Nella terra del buon vino e dei mercatini di Natale

Da Caldaro a Bolzano, in Trentino, per una breve vacanza all'insegna del buon vivere e della magia dei mercatini
Scritto da: alvinktm
nella terra del buon vino e dei mercatini di natale
Partenza il: 27/11/2016
Ritorno il: 29/11/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Di Caldaro, Kaltern in tedesco, conoscevamo i suoi ottimi vini, bianchi e rossi, eppure non avevamo mai pensato di visitarlo e l’idea di trascorrerci una breve vacanza, devo ammettere, è stata piuttosto casuale. In realtà stavamo cercando un albergo a Bolzano ma i prezzi esorbitanti ci hanno spinto ad ampliare il nostro raggio di ricerca alle aree limitrofe. Non avremmo potuto fare una scelta migliore. Ce ne siamo accorti appena arrivati di primo pomeriggio sulle sponde del suo grazioso lago alpino, il più caldo delle Alpi, sorvegliato dalle rovine di un castello costruito nel 1200 sulla cima del Monte di Mezzo, un rilievo boschivo che si specchia nelle acque del bacino naturale. Nel lago di Caldaro si riflettono anche gli infiniti filari di viti dalle grandi foglie color dell’oro, tra i quali spuntano alcune delle case vinicole della zona famose in tutto il mondo. Insomma, un paesaggio da cartolina preludio a delle giornate all’insegna della natura e del buon cibo.

La passeggiata intorno al lago ci sembra un buon modo per sgranchirci i muscoli delle gambe rattrappiti da più di tre ore e mezzo di viaggio in macchina. Così sfoderiamo il passeggino per il nostro piccolo Leonardo e, avvolti da un sole eccessivamente caldo per la stagione, ci immergiamo in una selva di vigneti e meleti, attraversiamo un bosco nella parte dove i fianchi della montagna lambiscono l’acqua e osserviamo verso sud la distesa di canne mossa da un vento leggero. Il percorso si sviluppa su tratti sterrati e stradine asfaltate non direttamente sulle rive del lago, se pure in molti tratti se ne può godere la bellezza. Noi non lo percorriamo per intero in quanto la luce dei brevi pomeriggi invernali sta per svanire e soprattutto perché ci attendono le magiche atmosfere del Natale. A pochi minuti d’auto infatti, si apre in tutto il suo caratteristico splendore il centro storico di Caldaro. Arrivarci è semplicissimo, grazie ai diversi parcheggi vicinissimi al cuore del paese. Qui è un vero piacere passeggiare tra le casette in legno allestite per i mercatini natalizi, all’ombra degli antichi palazzi, ed essere accompagnati dallo scoppiettio del fuoco che pian piano consuma il tronco di grossi alberi.

Nella piazza del Mercato spicca la chiesa, dal cui terrazzo si vede la vallata, e la fontana in stile barocco. L’atmosfera poi è allietata dalle voci di un coro maschile.

E’ un dovere assaggiare una fetta di strudel e, per riscaldarci, ci concediamo un succo di mele caldo con sciroppo al sambuco bio servito al Weinhaus Punkt, un locale sulla piazza. La temperatura della bevanda è talmente alta da farci dimenticare di essere seduti all’esterno, fasciati dal freddo della sera.

Concludiamo la scoperta del paese visitando la mostra a ingresso libero ‘Trenini in movimento’, allestita nei locali della Cassa di Risparmio di Bolzano. Nel grande plastico realizzato con un’impressionante cura dei dettagli si muovono diverse tipologie di convogli insieme a pulmini e macchinine. Un piccolo capolavoro capace di entusiasmare gli animi di grandi e piccini, perciò assolutamente da visitare. Le informazioni sugli eventi natalizi di Caldaro sono reperibili sul sito internet: www.kaltern.com/it/natale-a-caldaro.html.

Per la cena, che qui in Trentino è servita dalle 18, scegliamo il ristorante pizzeria Rottenburger Keller nel quale è possibile gustare degli ottimi primi piatti tradizionali e innovativi accompagnati ovviamente da un bicchiere di vino. Il rapporto qualità-prezzo è ottimo e l’ambiente è piacevole: ve lo consigliamo (www.kaltern.com/de/rottenburger-keller.html).

L’hotel tre stelle Masatsch, nella vicina località di Pianizza di Sopra, ci attende per la notte. La struttura completamente priva di barriera architettoniche e quindi adatta ai disabili, dotata di piscina, stube in legno, biblioteca e ampi spazi, ci ha piacevolmente colpito. La sua squisita colazione dolce e salata poi, è risultata indispensabile per iniziare la giornata col buon umore (www.masatsch.it/it/italiano).

Il wine pass, fornito ai clienti, consente di effettuare visite e degustazioni nelle cantine della zona e di accedere gratuitamente ad alcuni musei, come ad esempio quello Archeologico di Bolzano dov’è conservato il celebre Otzi.

La strada del vino e il sentiero del vino, che attraversano la vallata di Caldaro, serpeggiano in uno scenario dove le colline sono foderate di vigneti e circondate dai boschi tinteggiati coi caldi colori autunnali. Le alte cime innevate sullo sfondo e le vicine guglie dei moltissimi campanili, attorno ai quali si aggrappano le case in legno e sasso della parte più antica e vera dei paesi, rendono il contesto completo e magnifico assieme.

La mattina seguente al nostro arrivo la passiamo tra queste meraviglie, passeggiando senza fretta e respirando l’aria pulita del trentino, riempendoci gli occhi di un panorama vario e ampio di cui è impossibile non innamorarsi.

Prima di pranzo visitiamo anche i laghetti di Monticolo, delle piccole perle d’acqua incastonate tra i pini e i larici. Non siamo nemmeno a 500 metri sul livello del mare, eppure sembra di trovarsi in alta montagna e la tranquillità di questo periodo dell’anno avvalora ancora di più tale sensazione.

Un sentiero in mezzo al bosco consente di compiere il giro dei due bacini naturali ma noi ci accontentiamo di arrivare col passeggino sino al molo del lago Grande (come potete immaginare l’altro si chiama Piccolo) e di sederci al sole aspirando il buon profumo proveniente dalla grigliata organizzata da alcuni pescatori.

I panini con lo speck dell’Alto Adige sono essenziali per affrontare un pomeriggio a zonzo in una Bolzano intrisa di aromi, colori, luci e musiche natalizie. Le casette in legno dei famosissimi mercatini infatti, vivacizzano le vie e le piazze del centro storico. Cibo, bevande, giocattoli, calze, souvenir e manufatti artistici si mischiano fra loro creando allegre macchie colorate sotto i festoni e le lucette montate lungo le strade. Resistere al richiamo del Natale è impossibile!

Si inizia da Piazza Walther, al centro della quale è posta la statua del poeta trovatore Walther von der Vogelwiede che quasi scompare in mezzo alla baraonda natalizia. Lì vicino troneggia l’elegante architettura gotica del Duomo della Maria Assunta, davvero originale perché rivestito di marmo giallo e rosso, col tetto abbellito da forme romboidali oro e verde, e affiancato dal campanile reso ancora più slanciato dalla lavorata guglia.

E’ un piacere attraversare la famosa via dei Portici piena zeppa di negozi e boutique costosissime e avventurarsi sino al Convento dei Francescani in cui vale la pena entrare a visitare il silenzioso chiostro trecentesco abbandonando così, per qualche istante, il chiasso della città.

Lasciarsi catturare dalla mercanzia esposta sulle bancarelle è assolutamente normale, però ogni tanto vale la pena alzare gli occhi per ammirare i bei palazzi d’epoca nelle cui facciate, dalle sfumature pastello, si aprono serie infinite di finestroni e compaiono dipinti e baldacchini.

Il Museo Archeologico dell’Alto Adige è una delle attrazioni della città. In esso è possibile scoprire Otzi, l’uomo venuto dal ghiaccio, ovvero il corpo mummificato e congelato di un uomo vissuto 5000 anni fa e scoperto nel 1991 nei ghiacci della val Senales. Noi purtroppo non siamo riusciti a vederlo perché il lunedì è il giorno di chiusura del museo, tuttavia mi sento di consigliarlo in quanto grazie al ritrovamento di Otzi è stato possibile ricostruire un pezzo importante della storia dell’uomo (sito internet del museo: www.bolzano.net/it/museo-archeologico-alto-adige.html).

Per completare la visione di Bolzano abbiamo passeggiato sul Lungotalvera, un ampio viale alberato a fianco del fiume Talvera che dal centro arriva sino a castel Roncolo. Il maniero è arroccato su un grande cumulo di rocce all’imbocco della val Sarentino, proprio dove i fianchi opposti delle montagne si avvicinano a formare uno stretto imbuto. L’esterno del castello appare imponente e austero, l’unica sua pecca è il non trovarsi in una posizione dominante la città. E’ visitabile e il giorno di chiusura è, tanto per cambiare, il lunedì (www.roncolo.info/roncolo_it/storia.asp). Visto il tardo orario non ci saremmo comunque entrati, inoltre preferiamo godere dell’esplosione serale delle luminarie e dei mercatini che, col buio, si caricano ancor più di magia.

Durante il tragitto di ritorno al cuore di Bolzano ci soffermiamo ad ammirare la bassa struttura di castel Mareccio con le torrette cilindriche ai lati e la torre quadrata svettante sopra il corpo centrale. La distesa di vigneti intorno al maniero, sorto sul pianoro cittadino, fa pensare a castel Mareccio come a una residenza signorile piuttosto che a una struttura difensiva. La bella pianta di cachi, carica di frutti arancioni, insieme alle Dolomiti imbiancate sullo sfondo donano un tocco di romanticismo a questo scorcio bolzanino.

Le casupole straripanti di prodotti natalizi e specialità tirolesi ci attendono per la cena a base di wurstel e crauti accompagnati dai tradizionalissimi brezel, in piazza Walther. Il nostro piccolo Leonardo si deve accontentare di guardare ma l’anno prossimo potrà assaggiare pure lui queste rustiche prelibatezze. Per tutte le informazioni sugli eventi e i mercatini natalizi a Bolzano visitate il sito internet www.mercatinodinatalebz.it.

L’ultima mezza giornata in terra trentina la trascorriamo alla scoperta dell’altopiano di Appiano, anche detto il giardino del Sudtirolo per la sua magnifica esposizione al sole e le fiorenti coltivazioni di viti e meli.

Il comune di Appiano è un agglomerato di nove paesini e San Paolo è fra tutti il più pittoresco con il suo grazioso centro adunato intorno alla chiesa parrocchiale e nelle cui caratteristiche corti sono allestiti diversi presepi.

L’area di Appiano è inoltre famosa per i castelli e ne risulta la più ricca dell’intera Europa. Pare infatti ce ne siano oltre 200 fra ruderi, torri e manieri ben mantenuti. In effetti in qualunque direzione si guardi è possibile scorgere antiche strutture, spesso finite in rovina ma a volte ancora integre e visitabili. Durante la nostra passeggiata lungo le splendide stradine, quasi per nulla trafficate e immerse in una rigogliosa e ordinata campagna, abbiamo potuto godere di suggestivi scorci su castel Korb, castel Boymont e castel Hocheppan, conosciuti grazie al bel sentiero detto il ‘triangolo dei castelli’ che con un unica escursione consente di raggiungerli tutti. Oltre a essi è davvero suggestivo castel Freudenstein, ubicato all’apice di una collina dalla quale si gode di una vista strepitosa sull’altopiano e sull’ampio paesaggio circostante. Il maniero ora è la sede del lussuoso golf club omonimo e quindi impreziosito da un manto d’erba accuratamente tosata e somigliante a del velluto verde. Guardiamo le persone giocare in un contesto da sogno e, devo ammettere, le invidiamo. Quanto vorremmo trattenerci ancora un po’ e magari provare qualche swing (tiro) dal sapore principesco. Invece è giunta l’ora di partire. Salutiamo questo meraviglioso angolo del Trentino, fino a tre giorni fa a noi sconosciuto, tornando in Valtellina con i sensi stracolmi di piacevoli sorprese e promettendo a noi stessi di scoprire al più presto un altro piccolo angolo di mondo.

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Lungo la strada del vino a Caldaro

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Lago di Monticolo

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Lago di Caldaro

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Vista sul triangolo dei castelli di Appiano

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casa natalizia a Bolzano

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l'altopiano di Appiano



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