New York e New Orleans… 13 anni dopo

Avevo visitato le due città nell'agosto 2001, due settimane prima del giorno che avrebbe cambiato il mondo. In quella occasione ero anche salita sulle Twin Towers, cosa che, a distanza di tempo, mi lascia ancora una certa inquietudine
Scritto da: Valentina C.
new york e new orleans... 13 anni dopo
Partenza il: 06/09/2014
Ritorno il: 13/09/2014
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €
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NEW YORK

Indice dei contenuti

Alloggio scelto: The Hotel Wolcott (http://www.wolcott.com/), W31st street, between 5th Avenue e Broadway. Ho avuto la fortuna di poter scegliere soluzioni “centrali” e l’hotel selezionato si è rivelato molto comodo. Situato a distanza ravvicinata da 2 linee della metropolitana (Stazione 34th Penn Station Linea Rossa 1, 2, 3 & Stazione 34th Herald Square linea Arancione B, D, F, M), all’angolo con la 5th Ave si trova in una zona chiamata “Korean Town” piena di negozi e ristoranti di quella parte del mondo.

Il primo giorno siamo andati a comprare la Metro Card (Unlimited Ride MetroCard) per 7 giorni, al prezzo di 31 US$ a testa e lì ho avuto la prima dimostrazione che pure gli USA, come noi Italiani sono talvolta “complicati” ed interpretano un po’ le leggi…. Io viaggiavo con i miei genitori (over 65 anni) e mio figlio (8 anni).

Per i primi, avrei potuto richiedere una Tessera per “seniors” alla metà del costo normale (15 $ invece che 31$), peccato che la richiesta vada fatta ALMENO 1 mese prima del tuo arrivo, inviando un formulario con tutti i dati dei “seniors” accompagnati da foto e da firma e timbro di un notaio pubblico… sinceramente per risparmiare 15 $, la trovo una soluzione alquanto contorta e cervellotica – non basterebbe presentare il documento (eventualmente lasciando una fotocopia) alla stazione dove acquisti la carta? Abbiamo desistito e comprato una “card” normale.

I bambini sotto i 44 pollici non pagano se viaggiano con un adulto pagante – 44 pollici sono 110 cm e mio figlio è abbastanza più alto, ma la signora che mi ha venduto le card l’ha reputato più basso, permettendogli quindi di viaggiare sempre gratuitamente e quindi ho risparmiato lì i 31 US$ del mancato sconto “seniors”. Il bello è che la signora l’ha a malapena visto attraverso una finestrella, non è che hanno un metro per misurarli…. Comunque bene così – devo dire che in nessun momento sono stata fermata/controllata.

Visite attrazioni

Avendo solo 5 giorni a disposizione e non volendo massacrarci con maratone su e giù per la città, abbiamo deciso di vedere solo 3 attrazioni. Non sapendo bene cosa e quando, ci siamo orientati sull’Explorer pass (www.smartdestinations.com); l’ho trovato sicuramente conveniente sia come prezzi che come elasticità (tu prenoti 3/5/7/10 attrazioni e poi decidi tu COSA e QUANDO andare), il problema é che per alcune attrazioni devi convertire il voucher in biglietti e ci sono solo 3 posti a New York dove farlo, di cui 2 in Times Square – praticamente devi recarti apposta in uno di questi “uffici” (uno é dentro il Planet Hollywood e l’altro nel museo di Madame Tussaud) spesso nello stesso giorno della visita, quindi devi mettere in conto un pò di spostamenti extra, se per esempio ti trovi da tutt’altra parte della città. Abbiamo visto Empire state building, fatto il giro con “state Cruise” (statua libertà ed Ellis Island) e il bus Hop on – Hop off nella zona di Uptown/Harlem.

9/11 Memorial – il sito del Memoriale è aperto e gratuito per tutti, credo che tu possa fare delle donazioni volontarie se decidi di farti spiegare dai volontari/reduci com’è nato il sito.

9/11 Museum – non ero intenzionata a visitare il museo aperto recentemente, ma dei conoscenti mi hanno regalato gli ingressi e quindi ci siamo andati. Personalmente l’ho trovato un po’ “pacchiano”; è senz’altro angosciante vedere le foto delle vittime, ascoltare le telefonate dagli aerei e osservare alcuni reperti ritrovati sul luogo del disastro, ma sono riusciti a “spettacolarizzare” la tragedia di questi innocenti e indubbiamente si sono assicurati un bell’introito per i prossimi anni, facendo pagare 24 $ a testa l’ingresso.

Per il resto abbiamo camminato molto, godendo di meravigliose giornate di sole e della semplice vista della città; abbiamo percorso a piedi il ponte di Brooklyn, camminato per la 5th avenue (bella solo dalla 50th strada in su….al di sotto, molti negozi squallidi di souvenir e cineserie); bevuto un espresso da Eatitaly sotto il Flatiron building, visto Times Square di giorno e di notte, sempre illuminata, sempre affollatissima e incredibilmente “piccola” rispetto a quello che si percepisce vedendola in TV.

Shopping: abbiamo visto il Century 21st a downtown, da dimenticare! A parte la pessima qualità dei capi d’abbigliamento proposti (saranno anche D&G, Gucci o Armani ma erano orrendi!), non ho trovato questa grande convenienza. Molto Meglio Macy’s, anche se in generale ormai le famose marche “americane” che una volta andavano a ruba (Calvin Klein, Levi’s, Gap, Gant, Hollister, Tommy, Polo tra gli altri) si trovano anche in Italia – forse si risparmia qualcosa con il cambio e con i tanti saldi che fanno, ma alla fine lo shopping mi ha deluso su tutti i fronti (abbigliamento, scarpe, accessori), infatti non mi sono comprata niente. Forse l’elettronica conviene, ma ho pensato che comprarmi un cellulare/tablet/etc là e poi trovarmi con un qualsiasi problema qua, senza garanzia…forse perdevo tutta la convenienza.

Mangiare: abbiamo cercato di evitare il più possibile i fast/junk food, affidandoci a ristorantini “etnici” (Coreani, Turchi, Greci, Cinesi), in particolare mi sento di consigliare la catena “Bread and Butter”, ne avevo proprio uno sotto l’hotel, sulla 31th Street angolo 5th Avenue. Ci sono due grandi buffet, cibo tipico Coreano in uno e di tutto (e di più) nell’altro; E’ tutto a peso: carne, pesce, pasta, frutta, verdura, pizza e panini, tantissima frutta fresca (non congelata!)… con 10 $ si mangiava bene e di tutto. Free Wi-fi, cosa non sempre scontata a NYC (per quanto tutti dicano il contrario!).

Rispetto a 13 anni fa ho trovato la gente molto cambiata – sicuramente molti meno obesi, persone in forma, di bell’aspetto, che corre sempre e dappertutto, ma anche molta più sgarbatezza e maleducazione soprattutto tra commessi dei negozi e addetti agli aeroporti, sempre impegnati a parlarsi tra di loro e dei fatti loro, lasciando il cliente un po’ abbandonato/ignorato. Dal Paese che ha fatto del “Customer Service” il suo cavallo di battaglia non me lo aspettavo.

NEW ORLEANS

13 anni fa avevo visitato anche New Orleans, prima che il terribile uragano Katrina la colpisse nell’anima. La parte centrale della città è fortunatamente rimasta intatta (o forse è stata ristrutturata velocemente), non ho voluto visitare i disastri dell’uragano, sebbene vendessero tour ad hoc.

Abbiamo alloggiato all’Hotel La Quinta Inn and Resort in Camp Street; L’hotel é una buona soluzione per chi cerca la vicinanza al French Quarter rimanendo però al di fuori dalle strade affollate e rumorose dello stesso (soprattutto le sere nel weekend). Stanze ampie, comode, bagno essenziale senza finestra, colazione molto basilare, pochissimi posti a sedere, presi subito d’assalto.

Per mangiare ci siamo affidati ai tanti ristorantini che si trovano nel quartiere Francese, mi sento di consigliare sia come ambiente che come qualità del cibo in particolare “Napoleon’s House” e “Mena’s Palace” entrambi sulla Chartres St. Abbiamo pranzato anche al Cafe Maspero; Il locale è carino, rustico ma accogliente, cameriere molto gentili; personalmente l’ho trovato un po’ meno di qualità rispetto agli altri due.

L’unica escursione che abbiamo effettuato è stata quella sul battello “Natchez” che, con il senno di poi, si sarebbe potuta evitare. Siamo partiti seduti sul ponte principale per godere appieno del panorama durante la navigazione – La delusione è capire che non c’è niente da vedere, infatti il tratto che il battello percorre è prettamente commerciale, si osservano mercantili, chiatte, depositi e due grandi navi militari, ma il resto é desolazione totale. Per nostra “fortuna” ha cominciato a piovere e ci siamo protetti all’interno, dove un’orchestrina jazz eseguiva canzoni famose con impegno, simpatia e professionalità, eseguendo anche pezzi a “richiesta” verso la fine della navigazione.

Per lo shopping, assolutamente imperdibile “The Outlet Collection at Riverwalk”; Bella serie di negozi che vanno dagli stilisti USA, roba sportiva, scarpe ed accessori fino ad arrivare ad una grande area con ristoranti di ogni genere. C’è qualcosa per tutti in famiglia. L’ambientazione sul lungo fiume è un valore aggiunto. Avrei voluto avere più tempo per poterlo visitare con più calma, sicuramente le valigie sono aumentate di qualche kg.



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