Nelle terre del Sultano Qaboos

Dune di sabbia, cammelli, acque cristalline e il Gran Canyon d'Arabia
Scritto da: Elisina021
nelle terre del sultano qaboos
Partenza il: 27/12/2018
Ritorno il: 04/01/2019
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Giovedì 27 dicembre

Meta di quest’inverno è l’Oman, un paese che sta scoprendo ora un turismo tutto italiano. Siamo partiti dall’aeroporto di Bologna con la Pegasus Airlines (1663.56 € a/r), compagnia low cost turca (che poi tanto low non è…), alle 13.20 e dopo circa due ore di volo siamo atterrati a Istanbul. Abbiamo cenato in aeroporto e abbiamo atteso il nostro volo per Muscat. Siamo arrivati in Oman che erano circa le 2 di notte (ora locale). Dopo aver avuto il timbro sul passaporto e aver ritirato le valigie, siamo andati a ritirare la nostra auto noleggiata con la compagnia Thrifty. Abbiamo caricato tutte le nostre cose sul Suzuki Vitara e ci siamo messi alla ricerca del nostro albergo. Anche se era notte fonda, siamo subito rimasti colpiti dall’ordine e la pulizia delle strade. Arrivati al Azaiba Hotel Apartment (50,000 OMR per due notti) abbiamo sistemato le nostre cose nell’appartamento e ci siamo addormentati tutti e tre esausti.

Venerdì 28 dicembre

Al mattino, appena svegli, ci siamo fatti una doccia rigenerante e verso le 8.30 ci hanno portato la colazione in camera (toast e the). Ci siamo messi degli abiti leggeri e siamo usciti. Per prima cosa ci siamo fermati ad ammirare da fuori la Grande Moschea Qaboos. Essendo venerdì non abbiamo potuto visitarla al suo interno perché non musulmani. Così abbiamo ripreso l’auto e siamo andati alla Royal Opera House. Edificio molto bello e curato all’esterno, tutto pulito e con un bel giardino pieno di fiori colorati. Anche questa era chiusa. Ci siamo spostati a Mutrah, dove abbiamo fatto una passeggiata sulla corniche (il lungomare) e ci siamo poi addentrati nel suq. Abbiamo girovagato per le viuzze e ci siamo addentrati anche nel suq dell’oro. Ritornati sulla corniche, ci siamo fermati in un ristorante per mangiare qualcosa. Dopo pranzo, siamo risaliti in auto e siamo andati a vedere il Palazzo del Sultano. Il palazzo dà sul mare ed è immenso, tutt’attorno ci sono giardini favolosi. Purtroppo anche questo non è visitabile. Abbiamo dato un’occhiata (sempre da fuori) anche al Parlamento. Verso metà pomeriggio ci siamo fermati alla spiaggia di Qurm. Il mare qui era pulito ma nulla di eccezionale. Mio marito e mio figlio di 16 mesi hanno fatto un bagno. Diciamo che mio figlio sarebbe rimasto per ore a sguazzare! Prima di rientrare in appartamento, ci siamo fermati al supermercato. Ci siamo fatti una doccia prima di uscire per cena. Abbiamo deciso di andare da KFC, ma io non sono rimasta molto soddisfatta. Siamo rientrati per la notte.

Sabato 29 dicembre

Al mattino, dopo una colazione con toast e patatine fritte (??), abbiamo caricato le valigie in auto e siamo partiti per Wadi Shab. Abbiamo così iniziato a vedere com’è realmente l’Oman. Montagne rocciose e desertiche, con qualche paesino in qua e in là. Verso le 11 siamo arrivati al Wadi Shab. Abbiamo parcheggiato l’auto e pagando 1 OMR a testa, abbiamo preso una barchetta che ci ha portato al di là del fiume da dove parte un sentiero che attraversa il wadi. Abbiamo costeggiato il fiume e, dopo circa ½ – ¾ ora, siamo arrivati in una sorta di piscina naturale dove la gente faceva il bagno. Abbiamo indossato i costumi anche noi e ci siamo tuffati. L’acqua era bella fresca, ma visto che l’aria era calda, si stava bene. Siamo rimasti per un paio d’ore e ci siamo anche un po’ abbronzati. Siamo ritornati all’auto verso metà pomeriggio. Ci siamo diretti a Sur, al Al Faisal Hotel Suites (24000 OMR). Abbiamo lasciato le nostre cose in appartamento e abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare. Siamo rientrati in appartamento per una doccia. Visto che non avevamo voglia di uscire, abbiamo deciso di prendere la cena da asporto. Abbiamo mangiato fino a scoppiare e ci siamo coricati per la notte.

Domenica 30 dicembre

Al mattino siamo partiti per le Sharqiya Sands, le dune del deserto dell’Oman. Abbiamo preso una strada battuta che ci ha portato all’Arabian Oryx Camp (91.800 OMR mezza pensione). Visto che la nostra tenda non era ancora pronta, abbiamo pensato di prenotare un tour di mezza giornata e di pranzare al campo. La tenda era pronta, ma non era al campo, era su una duna a poche centinaia di metri. Siamo dovuti andare con il nostro fuoristrada fino alla tenda, ma è stata un’impresa! Poi abbiamo scoperto che la tenda era senza aria condizionata e riscaldamento per la notte. Il proprietario si è offerto di darci una stanza al campo con tutti i confort e noi abbiamo accettato. Abbiamo pranzato e verso le 14 siamo partiti per il tour nel deserto. Il nostro autista ci ha portato a conoscere una famiglia beduina che ci ha offerto datteri e caffè, così mio figlio ha fatto conoscenza con due bellissime bambine. Ci siamo congedati e siamo andati a vedere le capre e i cammelli. Abbiamo fatto dei fuoripista in mezzo alle dune con discese verticali! Mio figlio Leonardo si è divertito a correre tra le dune color arancio con in sottofondo solo una piacevole brezza. Prima di rientrare al campo ci siamo fermati per ammirare il tramonto. Pian piano il sole si è andato a nascondere dietro le dune lasciando spazio ad un cielo pieno di stelle. Prima di cena ci siamo lavati e poi siamo andati nella sala comune per la cena a buffet. Finito di mangiare, ci siamo fermati un po’ ad ascoltare i canti tipici dei beduini e poi siamo andati a dormire.

Lunedì 31 dicembre

Al mattino abbiamo fatto una sostanziosa colazione e siamo partiti per il porto di Shannah. Mi sono accorta che avevamo sbagliato strada, quindi abbiamo perso circa 1 ora di tempo. Imboccata la strada che attraversa il deserto, siamo riusciti ad arrivare a Shannah in tempo per il traghetto delle 17 (34000 OMR). Siamo salpati per l’isola di Masirah, che dista circa un’ora di navigazione. Alle 18 siamo sbarcati sull’isola e il sole era già calato, così ci siamo messi alla ricerca del Masirah Beach Camp (25000 OMR) che, grazie alle coordinate gps e alle indicazioni, siamo riusciti a trovare al primo tentativo. Il campeggio si trova su una spiaggia e raggiungerlo di notte è un po’ arduo perché ci sono poche indicazioni. La nostra sistemazione era un po’ spartana ma con tutto il necessario. Abbiamo deciso di cenare al campo e di andare subito a letto.

Martedì 1 gennaio

E così inizia un nuovo anno! Come colazione del nuovo anno ci hanno servito crepes con nutella e toast con marmellata di ananas, il tutto innaffiato da un buon caffè latte. Abbiamo conosciuto delle famiglie di Rimini che alloggiavano anche loro al campo e ci hanno dato qualche dritta per visitare alcune spiagge. Così, bagagli in auto, siamo partiti per esplorare l’isola. Ci siamo fermati dopo pochi chilometri in una spiaggia deserta con un mare cristallino. Abbiamo indossato il costume e ci siamo fatti un tuffo in mare. La sabbia era bianchissima e il sole caldo ci accarezzava la pelle. Ci siamo concessi due ore in questo paradiso. Abbiamo poi proseguito con la visita dell’isola. Siamo arrivati alla punta più a sud e siamo passati nel versante che da sull’Oceano Indiano. Qui il mare era più agitato e la costa più frastagliata. Ci siamo fermati in una altra spiaggia per un bagno veloce e poi abbiamo proseguito verso il porto per prendere il traghetto delle 15. Siamo partiti in perfetto orario e alla 16 eravamo a Shannah. Sbarcati dal traghetto abbiamo imboccato la strada per Nizwa. Dopo circa 4 ore di viaggio, siamo finalmente arrivati. Stanchi e affamati abbiamo cercato il nostro appartamento (Apartments Husseini 16300 OMR). Siamo riusciti a trovarlo ma quando lo abbiamo visto all’interno siamo rimasti inorriditi. Sporco e tenuto male, non avevano neanche cambiato le lenzuola. Abbiamo mangiato qualcosa prima di andare a dormire.

Mercoledì 2 gennaio

Dopo una notte in bianco, non vedevamo l’ora di lasciare l’appartamento! Siamo andati verso il centro di Nizwa per visitare il suq, dove tutto è ordinato e pulito. Abbiamo anche visitato il forte che è molto bello anche se al suo interno non ci sono molti arredamenti. Ci siamo spostati a Bahla, per ammirare il forte patrimonio dell’Unesco. Dopo una visita su e giù per la miriade di scale, abbiamo deciso di fare uno spuntino e poi di dirigerci verso Jebel Shams. La strada pian piano si inerpicava su per le montagne, a tratti anche sterrata. Poi siamo arrivati fino in cima a circa 3000 metri. Da qui si gode uno stupendo panorama sul Wadi Ghul, chiamato anche Canyon d’Arabia. Siamo andati al Jebel Shams Resort dove avevamo già prenotato una tenda (50000 OMR mezza pensione). La tenda aveva tutti i confort, bagno con doccia annesso e stufetta per la notte. Abbiamo ammirato il tramonto sulle montagne e abbiamo fatto un’ottima cena a buffet prima di coricarci per la notte.

Giovedì 3 gennaio

Al mattino abbiamo fatto un’abbondante colazione e abbiamo lasciato i monti per tornare a Muscat. Visto che non eravamo riusciti a vedere la Grande Moschea al nostro arrivo, eravamo curiosi di vederla al suo interno, ma siamo arrivati tardi e abbiamo scoperto che le visite per i non musulmani sono solo dalle 8 alle 11 del mattino. Siamo allora ritornati alla Royal Opera House, ma abbiamo potuto vedere solo l’ingresso e nient’altro. Ci siamo fermati in un centro commerciale per il pranzo e poi ci siamo diretti all’albergo Al Tabit Hotel (21000 OMR) nei pressi dell’aeroporto. Ci siamo riposati in stanza in previsione del volo notturno. Ci siamo fatti portare la cena da asporto e verso le 23 abbiamo lasciato l’albergo per andare in aeroporto. Abbiamo consegnato l’auto e abbiamo aspettato il nostro volo delle 3.30 per Istanbul.

Venerdì 4 gennaio

Verso le 8 del mattino siamo atterrati all’aeroporto di Istanbul. Il cielo era cupo e faceva freddo. Abbiamo aspettato il volo delle 12 per Bologna. Finalmente dopo circa due ore e mezza siamo atterrati in Italia. Eravamo davvero esausti e con la voglia di andare subito a casa, ma sorpresa! Ci hanno consegnato le valigie dopo circa due ore di attesa! Il personale dell’aeroporto si è scusato dicendo che sorteggiano un volo ogni tanto per fare un controllo di tutte le valige. Quando finalmente sono arrivate siamo potuti tornare a casa nostra!

L’Oman è un paese che mi ha stupito in modo positivo per la sua pulizia e ordine e per la cordialità della gente. Tutti sono impazziti per il nostro bimbo che ha strappato un sorriso a tutti quanti. E’ facile da girare in autonomia e c’è un vero boom di turismo italiano.

E ora non ci resta che aspettare con ansia il prossimo viaggio!!

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Wadi Shab

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Grand Mosque Qaboos

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Sharqiya sands

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Masirah Island



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