New york e messico con bambini
USA E MESSICO CON BAMBINI
Come in altre occasioni, eccomi a raccontare un viaggio che ho fatto con mia figlia piccola, all’epoca quasi 3 anni, con l’intento di spronare gli indecisi e convincerli che viaggiare è bello anche per loro. Partenza il 2 gennaio da Pisa a New York via Roma. Già all’arrivo al JFK ti senti avvolto da...
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USA E MESSICO CON BAMBINI Come in altre occasioni, eccomi a raccontare un viaggio che ho fatto con mia figlia piccola, all’epoca quasi 3 anni, con l’intento di spronare gli indecisi e convincerli che viaggiare è bello anche per loro. Partenza il 2 gennaio da Pisa a New York via Roma. Già all’arrivo al JFK ti senti avvolto da quell’atmosfera respirata in tanti film: bandiere a stelle e strisce dovunque, andirvieni frenetico ma funzionale ed incredibilmente disciplinato. I colleghi ci vedono con il passeggino ultraleggero da viaggio e ci fanno uscire dalla fila, facendoci passare avanti. Ci salutano con un “wellcome in USA” e ci avviamo a prendere il taxi. Il tassista è un indiano, con tanto di turbante, che capisce a stento, ma dopo averci sbalordito mostrandoci la skyline in notturna nell’involontario giro panoramico di Manhattan, riesce a raggiungere il nostro albergo: il Park South Hotel, a circa 300 metri dall’Empire State Building. Uno dei pochi che nel prezzo (circa 100 euro a notte per camera) include la colazione internazionale. Comodo, pulito, carino e collocato nel cuore di lower Manhattan. I 4 giorni successivi li abbiamo passati uscendo alle 8 del mattino e rientrando alle 8 di sera circa. Tralasciando i vari centri commerciali siamo riusciti a vedere i siti più interessanti, riuscendo a miscelare il tutto con l’aspetto ludico necessario a coinvolgere la piccola: dalla corsa sul ponte di Brooklyn alla vista al “Toys ‘r us” di Time Square, dai racconti fantastici sulle locandine degli spettacoli di Broadway alle mille luci di Time Square, dal nutrire gli scoiattoli nei pressi della City Hall al pattinaggio sul ghiaccio di Central Park, col museo e la statua dell’eroico cane Balto. Per i trasferimenti abbiamo utilizzato i taxi (molto più economici che in Italia) e la metropolitana. I pranzi ce li siamo consumati nei vari self services che trovi dovunque, mentre a cena … beh … le Steak House sono d’obbligo: ti scegli il pezzo di carne (e che carne… bufalo morbidissimo), e dopo averlo cotto te lo servono con contorni di verdure grigliate, spendendo circa 12 euro !!! A tal proposito consiglio quella posta sulla West street dell’Empire. Non ricordo il nome, ma si mangia benissimo. Il 7 gennaio sveglia presto e trasferimento all’aeroporto di Newark … destinazione Mexico. Arrivo a Cancun e trasferimento nel villaggio ad Akumal, piccolissimo centro a circa mezz’ora dall’incasinata Playa del Carmen e poco più dalla caotica Cancun. Nei 10 giorni a disposizione abbiamo fatto l’escursione di un intero giorno al meraviglioso sito di Chichen-Itzà e poi ci siamo mossi autonomamente, con i taxi collettivi o gli autobus di linea, senza alcun problema. Facendo così siamo riusciti a vedere qualcosa di un po’ più genuino, allontanandoci dai canonici itinerari turistici. Ad esempio, prendendo dei quad a noleggio con un gruppetto di altri turisti, ci siamo fatti accompagnare nella foresta da una guida locale, visitando dei piccoli villaggi e dei Cenotes bellissimi (sono degli enormi buchi nel terreno, alcuni pieni d’acqua dove potersi tuffare, altri vuoti e visitabili come caverne carsiche) sconosciuti al turismo di massa. Per quanto riguarda il mare, è veramente bello. Quella di Tulum, con le rovine sulla scogliera, è forse la spiaggia più bella che abbiamo mai visto. Uno dei momenti più emozionanti è stato sicuramente vedere mia moglie e mia figlia che facevano il bagno con i delfini… Beh, che dire … viaggiare con i bambini è bellissimo !!!