Nevicata a Dublino

Venerdì 08-01-2010 Partiamo dall’aeroporto di Bergamo Orio al Serio alle ore 10:35 con volo Ryanair. Dopo 2 ore e 10 minuti di volo arriviamo a destinazione. Affacciandoci dal finestrino notiamo un’Irlanda anomala. Il verde tipico di queste zone lascia spazio al bianco candido della neve. È vero, è inverno, ma una Dublino così...
Scritto da: BETTI75
nevicata a dublino
Partenza il: 08/01/2010
Ritorno il: 10/10/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Venerdì 08-01-2010 Partiamo dall’aeroporto di Bergamo Orio al Serio alle ore 10:35 con volo Ryanair. Dopo 2 ore e 10 minuti di volo arriviamo a destinazione. Affacciandoci dal finestrino notiamo un’Irlanda anomala. Il verde tipico di queste zone lascia spazio al bianco candido della neve. È vero, è inverno, ma una Dublino così imbiancata non l’hanno mai vista nemmeno i dublinesi stessi. Abbiamo scelto la settimana del freddo polare, nevicate intense e voli cancellati in quasi tutti gli aeroporti del nord europa. Situazione poche ore prima della nostra partenza? Aeroporto di Dublino chiuso!!!. Atterriamo puntualissimi e prendiamo subito il Taxi (€ 25,00) che ci porta al nostro Hotel situato in centro tra il quartiere di Temple Bar e Grafton Street. Mi guardo attorno e percepisco, pur non essendo mai stata a Dublino, che qualcosa non va. La posizione dove ci lascia il Taxi non mi sembra quella vista su Google map; a questo punto lo sguardo mi cade sull’insegna dell’Hotel e capisco l’equivoco; il taxista ha scambiato Trinty Capital per Adams Trinity; si scusa per l’inconveniente e ci porta finalmente a destinazione. Tutto il meglio di Dublino è a pochi passi dal nostro alloggio, la sistemazione non è di lusso ma con € 188,00 per due notti in centro non potevamo pretendere di meglio. Lasciamo velocemente i nostri bagagli in camera per immergerci subito nell’atmosfera dublinese. Sono le 13:00 e pranziamo, senza troppe pretese, in un locale situato di fronte al nostro hotel il “Citi Bar”. La nostra visita di Dublino ha inizio dal Trinity College che non è solo l’università piu’ prestigiosa del paese ma anche il luogo dove è custodito il manoscritto piu’ bello e famoso del mondo, il Book of Kells. L’entrata alla old library costa 8 euro e permette di visitare il famoso manoscritto e la long room (65 metri) dove vengono conservati libri antichi, un’arpa del XVI secolo e una copia della proclamazione della Repubblica d’Irlanda. Il nostro primo tentativo di visita però fallisce; due minuti dopo il nostro ingresso viene azionato un allarme antincendio e veniamo lentamente accompagnati verso l’uscita. Si trattava chiaramente di un’esercitazione che però ci ha costretti ad aspettare al freddo e al gelo per circa mezz’ora nella speranza che riaprissero da un minuto all’altro. Cessato il falso allarme finalmente possiamo entrare e vedere il famoso Book of Kells grazie anche ai pochi turisti presenti (pare che normalmente il tempo concesso ad ogni visitatore per vedere il manoscritto sia di circa una frazione di secondo). Saliamo al piano superiore dove si trova la vecchia libreria che merita da sola la visita. Lasciamo il Trinity College e ci dirigiamo a Marrion Square, percorriamo la via di fronte al Parlamento e al palazzo del governo. Passeggiamo lungo Grafton Street, la via dei negozi ed entriamo al famoso Cafè Bardeli per una cioccolata calda ed un tiramisu’. Per la cena scegliamo il Cafè Marmaid, un ristorante situato a Dame Street dove assaggiamo una squisita zuppa di pesce, una torta di gamberi e dello sgombro con patate e pomodorini. Il ristorante si trova a due passi da Temple Bar. E’ sera e non possiamo rinunicare alla visita di questo famoso quartiere. Tentiamo di entrare nel Pub piu’ famoso di Dublino, quello che campeggia in tutte le riviste di viaggio, chiamato come il quartiere stesso, ma è sovraffollato e desistiamo. Scopriamo di non avere piu’ l’età per resistere fino a tardi e così, dopo una passeggiata per il quartiere, rientriamo in Hotel. Sabato 09-01-2010 Abbiamo tutta la giornata a nostra disposizione. Diamo uno sguardo fuori dalla finestra e sorpresa… nevica. Presso il nostro Hotel non è servita la colazione e ci viene consigliata la pasticceria “Leon” a pochi passi dall’Hotel. Due capuccini, due croissant e due paste, al prezzo di € 19,00. Terminata la colazione ci dirigiamo verso la prima meta della giornata, la National Gallery. Il Museo (ingresso libero) è assolutamente da vedere, ricco di sale interessanti con dipinti favolosi. Molti, ovviamente, sono di pittori italiani da citare il famoso Caravaggio “la cattura di Cristo”. Tra gli altri artisti Picasso, Van Dick, Yeats, Modigliani, Tiziano, Tintoretto ecc… Se vi trovate come noi a visitare Dublino a gennaio non perdetevi la famosa esposizione di acquarelli di Joseph Turner, si dice che queste opere (35) si apprezzino meglio a gennaio per la particolare luce invernale… mah!. Usciti dalla National Gallery ci dirigiamo verso Fitz William square e successivamente verso la St. Patrick’s Cathedral (ingresso 5,50 euro). E’ mezzogiorno quando usciamo dalla cattedrale e dopo aver scattato qualche foto al bel paesaggio innevato torniamo in Grafton Street per pranzare al Bewley’s. Abbiamo pensato a qualcosa di veloce e ordiniamo quanto consigliato dalle guide, la pizza. Assolutamente da sconsigliare!!! Terminata questa veloce sosta per il pranzo (se così si puo’ chiamare) prendiamo un taxi e raggiungiamo la Guinness Storehouse (ingresso € 15,00) uno dei simboli di questa città. Premetto che ne io ne il mio ragazzo siamo amanti della birra ma una visita di Dublino non è completa senza una visita a questo luogo. Il prezzo d’ingresso è un poco elevato per quanto il museo consenta di vedere ma è ripagato dal famoso “Gravity Bar” che consente una vista a 360 gradi sulla città e per gli amanti della birra una Guiness compresa nel prezzo. Riprendiamo il taxi che ci lascia ai piedi del famoso “Spire”, a O’Connell Street, una specie di torre alta 120 metri, un gigantesco ago, che qualcuno sostiene sia uno scabroso omaggio della città alla lotta di una delle piaghe sociali di Dublino, la dipendenza dall’eroina. Questa zona della città è decisamente affascinante per gli amanti, come me, dello shopping. Prendiamo un the in uno dei locali della zona, acquistiamo delle sciarpe di uno stilista dublinese e rientriamo in Hotel. E’sera e inizia a nevicare abbondantemente. Il panico prende il sopravvento, inizio a vedere su internet voli cancellati. Dopo circa una mezz’ora mi tranquillizzo e mi rassegno all’idea di passare qualche giorno in piu’ a Dublino… effettivamente le previsioni meteo non sono le piu’ rosee. Per cena scegliamo, contrariamente al solito, un locale italiano, il “Boccaccio” al n.18 di Dame Street. Prendiamo due buonissime tagliate all’aceto balsamico, due dessert e due caffè al prezzo di € 70,00. Quando usciamo dal locale, situato a due passi dal nostro Hotel, troviamo una situazione climatica in leggero miglioramento. Domenica 10-01-2010 La Domenica ci svegliamo alle 3:30 con il timore del meteo, nevica e dopo esserci preparati in fretta e furia chiediamo alla reception un taxi. Sono tutti occupati, ci consiglia di andare all’angolo della strada e tentare di fermarne uno. Continuano a sfrecciarci davanti taxi al completo e l’unico che si ferma dopo vari minuti di attesa ci viene “rubato” da uno dei tanti giovani per strada che a quell’ora rientrano da Temple Bar. Finalmente un taxista si ferma e ci chiede se abbiamo problemi a dividere il taxi con altre due ragazze (sue parenti) e ovviamente saliamo senza farcelo richiedere. Il taxista deve fermarsi al distributore, fa un giro strano per fare rifornimento e nel bel mezzo di una inversione ad U inizia ad avere qualche problema con il manto stradale ghiacciato, si mette di traverso e non riesce piu’ a rimetttersi in carreggiata Dopo qualche tentativo ripartiamo e finalmente arriviamo in aeroporto. Incredibilmente, nostante l’aeroporto fosse rimasto chiuso fino a un’ora prima del nostro arrivo ,il volo Ryanair parte in orario ed arriva a destinazione a Orio al Serio con leggero anticipo. Anche questo breve viaggio è terminato e stiamo già pensando al prossimo perché non sfruttare i voli low cost sarebbe veramente un peccato.


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