Nepal 2
Katmandu 9 Gennaio 2002 Come ricorderai ci eravamo lasciati la mattina del 7 gennaio. Nel pomeriggio di quello stesso giorno abbiamo fatto l’esperienza di volare in elicottero. E’qualcosa di davvero incredibile ! Ci si alza molto lentamente ed all’inizio si é inclinati in avanti e si riesce a vedere solo il pavimento , poi ci si raddrizza lentamente e si inizia a prendere quota. Dall’alto si vede abbastanza bene tutta la valle e si capisce intuisce lo sviluppo della cittá , avvenuto in modo selvaggio e caotico : ovunque piccoli palazzi di 3-4 piani costruiti in fretta e furia , ovunque ingorghi di traffico , ovuque disordine e sporcizia. Si vede bene anche il corso del fiume sacro Baghmathi che in questo periodo e quasi in secca ed é anche pieno di rifiuti. La capitale é ormai a ridosso delle prime montagne cosí che la quota massima viene raggiunta velocemente. Oltrepassata la prima linea ci si ritrova subito in un altro Nepal , quello delle piccole case arroccate su montagne ripidissime e di terrazzamenti estremi , strappati alla natura dopo secoli di lavoro ininterrotto per riuscire a coltivare qualche chicco di riso in piú. In lontananza si vedono le montagne Himalayane , cosí alte da essere circondate da grandi e bianchissime nuvole. E’pieno di torrenti e fiumi , ed ovunque ci sono minuscoli e pericolosissimi sentieri che tagliano le montagne e qui percorrono abilmente anche a piedi nudi o stracarichi di pesi. Viaggiare in Elicottero non é poi diverso da volare su un piccolo aereo , peró con l’elicottero si riesce ad avere una visuale molto piú completa perché buona parte del rivestimento esterno é fatto di lastre di plastica trasparente. Per un attimo ci si rende conto della precarietá del mezzo nel quale si é seduti ed un po’di paura , lo ammetto , viene. Peró l’avere un paese sotto ai piedi ed il poterne ammirare la bellezza é qualcosa di unico e presto i cattivi pensieri passano. In 40 minuti abbiamo percorso quello che in macchina abbiamo fatto in una giornata ! dopo aver consegnato il nostro carico siamo ripartiti . E’stato emozionante raggiungere Katmandu. L’elicottero si é alzato per oltrepassare l’ultima file di montagne e subito abbiamo visto la valle in tutta la sua grandezza , rischiarata da un sole rosso giunto quasi al tramonto, poi ci siamo abbassati velocemente ed abbiamo raggiunto l’eliporto. Alle 18:00 eravamo gia a Thamel : la zona turistica , dove cé un’altissima concentrazione di negozzi e Guest House per i turisti. In Nepal la stragrande maggioranza dei visitatori é formata da tedeschi ed inglesi. E’strano , ma a forza di vedere Indiani , nepalesi e tibetani , gli occidentali mi fanno davvero senso. E’come se li vedessi con gli occhi di un locale. Mi sembrano troppo alti , troppo bianchi , direi quasi cadaverici , malaticci. Mi fanno impressione anche i capelli chiari , che sembrano quasi lavati con la candeggina. E poi sono davvero troppo grassi ! Trovo poi buffo il loro modo di vestire : alcuni girano ultra equipaggiati ed anche quando vanno al ristorante sembra quasi che stiano per scalare l’Everest. Altri invece cercano di confondersi mettendo abiti made in Nepal , ma sono vestiti talmente buffi o male abbinati che sembrano solo degli spaventapasseri. Anche quando guardo Mtv tutto mi appare stranissimo. Le donne mi sembrano troppo nude , gli uomini troppo allupati , e le situazioni troppo compromettenti o esplicite , quasi volgari. Anche loro ci vedranno cosí ? Forse si o forse no , ció non toglie che dopo 10 giorni di nepalesi , gli occidentali (ed in particolare i nordici) mi appaiono davvero strani e mi viene spontaneo pensare : “questi sono davvero degli sprovveduti , dei veri fessi che non aspettano altro che di essere fregati !” E’molti effettivamente lo sono , e pagano cifre assurde anche per delle cagate da due soldi. Fortunamente mi sono fatto le ossa con gente ben peggiore (vedi Arabi e Cinesi) e riesco a spuntare quasi sempre degli ottimi prezzi. Certo , non sempre si puó vincere , ma grazie alle mie doti di attori e alla mia pazienza sono riuscito a tagiare molti costi ed a comprarti un bel po’di cose… Tutto per la mia Elizabeth! La sera siamo andati a vedere i due casinó della cittá. A quanto pare il Nepal é famoso per le sue sale da gioco e la capitale é piena di cinesi ed indiani (in India e Cina il gioco d’azzardo é proibito) che passano intere serate in questi ambienti squallidi e mal illuminati. Ci siamo stati solo per toccare con mano la situazione. A quanto pare il vizio é di casa in Nepal. Fino a poco tempo fa era pieno di “Cabin rooms” , cioé di ristoranti dove se volevi per poche rupie potevi farti anche la cameriera. Queste poverine venivano comprate per pochi soldi quando erano piccole e costrette a fare le sguattere e a prostituirsi in questi tuguri sporchi e squallidi. Una delle poche cose buone che i maoisti hanno fatto é stata quella di distruggere queste cabin rooms e le sale da gioco ovunque andassero , ed ora molti gestori stanno cambiando politica per paura che il loro locale venga bruciato. A quanto pare a tutti questi posti non mancavano certo i clienti , sopratutto Indiani , affascinati dalla esoticitá dei tratti (molte hanno tratti mongolici). Koirala , che é il capo dell’ufficio di Katmandu e che é un uomo moderno , che a studiato a Londra , mi ha raccontato che in India é anche peggio , e che ci sono interi quartieri a luci rosse : dei veri ricettacoli di malattia e degradazione. Dice che sono posti davvero sudici e schifosi . Ci si apparta in una piccola cabina , con a volte solo una tendina per isolarsi , e si fa tutto abbastanza velocemente , senza sentimento , senza prevenzione , senza niente , se non lo squallore… Ma come sai il problema del traffico di prostitute verso l’India é uno dei problemi principali del Nepal. Molti bastadi si approfittano di situazioni familiari difficili per abbindolare ragazza bisognose, gli promettono un lavoro , soldi , possibilitá e poi le vendono come fossero schiave. Si stima che le prostitute nepalesi in India sono circa 200.000. Alcune riescono a scappare ma una volta tornate vengono trattate come appestate e non ricevono nessun aiuto o considerazione da parte dei parenti. La vita qui non é davvero facile e se qualcosa ti va storto puoi essere rovinato per tutta la vita. Qui alla Guest House della ditta cé una cleaner che ha a malapena vent’anni. Gli é morto il padre e cosí su di lei che pesano il fratellino e la sorellina piu piccoli nonché la madre. Il vero problema e che per via del lavoro non puó studiare e sopratutto fa fatica a mettere da parte la dote necessaria. Chi mai sposerá una ragazza cosí ? e che fine faranno lei e la sua famiglia una volta che l’Impregilo ed i suoi lauti stipendi se ne andranno ? Non te la prendere se ti dico che é una ragazza davvero molto carina. A degli occhi neri dolcissimi , un corpo aggrazziato e delle bellissime lentiggini nonostante sia di tipo cinese. E’molto educata e sembra anche molto sveglia , ma che fine fara’ ? qual’é il suo destino ? scodellare 20 figli e passare la vita in uno squallido tugurio ad onorare la suocera ? Se tu vedessi la luce degli occhi dei bambini che ci sono qui ! hanno meno di 10 anni ma sanno parlare anche in Italiano , hanno un’intelligenza sveglia ed apprendono subito e con grande facilitá , sono estroversi e vivaci e prenderli in castagna é tutt’altro che facile. Appena sentono di che paese sei abbandonano l’inglese ed attaccano : “dai , compra , solo poche lire “ e puoi metterti a contrattare anche in italiano. Di bambini che per strada vendono piccole cose ce ne sono tanti , ed il loro destino e spesso gia segnato. Qui cé un materiale umano incredibile ! quanti piccoli dottori , ingegneri , pittori , scultori , inventori , economisti ho visto ! E’un peccato , un vero peccato.
L’8 gennaio siamo andati a Bakhtapur , una delle cittá stato che come ti ho gia raccontato si contendeva la valle. A differenza delle altre é peró rimasta praticamente intatta e , grazie a leggi speciali , tutto é rimasto come doveva essere un secolo fa. Qui si incontra il vero Nepal , quello da vecchie foto ormai ingiallite , quello che tutti sperano di incontrare. Il valore artistico della cittá (divenuta patrimonio culturale dell’umanitá) é evidente , e descriverne i templi ed i palazzi é compito davvero arduo e forse anche inutile. Per vedere le bellezze artistiche basta guardare qualche foto ; quelle parlano da sole , é davvero inutile sprecare parole. Quello che davvero cattura l’attenzione é la gente e la vita di tutti i giorni. Ovunque ti giri ci sono delle scene affascinanti di normale vita quotidiana, che ti incantano. In un cortile ho visto un matriarcato che si lavava i capelli e prendeva il sole ; in un porticato ho visto una vecchietta filare la lana con un arcolaio identico a quello che usava Gandhi ; tendendo l’orecchio ho sentito ridere e conversare , litigare e contrattare ; in un negozietto ho visto un ragazzo intagliare una maschera , un altro fabbricare gioielli ed un altro lavorare a macchina da cucito ; ad una fontana ho visto delle ragazze lavare i panni ;camminando ho sentito mille odori , dalle spezie piú pregiate al piscio ; per strada ho visto dei bambini palleggiare con dei pezzi di gomma e dei mocciosi inseguire anatre e capre ; vicino ad un templio c’era un ragazzo che disegnava con grande precisione e per le vie ho visto passeggiare vecchi monaci e portatori piegati da enormi carichi , migliaia di bambini e tantissimi animali ; ho guardato con curiositá vecchie tatuate su braccia e polpacci e con compassione i poveracci che chiedevano l’elemosina… Eccolo il Nepal dei miei sogni : un regno incantato nel quale tutti vivono in armonia seguendo il ciclo naturale delle stagioni e della vita , un luogo di pace nel quale non sembrano esserci problemi e nel quale tutti hanno un loro spazio , un loro equilibrio. Ovviamente é tutto solo un sogno , un utopia , ma é bello anche cosí , perché mi piace essere un sognatore… E forse lo sono grazie a te , che mi fai credere tutti i giorni che un’alternativa all’alienazione e allo stress della nostra societá frenetica e consumistica , che divora persone e sentimenti come niente fosse , esiste , esiste eccome… La mia alternativa sono Io stesso , e tu che sei la mia eterna sposa : se riesco ad essere una persona migliore e a preservare quello che cé fra di noi , allora avró la mia pace e conquisteró definitivamente un equilibrio. Se riusciró a cambiare il mondo circostante allora avró cambiato tutto il mondo… Peró devo vincere la sfida piú difficile , e cioé quella con me stesso , nel tentativo di essere sempre un uomo giusto , onesto , corretto, buono, paziente , altruista , compassionevole…
Mio padre mi ha anche presentato una simpatica signora conosciuta per caso durante la sua precedente visita alla cittá. Questo simpatico donnone ha un buco di 3 metri quadrati , proprio sotto casa sua , nel quale vende té. Per caso mio padre la vista é volendogli scattare una foto ha cominciato a parlare. Purtroppo non parla una parola di inglese , peró grazie all’ausilio del figlio é riuscita a raccontarci un po’di se e della sua vita. Mentre bevevamo il tipico té (75 % di latte puro e duro e 25 % di té) ci ha raccontato che si é sposata che aveva 14 anni (ora ne ha 54 ) ed ha avuto ben 10 figli di cui 4 maschi. Ci ha fatto capire che non é ha potuti piú avere perché le hanno detto che rischiava troppo ; il tutto spiegato grazie ad una portentosa mimica facciale ed al scarsissimo inglese del figlio minore. Anche noi le abbiamo , approssimativamente , detto chi siamo , mimando , sorridendo e gesticolando. Ci ha poi mostrato casa sua che é poi la casa tipica. Al primo piano cé il negozietto ed una stanza nella quale ci si ritrova , si mangia , si discute. Salendo una ripidissima scala si arriva nella camera da letto : delle stuoie buttate per terra con un paio di immagini sacre ai lati della stanza. Al primo piano cé anche una stanzetta chiusa con il lucchetto. Quando le abbiamo chiesto cosa ci fosse dentro ha fatto un grande sorriso , e dato che ormai avevamo fatto amicizia ce l’ha mostrata. All’interno cérano decine di pacchetti : la dote della figlia minore , cioé tutti i loro risparmi. Al secondo piano c’era una mansarda adibita a magazzino. Ovviamente il tutto te lo devi immaginare abbastanza polveroso , con le pareti annerite dalle lampade ad olio e dal fumo , con soffitti bassi e porte minuscole ; ambienti bui illuminati da piccole finestre o da una semplice lampadina penzolante. Ci siamo lasciati con una bella stretta di mano e tanti sinceri ed amichevoli sorrisi. Che personaggio unico ! se tu avessi visto che entusiasmo , che allegria , che voglia di comunicare ! Il té poi , che all’inizio ho accettato solo per cortesia perché ero pienamente convinto che mi avrebbe fatto venire un cagone , si é rivelato eccellente e mi ha dato una grandissima energia e vitalitá che mi ha permesso di zompettare per tutta la cittá senza mai sentire stanzhezza o fame (che di solito arriva puntualmente verso le 10 di mattina perché non faccio colazione). Conoscere questo energico donnone e vedere Bakhtapur é valso il costo del biglietto e la fatica per arrivare in Nepal ! 10 gennaio 2001 Il 9 mattina abbiamo fatto un po’di shopping , mentre il pomeriggio siamo andati al “monkey temple”, cosí detto perché é pieno zeppo di scimmiette. In veritá non é un tempio soltanto , ma un’intera collina occupata da una serie di stupa , santuari e monasteri buddisti. E’un posto davvero bello , un po’sporco , ma davvero bello. La natura poi é la vera protagonista ed ovunque si vedono alberi millenari giganteschi e maestosi , enormi clan di scimmie che saltano da un ramo all’altro o che si spulciano , falchi che seguono le correnti e che planano dolcemente , cani pidocchiosi sonnecchiare , e poi topi , corvi , colombi …Dove cé la natura cé Dio ! la cosa piú bella é peró lo stupa che cé in cima alla collina. Per arrivarci bisogna percorrere una specie di via crucis non troppo impegnativa. Ha la stessa identica forma dello stupa di cui ti ho parlato nella prima lettera , solo che é grande meno della metá. E’comunque stupendo ed al tramonto risplende come un faro . Da lassu’ si gode una stupenda vista di tutta la valle. Sono rimasto a guardare il sole tramontare dietro le colline , con il vento che mi accarezzava i capelli e lo stupa che mi guardava con i suoi grandissimi occhi. Ti avrei tanto voluto abbracciare… Andandocene abbiamo fatto qualche acquisto da due vecchi quanto simpatici tibetani. I tibetani sono facilmente riconoscibili dai fortissimi caratteri del volto , dalle classiche acconciature (gli uomini hanno capelli lunghissimi) e dagli abiti tipici. Qui in Nepal ce ne sono davvero tanti. Non avevamo bisogno di niente , ma erano talmente belli che alla fine abbiamo comprato senza contrattare troppo. Anche qua capirsi non é stato facile , ma Io e mio padre siamo rimasti a conversarci per una mezz’ora. Il vecchio mi ha detto di avere 61 anni e mi ha mostrato con orgoglio la sua famiglia : le figlie , i figli , i nipoti… Mi ha detto che in Tibet non ci torna piú , che ha girato per tanti anni fra india e Nepal ma ora ha deciso di stare qua. Con la vecchia non ci ho parlato molto , con quella ha contrattato mio padre , ma anche lei mi ha fatto una grandissima simpatia. Sará stata alta a malapena un metro e cinquanta ed aveva una treccia lunghissima. Di dentoi ne aveva pochi , ma negli occhi erano ancora quelli di una ragazzina. Spero che da vecchietti anche noi saremo cosí ! Ci siamo lasciati con una grande stretta di mano e delle belle risate. Questa volta i rimproveri di Qing e Claudio (che di solito si stancano prima e che sono meno “viaggiatori”) li abbiamo sopportati senza neanche battere ciglio.
Oggi siamo stati in un piccolo orfanotrofio gestito dalle suore di madre Teresa di Calcutta. Le suore sono 4 o 5 , tutte indiane ed hanno un ottimismo ed un entusiasmo incrollabili. La situazione peró non é facile , mio padre gli regala molte cose che in ditta ormai non servono piú , peró il lavoro é ancora tanto. Qui se un bambino nasce deforme , malato o indesiderato (cioé fuori dal matrimonio) viene subito abbandonato. Il centro ne ospita una cinquantina ma é una goccia nel mare. Tu lo sai , di solito sono un indagatore, le domande mi vengono spontanee e la mia curiosita e voglia di capire e conoscere sono innate. Peró davavanti a tanta forza e a tanto amore mi sono ammutolito. Ogni domanda mi sembrava inutile o offensiva , ed anche quando ci siamo lasciati piú che stringergli la mano non sono riuscito a fare. Avrei voluto complimentarmi , dire che le ammiravo per quello che stavano facendo. Mi é tornata anche in mente quella notte che sono scoppiato a piangere vedendo le immagini di M.T. Di Calcutta e ti ho detto che mi saresti mancata tanto, ricordi ? Eppure sono rimasto senza parole. Alla suora superiore , che ci ha fatto da guida , ho stretto forte la mano , e per un attimo mi é parso che abbia intuito tutto. Usciti dall’orfanotrofio siamo andati ad un tempio Indú molto importante di cui ora mi sfugge il nome. E’un complesso di templi molto grande dedicato a Shiva . Qui vengono anche bruciati i morti di casta medio alta e ,quando siamo arrivati noi , era appena iniziato un rito funebre. I miei occhi avevano peró ancora impressa l’immagine della vita e non volevano lasciarla per quella della morte. In piú tutta quella massa di turisti morbosamente curiosa e tutta quella massa di annoiati ed indifferenti indú mi dava la nausea , cosí ho passeggiato un po’senza meta , godendomi la poca natura circostante.
E questo é quanto ! con questo si chiude la mia breve vacanza in Nepal , fatta di giornate piene , sempre in movimento , con giusto il tempo per riprendere fiato. Le mie conclusioni le ho gia tratte nelle pagine precedenti e non mi voglio ripetere per evitare di essere noioso. Ritornare in Italia e riabituarmi alla vita di tutti i giorni non sará facile , ma mi sento ricaricato e so che cé la faró (poi con te al mio fianco niente é impossibile). Sono sicuro che conserveró un ottimo ricordo di questa esperienza , fatta di luoghi unici e di persone bellissime. Ti amo Omar