New England e New York: gli opposti che attraggono
19 AGOSTO Andiamo all’Agenzia Alamo sull’Atlantic Avenue dove abbiamo prenotato una macchina per proseguire il nostro viaggio. Ci assegnano una Dodge blu metallizzato, comoda e spaziosa. La nostra prima tappa è Provincetown nella penisola di Cape Cod. Una sosta provvidenziale ci evita una tromba d’aria, noi infatti prendiamo “solo” un brutto e violento acquazzone ma qualche metro più avanti i mezzi di soccorso sono già al lavoro per liberare la strada dagli alberi caduti. Che paura! Trascorreremo le prossime due notti in un B&B grandissimo, proprio sulla punta estrema di Cape Cod, il Privincetown Inn ($395). Appena sistemati i bagagli visitiamo il centro della cittadina. Architettonicamente deliziosa con le sue casette in legno colorate è un posto molto vivace per la numerosa presenza di coppie gay alcune della quali con stile particolarmente eccentrico. E’ ricca anche di piccole gallerie d’arte: un secolo fa numerosi artisti fecero di questo posto il loro luogo di ritrovo e questa tradizione evidentemente continua ancora. Facciamo la fila per mangiare al Lobster Pot, il ristorante più famoso della zona. Assaggiamo una squisita Clam Chowder (zuppa di vongole con patate, latte e panna) e impeccabili aragoste. Il tutto a soli $ 39 in due!.
20 AGOSTO Forse perché ancora sotto l’effetto del fuso, ci svegliamo all’alba. La nostra camera ha due porte: una dà all’interno mentre l’altra si apre direttamente sulla spiaggia. Usciamo da quest’ultima e ben coperti aspettiamo l’alba: uno spettacolo meraviglioso. Dopo colazione andiamo verso il porto perché alle 10 abbiamo la gita per andare a vedere le balene! ($68) Per il temporale di ieri ci sono parecchie onde per cui è difficile notare qualcosa di particolare. Ad un certo punto però la barca si ferma, ci affacciamo ed ecco due splendidi esemplari proprio sotto di noi. Non hanno paura ma si divertono a passare da una parte all’altra, ondeggiano sinuosamente e sembra vogliano salutarci con i loro spruzzi dal dorso. Rimaniamo affascinati e in cuor nostro speriamo che la loro caccia venga abbandonata per sempre. Il pomeriggio saremo voluti andare su qualche spiaggia che avevamo visto solo da lontano ma il sole preso la mattina ci ha un po’ stordito e così rimaniamo su quella dell’albergo. Prendiamo due lettini e ci sdraiamo osservando l’oceano. Qualcosa però nel frattempo sta cambiando. Mezz’ora prima una signora aveva fatto una bella nuotata per raccogliere la palla persa dal nipotino. Beh, ora se la sarebbe risparmiata: il livello dell’acqua stava infatti diminuendo. E così il fenomeno della marea perso l’anno scorso a Mont St. Michel si materializza davanti ai nostri occhi. Nel giro di un paio d’ore non c’è più nulla e noi ci ritroviamo a passeggiare tra miriadi di conchiglie colorate. Ogni manifestazione della natura è sempre un incanto! La sera mangiamo da Napi’s. Il posto è tutto in legno, molto carino, e il menù è molto vario ($33,60). Al ritorno troviamo una multa per aver parcheggiato in un punto riservato ai residenti ($ 25). Il problema è che i parcheggi pubblici chiudono alle 11 di sera e in ogni angolo c’è un poliziotto sempre pronto a colpire! 21 AGOSTO Continuiamo la discesa verso sud ed arriviamo a Newport. Purtroppo con i ridicoli limiti di velocità per spostarci impieghiamo molto più del normale. Una volta arrivati parcheggiamo ma rimaniamo un po’ delusi perché ci aspettavamo che verso il porto ci fosse qualche stradina più caratteristica. In realtà di punti turistici ce ne sono tanti ma sono tutto spezzettati in vicoli diversi e questa mancanza di continuità che non rende particolarmente piacevole la passeggiata. E’ pur vero che Newport è famosa soprattutto per le fastose residenze che vi furono costruite. La maggior parte si trovano su Bellevue Avenue. Alcune sono visitabili ma decidiamo di ammirarle da fuori: effettivamente sono maestose ed eleganti e rispetto a prima passeggiare qui è molto più interessante. Riprendiamo la macchina e continuiamo a scendere. Prima di entrare nel Connecticut attraversiamo un ponte a dir poco spettacolare: talmente alto e talmente bello intorno che sembra di essere entrati a far parte del paesaggio di una cartolina! Attraversarlo costa $ 2 ma vale molto , molto di più. Decidiamo di fermarci a Mystic, affascinante cittadina affacciata sull’oceano. Facciamo una romantica passeggiata per il piccolo centro illuminato dalle prime luci della sera e ceniamo a lume di candela al S&P Oyster Co. Prendiamo una divina zuppa di aragoste e salmone grigliato: forse il migliore mai mangiato ($ 53). La sera ci fermiamo nella catena dei Best Western hotel. Le stanze sono belle ($ 108) ma non merita la prima colazione ($ 20), non c’è praticamente nulla a parte i cereali.
22 AGOSTO La mattina visitiamo il portentoso Acquario di Mystic. ($ 48). Il primo esemplare che troviamo di fronte in una grande vasca all’esterno è un dolcissimo beluga. All’interno invece ci sono innumerevoli specie marine. I cavallucci trasmettono una tenerezza infinita con le code che si abbracciano e le teste che si appoggiano l’una all’altra. Se non avessimo avuto problemi di tempo saremmo stati ad osservare le meduse per ore: diverse dalle nostre, piccole,rosse e che con tentacoli sottilissimi creano delle figure intrecciandosi e sciogliendosi che rilassano la mente. Assistiamo allo spettacolo dei leoni marini e gli ultimi che salutiamo sono i pinguini. Dopo aver sgranocchiato qualcosa riprendiamo il nostro viaggio. Arriviamo a New Haven, il cui maggior vanto è costituito dalla prestigiosa università di Yale. A differenza di Harward non si può entrare per cui passeggiamo all’esterno del Centro Universitario e prendiamo un caffè mescolandoci agli studenti. Ripartiamo per avvicinarci ancora di più a New York. Sulla carreggiata opposta c’è un traffico pazzesco: sono tutti fermi per chilometri. Essendo venerdì pensiamo che stiano fuggendo dalle città e che siamo fortunati ad andare nella direzione opposta. Ad un tratto però cominciamo a rallentare anche noi e così decidiamo di prendere la prima uscita disponibile per tornare sulla I95 domani mattina. Ci troviamo per caso nel paese di Old Greenwich: una zona residenziale che sembra finta per quanto è perfetta. Tutte casette con giardino curatissimo, un parco al centro con diversi ponticelli costruiti su ruscelli e alla fine della strada la spiaggia. Ci viene voglia di entrare all’interno di queste case delle bambole e l’unico B&B della zona,l’Harbour House Inn, ce ne dà l’opportunità ($179).
Finalmente varchiamo la soglia di questa tipica casa americana arredata in stile piuttosto antico. La nostra stanza ha un alto letto a baldacchino, pareti con fiori colorati, piccole finestrelle che si affacciano nel verde incontaminato di questo paese. La sera andiamo da Macknzies Grill dove mangiamo carne di manzo e sogliole francesi. Non male ($ 43,09 ).
23 AGOSTO New York ci sta aspettando! Per la prima volta però sbagliamo strada e invece di prendere l’uscita per Manhattan ci troviamo nel Bronx. Abbiamo non poche difficoltà per ritornare sulla giusta via ma con calma e sangue freddo alle 13 riusciamo a trovare l’agenzia per salutare la nostra Dodge. Rimasti a piedi arriviamo all’hotel che ci ospiterà per 4 notti : l’Hilton Garden Inn a Times Square. L’impatto con la metropoli lascia senza fiato: venivamo da spiagge deserte e paesini sperduti e ci troviamo di fronte a miriadi di persone e gigantesche strutture che fanno girare la testa. Ma ci riprendiamo subito. Sistemati i bagagli cerchiamo un’agenzia di viaggio in quanto dobbiamo riconfermare il volo di ritorno almeno 72 ore prima. Non trovandola, entriamo in un centro informazioni, nessuno sa niente (faremo poi chiamare direttamente dall’Italia per la conferma) ma c’è un botteghino dove per la mia gioia acquistiamo due biglietti per lo spettacolo di Mary Poppins ($120 a persona).Usciamo e cominciamo ad esplorare la città. Passata l’esplosione di luci di Times Square ci dirigiamo alla Grand Central Station. Particolare è la sua facciata in netto contrasto con la modernità dei grattaceli intorno. All’interno, vicino all’Oyster bar c’è una galleria, provate a mettervi agli angoli opposti e parlatevi…Facciamo un salto alla cattedrale di St. Patrick di dimensioni davvero notevoli e ci dirigiamo al Rockfeller Center per acquistare i biglietti del Top of the Rock. ($ 20 a testa). Inutile dire che la vista è superba. Rimaniamo finchè non fa buio per essere avvolti dalle mille luci che si accendono. Per cena andiamo da Junior’s a Times Square: ordiniamo ali di pollo fritte e Devil Cheese Cake. Pazzesca! ($40,26) 24 AGOSTO Prendiamo la metro per andare ad Harlem dove vogliamo seguire una messa Gospel. Ci fermiamo alla prima chiesa che incontriamo, mi pare si chiami Baptist Church. Alle 11 entriamo in quello che in realtà sembra un teatro. La “platea” è riservata alla gente del posto mentre in “galleria” fanno accomodare i turisti e qualche ritardatario. Prima assistiamo al rito del Battesimo: uno per uno, ragazze, ragazzi e meno giovani vengono totalmente immersi in una vasca d’acqua. A ciascuno di loro è dedicato un applauso e un bellissimo canto. Poi si comincia. Cori fantastici vivacizzano la celebrazione. E’ entusiasmante e allo stesso tempo commovente vedere loro stessi che si emozionano. Contemporaneamente si battono le mani a ritmo della musica, si accennano passi di danza. E’ un’esperienza unica. Poi però le cose cambiano. Alla lettura del Vangelo segue la predica. Inizia così un monologo dai toni sempre più alti e più intensi. Una signora alla fine si alza e comincia a inveire contro il sacerdote. A quel punto credo si cominci a ricordare la Passione di Cristo: lui viene sorretto dalle persone con le braccia aperte, le donne gli asciugano il volto. Tutti gridano “Thank you” , piangono e si abbracciano. E’ un enfasi che non avevamo mai visto. Supponiamo che il passaggio successivo sia stata la Resurrezione accompagnata da canti di gioia ma non assistiamo perchè dobbiamo andar via, alle 15 comincia Mary Poppins. Si cambia completamente musica, è proprio il caso di dirlo, ma anche la bambinaia inglese ci lascia ugualmente a bocca aperta. Prima di tutto l’orchestra dal vivo è di per se una cosa grandiosa ma è stato tutto bellissimo: la scenografia curata nel più piccolo particolare, gli attori e ballerini superlativi, la mitica colonna sonora che conoscevamo bene, canzoni inedite e il finale con lei sospesa in aria in giro per tutto il teatro. Una volta usciti andiamo verso Central Park, polmone verde della città. Lo attraversiamo e usciamo presso i Dakota Apartments dove perse la vita John Lennon. Proprio all’altezza della 72ma strada si entra nel giardino a lui dedicato chiamato per l’appunto “Strawberry fields” e subito dopo c’è un mattonellato con la scritta “Imagine”. E’ un via vai di persone che lasciano fiori e ascoltano, seduti alle panchine, canzoni dei Beatles suonate in continuazione da un gruppo di artisti di strada. Un’atmosfera molto coinvolgente.
25 AGOSTO.
Andiamo o meglio io accompagno e la mia dolce metà entra, nel padiglione che ospita Bodies The Exhibition Weel ($ 28,72 ). Si tratta di una mostra di corpi umani donati dopo la morte a questo artista che li espone…Aperti…Molto forte alla vista, io non me la sono sentita ma se non vi impressionate Lab mi ha assicurato che è comunque molto istruttiva in quanto oltre ad essere una lezione di come siamo fatti, mette in risalto anche organi interni colpiti da malattie o che hanno subito un “maltrattamento” , tipo i polmoni dei fumatori. Può veramente far riflettere.
Siamo vicini al distretto finanziario per cui ci inoltriamo su Wall Street e fotografiamo la mitica borsa di N.Y. Da cui dipende tutta la nostra economia. Entriamo nella Trinity Church dove è in corso una Celebrazione. Ci mettiamo poi in fila per essere imbarcati per la statua della Libertà e Ellis Island ($ 12 a testa). Solo la vista di Manhattan dall’oceano ripaga dell’attesa. Il pomeriggio tentiamo di fare shopping a Century 21, un outlet a Graund Zero dove vediamo Timberland a $8!Peccato che non troviamo il numero. C’è però una marea di gente per cui alla fine desistiamo. Giriamo allora per Little Italy e Chinatown. Quando ci viene fame andiamo a L’Express presso Union Square, ristorante francese dove mangiamo steack tartare.($ 58,60). Buona ma meglio in Francia perché più delicata.
26 AGOSTO.
Giornata dedicata ai musei. Prima andiamo a quello di storia naturale. Grandiosa la sala al 4° piano dei dinosauri. Poi al Metropolitan per osservare la biga nella nuova sala di arte greco-romana, la sala egizia e i quadri dei grandi pittori Italiani e non solo. Il pomeriggio ritentiamo di fare shopping con più entusiasmo rispetto a ieri. Questa volta a DSW (Union Square) riusciamo a far nostre scarpe eleganti per me, sportive per Lab a pochissimo prezzo, insieme a qualche regalo da portare a casa. Nel frattempo abbiamo comprato i biglietti per Grease ($ 120 a persona) e alle 19.00 siamo davanti al teatro. Non mi ripeterò nel dire che gli spettacoli qui sono tutta un’altra cosa, costano ma vale veramente la pena. Per cena invece facciamo una cosa pazzesca. Andiamo da Marriot a Times Square. Entriamo nella hall di questo albergo e prendiamo l’ascensore fino al 3° piano. Da qui ne prendiamo un altro che come un missile ci lancia all’ultimo (mi sembra 52°) dove ceniamo in un locale con la piattaforma che gira! La grande altezza e il panorama che cambia è da brivido!Spendiamo, era messo in preventivo, un occhio della testa tra entrata ($7 a persona se non sei cliente dell’albergo), cena a buffet ($ 29 a persona), bevande ($ 15), mancia direttamente addebitata sul conto ($15) più le solite tasse ($7,50) per un totale di € 109,50. E’ possibile comunque prendere solo da bere . La carta di credito è richiesta a garanzia per evitare che qualcuno possa squagliarsela, e vengono congelati per tutta la serata € 69,00. Ma in ogni caso visto quel che offre e la posizione di questo locale, fosse a Roma…Non basterebbero 300 euro per una cena! 27 AGOSTO La mattina facciamo una bellissima camminata sul ponte di Brooklin e nel quartiere di Soho. Verso le 16 prendiamo un taxi per arrivare all’aeroporto JFK (prezzo fisso $45 più mancia). Incontriamo casualmente dei nostri amici e passiamo con loro le ore che ci separano dal decollo. Rispetto all’andata si balla un po’ ma niente di esagerato. Tra un film e un altro ci scambiamo degli sguardi: i nostri visi sono stanchi ma pieni di entusiasmo per i ricordi che porteremo sempre dentro di noi. Anche quest’anno siamo contentissimi di poter dire di essere stati totalmente travolti dallo spirito dei luoghi che abbiamo visitato. Un grazie di cuore a Laura che con i suoi perfetti consigli su New York, meglio di qualunque altra guida turistica, ci ha permesso di girare per la città riducendo a meno di zero le perdite di tempo e a Matilde per l’impeccabile (come sempre) organizzazione. E ora qualche dettaglio in più: Il nostro pacchetto comprendeva due notti a Boston, la macchina con incluse tutte le assicurazioni, quattro notti a N. Y. E il volo andata e ritorno (€2.300 a testa). Noi ci siamo ridotti all’ultimo momento, ma prenotando con largo anticipo avremmo potuto risparmiare parecchio.
Occhio ai passaporti! Sul sito della polizia di stato è spiegato tutto perfettamente.
A New York conviene fare l’ abbonamento Unlimited One Week per $ 25 a persona. Permette di girare su tutti i mezzi pubblici per una settimana.
Per il museo di storia naturale e il Metropolitan è prevista solo un’offerta. Loro suggeriscono tra i $ 15 e i $ 16 dollari ma è a libera scelta.
Abbiamo preferito salire sul Top of the Rock perché la terrazza è molto grande e anche se meno alto, la vista è più suggestiva con l’Empire davanti.
Un grande saluto e buon viaggio!!!