New Year in New York

Capodanno nella grande mela... per godere dell'atmosfera natalizia
Scritto da: beckys
new year in new york
Partenza il: 30/12/2014
Ritorno il: 07/01/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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New York sta diventando in questi ultimi anni una delle mete più ambite, merito sopratutto dell’immensa pubblicità fatta dal cinema ma anche della spettacolarità dei suoi grattacieli. Ho scelto di tornare in questa grande città per godere dell’atmosfera natalizia tanto decantata e devo dire che non ne sono rimasta delusa.

Ho prenotato il volo a maggio anche se anticipando ancora avrei potuto risparmiare qualcosina in più. In totale è venuto 485 euro a persona A/R con British Airways da Milano. Dopo molti mesi di attesa trepidazione il 30 dicembre è finalmente arrivato e dopo 8 ore di viaggio siamo arrivati al JFK; vista la tarda serata abbiamo solamente cenato in un diner a Long Island e ammirato le decorazioni Natalizie nei giardini delle villette; la zona dista 20 minuti di treno dal centro di Manatthan ma alloggiare qui non è scomodo in quanto si può godere di una New York diversa in cui regna pace e tranquillità.

Il giorno dopo, cioè il 31 dicembre abbiamo iniziato il giro della città tra il caos per l’attesa del nuovo anno; la giornata è stata favorevole seppur fredda (-6 gradi) ma ciò non ha impedito di passeggiare per i mercatini di Bryant Park (stupendi) dove era possibile acquistare molte cose scontate del 50%, e poi abbiamo passeggiato per la quinta strada fino a Central Park. Impossibile pensare di accedere a Times Square nel pomeriggio; se si desidera passare qui la vigilia è necessario prendere posto dalla mattina, cosa alquanto impensabile visto ce non è possibile spostarsi durante la giornata (neanche per andare in toilette). Avendo amici a New York abbiamo optato per il classico cenone.

Finiti i festeggiamenti, il 1 gennaio ci dirigiamo in auto al famoso Commom Premium Outlet nel New Jersey; anche se non si ha il mezzo a disposizione è facile arrivare prendendo i numerosi bus che partono dal Porth Autority Terminal. Visitare questo outlet ne vale la pena se si ha intenzione di fare acquisti e visto il periodo di saldi (iniziano il 26) è ancora più vantaggioso anche se consiglio di coprirsi bene dato il clima rigido. La visita però richiede un’intera giornata, non si riesce a vedere tutto quindi occorre prepararsi una mappa dettagliata dei negozi così da ottimizzare i tempi.

Per il quarto giorno di permanenza in città optiamo per la visita Museo di Storia Naturale; la metro lascia quasi nel museo e dopo una ventina di minuti di attesa compriamo per 109 dollari il NY city pass che consente l’accesso ad alcune attrazioni. Il museo è molto grande e decidiamo di partire dall’ultimo piano a scendere;in generale scelgo questa modalità di visita per ogni museo dal momento che le opere migliori di solito vengono disposte per ultime.

Come spettacolo, incluso nel biglietto, scegliamo quello degli squali che si è rivelata essere una pessima decisione in quanto era solo un semplice documentario.

Usciti dal museo verso l’ora di pranzo ci fermiamo per un pranzo al volo da Shake Shake, una catena di fast food molto famosi a NY, infatti occorre fare una lunga fila per essere serviti ma ne vale la pena in quanto i loro hamburger sono ottimi. Nel pomeriggio ci rechiamo all’Empire, tappa obbligatoria se si vuole restare senza fiato dalla vista della città. Purtroppo però l’affluenza è tantissima per cui usciamo in serata ( dopo 3 ore) e ci incamminiamo a Times Square per un giro tra i negozi e rimaniamo folgorati dalle molteplici luci e lucine che ci augurano un buon 2015.

Il giorno 5 decidiamo di dedicare la mattinata alla gita ad Ellis Island viste le previsioni poco promettenti del pomeriggio, infatti appena attraccati sull’isola comincia a nevicare rendendo piuttosto difficile la visita. Dopo le foto di rito risaliamo in barca e torniamo sulla terraferma per procedere il tour che prevede Wall Street e il Met.

Questo museo vanta dimensioni davvero notevoli per cui se si vuole evitare l’effetto labirinto occorre munirsi di piantina in modo tale da poter scegliere ciò che maggiormente interessa. A causa del tempo impervio era stracolmo e quindi la visita è stata più lunga del previsto.

Dopo una pausa rigenerante in appartamento prendiamo un taxi che ci porta a Soho dove decidiamo di cenare in grazioso locale che vanta ottimi hamburger di nome Delicatessen. Non avendo molta praticità con la lingua ho prenotato tramite tripadvisor in modo semplice e veloce così non abbiamo avuto intoppi nell’accomodarci immediatamente. Il servizio è stato eccellente così come la cena. Usciti di qui abbiamo preso un dessert in una cupcake bakery che si trovava accanto.

Il giorno dopo, essendo domenica, approfittiamo per recarci ad Harlem così da poter assistere a una messa gospel nella famosa chiesa Abissian; purtroppo, nonostante il largo anticipo ci comunicano che i biglietti sono terminati (non credevamo che per entrare occorressero) e ci rimandano ad un’altra chiesa che però non faceva messe gospel. Dopo tanto girovagare troviamo, insieme ad altri italiani dispersi e confusi, una piccola chiesa gospel che però ci lascia con l’amaro in bocca.

Tornati in centro ci avventuriamo a Central Park per ammirare i laghetti, le piste di pattinaggio e le diverse statue tra cui quella grandissima di Alice nel paese delle Meraviglie. La passeggiata viene intervallata dalla visita al Gughennaim , museo molto caratteristico seppur piccolo e con poche opere interessanti.

Per la cena ci viene consigliato di andare al Bubba Gump a Times Square, proprio accanto all’Hard Rock. Il locale è davvero unico, a tema Forrest Gump e ha una vista sulla piazza. Terminata la cena ci dirigiamo al botteghino per acquistare i biglietti di un musical, ma sono tutti esauriti. Con il senno di poi li avrei acquistati da casa visto il periodo di affluenza; è stata davvero una delusione non poterne vedere uno.

Il Lunedì mattina è dedicato ai famosi quartieri di Soho, Little Italy e Chinatown passando per Washington Square Park che in questo periodo però è deserta a causa della pausa natalizia. La zona è davvero carina e percorribile tranquillamente a piedi. In estate solitamente è popolata dagli universitari frequentanti la NYU.

Il pomeriggio è dedicato alla visita del MoMa (sempre contenuto nel pacchetto Nycitypass) che a mio parere è il migliore di New York. Vale una visita di almeno 2-3 ore. Terminato il museo non resta che dirigerci a Brooklyn per assistere ad una partita NBA al Barclays Center. Da Union Square prendiamo la linea Q che in poco tempo (è la linea fast) ci porta dinanzi all’entrata principale. Il biglietto lo abbiamo acquistato dal web, ma si può prendere anche in loco.

E’ un’esperienza da fare anche se non si è amanti dello sport;l’atmosfera e l’aria che si respira è unica e ci si rende conto che la partita è solo una minima parte dello spettacolo.

Il mattino seguente ci riserva una sorpresa: NY imbiancata; il fascino di questa città non smette di stupirci e decidiamo di dirigerci al World Trade Center e successivamente al Century 21. Il clima è ostile e passare qualche ora al caldo è vitale. In questo grande magazzino gli affari non mancano;ci si perde (come Macy’s) ma ne vale la pena per lo meno per gli accessori, sia maschili che femminili.

In serata sfidiamo il clima rigidissimo (-9) e approfittiamo dell’ultimo giorno per ammirare il rockfeller center di sera (molto più caratteristico) e le decorazioni sulla sesta; per la cena optiamo per il Rooftop Garden, dove veniamo inebriati da una vista spettacolare (per salire occorre essere muniti di un passaporto); in estate si ha la possibilità di cenare fuori, in inverno invece per uscire vengono dati degli accapatoi per stare caldi.

Che dire, l’avventura nella grande mela è giunta al termine con un bilancio estremamente positivo. Ny rimane una città dalle mille sfaccettature quindi sia che si decida di visitarla di inverno che d’estate vi riserverà mille sorprese.

Essendo molto grande occorre farsi un piano così da non tralasciare tappe importanti. Io consiglio di percorrerla a piedi o in taxi ( per i tratti brevi) in quanto in metro ci si perde l’essenza. Credo che NY non stanchi mai e che lasci in ogni visitatore l’irrefrenabile voglia di volerci tornare.



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