New York A to Z

Impressioni e consigli newyorkesi da parte di una tpc che per la prima volta (ma non l'ultima) ha viaggiato da sola...divertendosi un mondo! A = arrivo ho scelto la compagnia aerea swiss perchè quando ho prenotato il viaggio c'era un'offertona (500 euro andata e ritorno) e mi sono trovata molto bene a parte un po' di ritardo nella prima tratta:...
Scritto da: lucia65
new york a to z
Partenza il: 27/11/2006
Ritorno il: 05/12/2006
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Impressioni e consigli newyorkesi da parte di una tpc che per la prima volta (ma non l’ultima) ha viaggiato da sola…Divertendosi un mondo! A = arrivo ho scelto la compagnia aerea swiss perchè quando ho prenotato il viaggio c’era un’offertona (500 euro andata e ritorno) e mi sono trovata molto bene a parte un po’ di ritardo nella prima tratta: il personale è gentile e simpatico, il servizio buono e gli aerei comodi..Insomma la consiglio vivamente anche perchè se si deve cambiare aereo zurigo è il posto ideale visto che c’è un trenino nuovissimo che ti porta in pochi minuti al terminal desiderato (quella volta che ho cambiato a bruxelles invece ricordo ancora con terrore la corsa lungo tutto l’aeroporto per arrivare in orario al mio aereo…Mai più!); all’arrivo a new york al jfk io ho preso l’autobus che porta fino alla stazione centrale (costo 15 dollari e poi 9 di taxi) perchè volevo vedere le lucine di manhattan avvicinarsi nella sera ma non è un mezzo che mi sento di consigliare visto che ci mette un bel po’ e non è dei più moderni, infatti al ritorno ho optato per la metropolitana (2 dollari) e l’air train (5 dollari) che sono più veloci ed economici…Se proprio volete prendere il taxi aspettatevi di sborsare un bel po’ di soldi (circa 50 dollari da jfk a manhattan, al ritorno però il prezzo sale) e soprattutto ad aspettare un sacco di tempo: la fila era epica!! mi hanno detto che le limousine possono essere economiche se si è in tanti ma di questo non ne so nulla quindi passo B = baby sitter manhattan durante la settimana pullula di baby sitter nere (o, più politically correct, afroamericane) e di bambini bianchi…È evidente che le mamme bianche sono in carriera mentre le ragazze di colore si accollano i loro figli…Una specie di colonialismo soft che mi lasciava un po’ perplessa: alla fine la classe che ha i soldi e quindi il potere rimane sempre la wasp e da lì non ci si è mossi, chissà se un giorno vedrò baby sitter bianche con bambini neri?! C = cibo che gli americani mangiassero male era risaputo ma che avessero l’ossessione del cibo a questi livelli non mi risultava! mangiano sempre (e sottolineo sempre) e ovunque (e sottolineo ovunque!): i negozi che vendono cibo sono dappertutto e tengono aperto sempre, hanno praticamente tutti il cartello che dice ATM 24h (cioè paghi col bancomat anche se vai a pigliare il gelato in un buco di due metri per tre), la gente si ingozza di cose inimmaginabili e mescola dolce e salato senza remore, l’odore di cibo-spazzatura permea le vie e per una povera italiana abituata a mangiare non dico bene ma decentemente è davvero nauseante! se pero’ vi piacciono le salse, i dolci e i panini ripieni di qualsiasi cosa new york è la vostra città! un capitolo a parte merita il caffè americano, ribattezzato da me ciofeca in onore del grande toto’: sono dei beveroni insipidi che se anche ci aggiungi chili di zucchero non sanno da molto, ne esistono versioni fantasiose tipo mochaccino, non fat, ecc ecc un aneddoto riguarda la mia prima capatina in uno di questi “bar”: piglio la mia ciofeca e poi scelgo un donuts (o almeno credo fosse quello) che la “barista” mi chiede se voglio arrostire…Ma sì, visto che ci sono mi tuffo interamente negli usi e costumi locali…Poi mi chiede con cosa voglio farcirlo ma alla vista delle varie cremine che mi ispirano poca fiducia mi rifiuto in un rigurgito di italianità e la tipa mi guarda come se avesse visto la madonna scendere dal cielo attorniata da un coro di angeli! mi siedo ad aspettare che la ciambella si scaldi e poco dopo la scena si ripete con la seconda “barista”…Ma come, non lo vuole farcito? apriti cielo!!! mi mangio il mio ciambellone al tavolino sentendo sulla schiena lo sguardo di riprovazione delle due tizie e devo ammettere che in quel posto non ci sono più tornata!!!! 🙂 E = empire state building uno dei posti più belli del mondo! la vista è davvero mozzafiato ma è inutile che mi perda in descrizioni: se ci siete stati lo sapete, se non ci siete stati cosa aspettate? gli unici consigli che mi sento di dare è di evitare se possibile il fine settimana quando la fila si allunga a dismisura e non è proprio divertentissimo passare tre ore in spazi angusti e arrivare lassù già stanchi; non prendete le audio guide, se già avete passato qualche giorno a ny riconoscerete comunque i posti e ci sono dei cartelli che spiegano che cosa si vede, ma se siete dei precisini le audio guide fanno per voi, attenti a non rimanere con la mano che tiene il “telefono” congelata!! 🙂 se potete cercate di arrivare al tramonto che è il momento migliore, è un’atmosfera veramente magica…Uno di quei momenti che vi rimangono nel cuore F = film io sono una maniaca cinefila e new york per me è stata la scoperta dei luoghi in cui sono stati girati i film da cui non posso prescindere: ogni volta che giravo un angolo mi trovavo in un set cinematografico! la sensazione di già visto non ha forse eguali al mondo…Ci sono sicuramente città più belle, più moderne, più vivibili ma di sicuro non c’è un’altro posto che è stato immortalato in così tanti film! questo non solo per la sua assoluta fotogenicità ma anche e soprattutto perchè è lì che sono nati o si sono formati la maggior parte dei registi e attori del cinema americano degli ultimi anni; i posti? sono migliaia ma per ricordare i più famosi: il già nominato empire state building che king kong ha scalato e che cary grant e tom hanks hanno salito per incontrarsi con la loro fiamma, con rusultati alterni la grand central station, e qui c’è un film su tutti e una scena su tutte cioè al pacino in carlito’s way che fa strage dei mafiosi..Io mi sono fatta fotografare davanti alla scala mobile del fattaccio da un ragazzo meravigliatissimo! in questo periodo ogni ora c’è uno spettacolo caleidoscopico molto suggestivo, con musiche molto belle…Manca solo che la gente si metta a ballare e poi siete con robin williams dentro alla leggenda del re pescatore! central park e anche qui ce ne sarebbero troppi, io mi sono fiondata subito verso il reservoir cioè il laghetto intorno al quale dustin hoffman si allenava e (foto anche qua, naturalmente!) ponte di brooklyn…Forse la scena più famosa di tutte e di sicuro la più romantica: woody allen e diane keaton seduti sulla panchina davanti alla sagoma del ponte…Ogni volta che rivedo il film mi commuovo! potrei andare avanti per ore ma come ho detto ce ne sono troppi e vi lascio il piacere di trovare i vostri set preferiti G = ghiaccio Gli americani sono ossessionati anche dal ghiaccio oltre che dal cibo e le due cose vanno a braccetto…Uno dei primi impatti con la colazione americana mi ha fatto conoscere anche l’ice coffee: praticamente ciofeca inondata di cubetti di ghiaccio: se magari d’estate può essere una buona idea non so come si fa a pigliarlo in inverno con la temperatura sottozero! Il ghiaccio te lo mettono sempre in tavola e se non lo vuoi sono altre visioni di madonne con cori di angeli…Ma già severgnini prima di me aveva meglio descritto l’ossesione degli americani per il ghiaccio e quindi non aggiungo altro; H = hotel io avevo prenotato un albergo che sembrava abbastanza decente e al contempo economico ma invece del bagno in camera come prenotato mi hanno rifilato una stanza brutta e col bagno in comune…Il prezzo era effettivamente irrisorio (63 dollari a notte) ma non ne valeva di più..Io sono abbastanza adattabile ma non a questi livelli e in più essendo da sola ogni volta che andavo al bagno dovevo chiudere col lucchetto la porta LA CUI SERRATURA ERA ROTTA! insomma a farla breve ci sono stata il termpo di trovare un ostello (110 dollari a notte) in cui mi sono trovata bene perchè era stato appena rinnovato e a parte qualche casino con il computer i tizi sono stati gentili e simpatici..Probabilmente si può trovare di meglio ad un prezzo migliore ma non avevo voglia di passare una settimana alla ricerca dell’hotel! se vi affidate agli ostelli potete trovare buone occasioni, il consiglio è di sfruculiare internet a gogo ma soprattutto rivolgervi a qualcuno che ci è già stato I = internet per la connessione internet all’inizio mi sono stupita di non trovare internet point ad ogni angolo, poi ne ho trovato uno (5 dollari per mezz’ora) ma poi ho avuto la rivelazione: nella fifth avenue proprio di fronte la plaza c’è l’apple store con decine di computer e connessione gratuita; ci vanno i turisti ma anche i newyorkesi ed è un posto che merita comunque una visita solo per l’ascensore trasparente (per fare due gradini!) se poi volete evitare la confusione e vi sentite più intellettuali andate al lincoln center dove lasciando un documento puoi collegarti per mezz’ora…Seguite bene le istruzioni, io ho chiesto ad un ragazzo lì vicino sennò ero ancora a barcamenarmi con la procedura!!! L = lady liberty la famosa statua della libertà l’ho vista solo da lontano perchè come molti turisti ho optato per la crociera sul ferry gratuito per staten island da cui si ha una vista fenomenale della baia e dei grattacieli della city nonchè della statua con la fiaccola; quando partite ricordate che il traghetto non gira su sè stesso quindi se volete vedere la statua piazzatevi a destra, se volete vedere manhattan rimanete dietro M = musei io ho visto i principali cominciando dal metropolitan che merita una visita (anche perchè nella sala del tempio è stata girata una delle scene più divertenti di harry ti presento sally!), poi il guggenheim che però esternamente è in restauro quindi si perde un po’ del suo fascino ma comunque è molto bello anche all’interno e le collezioni sono ben presentate…Cosa che non posso dire del moma; è stato appena ristrutturato da un architetto superstar giapponese che ha fatto effettivamente un lavoro stupendo ma lo stesso purtroppo non si può dire del curatore dell’esposizione perchè la dance di matisse, una delle sue opere più belle è letteralmente sulle scale? e una bellissima tela del doganiere si trova sul muro divisorio del ristorante? boh, io sono rimasta molto perplessa…In più le opere sono disposte non cronologicamente o per autore ma per collezione, così se in una stanza c’è un picasso e tre cezanne, in quella dopo c’è la pop art e l’informale, poi si va su e c’è di nuovo picasso…Insomma un casino che confonde e stanca, a mio parere un museo che non ho visto ma di cui vi consiglio la visita in questo periodo è quello di brooklyn che è anche un modo di vedere il quartiere…Se andate con la metrocard vi fanno la promozione 2 al prezzo di uno e c’era una retrospettiva di un artista di cui non ricordo più il nome che fa sculture enormi iper-iperrealiste..Interessante N = negozi e natale le due cose sono imprescindibili!!! a new york c’è il delirio natalizio: vetrine fantasmagoriche, decorazioni ovunque, palle di natale grandi come case, pupazzoni alti tre metri, alberi di natale che spuntano come funghi…Insomma è il paradiso dei bambini! io all’inizio mi sono scatenata con le foto, poi ho cominciato ad avvertire un po’ di nausea!!!  ma come faranno i newyorkesi? il famoso albero in rockfeller center non è poi così bello, ce n’è di meglio al lincoln center secondo me, comunque la rutilante giostra natalizia ha effettivamente qui il suo apice e merita una visita anche per vedere la famosa pista di pattinaggio, un’altra visita sicuramente da macy’s che ha delle vetrine assolutamente incredibili e la folla blocca il traffico sul marciapiede per guardarle! in fatto di occasioni io consiglio macy’s dove se andate a visitors center e mostrate con un documento che siete stranieri vi danno la card per l’11% di sconto, e il century 21 ma solo per le scarpe, in particolare le snickers (io che le uso praticamente sempre ne ho prese tre paia!) per il resto non ho visto grandi sconti nè occasioni ma non ho fatto molto la shopper quindi potrei sbagliarmi…Una via da vedere ma da non comprare invece è la fifth dove le firme più famose (e care) sono concentrate in pochi isolati…Una capatina da tiffany potete farla per vedere un’altro set..Non serve che vi dica il titolo del film! 🙂 O = orizzonte lo skyline è bellissimo visto dal ponte di brooklyn o dal traghetto per state island, ma ci sono anche dei crocevia in centro a manhattan in cui si vede che le vie finiscono in mare e ci si sente finalmente in quello che manhattan è: un’isola P = ponte di brooklyn il già citato ponte merita sicuramente una passeggiata, uno dei panorami più belli che ho visto insieme a quello dell’empire!per arrivarci prendete la metropolitana e scendete alla prima fermata di brooklyn (high street se non ricordo male, comunque ha il sottotilo brooklyn bridge) da lì tornate all’sola con calma e armati di macchina fotografica e troverete un sacco di turisti ma anche joggers e ciclisti: attenti a questi ultimi perchè vanno alla velocità della luce! non invadete la loro corsia se non volete essere investiti o presi a male parole! Q = qualità la qualità del cibo come già detto è decisamente scadente quasi ovunque, se si eccettuano alcuni posti un po’ sopra la norma: per la colazione io andavo a bere un cappuccino quasi italiano a “le pain quotidien”, per la pizza ci sono dei posti dove la fanno bene per i quali vi consiglio l’articolo sull’ultimo time out che trovate on line…Per il resto seguite le guide e pagate molto per mangiare bene! 🙂 la qualità degli alberghi come detto anche questo passa purtroppo quasi esclusivamente dall’infimo al megagalattico…Speriamo che aprano qualcosa tipo l’easy di londra! R =runners gente che corre se ne vede dappertutto e ad ogni ora (pure in mezzo a strade che non esiterei a definire autostrade!), il massimo però è naturalmente central park, sopratutto la domenica mattina: io ho visto centinaia di runners di tutti i tipi ed età e perfino mamme con carrozzine al seguito (e i bambini che al ritorno venivano scongelati in microonde!) S = spostarsi muoversi a manhattan è facilissimo a piedi perchè come si sa è un reticolo quadrato, io comunque consiglio di fare la metrocard illimitata che per una settimana vi dà modo di usare la metropolitana e il bus quando i piedi non ce la fanno più; è anche un modo secondo me di vedere i veri new yorkers…Io quando non avevo la macchina fotografica o la guida in bella vista venivo scambiata per una locale e mi attaccavano bottone in continuazione, peccato che poi la mia copertura saltava perché non capivo e dovevo chiedere di ripetere! T = toilette per fare i bisognini new york non offre molto, se però andate negli starbucks affollati e vi intrufolate in bagno probabilmente nessuno se ne accorgerà, altri bagni sono reperibili nei grandi magazzini e poco altro U = unghie Le newyorkesi sono manicure-dipendenti : il numero di insegne nail è impressionante, fa a gara solo con quelle degli hamburger…Posti sofisticati, posti più alla buona, posti finto-antico, modernissimi…Insomma anche qui ce n’è per tutti i gusti, come pure per le unghie…Io mi sono divertita a vedere i risultati di questa invasione di manicure e devo dire che in effetti le ragazze sfoggiano di tutto, dalle unghie più classiche a quelle più eccentriche; quelle che mi hanno colpito di più sono state le unghie della signora di colore che lavorava in un ufficio postale che alla età di circa 55-60 anni sfoggiava delle unghione lunghe smaltate rosso fuoco e con delle strisce bianche a mo’ di bandiera! Da far venire mal di testa!!! Era una tipa simpaticissima che chiamava tutti honey e anch’io mi sono presa il mio honey al mio turno! 🙂 V = violenza sicuramente a new york ci saranno delle zone poco raccomandabili ma se si seguono gli itinerari turistici è più che sicura…Io che non volevo seguirli mi sono trovata un paio di volte in mezzo a gente un po’ “strana” e in uno dei due casi ho preferito fare dietrofront ma non ho mai avuto nessuna paura nonostante fossi una donna sola…Poi naturalmente il consiglio classico è quello di tenere la borsa ben stretta e di non esibire troppi soldi, ma è lo stesso che si può dare per qualsiasi città italiana o straniera: qui a venezia i turisti scippati sono a bizzeffe! Z = zero (ground) non c’è molto da dire perchè per me che non avevo visto le torri è solamente un cantiere immenso e se non fosse per le foto appese alla recinzione non sarebbe diverso dai mille cantieri di new york (soprattutto nel lower east side)…Le uniche cose che mi hanno colpito sono i souvenir della tragedia che vendono a pochi dollari nei banchetti intorno al cantiere, e la gente che ci va…Molti scattano fotografie, qualcuno invece si raccoglie in preghiera; le foto appese alla famosa ringhiera non sono più quelle “anarchiche” dei parenti dei morti ma le patinate opere artistiche di fotografi professionisti che se sono decisamente molto belle sono anche secondo me molto fredde…Comunque tant’è, questa è adesso ground zero le mie impressioni finiscono qui e spero che i consigli vi siano d’aiuto, io ho amato molto questa città caotica e mozzafiato e l’ultimo consiglio che vi do’ è: visitatela! Ciao a tutti dalla semi-newyorkese lucia 🙂


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