto da giovani newyorkesi che lo usano come una sorta di biblioteca/sala studio: anche per questo è sempre pieno e si deve aspettare non poco per sedersi.

– Il grattacielo più bello del ‘900?

Per il ‘900, senza ombra di dubbio, il fantastico, raffinato e superlativo SEAGRAM BUILDING, lungo la bellissima Park Avenue, tra la 52ª e la 53ª Strada. Progettato dall’architetto Mies van der Rohe, consiglio di vederlo all’imbrunire quando i vetri arancioni si “accendono” e vanno in netto contrasto con il nero della struttura.

– Il grattacielo più bello di questo secolo?

Per il 2000, tra i tantissimi visti, il mio voto va all’elegantissimo grattacielo FOUR WORLD TRADE CENTER a firma dell’architetto giapponese Fumihiko Maki.

– Il miglior museo? IL MET

Se qualcuno mi avesse detto: “passerete 10 ore a girare dentro un museo (americano)”, avrei risposto: “ma che siamo agli Uffizi?”. E invece al MET è stato così! Per fortuna era sabato quindi con orario di chiusura prolungato. Collezioni straordinarie, superlative, infinite, tutto è ben organizzato (altro che il MoMa, troppo caotico e mal “progettato”), soprattutto la gestione degli spazi, dei percorsi e delle luci per le opere. Ma, più di ogni altra cosa, sono le sale a lasciare senza fiato: abbiamo avuto fortuna perché siamo entrati sotto una pioggia battente che si è poi trasformata da fine mattinata – come spesso capita a NYC – in cielo azzurro, regalandoci una luce fantastica che entrava nelle grandi sale vetrate e delle foto indescrivibili!!! Unico neo: la terrazza sul C.P. era chiusa perché la mattina aveva appunto piovuto.

– La libreria più bella?

Scoperta per caso, si trova in Union Square. Si tratta della BARNES & NOBLE, una bellissima libreria dentro un bellissimo edificio storico. La cosa che merita di più è il piano con la caffetteria (ahimè uno starbucks sotto mentite spoglie) con una vetrata davvero bella e un’atmosfera rilassata, utili per passare un po’ di tempo a riposarsi dopo tanti km, a leggere o semplicemente a osservare Union Square dall’alto.

3 (SORPRESE) + 3 (CONSIGLI) + 6 (SUGGERIMENTI)

– Cosa ci ha sorpreso:

1.- LINCOLN CENTER. Davvero molto bello, architetture molto interessanti, splendidi gli spazi aperti, fantastica la fontana con i giochi d’acqua e luci (da vedere di notte).

2.- OCULUS. Da lasciare senza fiato, da visitare e rivisitare a tutte le ore del giorno con tutte le modalità di meteo e di luce – scoprendo così ogni volta un luogo diverso. Semplicemente unico. Unica pecca, la zona del nuovo WTC è assolutamente caotica e confusa dal punto di vista architettonico (a eccezione del toccante e bellissimo memoriale). In pratica, nessun edificio dialoga con quello vicino. Il momento per gustarla al meglio è dopo le 22, quando diventa quasi deserta (sono tutti a Times square, pigiati, a farsi i selfies!) anche se il memoriale è chiuso.

3.- I “VUOTI”. Pensando a Manhattan e alla sua densità abitativa non mi aspettavo di trovare una ricchezza così straordinaria (per qualità e quantità) dal punto di vista dell’architettura degli spazi aperti. Una ricchezza che comprende sia i numerosi – e conosciuti – giardini e parchi sparsi in città – tutti o quasi bellissimi (tra i nostri preferiti: Madison Square park, Washington park, Union square, Bryant park e Zuccotti park), ma anche, e soprattutto, quella vera e propria rete/tessuto di spazi alla base di molti grattacieli: panchine, sedie, tavolini, giochi d’acqua, fontane, sculture, “vuoti” aperti a tutti, curatissimi e deliziosi, progettati appositamente come aree di sosta per i dipendenti e per la loro (ma anche spesso nostra!) pausa pranzo o pausa relax.

(un po’) FUORI dai CIRCUITI TURISTICI, 3 CONSIGLI

1.- BUSHWICK

Se amate come noi la street art, beh allora non potete non passare almeno qualche ora in questo interessante quartiere di Brooklyn, in cui la gentrificazione è ancora in atto. Ovviamente, non troverete nessuna architettura straordinaria, nessun Calatrava o Gehry o Nouvel, ma l’atmosfera che si respira – circondati da bellissime e coloratissime opere di street art (Banksy, etc) – fa di questo quartiere uno dei posti da non perdere. Vi consigliamo – visto il numero elevato di locali per bere (spesso dentro ex capannoni) – di venirci a metà pomeriggio e fermarvi la sera per cena e o bevuta.

2.- HUDSON RIVER PARK

Se domandate a un newyorkese il parco che preferisce nella maggior parte dei casi vi dirà (soprattutto i più sportivi) quello che corre lungo il fiume Hudson. Molti (per ovvi motivi di tempo) non lo inseriscono nei loro plan, ma a nostro avviso l’Hudson River Park merita una lunga passeggiata. Essendo vastissimo, consigliamo di andare nella parte dove ci sono i vari Pier storici che sono molto belli. Vi consigliamo di vederlo da metà pomeriggio e fino al tramonto. Tutto è bellissimo: camminerete immersi fra giardini, prati e fiori, con spazi di sosta molto curiosi e particolari, godendo di splendide viste sul New Jersey e con pochissimi turisti.

3.- EAST RIVER STATE PARK

Se andate nel bel quartiere di Williamsburg (consigliamo almeno una mezza giornata con cena, visto che è il quartiere dove si mangia meglio) non potete non godere di un bellissimo tramonto da questo piccolo parco. Non è tenuto benissimo anche perché vicino è in fase di ultimazione una nuova area residenziale, ma lo skyline su tutta – o quasi – Manhattan è strepitoso! Pochissimi i turisti, quindi un gran bene.

sentirsi (almeno) per un giorno un po’ newyorkese? 6 SUGGERIMENTI

1.- Usate la METRO! Come detto all’inizio, per capire meglio questa città dovete entrare nelle sue viscere. Consiglio qualche viaggio, anche e soprattutto, nei sobborghi e nei tratti che si muovono in sopraelevata. Ad esempio, le linee che arrivano alla fermata (fantastica) chiamata “Broadway Junction” a Brooklyn: viaggerete tra affascinanti paesaggi urbani, con linee che si incrociano fra loro, scoprendo bellissimi scorci e muovendovi tra bellissime opere di street art (Bushwick, etc).

2.- HOT DOG e STREET FOOD. Andare a New York e non mangiare almeno un hot dog al volo sarebbe un delitto! Ancora più bello mangiarlo facendo due chiacchiere con qualche operaio in pausa pranzo, che lavora nei numerosissimi grattacieli in costruzione.

3.- Pranzare con i colletti bianchi nei piccoli e deliziosi giardini alla base di molti grattacieli, tra verde, giochi d’acqua e sculture.

4.- Fare una bella passeggiata lungo l’HUDSON RIVER PARK, lontano dal caos e dai torpedoni.

5.- Vedersi un vecchio film al CINEMA all’aperto di Bryant Park (come il meraviglioso Thelma e Louise).

6.- Comprarsi un bel libro e passare un po’ di tempo alla STRAND BOOK STORE, una delle librerie più amate dai newyorkesi. In realtà, non ha nulla di particolare ma è l’atmosfera d’altri tempi e il profumo che si respira a renderla speciale e unica. Se amate la lettura non potete non andare.

Qualche altra dritta per mangiare bene (secondo noi…)

– Per i pranzi:

Whole Foods Market

Una catena molto diffusa in tutta NY. In tutte le sedi ci si può anche sedere al tavolo e mangiare comodamente (anche se all’ora di pranzo c’è il delirio). Per un pranzo va benissimo (per cena è un po’ triste…). La scelta è vastissima: dagli antipasti, alla verdura, a tutti i tipi di carne, ai contorni, alla pizza, alla pasta, alla frutta, ai dolci. Tutto è selfservice e la cosa più comoda è che tutto ha lo stesso prezzo (si paga a peso)! Basta arrivare alla cassa, pesare il pacchetto, pagare e il gioco è fatto. In molti di questi posti inoltre troverete l’acqua in bottiglia in offerta (tipo due bottiglie al prezzo di una). Inoltre, in alcune sedi come quella a Columbus Circle date anche un’occhiata ai banchi della gastronomia (quelli serviti), che hanno spesso delle super offerte più convenienti di quelle al selfservice.

Pret à Manger

La catena inglese è diffusissima in tutta la città, quasi al pari di Starbucks. In alcune sedi ci si può anche sedere al tavolo, in altre no. Per un pranzo veloce e senza troppe pretese va benissimo: ottimi panini e insalate, frutta e dolci. Prezzi onesti. Per noi era bello acquistare il pranzo e poi andarcelo a mangiare in uno dei meravigliosi parchi, piazze, giardini o negli spazi ai piedi dei grattacieli insieme ai colletti bianchi.

Shake Shack (Madison square park)

Questa catena è sparsa in tutta NY, ma la sede più bella è quella all’aperto in un angolo del Madison square park (uno dei parchi che ci sono piaciuti di più in assoluto), con vista diretta sul Flatiron building. L’hamburger è piccolo, ma buono e gustoso, ancora di più le patatine fritte – sublimi. Non siamo ai livelli del Burger Joint ma per un pranzo con un buon rapporto qualità/prezzo è il posto giusto. Servizio veloce e comodo, con buzzer che ti segnala quando l’ordine è pronto.

– Per le cene:

Momosan Ramen & Sake

Dopo aver mangiato ramen e ravioli a Tokyo abbiamo deciso di “rischiare” e provarli anche a NY. Tra quelli provati, il migliore è indubbiamente il Momosan. Un bellissimo locale, sempre strapieno, che offre cibo delizioso a un prezzo supercompetitivo. Non siamo ai livelli di Tokyo, ovviamente, ma si difende bene! Servizio molto attento e gentile, peccato la confusione e la musica a tutto volume (un must di tutti i ristoranti di NY, ahimè!). Quindi, se volete mangiare un ottimo ramen e degli ottimi gyoza (e non solo) questo è il posto giusto!

Beecher’s Handmade Cheese

Ci siamo stati due volte, una a pranzo e una a cena (più bello). Il locale merita anche solo per il fatto che vi troverete un caseificio – vero e funzionante – a due passi dal Flatiron building!?!? Se avete molta fame non è il posto adatto visto che le porzioni non sono generose, ma se vi piacciono i formaggi e siete curiosi di mangiarne di nuovi allora è ok! A pranzo potete anche gustare panini etc mentre la sera potete fare come noi: ordinare una zuppa di cipolle – buonissima, a seguire una serie di formaggi scelti a caso tra quelli prodotti da loro, infine chiudere con un dolce magnifico a base di caramello e crema. Il conto è un po’ salato, ma credetemi merita!

Henry’s End Restaurant

Trovandoci a Brooklyn, dopo il tramonto sullo skyline di Manhattan, risalendo la strada per prendere il metrò ci siamo ritrovati per caso di fronte questo ristorante: vista l’ora di cena e la folla che stava cenando decidiamo di entrare. Mai scelta fu così azzeccata: trovato l’ultimo tavolino disponibile, abbiamo mangiato benissimo, dai primi, ai secondi (un piatto di carne buonissimo), ai contorni, al dolce (il pezzo forte un semifreddo al cioccolato misto a crema di caffè sublime!!!!). Il prezzo è proporzionato alla qualità del cibo, locale non turistico ma frequentato esclusivamente da gente del posto. Unico neo: un po’ caotico e chiassoso, ma a NY spesso è così (i newyorkesi a cena – e non solo – fanno più baccano di noi italiani!!!).

The Meatball Shop (a Williamsburg)

Andare a NYC e non mangiare le polpette di carne sarebbe un delitto! Battute a parte, questa catena sparsa un po’ ovunque è assolutamente da consigliare: polpette che puoi “costruirti come vuoi” molto buone e gustose. Numerose le opzioni e i “contorni”. Per il prezzo pagato (molto basso rispetto alla media e alla qualità) è un posto dove cenare o pranzare almeno una volta. Locale molto bello. Da provare.

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Questo è tutto.

Per ogni altra info potete contattarmi via mail: paco1996@yahoo.it

Un saluto a tutti gli amici di TxC.

E…alla prossima!!!

Mp

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