Nella terra del Sol Levante
Dopo esserci sistemati (anche se stanchi), partiamo alla scoperta di Tokyo fra strade e grattacieli, raggiungiamo il parco Shinjuku Gyoen, pieno di ciliegi, per fortuna alcuni ancora in fiore, con chiome enormi pieni di fiori. Mio figlio non finiva di fotografarli. Dopo esserci riposati nel parco torniamo per le strade di Tokyo. Troviamo il santuario Hanazono, un piccolo tempio incastonato tra i grattacieli del quartiere Shinjuku, dove le persone si recavano a pregare tra una pausa e l’altra di lavoro. Ormai è quasi notte e cerchiamo un ristorantino per la cena. Questa è la nostra prima cena in Giappone quindi… tempura! Stanchi ce ne andiamo a letto.
Il giorno successivo andiamo al mercato del pesce, non proprio semplice da trovare ma dopo qualche giro a vuoto nel quartiere arriviamo. Prima vediamo il mercato delle verdure poi quello del pesce. Il mercato del pesce è situato dentro un immenso capannone, suddiviso in più parti raggiungibili attraverso dei vicoli, anche se siamo arrivati un po’ tardi riusciamo a renderci conto della quantità di pesce che c’è in vendita ogni giorno. Intorno tanti e tanti ristorantini di sushi con lunghe file, anche noi decidiamo di mangiare sushi, almeno oggi qui il prezzo e’ abbastanza conveniente. Pomeriggio pronti per il quartiere di Ginza. Bellissimo, grattacieli di ogni genere e colore e la maggior parte sono marchi italiani, qui ci rendiamo conto di essere in una grande metropoli. Giriamo per queste grandi strade tutto nella massima sicurezza e tranquillità nonostante vi sia molta gente. Attirata dall’insegna Mikimoto sono sempre più curiosa e decido di entrare. All’interno ci sono piani e piani di sole perle, ce n’è per tutti i gusti ma per poche tasche. In serata ci spostiamo verso il giardino imperiale molto curato con piante di ogni genere, tutte con quel tocco giapponese, dopo aver raggiunto il palazzo imperiale scattiamo qualche foto. Per cena ci spostiamo al quartiere Roppongi, un quartiere con molti locali e discoteche pieno di luci e negozi, forse anche troppo mondano per i nostri gusti. Dopo aver cenato in un ristorante australiano (dove abbiamo mangiato molto bene) ci dirigiamo verso l’Hard Rock Café per acquistare maglietta per un amico dei miei figli, concluso l’acquisto torniamo alla metro per andarcene a dormire.
Oggi ci dirigiamo al Santuario Meiji, l’ingresso è immerso in un grande parco. Il tempio è scintoista, molto bello e grande. Dopo esserci purificati ed entrati nell’ingresso principale, troviamo due alberi giganteschi come fossero a guardia del tempio. Ci sono le sacerdotesse con le loro tuniche bianche e rosse, dove acquistiamo il famoso libretto in cui per 300 yen possiamo farlo firmare dai sacerdoti dei vari templi. Durante la nostra visita ci accorgiamo che è in corso una cerimonia, per l’esattezza un matrimonio, è molto bello assistere ai preparativi, vedere la sposa con l’abito bianco e con un copricapo dalla forma strana, tutte le invitate con kimono dai colori brillanti, io non ho potuto fare a meno di fotografare ogni passaggio. Circa una decina di minuti dopo arriva lo sposo in abito tradizionale con lo stemma della propria famiglia, poi arriva il corteo dei sacerdoti e delle sacerdotesse con un grande ombrello rosso a protezione degli sposi. A questo punto entrano dentro il santuario e noi torniamo al nostro giro in questo parco. All’uscita ci fermiamo per pranzo e facciamo dei piccoli acquisti. Nel pomeriggio imbocchiamo Omotesando dove incontriamo una ragazza vestita in maniera molto eccentrica, sembrava uscita da un cartone animato, abbiamo fatto la fila per riuscire a fotografarla, poi più avanti siamo entrati nel gran bazar, abbiamo fatto quasi tutti i nostri piccoli regali, c’era davvero di tutto con prezzi per tutte le tasche. All’uscita proviamo a cercare la strada Takeshita dori per vedere i ragazzi che si travestono da personaggi dei fumetti, cerchiamo e cerchiamo ma non ci riusciamo, quindi decidiamo di andare a Shibuya. Scendiamo dalla metro e ci troviamo nell’incrocio più trafficato al mondo vedere dall’alto queste quattro strade e questa onda di persone è stato davvero bello, ma essere lì in mezzo a loro mi ha un attimo sconcertata non capivo più la direzione che volevo prendere, comunque se si va in Giappone bisogna andarci è un’esperienza unica. Usciti da questo ingorgo di persone andiamo per fare la foto con la statua del cane Hachiko, poi in giro per le stradine più nascoste, del quartiere. Verso sera ci dirigiamo ad Akihabara quartiere famoso per l’elettronica, percorriamo decine di metri all’interno di piccoli negozietti con ogni genere di apparecchiatura elettronica, e altri negozi anche a più piani solo di fumetti, un quartiere davvero strano per certi versi futuristico bello da vedere ma dopo un po’ tutta quella luce, le insegne, la musica stancano, quindi riprendiamo la metro e torniamo al nostro hotel.
Il giorno successivo acquistiamo il pass di due giorni per Nikko, anche se noi lo sfrutteremo un solo giorno (è il più conveniente), e ci dirigiamo a Nikko. Scesi dal treno prendiamo l’autobus ed arriviamo all’ingresso dei templi. All’arrivo troviamo ancora un po’ di neve ed il tempo un po’ nuvoloso dava a questo posto un’aria surreale, sembrava di essere in un’altra epoca. Mentre eravamo lì abbiamo assistito involontariamente ad un funerale. Abbiamo visitato tre templi: Tayuin-byo, Tosho-gu e Futarasan-jinja. Ognuno di questi aveva dei colori davvero brillanti e tutti molto ben tenuti all’interno, mentre l’esterno (probabilmente per il clima) un po’ malandati. Il primo che visitiamo è Tayiun-byo, il mausoleo del terzo shogun Tokugawa, il tempio è bellissimo, rivestito di colori brillanti e pieno di statue di guardiani. Diamo un’occhiata al Fuatarsan-jinja solo all’esterno, poi raggiungiamo il tempio Tosho-gu. Anche questo è meraviglioso, appena entrati sulla sinistra troviamo le famosissime scimmie scolpite (non vedo, non sento e non parlo). Tutto il complesso è pieno di animali scolpiti. Vale la pena raggiungere la tomba dello shogun Ieyasu anche se bisogna percorrere diversi scalini. Prima di ripartire ci fermiamo al ponte sacro Shinkyo a fare qualche foto poi verso sera riprendiamo l’autobus ed il treno. Ci fermiamo ad Asakusa, girelliamo un po’, poi iniziamo ad avere fame e decidiamo di fermarci per cena, troviamo un piccolo ristorantino in cui abbiamo mangiato ramen, qui abbiamo ordinato i nostri piatti attraverso un distributore che, dopo aver pagato, rilasciava scontrini per ritirare il nostro piatto.
Il mattino seguente partiamo per il parco di Ueno, un parco molto grande con tanti ciliegi ed un lago. Proseguiamo per lo Zoo di Tokyo, su mia richiesta, dove vediamo due bellissimi panda e tanti altri animali, pranziamo e pronti per tornare ad Asakusa al tempio Senso-ji. Potremmo anche chiamarlo della lanterna gigante, perché all’ingresso del tempio c’è una lanterna rossa gigante, davvero imponente. Il viale che ci accompagna verso la seconda porta è pieno di bancarelle con souvenir di ogni tipo. Il tempio è tenuto davvero bene sia all’interno che all’esterno, lateralmente troviamo una pagoda di cinque piani e vicino ad essa troviamo un altro piccolo tempio con un piccolo ruscello raggiungibile tramite ponticelli. Qui incontriamo un gruppo di ragazze che indossano kimono con colori e fantasie particolari ed io non resisto, gli chiedo una foto e con molto piacere accettano e in giapponese ci fanno capire che amano molto il nostro paese.
Il mattino seguente facciamo colazione riprendiamo le nostre valigie e con il nostro JRP partiamo per Hakone. Dopo quattro cambi di treno e due funivie finalmente davanti ai miei occhi il monte Fuji, alla sua vista uno stupore generale. Dopo aver lasciato le valigie in hotel (Hotel green plaza) andiamo ad esplorare la zona. Facciamo un giro nel battello sul lago e visitiamo il tempio scintoista di Hakone. Poi riprendiamo la funivia e torniamo in cima al monte (vulcano inattivo) a vedere le fumarole, ma purtroppo non siamo riusciti a prendere le famosissime uova nere cotte nell’acqua bollente delle fumarole. Ormai sera torniamo nel nostro hotel per prendere la camera e come richiesto da noi dormire nei futon, inoltre ci hanno fornito lo yukata, con il quale siamo andati anche alle terme. Era quasi il tramonto e noi immersi dentro le terme, completamente nudi (uomini separati dalle donne) e sullo sfondo il magnifico Fuji-San, davvero una gran bella esperienza. Finite le nostre terme e ritemprati dalle fatiche del viaggio ci avviamo verso il salone dove ci attende la cena tipica giapponese, poi a nanna.
Il giorno successivo ci svegliamo con il monte Fuji davanti ai nostri occhi e per me è una grande emozione, perché ho sempre sognato di vederlo e faccio tante tante foto ma soprattutto cerco di ammirarlo il più possibile per tenerlo tra i miei ricordi. Inoltre ne approfittiamo per fare un altro bagno nelle terme. Facciamo colazione e riprendiamo i nostri treni e funivie e partiamo per Kyoto, qui incontriamo una coppia di italiani e durante il viaggio parliamo un po’. Arriviamo nel primo pomeriggio e scendiamo alla stazione centrale, qui ci salutiamo con la speranza di incontrarci di nuovo. Cerchiamo l’hotel (Rihga Royal Hotel), che è di fronte alla stazione e posato i bagagli andiamo alla ricerca della foresta di bambù. Facciamo appena in tempo a vedere questa splendida foresta, bella e suggestiva, specialmente vista al tramonto con i raggi del sole che entrano dentro questa fitta foresta. Se fossimo arrivati poco dopo non avremmo assistito a questo magnifico spettacolo. Da qui ci spostiamo nel quartiere di Gion con la speranza di avvistare una geisha ma ormai stanchi cerchiamo un ristorantino e incontriamo di nuovo i due ragazzi italiani. Decidiamo di cenare insieme nel vicolo Pontocho, un caratteristico vicolo sul fiume Kamo con ristoranti un po’ troppo cari. Ceniamo e poi in giro ma la stanchezza si fa sentire quindi ci salutiamo e andiamo a dormire.
Il giorno successivo dopo una bella colazione ci incamminiamo per il tempio Kiyomizudera. Lungo la strada troviamo molti negozi caratteristici. Una volta entrati nel tempio ci troviamo davanti una terrazza e sullo sfondo una piccola pagoda e la meravigliosa Kyoto, all’ uscita del tempio incontriamo un monaco che chiede l’elemosina. Oggi decidiamo di pranzare in una specie di supermercato, davvero simpatico, c’è un po’ di tutto, mentre sono alla cassa si avvicina una bambina con gli occhi nerissimi e a mandorla molto paffutella e a gesti mi chiede di prenderla in braccio… Rimango… Cosa fare? Poi la mamma si avvicina e tenta di portarla via ma lei si arrabbia si divincola dalla mamma e mi torna incontro, la mamma interviene in maniera più forte e riesce a portarla via. Questo episodio mi è rimasto impresso soprattutto gli occhi di questa piccola bambina giapponese. Il pomeriggio visitiamo il tempio Shoren-in dove ci sono gli alberi millenari di canfora davvero bellissimi e imponenti, a pensare che sono lì da così tanto tempo fa una certa impressione, successivamente ci dirigiamo verso il tempio di Chion-in. La porta esterna del tempio è gigantesca, ad essa è attaccato un enorme drappo viola, per arrivare al tempio ci sono diversi scalini. Usciti dal tempio ci dirigiamo verso un giardino dove si trova un ciliegio molto antico. Da qui raggiungiamo il tempio Yasaka, il tempio dove vengono a pregare le geishe, all’uscita ci troviamo di fronte una bancarella che vende spiedini di polpo e proviamo ad assaggiarle, insomma niente di che. Vista l’ora decidiamo di visitare l’Heian-jingumae, interessante soprattutto il giardino. Bellissimo, con ciliegi dalle forme strane e con glicini grandissimi che con i loro fiori profumano tutto l’ambiente, all’interno si trova anche un laghetto con aironi intenti a pescare piccoli pesci. Usciti prendiamo l’autobus per raggiungere il tempio Kinkaku-ji, arriviamo verso il tramonto ed è la vista è da mozzare il fiato, i raggi del sole e il laghetto sottostante lo rende uno spettacolo unico. Ormai è quasi sera e torniamo nel quartiere di Gion, girelliamo per i vicoli, e improvvisamente ci imbattiamo in due geishe, facciamo appena in tempo a fotografarle, perché camminano molto svelte, poi dopo un po’ ne vediamo altre poi altre, in totale ne riusciamo a vedere circa dodici, non avrei mai sperato di vederne tante a questo punto decidiamo che siamo stati molto fortunati. È stato un giorno abbastanza lungo e faticoso, ora cerchiamo un ristorantino e optiamo per un ristorante cinese. Strano? Abbastanza ma vedendo tanti giapponesi seduti dentro ci hanno incuriosito, e abbiamo mangiato molto bene. Andiamo un po’ in giro per fotografare la torre di Kyoto e la stazione di sera sono ancora più belle.
Oggi partenza per Nara. Qui visitiamo il tempio con la pagoda più antica del Giappone e il parco con tanti daini liberi che gironzolano sempre affamati. Vicino visitiamo il complesso Todai-ji dove si trova la statua di Buddha, è la statua in bronzo più grande al mondo e il tempio che la contiene, è il più grande edificio di legno al mondo, il tutto è davvero imponente. Nelle vicinanze c’è il tempio Kasuga Taisha, famoso per le moltissime lanterne. Qui abbiamo trovato delle sacerdotesse con in testa dei grappoli di glicine, molto pittoresco. Nel primo pomeriggio ci dirigiamo verso il tempio Fushimi-Inari con moltissimi torii rossi e il percorso, lunghissimo che parte dal tempio e porta in cima alla collina, è pieno di questi torii, molto suggestivo. Il giorno seguente partenza per Hiroshima con il treno, impieghiamo circa 2 ore per arrivare. Come prima cosa ci dirigiamo all’isola Miyajima a visitare il tempio Itsukushima e naturalmente vediamo il famosissimo torii che con l’alta marea sembra che galleggi nel mare. Ci imbattiamo anche qui in un matrimonio, con gli sposi sopra ad un risciò intenti a fare foto. Poi vista l’ora pranziamo in un ristorantino che fa tempura (tra l’altro oggi in Italia e’ Pasqua e ne approfittiamo per inviare auguri), il pranzo è molto molto buono. Nel pomeriggio ripartiamo e arriviamo ad Hiroshima, scendiamo davanti all’edificio che è rimasto dopo l’esplosione della bomba atomica, oggi è diventato patrimonio dell’Unesco. Il primo impatto è un pugno allo stomaco e tutto il parco della pace ha un alone di tristezza. Arrivati davanti al monumento per i bambini rimasti uccisi dalla bomba è impressionante, intorno ci sono migliaia di origami a forma di gru lasciati dai visitatori, anche noi ne lasciamo due e poi suoniamo la campana. Proseguiamo verso un altro monumento questo per tutti i caduti e anche qui suoniamo una campana dal suono molto più cupo. Poi ci dirigiamo verso il centro del parco della pace dove c’è una fiamma che rimarrà accesa finché tutte le armi nucleari non verranno smantellate. Andiamo avanti ed entriamo nel museo dedicato al bombardamento nucleare. Nel museo c’è la ricostruzione di come era la città prima e dopo il bombardamento e la spiegazione del funzionamento della bomba, al piano superiore ci sono dei pezzi di oggetti e parti dei corpi recuperati dopo l’esplosione, alcune cose sono davvero troppo forti ed io non riesco a guardarle, al contrario i miei figli e mio marito guardano tutto. Usciamo e ce ne torniamo a Kyoto. Nel viaggio di ritorno siamo tutti silenziosi, ma questa meta ce la porteremo dentro di noi con la speranza che nessun altro commetta una tale disastro. Arriviamo molto stanchi a Kyoto cena veloce e a nanna. Nuovo giorno visita al tempio Ginkaku-ji, eretto dal nipote dello shogun che aveva costruito il tempio d’oro, con un meraviglioso giardino zen. Qui passeggiando nel giardino in silenzio si riesce ad entrare quasi in una magia, dimenticando tutto il resto. Poi facciamo la passeggiata del filosofo e arriviamo al tempio Nanzen-ji, successivamente andiamo al castello Nijo, con la caratteristica che camminando sul pavimento si sente un fischiettio, era l’allarme per segnalare gli intrusi. All’interno delle stanze ci sono porte e paravento in seta decorata con animali e paesaggi giapponesi bellissimi, peccato non poter fare foto. Il pomeriggio gironzoliamo per la città. Il nostro programma di viaggio sarebbe concluso ma abbiamo ancora un giorno e decidiamo di visitare Osaka, riprendiamo il treno e dopo circa quaranta minuti arriviamo, ci dirigiamo all’acquario di Osaka, davvero grande, passiamo quasi tutta la mattina all’interno. Nel pomeriggio visitiamo il castello, nonostante sia ricostruito è davvero bello e ci godiamo la vista su Osaka poi rientro verso Kyoto. Questa è l’ultima sera in Giappone e ricominciamo a preparare le valigie, la mattina seguente partiamo da Kyoto alle 6,30 con il treno per Tokyo, in aeroporto il volo ci attende alle 14,30 per Venezia.
Ho voluto scrivere questo mio resoconto perché esistono moltissimi pregiudizi su questo paese per far capire a tante persone che il Giappone è un paese molto bello e che le persone sono gentilissime molto rispettose e anche non parlando molto bene inglese riescono sempre a farsi capire. Funziona tutto in maniera perfetta c’è molta pulizia e si spende poco per mangiare. Il nostro viaggio è stato organizzato tutto da noi, abbiamo girato sempre nella massima sicurezza a qualsiasi ora e in qualunque posto. Perfino nelle bancarelle vicino ai templi è possibile pagare con le carte di credito, soltanto i bancomat non funzionano per un problema tecnico, ma credo che a breve sistemeranno. È un viaggio che ci porteremo per sempre nei nostri cuori, il ricordo dei templi, delle sacerdotesse, le geishe, il monte Fuji, i grattacieli di Tokyo, Hiroshima e le persone con i loro occhi sono tutte immagini che resteranno per sempre impresse dentro di noi.