Nepal, valle di Kathmandu
Indice dei contenuti
Suggestivo viaggio nella valle di Kathmandu, sotto l’immensa catena Himalayana che a volte sembra essere una nuvola tanto è alta. Cultura e colori, dal rosso al giallo, al viola, all’arancio, meravigliosi intarsi del legno, una grande storia alle spalle, un popolo fiero e cordiale, tutto questo è il Nepal.
Considerazioni generali (gruppo 15 persone)
I colori del Nepal, il rosso porpora, il giallo e l’arancione dei sari, dei tika, delle statue e dei fiori, sotto all’imponenza della catena col bianco intenso della neve, poi il grigio della nebbia di ogni mattino, e il marrone del legno che sfuma di medioevale ogni paesaggio. E’ un paese che sorprende, il primo giorno mi sembrava una regione dell’India invece non è così, ha caratteristiche proprie e non casualmente è sempre stato indipendente da qualsiasi gioco politico, seppur si ritrova schiacciato, come un sottile cuscino di roccia altissima, tra due colossi. Certo ha i suoi problemi, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una confusa alternanza politica tra partito comunista e partito maoista (e non è una contraddizione in termini), in una tragica notte è finita la monarchia, quando il figlio del Re uccise suo padre e altri 10 membri della sua famiglia per poi spararsi lui stesso; da quel giorno sono caduti gli ultimi Dei del Nepal, ed oggi, rimane solo la Kumari, la dea bambina, unico simulacro del passato. I nepalesi hanno voglia di cambiare, guardano avanti, hanno capito che il turismo rappresenta l’industria più importante del paese e la valorizzano e la rispettano, tuttavia è palpabile sopratutto nella capitale il progresso veloce e confuso, quindi inquinato e inefficiente, di ogni paese del terzo mondo.
Itinerario schematico
Data Itinerario Mezzo Tempi
30/12 Gio Roma – Francoforte – New Delhi Aereo 2+8
31/12 Ven New Delhi – Kathmandu Aereo 1,5
01/01 Sab Kathmandu – Khokara – Bungamati – Patan – Kathmandu Bus Giornata
02/01 Dom Kathmandu – Budhanilkata – Boudnhat – Pashupatinan – Kathmandu Bus Giornata
03/01 Lun Kathmandu – Swyambhunath – Kathmandu city tour Bus Giornata
04/01 Mar Kathmandu – Bandipur Bus 5
05/01 Mer Bandipur – Parco Chitwan Bus 5
06/01 Gio Parco Chitwan – Bhaktapur Bus 6
07/01 Ven Bhaktapur – city tour – Changu Narayan – Bhaktapur Bus 30 min
08/01 Sab Bhaktapur – Dankhishikali – Pharping – grotta di Padma Shanbave – Chobar – Nagarkot – Bhaktapur Bus Giornata
09/01 Dom Bhaktapur – Kathmandu – New Delhi Bus + aereo 30 min + 1,5
10/01 Lun New Delhi – Londra – Roma aereo 10 + 2
Alberghi utilizzati
Luogo Albergo Prezzo Giudizio
Kathmandu Marshyangdi Mandala, tel 4254511 – 4256063 – 4256064 www.marsyangdimandala.com 11 Decente, un pò freddo la notte ma come tutti del resto
Bandipur Bandipur Mountain Resort 16.5 Gode di un ottimo paesaggio sull’himalaya, tuttavia è esposto a nord
Bandipur Green Park Resort, tel 065-520155, cell. 9846134404, baisgurung@yahoo.com 14 Da preferire al precedente, esposto a sud. Inoltre le camere sono più belle e meno care.
Parco Chitwan Temple Tiger Lodge pacchetto Lodge a palafitta nella foresta, belli, con materasso che si autoriscalda finché c’è elettricità. Bhaktapur Binthuna, fa riferimento al corrispondente 8.8 Buono, forse il migliore, c’è sempre una luce presente di emergenza Nagarkot Niva Niwa Lodge, tel. 6680087-668097-9741200954. info@nivaniwa.com np Bellissimo, con un stupenda terrazza.
Ristoranti utilizzati
Luogo Ristorante Prezzo Giudizio
Kathmandu Marsyangandi A buffet, scarso. Evitatelo.
Kathmandu Everest steak house 700 Rp/pax/TLF Ottima carne e formaggio di Yak, a Thamel. Tel. +97714260471
Kathmandu Bhanca Gar 1100 Rp/pax/TLF Tipica cucina Newari, locale molto raffinato con danze e balli tradizionali. Vengono a prendere con bus gratuito. Tel. 0997-1-4225172/4228723. Menù fisso.
Kathmandu Hotel Utse 440 Rp/pax/Tlf Cucina tibetana, cibo ottimo e locale accogliente, non esagerate con gli ordini. Economico.
Bandipur Green Park Resort 460 Rp/pax/Tlf Ottima cena a buffet, dopo serata intorno al fuoco.
Chitwan Temple Tiger Lodge Nel pacchetto Ottimo cibo, anche se è preferibile mangiare la cucina tipica piuttosto che la continentale.
Bhaktapur Sunny Restaurant 450 Rp/pax/Tlf Ottimo la 1° sera che eravamo soli, scadente la 2° sera che dovevano gestire 2 gruppi
Bhaktapur Café Nayatapola 550 Rp/pax/Tlf Il locale è incantevole, un tempio nel mezzo della piazza; ma i cibi sono poco più che papponi per il cane.
Prezzi dei servizi pagati al corrispondente
Alberghi: pagati tutti a lui, vedi tabella.
Pulmino: 5 euro al giorno/pax per tragitti nella valle di Kathmandu
Pulmino: 16 euro/pax per andare a Bandipur
Pulmino: 40 euro/totali per andare a Nagarkot
Parco Chitwan: 88 euro/pax, che comprende: pernottamento, 1 pranzo, 1 cena, 1 colazione, tutti i trasporti vari da/per, guida nel parco, 2 safari a dorso di elefante, briefing di 1 ora sul parco, la sua storia, le sue caratteristiche, le sue origini. Le bevande sono escluse.
Guida: 20 euro extra, per trasferta a Bandipur e Chitwan, 2gg
Volo “Mountain Flight”: 115 euro/pax
Agenzia locale utilizzata
Mr. Amar Tuladhar “Mab Tours e Travel”, Ottima persona, gentile e affidabile. Sicuramente lui vi proporrà il miglior itinerario possibile, tenendo conto anche di eventuali festività. Risponde sempre alle mail. Nell’eventualità che alcuni servizi prenotati non vengano poi usufruiti, restituisce i soldi senza problemi, tuttavia, controllate sempre i conti che vi sottopone, anche i migliori si sbagliano, aggiungendo costi…
Ingressi ai siti
Durbar Square di Kathmandu: 300 Rp/pax/Tlf. Presentando una fototessera all’apposito ufficio accanto alla casa della Kumari si può estendere il permesso fino a 15gg)
Durbar Square di Patan: 200 Rp/pax/Tlf
Entrata villaggio di Khokana: 20 Rp/pax/Tlf
Golden Temple di Patan: 50 Rp/pax/Tlf
Entrata Boudhnat: 150 Rp/pax/Tlf
Entrata Pashupatinat: 500 Rp/pax/Tlf
Entrata Swayambunath: 200 Rp/pax/Tlf
Durbar Square di Bhaktapur: 1100 Rp/pax/Tlf !!!
Entrata Changu Narayan: 100 Rp/pax/Tlf
Cambio
1 euro = 94 Rupie. Cambiati direttamente da Mr.Amar, è stato il cambio più favorevole.
Elettricità
Tecnicamente non serve adattatore, tuttavia le prese sono un pò larghe e conviene portarselo per una maggiore stabilità di aggancio. La corrente viene tolta per diverse ore, sopratutto dopo il tramonto, diventano così indispensabili delle buone torce oppure ci si può arrangiare con le candele, sempre presenti. Solo l’hotel Binthuna di Bhaktapur è dotato di luci di emergenza sempre accese.
Visto
Si prende in arrivo al costo di 21 euro oppure 25 USD, la pratica è abbastanza veloce. Non ci sono tasse di uscita dal paese. E’ necessaria una fototessera da lasciare all’impiegato della dogana.
Guide e mance
Lonely Planet versione 2007.
Inoltre consiglio di leggere “Bandiere rosse sul tetto del Mondo” Leopoldo Tartaglia – Ediesse, e la bellissima guida della Polaris “Nepal e Bhutan”.
Come guida abbiamo avuto Tana per un solo giorno, mentre per il resto del viaggio Shanker Lal Sthapit. Ottima guida, parla bene l’italiano ed ha un ottima capacità organizzativa, spesso ha offerto thé, yogurt,…, tuttavia come tutte le guide ha i suoi “interessi” commerciali, basta solo che glielo fate notare e capirà.
Nel Chitwan verrete assistiti da una guida del parco.
Telefono e internet
Nessun problema con i cellulari che prendono quasi ovunque. Al “Marsyangdi Mandala” di Kathmandu ci sono tre postazioni pc con internet gratuito, non diffusissimi sono i “cyber café”.
Clima e Fuso orario
Ci sono 4.45 ore in più rispetto all’Italia. Il clima in questo periodo dell’anno è particolarmente freddo, specie durante la notte, tanto che è vivamente consigliato portarsi un sacco a pelo. Di giorno, invece, il sole riscalda e la temperatura è accettabile (3°/4° C min – 14°/16° C MAX). Il risveglio è stato sempre caratterizzato da una spessa coltre di nebbia, che si dirada verso le 11 del mattino negli strati più bassi della valle di Kathmandu, vi renderete conto di questo fenomeno dal belvedere di Bandipur con un mare di nubi sotto di voi e in alto le altissime vette himalayane.
Cosa portare e informazioni utili
– 4 fototessere
– Fotocopia del passaporto
– Adattatore
– Farmacia da viaggio
– Sacco a pelo
– Un consistente bagaglio a mano
– Torcia + pile eventuali
– Coltello
– Salviette umidificate asciugamano
– Zainetto piccolo
– Moduli per ottenere il visto (www.treks.com.np/visa)
– Ciabatte doccia
– Per prelevare ci sono ATM a Kathmandu e due soli ATM a Bhaktapur, non sempre nei ristoranti è possibile pagare con carta di credito. Fate portare una scorta di contanti.
Piano voli e compagnia aerea
Innanzitutto inviate direttamente il bagaglio a Kathmandu, mai a Delhi, anche se non avete la carta d’imbarco per l’ultima tratta, poiché non avendo il visto dell’India non potreste uscire per recuperarlo; inoltre considerate di portare le cose più necessarie nel bagaglio a mano, all’andata su 15 non sono arrivati 5 bagagli di cui 1 si è completamente perso e non è arrivato nemmeno nei giorni seguenti; al ritorno 2 bagagli arrivati dopo 2 gg (è vivamente consigliato controllare sempre le etichette che vengono messe al bagaglio, infatti per negligenza della hostess a terra sono stati sbagliati i codici del volo, proprio di 2 bagagli che poi non sono arrivati). Il piano dei voli prevedeva Roma/Milano/Torino per Francoforte con Lufthansa, per poi proseguire tutti insieme con Air India per Delhi, quindi Kathmandu, lo stesso doveva essere per il ritorno, invece…. Al proposito, vorrei segnalare la completa incompetenza professionale del personale Air India, in primis quando i bagagli non sono arrivati a Kathmandu non ci hanno subito permesso di effettuare una denuncia di smarrimento, ma soltanto il giorno dopo, in seguito alle nostre insistenze e minacce di chiamare ambasciata, etc… Mentre al ritorno, l’apoteosi !!!! Il volo Kathmandu/Delhi parte con 2 ore e mezza di ritardo per nebbia, al check-in ci fanno solo una carta d’imbarco, arriviamo a Delhi che il volo per Francoforte è teoricamente perso ma in realtà i tabelloni segnalavano “Now boarding”, ci scapicolliamo per riuscire a prenderlo ma non ci stampano la carta d’imbarco, dicendo che il volo è già chiuso, in realtà avevano semplicemente già venduto i nostri posti a sedere per overbooking. Erano le 14:30, il volo per Francoforte parte dopo 2 ore, e noi aspettiamo, bloccati in una sala d’attesa fino alle 23:00, stupiti e arrabbiati, lasciati a noi stessi, senza informazioni precise sul nostro destino, servendoci una cena in vaschette per terra. La soluzione arriva, quindi, dopo ben 8 ore, i 5 “romani” partono al mattino seguente alle 07:30 con volo per Londra e poi Roma, mentre gli altri 7 sullo stesso volo del giorno dopo per Francoforte, alle 11:55, chi vuole può andare in albergo, noi per Roma, sfiniti rimaniamo a passare la notte in aeroporto. Chi esce, invece, deve lasciare il passaporto in aeroporto. Ai bagagli vengono assegnate nuove etichette. Risultato finale, torniamo a casa con 24h di ritardo e un bel pezzo di fegato amaro.
Variazioni al programma
Volendo si possono inserire le seguenti variazioni:
– Dormendo 2 notti a Bandipur, in una intera giornata si può raggiungere con un trekking di 8 ore A/R, il tipico villaggio di Ramkot, dalle capanne rotonde con i tetti di paglia e fuori da qualsiasi circuito turistico.
– Forse il rimpianto più grosso del viaggio è stato il trekking all’Annapurna, però Giorgio e Cinzia hanno trovato un valido surrogato per questa esperienza: partenza alle 0700 da Bhaktapur, con 1 ora e mezza di auto si arriva al punto di inizio del trekking, il primo tratto è lungo una ripida mulattiera poi la strada si allarga e diventa più dolce, dopo 6/7 ore di cammino c’è Chisapani. Qui albergo spartano e senza energia elettrica. Al mattino si riparte, altre 7/8 ore di cammino lungo una dolce strada sterrata e nel pomeriggio si raggiunge Nagarkot. Tutto il pacchetto è stato pagato 65 euro/pax compreso di guida, albergo, pasti, nolo di una giacca pesante, trasferimento in auto, bevande escluse. Contattate Shankar per ulteriori informazioni.
“Mountain Flight”, consigli
Il “Mountain Flight” consiste in un volo di circa un ora che decolla dall’aeroporto di Kathmandu e accompagna parallelo tutta la catena himalayana fino al monte Everest, costa 115 euro + 170 Rp di tasse aeroportuali, ed è fuori cassa comune. Viene prenotato presso il corrispondente, e, se non effettuato per motivi meteo non si paga nessuna penale. Noi, siamo andati in aeroporto per 4 mattine consecutive e veniva rimandato per nebbia ad orari sempre più tardi, solo al 4° tentativo 3 partecipanti hanno volato, io, stufo, ho desistito. Il consiglio è quello di armarvi di santa pazienza, sopratutto in questo periodo che c’è sempre nebbia, dedicare almeno un intera mattinata al volo, e aspettare, aspettare che si decolli.
Giorno per giorno
30 dicembre, giovedì
Partenza da Roma alle 15:00 per Francoforte dove incontriamo gli altri 7 del gruppo provenienti da Milano e da Torino, volo che parte puntuale per New Delhi.
31 dicembre, venerdì
A Delhi un pò di incomprensioni sul volo per Kathmandu, che, dapprima sembrava cancellato, poi reinserito e in tutta fretta lo prendiamo al volo. La procedura ottenimento visti all’aeroporto di Kathmandu è piuttosto sbrigativa anche perché avevamo già il form compilato, ma al “baggage claim” non arrivano 5 bagagli su 12. Fuori dall’aeroporto c’è il figlio di Amar che ci aspetta con un bel pulmino Toyota da 12 posti, gustiamo subito il caos di Kathmandu rimanendo più volte bloccati nel traffico. Sistemazione all’hotel “Marsyangdi Mandala” nel vivace e colorito quartiere Thamel. Un’ora e mezza in camera e appuntamento con Mr.Amar alle 19:00, dove mettiamo a punto un ottimo programma di viaggio, inoltre cambia i soldi a qualcuno ma non ci sono per tutti, gli altri domani mattina. Un suo ragazzo ci accompagna al ristorante “Marsyangdi” e dopo la cena a buffet che facciamo durare un bel pò per guadagnare tempo andiamo a festeggiare in un locale con musica dal vivo e ballo….beviamo diverse consumazioni, hanno solamente rhum, gin e whisky… Buon Anno!
01 gennaio, sabato
Partiamo un pò in ritardo, anche perché dovevamo terminare il cambio dei soldi per tutti. In circa 30 minuti siamo al villaggio newari di Khokara, una passeggiata per le vie medioevali del centro finché attraversiamo un ponte che conduce all’altro villaggio, Bungamati, dove per il primo giorno dell’anno hanno organizzato una festa di accoglienza per i turisti. C’è lungo corteo di donne in sari rosso e tika in fronte, uomini che sembrano suonare dei lunghi balafon e maschere tradizionali, abbiamo la fortuna di vedere a due passi anche la Kumari di Bungamati. Veniamo accolti con un grumoso tika in fronte ed una sciarpa al collo, addirittura mi chiedono di parlare da un palco davanti ad una folla gremita di gente. Per l’ora di pranzo siamo nella Durbar Square di Patan, bellissima e imponente, però abbiamo fame e prima di visitare mangiamo un ottima frittata con carne e verdure in una tipica bettola. Purtroppo oggi non abbiamo guida, solo un ragazzo che ci accompagna e non riusciamo a visitare come si dovrebbe questa città; dopo la piazza il “Golden Temple” e qualche altro tempio di cui ne io e ne l’accompagnatore sa il nome. Prima di rientrare in albergo a Kathmandu passiamo in aeroporto per recuperare qualche bagaglio, solo uno e gli altri fanno la denuncia di smarrimento. Un ora di riposo in stanza e cena ottima all’Everest Steak House, l’unico posto in città dove si possono mangiare bistecche, approfittatene.
02 gennaio, domenica
Prima alzataccia per l’aeroporto, c’è il “mountain flight”, ma noi ignari, siamo piuttosto eccitati dall’idea di vedere l’Everest, invece…”bad weather” rispondono le hostess della “Buddha Air”, in effetti c’è nebbia, aspettiamo un’ora, ci facciamo rimborsare le tasse aeroportuali versate e torniamo in albergo. Così alle 10:00 in punto partiamo tutti insieme per la giornata nella valle di Kathmandu, oggi per fortuna ci accompagna l’ottima guida Tana. Prima tappa Budhanilkata per vedere la statua di Shiva distesa in un vasca, truccata e ornata di ghirlande floreali, molto bella. Poi si riparte, direzione Boudhnat, il centro buddista più importante del Nepal dal caratteristico stupa bianco al centro della piazza che domina tutto, ornato di migliaia di bandierine multicolori con le preghiere, è un luogo straordinario che batte al ritmo dell’ Om Pate Deum; attorno alla piazza ci sono numerose scuole di pittura dei tanka, questo è il posto migliore per acquistarli. Prima di dare il rompete le righe per il pranzo, Tana ci porta a visitare un Gompa tibetano, una specie di scuola monastero. Dopo Boudhnat, il pomeriggio è dedicato a Pashupatinan il luogo celebre e spirituale dove avvengono le cremazioni sulle rive del maleodorante fiume Bagmati, ce ne sono tante, alcune pire sono già infuocate altre aspettano gli ultimi riti sulle salme, c’è puzza di carne umana bruciata e quattro o cinque Sadu posano davanti agli obiettivi giapponesi. E’ un luogo dove è necessario fermarsi, e contemplare la vita e la morte.
Pashupatinan è vicinissimo all’aeroporto, ci torniamo per controllare se sono arrivati i bagagli e per fortuna ne riportiamo a casa un altro. Cena al ristorante Bancha Gar, un pò fichetto, con danze e balli tradizionali.
03 gennaio lunedì
Anche oggi alzata per il “mountain flight” sembra sereno, ma appena scolliniamo per l’aeroporto c’è una nebbia fittissima, al massimo 100 m di visibilità e nemmeno oggi i voli partono, ritorniamo in albergo che sono le 10:00. Il giro turistico parte con la nuova guida, Shanker, anche lui parlante italiano e ci accompagnerà fino alla fine. Prima destinazione al tempio di Swayambunath meglio noto come tempio delle scimmie, e proprio una scimmia mi scippa una fetta di cocco dalle mani mentre salivamo i 365 gradini che portano in cima, il luogo non mi ha particolarmente emozionato a parte la posizione dominante su tutta Kathmandu. Dopo Swayambunath, la guida propone una passeggiata in campagna, tra villaggi newari e risaie, il gruppo si divide ed io rimango con Laura e Paola che nel pomeriggio hanno la priorità del bagaglio in aeroporto, visitiamo, lonely planet in mano, tutta la zona intorno alla Durbar Square di Kathmandu. Vi consiglio di iniziare il tour con il tempietto di Ganesha, porta fortuna, è il protettore dei viaggi e gli va reso omaggio ogni volta che si inizi qualcosa… scrivo questo perché guarda caso nel pomeriggio sono arrivate proprio le valige di Laura e Paola, mentre quella di Stefano, che non ha reso omaggio a Ganesha, è ancora dispersa in qualche parte del mondo. Andiamo alla casa della Kumari ma non si affaccia dalla finestra, sembra che voglia una cospicua offerta, poi i vari templi sulla piazza tra cui quello a sfondo erotico, molto interessante. Alle 16:30 andiamo in aeroporto a recuperare le due valige, poi in albergo e a cena al ristorante tibetano Utse, indigestione di momo e altri piatti vari, veramente tutto molto buono.
04 gennaio, martedì
Finalmente il primo lungo spostamento, si parte da Kathmandu alle 07:30 con le canzoni di Jovanotti, “la mia moto”, Vasco, De André e Battiato, tutti CD di Shanker, c’è nebbia e un discreto traffico lungo l’unica strada che collega la capitale fino a Phokara; saliamo su verso Bandipur e arriviamo alle 12:30 con un bel sole che ci riscalda le ossa nell’incantevole belvedere dell’albergo sulla catena Himalayana: montagne altissime, più le guardo e più sembrano salire, se non ci fossero le cime sembrerebbero delle nuvole. Pranziamo come al solito in abbondanza e alle 15:30 andiamo a digerire i kg di riso per le stradine ordinate e pulite di Bandipur, è un paese newari paragonabile ad una bomboniera rispetto a tutti gli altri. Poi il tramonto, la neve lassù sulle cime diventa arancione, scende la notte e ci trasferiamo tutti intorno al fuoco del “Green Park resort” dove mangiamo e concludiamo la serata, birra e chiacchere a non finire, momenti veramente molto belli.
05 gennaio, mercoledì
Bandipur è alta, circa 1900 m, e alla sveglia, in alto la catena e sotto un mare di nubi, eccola là, la nebbia della valle di Kathmandu. Partiamo alle 09:00 e arriviamo al molo sul fiume del parco Chitwan alle 12:00, prima però abbiamo lasciato tutto il bagaglio pesante in una stanzetta, nel posto dove dorme l’autista, portando con noi lo stretto necessario per una notte. Con delle lentissime canoe attraversiamo il fiume, dall’altra parte ci sono 3 jeep scoperte che ci aspettano e ci accompagnano giusto all’ora di pranzo al campo del Temple Tiger Lodge. Sono delle graziose palafitte nella foresta, ben curate, anche il personale che ci lavora è attento al cliente, pensate che la notte, quando siamo ritornati a letto, tutti abbiamo trovato una borsa dell’acqua calda sotto le coperte, e, al mattino alle 07:00 un cameriere ci bussa, e ci porta un caffè a letto, nemmeno mia mamma! Dopo un ottimo pranzo, tra cui il bufalo buonissimo, iniziamo il safari a dorso di elefante, in 4 per ogni bestia. Dura circa 2 ore, tra foresta ad alta fusto e macchia dall’erba altissima, dove è improbabile vedere un animale furbo come la tigre, tuttavia incontriamo 3 rinoceronti indiani a distanza ravvicinata, una specie di tucano e un gruppetto di cervi. Devo ammettere che è un bel safari, se non altro per la cornice selvaggia del luogo. Alle 18:00 il personale del Tiger Temple ci intrattiene con un briefing, illustrandoci la storia del parco, i dati tecnici, la flora e la fauna. Alle 19:00, sempre il meticoloso personale ci invita a cenare, c’è una cena continentale e non è il massimo, sarebbe meglio che cucinino la loro tradizione. Infine, altra serata attorno al fuoco, finché non ci ordinano di andare a nanna.
06 gennaio, giovedì
Sembra che piova, invece sono le goccioline di vapore della nebbia che condensano sulle foglie e cadono; dopo il caffè a letto un abbondante colazione e partenza per un altro safari con elefante che ci condurrà al molo per riattraversare il fiume, il tempo è da lupi, avvolti nella nebbia sopra i grossi pachidermi riusciamo a vedere solo le impronte della tigre. Al di là del fiume c’è il pulmino che ci aspetta e ci avviamo per un altro lunghissimo trasferimento fino a Bhaktapur, partenza alle 10:15 e arrivo alle 17:45, compreso di sosta pranzo. Arriviamo e all’hotel Binthuna non c’è luce, quindi al buio, ce ne andiamo subito a visitare la Durbar Square più bella di tutto il Nepal, avvolta nella totale oscurità a stento distinguiamo i contorni delle strutture, ma proprio questo probabilmente avvolge di un irresistibile fascino il tutto. Cena al “Sunny restaurant” e a letto, non prima di aver fatto una bella doccia calda.
07 gennaio, venerdì
Altra e ultima chance per il “Mountain Flight”, andiamo in aeroporto e c’è nebbia, quindi i voli non partono nemmeno oggi, ce ne andiamo sconsolati, ma, appena ritornati a Bhaktapur squilla il telefono di Shanker: è l’aeroporto e dice che il volo sta partendo dobbiamo ritornare, beh….stavolta io ci rinuncio, mi hanno sfinito, solo Davide, Marcella e Roberto, da 7 che eravamo all’inizio, sono stati così testardi e bravi da riuscire a vedere l’ Everest. Con la guida, oggi è previsto il city tour di Bhaktapur, visitiamo tutto il possibile, camminando per vie sconosciute e caratteristiche. Poi pranzo, e alle 15:00 partiamo per Changu Narayan, circa mezzora di salita dall’albergo, dove si trova, dal IV sec. d.C. il tempio più antico del Nepal consacrato a Visnhù. Ci siamo solo noi turisti, e il luogo ha un fascino particolare, da vivere con molto calma, guardando uno per uno i bassorilievi del tempio. Ritorno a Bhaktapur, naturalmente non c’è luce, allora per ingannare il tempo andiamo a berci una birra al “sunny restaurant”, quello di ieri, aspettando la cena al “Caffè Nyatapole” ricavato in un tempio proprio al centro della piazza, anche se i piatti sono dei papponi disordinati, forse è stata la sera che ho mangiato peggio.
08 gennaio, sabato
Ultimo giorno di visite per la valle di Kathmandu, saliamo con il pulmino su per numerosi tornanti insieme a tanti cittadini nepalesi che per il sabato vanno a rendere sacrificio alla dea Kali al tempio di Dankhishikali. C’è una lunghissima fila di fedeli con polli o capretti perché la dea vuole il sangue, infatti lo spettacolo dello sgozzamento delle bestie è qualcosa di raccapricciante insieme ad una forte suggestione: fiotti di sangue che scorrono lungo la lama del coltellaccio che recide i colli delle bestie, fumi di incenso, candele e una moltitudine di gente che aspetta e osserva. Dopo il rito, le carcasse vengono macellate lì sul posto e dietro al tempio ci sono prati dove vengono arrostite sulla brace in allegri pic-nic. Dal tempio a piedi andiamo al villaggio di Pharping, poi i numerosi scalini che salgono la collina ci portano alla grotta di Padma Shambave (guru Rimpotce) che è stato un grande maestro tibetano, meditando per 14 anni e lasciando l’impronta della sua mano impressa nella roccia, grazie a lui il buddismo è stato introdotto in Nepal. Proprio sotto alla grotta, merita una visita Ganesha e Tara, dea della saggezza, anch’esse secondo la leggenda sono uscite dalla roccia senza essere scolpite. A Pharping saliamo sul pulmino e scendendo ci fermiamo al nauseabondo ponte di Chobar, evitatelo c’è solo puzza di mondezza e non è un ponte tibetano ma un ponte di ferro. Riprendiamo il cammino per Nagarkot, per strada ci fermiamo a mangiare un omelette, qualcuno opta per il riso e il pollo al curry, e in un ora da Bhaktapur arriviamo al belvedere dell’albergo Niwa Niva, siamo a 1984 s.l.m, ma la catena dell’himalaya è avvolta nella foschia e non vediamo quasi nulla. Allora andiamo a passeggiare qualche minuto per incontrare Cinzia e Giorgio che stanno arrivando dal trekking, il gruppo si riunisce.
09 gennaio, domenica
Ho già raccontato le peripezie di questa giornata nel lungo “elogio” alla compagnia aerea “Air India”, in compenso l’ultimo giorno ci ha unito ancora di più come gruppo e l’ultima cena insieme l’abbiamo fatta all’aeroporto di Delhi, con le vaschette di cibo seduti per terra, stanchi e sfatti.
10 gennaio, lunedì
Noi “romani” siamo i primi ad arrivare, nel pomeriggio, via Londra. Gli altri arriveranno in nottata. Stavolta solo 2 valige mancano all’appello…
Racconto di Alessio Quatrini ideatore di “ospiti in Africa” , cercatemi pure su Facebook come “Ospiti Inafrica”, guardate le mie foto su Flickr, visitate il mio sito www.ospitiinafrica.com, e naturalmente viaggiate insieme a me…