New York, consigli pratici di viaggio

Una fuga di cinque giorni che deve essere fatta almeno una volta nella vita
Scritto da: m.niselli
new york, consigli pratici di viaggio
Partenza il: 10/12/2013
Ritorno il: 17/12/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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New York? Incredibile!

ORGANIZZAZIONE

Abbiamo deciso di andare a New York in fretta e furia. A differenza del solito non abbiamo organizzato tutto nei minimi dettagli: abbiamo letto qualche diario di Turisti per Caso, prenotato aereo e albergo e siamo e partiti alla volta della Grande Mela!

CONSIGLI

Gli hotel a New York sono molto costosi rispetto alla media degli alberghi europei: una notte a Manhattan costa quasi il doppio. Meglio pernottare nelle immediate vicinanze, ad esempio nel Queens oppure nel Jersey: in un quarto d’ora si è ovunque ed è lo stesso se si risiede a Manhattan.

Attenzione al giorno in cui si prenotano i voli! Un volo con partenza di sabato dagli Usa e arrivo di domenica in Europa costa molto molto di più dello stesso volo con partenza il giorno dopo!

CON IL SENNO DI POI

Sicuramente gli aerei vanno prenotati con qualche mese di anticipo: si riesce a risparmiare non poco.

VOLI E HOTEL

Volo: British Airways – Venezia – Londra – New York JFK (1185 € per due biglietti)

Hotel: Wyndham Garden Long Island City (670 € camera doppia carina e pulita, colazione NON inclusa)

*****

GIORNO 1 – Viaggio – Rockefeller Center by night

Siamo partiti da Venezia verso l’ora di pranzo, con volo diretto a London Heathrow. Non andavamo all’aeroporto principale di Londra da parecchi anni. Il terminal dei voli internazionali è stato rinnovato (pensiamo per le Olimpiadi), e siamo quasi certi di dire che è il più moderno fra gli aeroporti europei.

Arrivati al JFK abbiamo espletato le pratiche doganali: non c’era molta gente e per fortuna ce la siamo cavata con poco. Dall’aeroporto un efficiente sistema di treni e metropolitane porta a Manhattan: tuttavia, vista l’ora, abbiamo preferito prendere un taxi (37 €), che ci ha portati in circa 40 minuti di fronte alla porta del nostro albergo.

Abbandoniamo le valige in camera e, nonostante la stanchezza, non esitiamo un attimo per fiondarci fuori: direzione Manhattan, più precisamente Rockefeller Center. Vogliamo vedere l’albero di Natale più famoso del mondo! Facciamo subito l’abbonamento settimanale alla macchinetta automatica della metro per un costo apparentemente non irrisorio (2 ticket: 46 €), ma che poi è stato ammortizzato dopo pochi viaggi. Usciti dalla metro veniamo immediatamente travolti dalla City. L’intrico delle street e delle avenue ci fa sentire spesati ma una volta capito il meccanismo dei punti cardinali e dell’ordine crescente e decrescente delle strade non ci sono stati più problemi. Mappa in mano, ci dirigiamo verso il Rockefeller Center: che spettacolo! Al di sopra della pista di pattinaggio che si vede nei film e del famosissimo albero di Natale, svetta enorme il grattacelo Rockefeller, altissimo. Non può mancare una foto di rito.

Il lungo viaggio, il vento freddo e pungente e il jetlag iniziano a tagliarci le gambe. Dopo una breve tappa al McDonald (aperto 24h), torniamo nel nostro albergo: ci serve una bella dormita per ricaricare la batterie per il giorno successivo!

CONSIGLI

1. Memori dei lunghi viaggi, ci siamo dotati di cuscino e copertina: servono sempre!

Il cambio con la sterlina è davvero sfavorevole in questo momento: cercate di non comprare niente a Londra!

3. Abbiamo preso il taxi dall’aeroporto all’hotel: abbiamo speso un po’ di più, ma non abbiamo dovuto cercare l’hotel, cosa che ci ha permesso di assaggiare New York di notte

DA NON PERDERE

1. Rockefeller Center

CON IL SENNO DI POI

1. Il volo da Venezia è partito dopo mezzogiorno e siamo arrivati a New York verso le 20. Prendendo un volo verso le 8 a Venezia, avremmo sicuramente guadagnato 4 ore e recuperato una sera. Ahimè abbiamo prenotato i voli molto tardi.

*****

GIORNO 2 – A spasso per la città, Empire State Building, Moma, NBA

Nonostante la bella dormita il jetlag si fa sentire: ci svegliamo alle 7 (!) e alle 8 siamo già in strada. Dopo un’abbondante colazione in un locale lungo la strada (uova, patate, pancetta e un’immancabile orange juice: siamo dei veri americani!) prendiamo la metro e via! alla scoperta di NYC!

Arriviamo a Manhattan molto prima delle 10, peccato che sia ancora tutto chiuso. Optiamo per salire in cima all’Empire State Building. Grazie ai biglietti del New York City Pass (presi su internet, 158 € per due carnet) saltiamo la coda, qui come in tutte le altre attrazioni. Dopo una brevissima ma altissima corsa in ascensore (quasi 90 piani in un minuto) arriviamo in cima. La vista dall’alto è davvero impressionante, incredibile! Da lassù si ha una bella panoramica di New York che appare una distesa quasi sconfinata. E’ strano, perché camminando fra le street e le avenue non avevamo l’impressione della grandezza, piuttosto percepivamo il senso dell’altezza. Dalla terrazza dell’Empire iniziamo a orientarci: a nord Central Park, verdissima distesa verde incastonata nel cemento; a sud la city con i suoi grattaceli; a est e ad ovest i fiumi. Amazing!

Dopo un breve passaggio all’immancabile shop pieno di souvenir, dove non abbiamo acquistato nulla (tutto troppo ovvio e scontato), procediamo verso nord: direzione Times Square. Ci siamo incamminati verso la Piazza del Tempo lungo la Fifth Avenue e di passo in passo abbiamo raggiunto la Biblioteca Pubblica. Vale proprio la pena entrarci: è uno dei pochi edifici storici di New York, affascinante nel suo genere fra libri vecchi, odore di polvere e di studi forsennati di coloro che lì hanno la fortuna di studiarci tutti i giorni.

Appena usciti dalla biblioteca, sul retro, veniamo catturati dal Bryant Park: in questo periodo dell’anno ci sono i mercatini di Natale! Il parco si trasforma in una maxi pista di pattinaggio attorno alla quale brulicano le bancarelle, piene di articoli natalizi ma non solo. Siamo esaltatissimi, soprattutto la controparte femminile.

A questo punto facciamo una deviazione alla stazione dei treni di New York: altro luogo storico, carino.

Ore 12: finalmente raggiugiamo Times Square, che di giorno non è magica come di notte. Un turbinio di macchine e taxi gialli sfrecciano a destra e a sinistra, un’orgia di clacson ai quali ormai siamo già abituati, le insegne degli spettacoli teatrali e degli advertising: sì, è questo il cuore pulsante di New York ma il suo primo impatto deve avvenire di notte. Divoriamo un hamburger al Planet Hollywood per riprendere fiato: cammina cammina ci accorgiamo di aver fatto quasi 5 km ed è trascorsa solo una mattina!

Nel pomeriggio decidiamo di tornare all’esplorazione del Rockefeller Center: l’impatto con la piazza, addobbata a Natale, è ovviamente più suggestivo in notturna. Ma… di notte i negozi sono chiusi! Ci avventuriamo quindi all’esplorazione del Lego Store: una visita non può mancare! Ci aspettavamo qualcosa di più: non è un negozio grandissimo e ci sono poche opere “fatte di lego”. Ne troveremo sicuramente di più al Toys R Us o da Fao Schwarz. In compenso troviamo geniale il muro interamente costruito in stile “negozio di caramelle”, dove al posto delle candys ci sono i lego!! Non cediamo alla tentazione di comprare: dopotutto il viaggio è ancora lungo e i negozi sono una quantità infinità!

A questo punto dedichiamo il restante pomeriggio alla visita del MOMA: grazie al nostro New York City Pass entriamo ancora una volta senza far coda. All’ingresso ci consegnano una specie di I-phone, che ci servirà da guida interattiva lungo tutta la visita. I piani alti sono i più interessanti: l’impressionismo, il puntinismo, la pop art: ci affascina questo modo di fare arte moderna, anche se a volte ci sfugge il suo significato più intimo. Forse dipende dal fatto che abbiamo un animo paesaggista. Nei piani bassi troviamo l’incomprensibile: un ombrellone, una sdraio, una vecchia cucina anni 50: sono davvero un’opera d’arte? Alla fine della visita ci riposiamo su dei divani comodissimi situati al pian terreno: che goduria!

Quando usciamo è ormai notte: l’inverno boreale è corto anche qui e il buio, unito al freddo vento che annuncia neve, ci aggredisce sferzando i nostri volti. Raggiungiamo in un baleno FAO Schwartz, un bellissimo negozio di giocattoli non lontano da Central Park. Vale davvero la pena entrarci: sembra di entrare in un negozio d’altri tempi, con il commesso di turno vestito a tema che accompagna i bambini a scegliere i giocattoli, raccontando loro le fiabe. Eccezionale la Nursery, dove ci sono una ventina di bambole dentro la culla in stile nido ospedaliero, cullate dalle ostetriche. E’ il delirio delle bambine!

Adiacente al negozio di giocattoli, l’Apple Store. Una visita è d’obbligo.

E’ ormai tardi e raggiungiamo con una certa fretta il Madison Square Garden. Ci immaginiamo cosa possa essere una specie di San Siro in centro a New York. E invece ci troviamo davanti ad un palazzetto bianco non diverso dal Guggheneim Museum, preceduto da un altro palazzo ad esso comunicante che non è altro che un centro commerciale. Fuori dal palazzetto ci intrattiene un gruppo di percussionisti che danno spettacolo, a suon di tamburi e balli ritmati: scopriremo all’interno che questi ragazzi sono il corpo di ballo dei Knicks. Una volta aperti i cancelli iniziamo a salire le scale: negozi, ristoranti di ogni tipo: che macchina da guerra! Ci rendiamo conto che la partita di basket è un “accessorio” dello spettacolo più grande che si svolge in campo. Durante i molti time-out vengono proposti sketch di ogni tipo: ballerine, dance camera, kiss camera, concorsi per viaggi in crociera. Fantastico!

Lo spettacolo finisce alle 23 abbondanti e ritorniamo al nostro albergo esaltati e con la pancia piena!

CONSIGLI

1. Comprate il New York City Pass: fa risparmiare diversi soldi e soprattutto le code.

2. Comperate il biglietto per l’NBA dall’Italia. il sito è fatto molto bene e si possono addirittura comperare a un prezzo ragionevole i biglietti degli abbonati, che rimettono in vendita il loro posto. Un sistema davvero efficace.

DA NON PERDERE

1. La vista dalla cima dell’Empire State Building

2. Il negozio di giocattoli FAO Schwartz

3. Una partita dell’NBA al Madison Square Garden

CON IL SENNO DI POI

1. Times Square in notturna è meglio che in versione diurna.

2. Siamo arrivati al palazzetto del Madison Square Garden troppo presto, attendendo molto più di un’ora. Lo spettacolo inizia un quarto d’ora prima dell’orario indicato nel biglietto: non vale la pena arrivare troppo presto, sebbene il posto sia al caldo!

GIORNO 3 – Museo di Storia Naturale, Central Park, Times Square, Broadway

Iniziamo la giornata con una visita al Museo di Storia Naturale (anche questo biglietto è incluso nel New York City Pass). Prima di entrare nel museo decidiamo di fare colazione, ma trovare un bar in zona Upper West Side è difficilissimo! Lungo la via che costeggia il parco non troviamo nessun locale, solo elegantissimi palazzi residenziali, fra cui il Dakota Palace (per i fan di John Lennon è una mecca!). Imbocchiamo una via laterale e dopo cento metri troviamo un ottimo localino, dove ci facciamo la solita colazione all’Americana. Una volta all’interno del Museo, puntiamo diritti all’area dedicata all’astronomia. Lo spettacolo all’interno del planetario è davvero spettacolare anche se non paragonabile a quello che abbiamo visto a San Francisco: quello rimarrà sempre il top! Visitiamo l’area a tutto tondo, scendendo lungo una specie di scala a chiocciola che avvolge una grande sfera bianca, sede dello spettacolo dedicato al Big Bang. Alla base di questa sfera troviamo una zona tutta dedicata ai meteoriti. Abbiamo l’impressione che questo museo sia un’attrazione per bambini più che per adulti e anche la visita ai piani superiori ci dà conferma della nostra prima impressione. Ci aspettavamo di più o forse abbiamo trovato di meglio nel corso dei nostri viaggi. Nel complesso siamo abbastanza soddisfatti, tranne che del pasto alla Cafeteria del museo: andate a mangiare in qualsiasi altro posto ma non lì, il cibo è davvero cattivo e lo fanno pagare a peso d’oro!

Usciti dal Museo, decidiamo di avventurarci alla scoperta di Central Park. È davvero molto vasto, non ce lo aspettavamo di queste dimensioni, soprattutto perché calato in una città metropolitana come New York. E’ una vera e propria foresta, piena di viottoli sinuosi attraversati di continuo dagli scoiattolini. La neve caduta nei giorni scorsi rende il tutto più romantico. Proviamo a rompere la lastra di ghiaccio che di fatto sostituisce il lago: niente da fare, è troppo spesso! Passeggiamo per più di un’ora, direzione sud (verso il Plaza Hotel). Attraversiamo il ponte di pietra sul laghetto (quello leggendario che compare in tutti i film americani) e arriviamo fino al Volfmann Ring: fa troppo freddo per mettersi a pattinare, ci limitiamo a guardare.

È inverno, e il sole tramonta molto presto. Ci dirigiamo di nuovo verso Times Square, dove alle 17:00 inizia la vendita dei biglietti di Broadway a metà prezzo. Vale la pena aspettare l’ora strategica per acquistare i biglietti perché il costo diventa abbordabile: per 110 € portiamo a casa 2 biglietti per lo spettacolo “Mamma Mia”(v. TKTS) e i posti a sedere sono in platea. Nell’attesa dello spettacolo teatrale, ci godiamo lo spettacolo di Times Square che a quest’ora dà il massimo: traffico impazzito, luci ovunque. Più che bella, è incredibile. Rimaniamo rapiti per una buona mezz’ora, attoniti sulla gradinata ad osservare il frastuono, travolti dal vortice di questa città che non dorme mai. Facciamo una capatina nei negozi “tipici”: M&M’s Store, Toy’s ‘R us, Disney Store. Qui il portafoglio piange ma siamo talmente eccitati che ci viene istintivo comprare tutto!

Decidiamo di mangiare un boccone prima di recarci al teatro: ci addentriamo in una laterale di Times Square (verosimilmente la E43th) e ci imbattiamo in un pub scozzese: il posto migliore in cui abbiamo mangiato in tutta la vacanza! Piatti inglesi tipici e a prezzo economico. Nell’attesa che arrivassero le nostre pietanze abbiamo consultato Google (ovviamente tutti i locali sono free wifi): questo locale è uno dei pub più quotati di New York! Ve lo consigliamo!

Alle ore 20, sazi e pasciuti, andiamo al teatro. Le musiche degli Abba sono davvero coinvolgenti, la storia è avvincente. Il culmine si raggiunge durante i bis perciò… aspettate fino alla fine!

Siamo tornati in hotel davvero entusiasti, ancora con le note di Mama mia! e Money Money! nella testa. Fantastico!

CONSIGLI

1. Non comprate i biglietti per gli spettacoli di Broadway su Internet: a meno che non vogliate uno spettacolo specifico trovate biglietti scontati del 50% al TKTS in Times Square.

2. All’interno del pub irlandese ( e non solo) fate log-in con Foursquare: avrete in omaggio uno shottino.

3. Se andate nei teatri in inverno preparatevi a tenere i cappotti addosso. Non c’è il riscaldamento!

DA NON PERDERE

1. Lo spettacolo del planetario al Museo di Storia Naturale

2. Una passeggiata a Central Park

3. Times Square di sera

4. Spettacolo a Broadway

CON IL SENNO DI POI

1. Non mangiate nel ristorante del Museo. Il cibo è pessimo e davvero molto caro.

*****

GIORNO 4 – WTC, Wall Street, Brooklyn Bridge, Top of the Rock

È il giorno del 9/11, il memoriale costruito per ricordare la caduta delle torri gemelle. Ci svegliamo presto e puntiamo il Sud. È sicuramente il posto più lontano dal nostro albergo: impieghiamo circa 40 minuti di metro per raggiungerlo. Seguiamo le indicazioni WTC lungo il percorso e … ahimè ci mettiamo in coda. Purtroppo il tour non è compreso nel nostro City Pass e nonostante sia davvero presto non ci resta che aspettare il nostro turno per entrare. Fa molto freddo e l’attesa si fa difficile. Alla fine, dopo quasi un’ora e tra controllo e l’altro riusciamo ad entrare. L’ingresso prevede un’offerta libera.

Al posto delle due torri ci sono due grandi buchi, all’interno dei quali due cascate gettano continuamente acqua. Faceva così freddo che in determinati punti l’acqua era congelata. Abbiamo visto qualche filmato dentro il Visitor Center: è davvero toccante.

Usciti dal WTC optiamo per un the caldo al bar antistante: siamo ibernati! A questo punto non ci resta che un’ultima cosa da fare: shopping scatenato al Century 21, all’interno del quale abbiamo girato fino a metà pomeriggio. Per chi non lo sapesse il Century 21 è un outlet di 5 piani dove svendono articoli delle maggiori marche americane. Abbiamo comprato molte cose e ne vale la pena, i prezzi sono davvero stracciati!

Alle 16, pieni di sporte (per chi alloggia a Manhattan c’è la possibilità di farsi recapitare gratuitamente le borse a casa) abbiamo puntato Wall Street e non è mancata la foto di rito di fronte al Bull! Abbiamo quindi proseguito verso il Pier e ammirato da lontano la Statua della Libertà: il sole al tramonto ci ha fatto ammirare di meno i contorni di Miss Liberty ma ha aggiunto fascino alla baia e alle nostre foto.

Tra una cosa e l’altra realizziamo che è pomeriggio inoltrato e… dobbiamo ancora mangiare! Decidiamo comunque di aspettare e prendere la metro verso il ponte di Brooklyn: vogliamo essere lì prima che faccia buio. Mangiato un panino in fretta e furia all’inizio del ponte (attenzione perché qualche ambulante pretende dai turisti un prezzo doppio rispetto a quello routinario, di media pari a 2-3 dollari) ci mettiamo in cammino sul ponte. Realizziamo che è in salita e, stanchi come siamo, facciamo un po’ di fatica. Ne vale però la pena! Arriviamo proprio al tramonto, quando nel rosso del cielo si stampa il profilo della statua della libertà. Peccato non avere avuto il tempo di andare dall’altra parte del ponte a fare una foto al ponte intero.

Ripresa la metro ci dirigiamo verso China Town e Little Italy. Sono quartieri carini, costituiti da condomini bassi (comunque 5-6 piani) in stile retrò. Qui non ci sono i grattacieli e abbiamo l’impressione di camminare in un’altra New York. Qui, come in ogni altra parte di New York, i negozi abbondano e si trovano un sacco di articoli stupendi, a cominciare dalle scarpe nella Shoe Street. Attenzione al portafoglio! Little Italy di fatto è un insieme di ristoranti italiani: forse è più folcloristico per gli americani che per i turisti.

Dopo aver mangiato una discreta pizza in un pub, abbiamo fatto un ultimo sforzo per raggiungere il Top of the Rock, in cima al Rockefeller Center (anche questa attrazione è compresa nel City Pass). La vista dall’alto è incantevole: a differenza dell’Empire State Building, non c’è una rete ma un plexiglass: si ha davvero la sensazione di volare!

CONSIGLI

1. Se avete una sola possibilità di vedere lo skyline va sicuramente visto di notte. Occhio alle previsioni meteo: meglio se il cielo è terso.

DA NON PERDERE

1. Century 21: ci sono capi a prezzi davvero stracciati

2. Brooklyn Bridge

3. Top of the Rock in notturna

CON IL SENNO DI POI

1. Comprate i biglietti per il WTC online: consentono di risparmiare un bel pezzo di coda.

2. Se comprate un panino dagli ambulanti chiedete sempre il prezzo: se è maggiore di 3 dollari lasciate perdere.

3. Fate il nostro giro al contrario: dalla statua della libertà, verso Wall Street, 9/11 e infine Century 21. Davanti alla statua della libertà avete il sole alle spalle e potrete spendere quanto tempo vorrete al Century 21, senza la fretta di dover vedere ancora altre cose.

4. Questo è stato il giorno più faticoso: magari va fatto all’inizio quando c’è qualche energia in più

GIORNO 5 – Metropolitan Museum (MET)

La giornata di ieri è stata fredda e faticosa. Questa mattina Martina si è svegliata con la febbre e fuori c’è una tormenta di neve. Passiamo la mattinata in albergo a riposarci.

Verso l’ora di pranzo decidiamo di avventurarci comunque in strada: ci sono almeno 10 cm di neve!

Nel pomeriggio andiamo al Metropolitan Museum (anch’esso compreso nel New York City Pass): in pochi minuti siamo a Manhattan e gustiamo una bella passeggiata in una New York ovattata. Il Met è davvero grande e dentro c’è di tutto e di più. Non basterebbero due giorni per visitarlo. Facciamo una bella camminata nelle varie sale: è il trionfo della bellezza. Dedichiamo un po’ più di tempo alla parte del mondo egizio e a quello greco. Interessante anche la parte dell’impressionismo (il nostro favorito); davvero kitsch la parte degli arredamenti americani.

Usciamo dal Museo all’imbrunire e non rinunciamo ad una passeggiata sulla neve a Central Park: è bellissimo! Alla fine torniamo a Times Square, questa specie di calamita che ci attrae sempre e comunque. Acquistiamo qualche regalo di Natale per i nostri nipotini. Attenzione al Black Friday e Black Saturday: articoli che ieri costavano un tot costano anche meno della metà in questi giorni! Uscendo la neve colpisce i nostri visi: le luci e la neve rendono questa città magica. Al contempo la neve paralizza la città e i negozi sono letteralmente presi d’assalto per i regali natalizi; l’abbondante nevicata rende tutto questo frastuono più fiabesco.

Compriamo un panino in un ristorantino vicino all’Hotel: torniamo in camera bagnato fradici e dopo una doccia ristorante ci mangiamo il nostro hamburger e patatine sul letto, davanti alla TV. Siamo dei veri americani!

CONSIGLI

1. Attenzione agli orari della metro. Ci è parso di capire che di sera e nei weekend qualche linea non funzioni e si rischia di aspettare i treni inutilmente.

DA NON PERDERE

1. Il MET

2. I negozi durante un sabato natalizio: sono da vero delirio!

CON IL SENNO DI POI

1. Se fosse stata una bella giornata non ci saremo fatti mancare una crociera al tramonto sull’Hudson River (compresa nel New York City Pass)

2. Non ci fosse stata la nevicata, avremo sicuramente fatto un giro sulla funicolare che porta a Roosvelt island: non è troppo lontana dal MET ed è consigliata in molte guide.

GIORNO 6 – Messa Gospel, Shopping in 5th Avenue

È l’ultimo giorno. Prima di fare le ultime spese decidiamo di andare ad una messa gospel. Ci godiamo Central Park innevato, in una giornata di sole. Facciamo delle foto da cartolina.

Prendiamo la metro in direzione Harlem, puntando una chiesa che è segnata sulla nostra mappa. Decidiamo di scendere a metà dell’Upper West Side: è una giornata stupenda, sole bellissimo e cielo terso e vogliamo una foto da cartolina con il paesaggio innevato alle nostre spalle. Riprendiamo quindi la metro fino ad arrivare ad Harlem. L’inizio delle messe di solito è alle 11 e siamo in anticipo. Usciti dalla metro, strada facendo, sentiamo le note di una canzone provenire da uno stabile a noi adiacente. Pensiamo che si tratti di una palestra e che stiano facendo ginnastica a ritmo di musica: invece ci accorgiamo che è una chiesa e che il frastuono che udivamo altro non è che la messa gospel! Entriamo subito, del tutto ignari di quello che avremo trovato: ci accoglie una signorotta di colore vestita di bianco. Ci fa accomodare su una panca e ci invita a cantare con loro. La messa inizia e il pastore si alza in piedi chiedendo a noi visitors di alzarci in piedi a nostra volta per darci il benvenuto. Siamo senza parole: la gente ci ringrazia per essere con loro e ci accoglie con un applauso. Ci sediamo allibiti: percepiamo un gran senso di calore e di partecipazione alla messa, cosa che forse manca nella tradizione cattolica che di sicuro è più ritualistica. I canti sono fantastici: la gente urla le parole di ogni canzone, ritmate dal suono di una batteria e di una tastiera e dai gesti dei presenti che lanciano le mani al cielo come ad un concerto rock. L’effetto è incredibile, ancora ci portiamo dentro questo senso di vibrazione. Alla fine della messa il pastore viene a stringerci la mano e a chiederci da dove veniamo. Lo ringraziamo per l’accoglienza e lui ci invita a pranzare con loro. Siamo sempre più allibiti dall’accoglienza di queste persone: ci hanno fatto sentire in famiglia.

Usciamo dalla messa con un gran senso di gioia nel cuore. Puntiamo la Fifth Avenue per due ultime ore si shopping pazzo, Tiffany’s, Bloomingdale’s e chi più ne ha più ne metta. Martina si sarebbe persa fra i negozi per giorni! Alle 14, con un senso di esaltazione del cuore, diamo un ultimo sguardo alla city e al suo skyline: la nostra vacanza volge al termine e decidiamo di tornare in albergo per recuperare le valige. Di lì prendiamo la metro e andiamo al JFK. La nostra vacanza è terminata: siamo stanchissimi ma come sempre felici.

CONSIGLI

1. Quando prenotate il viaggio cercate di farci cadere una domenica nel mezzo. Bisogna assolutamente partecipare ad una messa gospel!

DA NON PERDERE

1. Messa ad Harlem

CON IL SENNO DI POI

1. Lo shopping a New York è un must e ci vorrebbe un giorno intero dedicato. Magari non è il massimo per gli uomini ma è il massimo per le donne ed evita lo shopping compulsivo tutti i giorni della settimana!

*****

COSTI

Nel diario abbiamo indicato tutti i costi in euro, in quanto presi dall’estratto conto della nostra carta di credito.

Tenete conto che il cambio era a circa 1,32.

Voli 1185 € Assicurazione sanitaria 158 € Alloggio (4 notti) 669 € Vitto 300 € Musei (New York City Pass) 158 € Spettacoli (NBA + Broadway) 222 € Regali 125 € Trasporti, parcheggio 129 € Totale 2946

LINK AGLI ALTRI NOSTRI VIAGGI

USA – West coast

Http://turistipercaso.it/los-angeles-shopping/64477/la-nostra-west-coast-lei.html

Http://turistipercaso.it/los-angeles-shopping/64476/la-nostra-west-coast-lui.html

Germania – Baviera

Http://turistipercaso.it/baviera/68164/a-spasso-tra-i-verdi-prati-a-conoscere-quel-pazzo.html

Http://turistipercaso.it/austria/gallery/4347/30731/

Namibia

Http://turistipercaso.it/namibia/69618/namibia-its-time-for-africa.html.

Http://turistipercaso.it/namibia/69674/african-dreams-on-the-road-namibia.html

Massimiliano & Martina – massimilianoniselli@gmail.com

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