Nella terra dei cannoli

11 Agosto, un caldo infernale. La terra ribolle e l’asfalto rovente della pista dell’aeroporto trema sotto la luce del mezzogiorno. E’ tempo di partenza, in solo un’ora sarò catapultata nel sud dell’Italia, sotto il sole siciliano, nel mare di Palermo. La mia non sarà una vacanza all’insegna del relax, infatti, in 10 giorni gireremo...
Scritto da: Letizia Zurli
nella terra dei cannoli
Partenza il: 11/08/2003
Ritorno il: 21/08/2003
Viaggiatori: fino a 6
11 Agosto, un caldo infernale. La terra ribolle e l’asfalto rovente della pista dell’aeroporto trema sotto la luce del mezzogiorno. E’ tempo di partenza, in solo un’ora sarò catapultata nel sud dell’Italia, sotto il sole siciliano, nel mare di Palermo. La mia non sarà una vacanza all’insegna del relax, infatti, in 10 giorni gireremo tutta la Sicilia in auto, da Palermo a Palermo. Esattamente il volo dura meno di un’ora, circa 50 minuti e avvisto una terra, brulla, secca con di fronte un mare stupendo, incagliato in aspri promontori. Il blu del mare diventa sempre più nitido, scorgo le sfumature..Ed eccoci atterrati dopo un breve volo con tanto di concerto di pianto di bambini, mai interrotto nel corso del viaggio. Ora inizia la vacanza, al parcheggio dell’aeroporto con una bella macchina, con soli 25 km, pronta per la partenza. Un solo piccolo problema: una donna inesperta alla guida, mia madre. Eh già il destino ha voluto che si mettesse lei al volante facendo lasciare al guidatore ufficiale la patente nell’auto, a Roma, mentre noi ormai siamo già lontani. Con molta cautela ci dirigiamo verso Palermo città passando per Capaci, Isola delle Femmine, Mondello, che già dall’autostrada fanno il loro effetto. Piccoli paesini con un mare splendido dove i palermitani si catapultano appena possono. A Capaci nell’autostrada un pezzo di guardrail diventa rosso e una targa ci porta alla memoria la terribile strage, apparentemente così irreale per questo luogo, un così sereno e tranquillo paesino di mare. Appena entriamo a Palermo viene fuori l’anima vera della città, sgorga da ogni vicolo, da ogni strada super affollata e da ogni palazzo barocco. È una città viva, che pulsa continuamente, è frenetica, rumorosa e allegra. Le auto sfrecciano seguendo un proprio codice stradale, i palazzi barocchi e grigi sembrano appoggiarsi l’uno all’altro in un precario equilibrio. Nelle minuscole terrazze spuntano facce accaldate, che osservano dall’alto il trambusto delle vie centrali. Sembrano quasi dei suk. Venditori di frutta, granite e pesce pullulano ogni via, rendendo il tutto un mix incredibile di suoni, colori e odori. Palermo è una bellezza particolare, possono piacere i suoi splendidi monumenti come la cattedrale, la cappella palatina, i quattro canti, e le varie chiese, ma è la vita che colpisce, è il ritmo della vita quotidiana, diverso almeno dalla mia città.

12 Agosto Oggi dal nostro albergo palermitano decidiamo di spostarci per raggiungere una località di mare notevolmente carina che vale la pena di vedere. La nostra direzione è Trapani per poi inoltrarsi nel promontorio di San Vito lo Capo. Uscire da Palermo diventa veramente un’impresa, il traffico stamani è impazzito, AIUTO!! Per fortuna ce la facciamo e riusciamo a raggiungere l’ambita meta. La roccia della montagna sovrasta il paese, molto piccolo, con una spiaggia altrettanto piccola ed affollatissima! Ma girando la testa verso l’acqua capisco il perché. Rimaniamo in questo posto posizionandoci nella parte di spiaggia più a sud del paese, decisamente più tranquilla. Nonostante la presenza di uno strato d’alghe lungo la riva, poi il mare si rivela di un celeste accecante che brilla sotto la luce di mezzogiorno. Dopo la nuotata mi merito un bel pranzo tipicamente siciliano in un ristorantino proprio carino nella strada che porta a San Vito lo Capo, è all’aperto, ventilato e qui inizio ad apprezzare la cucina siciliana, è veramente impeccabile.

Facciamo una sosta a pochi chilometri dal posto, in una specie d’insenatura con soli scogli dove il mare diventa trasparente e in mezzo alle rocce scorgo dei granelli di sabbia rosa. Non c’è che dire, il mare siciliano mi stupisce. Tornando indietro sosta anche al famoso Scopello, sempre super affollato e alla tipica tonnara. Qui davanti ai faraglioni c’è una specie di laguna, adatta per un bagno rinfrescante in un mare stupendo. Purtroppo qui non c’è la spiaggia, ma comunque la gente non manca mai. Facciamo ritorno in città per passare una serata tipicamente palermitana a Mondello. Il paesino sarebbe carino., con le barche che oscillano sotto la luna e il promontorio in lontananza, ma la confusione regna sovrana. Capisco che siamo ad agosto e che la località è gremita di turisti e di gente del posto, purtroppo dobbiamo accettarlo e dopo un breve giro torniamo all’hotel. Domani è il giorno della prima tappa, dormiremo a Marsala, in agriturismo.

13 agosto Eccoci pronti per lasciare Palermo, la ritroveremo fra 10 giorni. Decidiamo però di visitare in prima mattinata Monreale a pochi chilometri. Il paese è piccolo, ma trafficato e nel centro si erge il duomo, un altro bellissimo esempio d’arte, molto simile alle chiese palermitane. Faccio sosta in una pasticceria, iniziando la mia personale sagra del dolce!!! Meglio evitare i cannoli di prima mattina, prendo dei biscotti secchi tra l’altro veramente buonissimi! Prossima tappa Segesta, sempre prima del mezzogiorno! Arriviamo in un parcheggio super affollato, tipico: siamo arrivati in un luogo archeologico. File di turisti, dotati d’acqua, cappellini e guide turistiche, salgono impavidi lungo il lastricato bollente per raggiungere il tempio. Non mi escludo, purtroppo. Comunque il tempio si è ben conservato, si staglia in mezzo alla campagna, qui per fortuna c’è un po’ di verde e il bianco-marroncino delle colonne spicca sul giallo e sugli altri colori. Non c’è che dire, sceglievano dei bei luoghi per costruire i loro templi!Lascio la vena storico-malinconica per ripartire verso Trapani e giungere ad Erice. C’inerpichiamo letteralmente sulla montagna con un paesaggio mozzafiato sotto di noi, fino a raggiungere la cima dove parcheggiamo.Infatti, ad Erice i parcheggi per le auto si trovano leggermente più in basso del paese, ma c’è un piccolo autobus che passa in continuazione, gratuito, per trasportare tutti nel centro del paese. Queste casine di pietra, minuscole, con le piccole strade soleggiate e spazzate dal vento sembrano appartenere ad un mondo irreale. Qui nonostante i turisti, basta svoltare in piccoli vicoli, che troviamo il silenzio, il sole e soltanto pietra. Pranziamo con dei dolci, eh già…È impossibile resistere a quelle vetrine stracolme di delizie alla pasta di mandorle, alla ricotta, che troneggiano come tante dame dai vestiti sfarzosi. M’immergo in un cannolo iperfarcito e nella mia prima cassata…Sono questi i piaceri della vita!!! Arriviamo anche al belvedere e al castello che si trova anch’esso in posizione panoramica. La vista spazia su Trapani, le saline e la campagna circostante fino a Marsala, mentre dall’altra parte vediamo il grande Monte Cofano con tutto il bellissimo golfo. I campi tutti colorati dalle forme irregolari, sembrano essere stati appena disegnati da un bambino, che si è divertito a giocare, dividendo il mare in tanti specchi, bianchi come la neve e dall’altra parte invece lo ha colorato con tutte le sfumature di blu e celeste che aveva, avrei voglia di tuffarmi in questo magico disegno. Sembra quasi di guardarlo da fuori, di non farne parte. Scendiamo a valle, vogliamo vederle da vicino queste saline! Sotto a Trapani si trovano le saline dell’isola di Mozia. Prendiamo una barca che ci porta attraverso le bianche montagne di sale per arrivare in pochi minuti nell’isola, una specie di museo a cielo aperto. Tutto questo ha un suo costo naturalmente, niente è gratuito. Mozia si trova immersa in una specie di laguna dove l’acqua non è molto chiara, ed è ricca di vegetazione di vario tipo. Ci sono inoltre diversi scavi con resti archeologici e tutto è visitabile a piedi. Il caldo però è impressionante, qui sembra l’Africa. Penso che forse mi sto sciogliendo e che da un momento all’altro anch’io diventerò una montagnetta di sale. Per fortuna è il tardo pomeriggio e dobbiamo partire per Marsala alla ricerca della nostra tenuta. Questa è una vera e propria avventura. Girovaghiamo per Marsala non so quanto tempo, chiedendo informazioni, ma cinque persone ci indicano cinque strade differenti, e nessuna ci porta nella famosa contrada ricercata! Alla fine seguendo un’indicazione più precisa vediamo per la prima volta un piccolo cartello dell’albergo e ci ritroviamo sperduti in piena campagna marsalese, in una tenuta in posizione leggermente elevata, il posto è carino, ma che impresa !Per fortuna i siciliani sono persone estremamente gentili, cordiali, disponibili, altrimenti non saremmo mai arrivati e non avremmo fatto molte altre cose anche in seguito! Devo proprio dire che la loro educazione e ospitalità è esemplare! 14 Agosto Stamani, dopo un’abbondante e buonissima colazione all’agriturismo, decidiamo di passare una giornata rilassante in spiaggia, nei pressi di Sciacca, a Capo San Marco. La spiaggia non è eccessivamente affollata e il mare come il solito non ci delude, anche la costa sud-occidentale dell’isola regala paesaggi invidiabili. Anche a Marinella troviamo dei fazzoletti di spiaggia incisi fra gli scogli, dove l’acqua diventa il tuo elemento naturale e vorresti passare lì immersa in quel paradiso altri 100 anni! Nelle vicinanze poi c’è il famoso sito archeologico di Selinunte, con i suoi templi conservati meravigliosamente, che spiccano nel blu del mare, rosati, alla luce del tramonto. Questi posti nonostante il turismo sembrano ancora vivi, come se i greci fossero andati via ieri e avessero lasciato il loro piccolo mondo intatto. L’ho notato per la grande differenza con l’ultra-celebrato Partenone ateniese, annerito dallo smog e nettamente più rovinato. So che magari non essendo un’esperta d’arte, non noterò le differenze dal punto di vista tecnico, ma così ad impatto visivo, per chi come me è misero in materia, danno un altro effetto. Ritorno a Marsala in serata, con tanto di giro turistico per le strade del paese e dintorni perché per la seconde volta non riusciamo a trovare la tenuta, con un po’ d’orientamento ce la facciamo anche stasera.

15 Agosto Bene oggi dovremo fare lo spostamento più lungo, Marsala-Piazza Armerina più le relative tappe. La prima è ad Agrigento dove giungiamo alle 10..Direi l’ora perfetta per fare una bella camminata sotto il sole rovente!! La valle dei templi si trova molto vicina alla città e qui c’è una folla da stadio di turisti! Però ne vale la pena, i resti sono degni di nota e sono anche molti! Impieghiamo diverso tempo per girare la zona e qui sento per la prima volta un fico d’india! Buono! La Sicilia poi ne è strapiena, li vedi ovunque, anche delle intere piantagioni. Dopo aver raggiunto una temperatura corporea di 50 C° credo, e aver pagato ben 2.60 una bottiglia d’indispensabile acqua all’unico bar (ladro) nella zona, possiamo anche ripartire. Direzione Gela. Sono curiosa di vedere questi posti sempre nominati da Camilleri nei suoi libri con il grande commissario Montalbano. Non ho mai visto il telefilm, ma avendo letto con piacere tutte le sue peripezie e ritrovandomi qui, mi sembra forse un po’ più vero. Proprio sotto Gela c’è il castello di Falconara, dove c’è una spiaggetta deliziosa, poco affollata, con il mare da cartolina caraibica …E ci voleva proprio una rinfrescata! Ripartiamo dopo poco perché dobbiamo addentrarci nell’interno dell’isola, Piazza Armerina, provincia di Enna. Il paese è piuttosto piccolo, ma appena arrivati vediamo un gran brusio, infatti, è il giorno della processione e tutto il paese si ritrova nella piazza di fronte al duomo. Qui ha luogo una bella manifestazione che continua anche la sera e dopo cena assistiamo ad un bel spettacolo pirotecnico, con i fuochi che illuminano a giorno le vecchie case di pietra immerse nella luce lunare, così placide e serene, tutte attaccate fra loro.

Ovviamente non può mancare la visita alla più che rinomata Villa del Casale, ovvero ai resti di questa splendida villa romana, con i bellissimi mosaici che la decorano. Sicuramente non è da perdere, infatti nonostante il terribile caldo dovuto anche alle pareti di plastica che circondano le rovine, i mosaici sono conservati benissimo ed è una visita interessante, direi affatto noiosa.

16 Agosto Sveglia di buon ora e lasciamo questo paesino per tornare a sud e visitare la parte sud-orientale dell’isola. Sosta fondamentale è a Caltagirone , una cittadina carina che ha il fulcro della vita nella zona che circonda la famosa scalinata dotata di tante piastrelle di ceramica diverse per ogni scalino.Arrivando da sotto infatti bisogna dire che l’impatto è notevole, una grandissimo arcobaleno che sale su come se fosse una verticale perfetta , già a vederlo fa fatica salire.Poi la fortuna che è sempre dalla mia parte devo dire, fa sì che al nostro arrivo ci siano gli operai comunali che stanno lavando la scalinata e non ci fanno salire. Finite le pulizie ci incamminiamo e devo dire che in realtà la fatica è solo un’impressione, in un baleno arriviamo in cima. Quando scendiamo però mi aspetta una bella colazione con brioches e granita al caffè…Veramente niente male! Ci spostiamo poi a Modica, con i bellissimi palazzi barocchi, la cattedrale, tutto che si erge così maestosamente, e con le piccole sculture di pietra di figure angeliche o mostruose che fanno capolino ad ogni angolo.Sembra di essere tornati veramente indietro negli anni e poi le mitiche pasticcerie modicane rifiniscono il tutto! Faccio scorta di dolcetti alla mandorla e qualche marmellata artigianale di arance per poi ripartire verso Pozzallo. Decidiamo di fermarci un po’ in spiaggia lungo la costa della Marza, dove la sabbia è finissima e il vento è come se ce la spalmasse addosso…Formando una sorta di seconda pelle. Ci sono inoltre delle dune bianche che fanno molto Africa e il mare come al solito ti invita a rimanere in acqua, inoltre la spiaggia non è neanche molto affollata. Stanotte però pernottiamo a Ragusa quindi la nostra sosta è breve, ma doveva entrarci! L’arrivo a Ragusa mi sorprende davvero tantissimo, forse perché non si parla molto di questa città e non riuscivo ad immaginarla ,rimanendo così un po’ nel dubbio, ma devo dire che è bellissima. Ed il fatto che questa bellezza mi abbia stupito aumenta il fascino di questa vecchia città, romantica, satura di storia, e con un’anima vita. La parte più bella è sicuramente Ragusa Ibla., la parte più antica ,situata in una collina dove svetta la cupola del duomo e le piccole luci delle case come piccoli sassolini lanciati nel blu. Ci sono tantissimi locali e la piazza è decisamente carina con il famoso Gelati DiVini, questo bar dove vendono gusti di gelato un po’ più particolari, come vino o spumante. Girando anche un po’ nelle viuzze più piccole noterete subito il fascino di questo magico posto.

17 Agosto Oggi dedichiamo la giornata alla scoperta della costa fino ad arrivare a Siracusa. La prima meta è un posto veramente da ricordare: Portopalo di Capo Passero. Qui nella parte più meridionale e orientale della Sicilia , il mare diventa una piscina. La spiaggia è piccola ma circondata da graziose vecchie case di pescatori che colorano e danno vita al paesaggio. Vale la pena comunque fermarsi almeno un po’ perché io lo ricordo come uno dei posti balneari più belli.

Ma sicuramente è battuto da una riserva che si trova un po’ più a nord ed è quella di Vendicari. Ci inoltriamo per una strada sterrata in auto arrivando finalmente al confine della riserva. Questa ci offre un tratto di costa piuttosto selvaggia, con uno spesso strato di alghe nel bagnasciuga ma superato questo l’acqua cristallina con una sabbia bianca e fine la rende sicuramente stupenda. Poi nonostante alcuni avvallamenti , l’acqua rimane abbastanza bassa per un bel po’ di distanza dal mare. Decidiamo prima di arrivare a Siracusa di fermarsi a Noto , altro emblema del barocco e dell’architettura, che però secondo me è inferiore di bellezza rispetto a Modica.

Giungiamo quindi a Siracusa, città abbastanza caotica soprattutto nella zona del porto. Visitiamo però l’isola di Ortigia che nonostante il grande afflusso turistico è decisamente bella, caratteristica con la nota fonte Aretusa. Peccato che questi posti mi facciano venire in mente versioni e versioni di latino che ho fatto su questa città , comunque mantiene un fascino tutto suo. 18 Agosto Stamani finiamo di visitare l’area archeologica della città, con il famoso teatro greco ,decisamente bello e le latomie. L’orecchio di Dioniso, questa enorme latomia con un’acustica perfetta è l’attrazione principale , ma c’è anche la tomba di Archimede, che però noi non abbiamo visto, il sonno e il caldo iniziano a farsi sentire…Risaliamo allora la costa in direzione di Acireale per fare un’obbligata sosta ad Acitrezza. Nonostante i famosi faraglioni davanti al paesino , questo in se stesso non è un granché, troppo turistico, non riesco ad immaginarmelo come cornice per il libro di Verga…Evidentemente perché ha perso ogni caratteristica del tipico paese di pescatori.

Continuiamo a salire verso Taormina nell’incredibile afa pomeridiana…Arriviamo finalmente in questa nota località turistica, sì decisamente taaaanto turistica però mantiene ancora un certo fascino che bisogna carpire. Incredibile fortuna il nostro hotel si trova nella parte alta del paese ed è proprio sopra la nota piazzetta panoramica e devo dire che quella è niente in confronto alla nostra splendida terrazza, grandissima e con una vista che spazia dal teatro greco all’Etna e tutta la costa. Gironzoliamo un po’ per il paese, visitiamo il teatro greco, con tanto di sottofondo musicale con un gruppo che fa le prove per un remake di canzoni dei Pink Floyd. E la sera sotto le note di “Shine on your crazy diamonds” ammiriamo la splendida notte siciliana, con un sommesso brulichio che viene dalle stradine sotto e le mille luci della costa e altre che salgono lungo i fianchi del vulcano, non c’è più distinzione tra il mare e il cielo, le stelle si confondono con le piccole barche che ondeggiano all orizzonte. 19 Agosto Taormina è decisamente bella, ma soprattutto lo è la notte , lontano dalla confusione dei turisti e la mattina presto quando non ci sono voci e un tiepido sole illumina l’Etna che si staglia nitido nel celeste accecante con la sua dolce colonnina di fumo che si disperde, sempre più, verso il mare placido e assonnato.

Oggi andiamo proprio su nel vulcano , il re incontrastato di questa terra. Saliamo in auto fino al rifugio, e il paesaggio intorno a noi è già spaziale. Solo cumuli e cumuli di terra nera, e piccole stradine che si inerpicano a coda di serpente. Decidiamo di fare un’escursione con una guida con dei pulmini fino all’ultima colata, dove ci sono i crateri più recenti. Il paesaggio è impressionante, camminando nella lava iniziamo a sentire la terra sotto i piedi che scotta, i crateri dai mille colori dovuti ai gas e la bocca principale che sbuffa e sputa fumo in continuazione.

Da qui si gode una vista eccezionale di tutta la costa e devo dire che visitare questo posto lunare è una delle cose più belle di questa vacanza e sicuramente più interessante.

Scendiamo giù nel pomeriggio e decidiamo di fare una sosta balneare in una bella spiaggia ciottolata vicino a Letojanni ,poco affollata e molto più bella di quella di Taormina, dove non c’è un buco per mettere l’asciugamano, il mare non è eccezionale e tutti quegli albergoni oscurano persino la vista del paese. Qui invece il mare è un po’ mosso ma ha un colore di un azzurro intenso intenso. Serata passata di nuovo in contemplazione…Osservare la notte in silenzio non mi stanca mai.

20 Agosto Partenza piuttosto presto perché oggi dobbiamo tornare a Palermo e ci aspettano ancora un po’ di soste. La prima è a Tindari , nella nota laguna sotto il monastero , a picco sul mare. Tindari…Ovviamente il nome mi fa pensare al noto libro di Camilleri (di nuovo) , la spiaggia non è male, ma niente di così eccezionale, ma è comunque molto grande.

Il mare però migliora decisamente quando ci avviciniamo a Cefalù, infatti ci fermiamo un po’ prima del paese dove c’è poca confusione e una graziosa spiaggia di sassi che scottano incredibilmente , ma il mare è degno di nota.

Facciamo un breve giro nel paese, molto caratteristico con il famoso duomo , ma molto affollato e turistico.

Arriviamo finalmente in città dopo un viaggio piuttosto lungo e ritroviamo la stessa identica confusione , con un traffico incredibile. 21 Agosto Fine delle vacanze purtroppo!!!! Sigh! Tanto per rimanere con un sapore di mare addosso, facciamo un salto al mare nei pressi di Capaci, per poi raggiungere l’aeroporto e volare via…Sopra Palermo e i suoi colori, verso il blu accecante del mare.

Il bilancio di questa vacanza è positivo, sicuramente. Della Sicilia mi sono piaciuti il mare, i monumenti, i paesaggi, le cittadine e la cucina e soprattutto i dolci e anche il buonissimo vino di Marsala e anche la gente sempre così gentile e disponibile. Molte volte crediamo che allontanandoci dall’Italia possiamo trovare luoghi insoliti e spaccati di vita diversi, in parte è vero, ma credo che visitare questa bellissima isola italiana non vada sottovalutato perché vi stupirà sicuramente, come lo è stato per me. Al prossimo viaggio!



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