Nell’isola di Creta-ta c’è Minò, c’è Minò, c’è Minosse-sse!

Creta orientale: 10 giorni di mare, cultura, arte e buon cibo!
Scritto da: DaB
nell’isola di creta-ta c’è minò, c’è minò, c’è minosse-sse!
Partenza il: 14/07/2010
Ritorno il: 23/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Organizzazione del viaggio

Per me è difficile pensare ad una vacanza estiva che non sia al mare. Meglio se il bel mare incontaminato di un’isola e meglio ancora se è possibile intervallare il relax in spiaggia con la scoperta di culture e tradizioni che sopravvivono alla standardizzazione del turismo barbarico.

Quest’anno Creta ha pienamente soddisfatto le mie aspettative!

Organizziamo tutto quanto via internet circa 3 mesi prima, consumando le guide di Turisti per caso, incrociandole con i feedback che si trovano sparsi per la rete: è fondamentale avere più opinioni possibili e interpretare la prospettiva di chi le scrive, altrimenti si rischia di scartare un ottimo albergo solo perché qualche viaggiatore stressato avrebbe voluto non sentir volare una mosca (stando però in pieno centro) o finire in una topaia che avendo la doccia condivisa solo con un’altra stanza risulta essere più accogliente di un campeggio…

Faccio questa premessa perché i commenti trovati sugli alberghi di nostra scelta non erano tutti lusinghieri, cosa che mi rendeva un po’ inquieto alla partenza, mentre l’accoglienza ricevuta è andata ben oltre le aspettative! Se si viaggia fuori dall’altissima stagione, fine luglio – agosto, si può anche non prenotare in anticipo gli alberghi e l’autonoleggio… però, perché stare con l’ansia di dormire su una panchina per non pagare 10€ in più?

In sintesi questa è stata la nostra vacanza:· Auto privata parcheggiata al parcheggio MXP Parking di Lonate Pozzolo 35 € www.mxpparking.com Volo diretto Malpensa – Heraklion con Easyjet 125 €/cadauno Auto noleggiata (Renault Clio 1.2) tramite noleggiatore locale contattato tramite www.xerocamboscreta.com risparmiando oltre il 40% rispetto ad Avis, Europcar e simili 3 notti ad Agios Nikolaos presso lo Sgouros Hotel a 80 € a notte www.sgourosgrouphotels.com 4 notti a Sitia presso l’Hotel Flisvos a 60 € a notte www.flisvos-sitia.com 2 notti ad Heraklion presso l’Hotel Kastro a 80 € a notte www.kastro-hotel.gr

Con questa organizzazione itinerante abbiamo potuto girare praticamente per tutto il nomos di Lasithi e vedere un pezzo della zona di Heraklion, senza ammazzarci di km in macchina per stradine non troppo trafficate ma impegnative: a giudicare dai diari di viaggio in rete è un’idea abbastanza comune ma, a meno che non si voglia fare una vacanza stanziale, è la migliore soluzione possibile!

Guidare a Creta

Creta è lunga 260 km, la larghezza massima è 60 km mentre la minima è di 12 km ma è bene considerare il tempo di percorrenza alla velocità di 1 km/min per valutare le distanze e quindi limitare i tragitti in macchina. Creta, come altre isole che ho visitato, ha un concetto di cartellonistica stradale molto vago e non sempre sufficiente a giungere a destinazione, in più la rete stradale è in evoluzione e capita di percorrere tranquillamente strade che 2 anni fa erano date per sterrate come di trovarsi lo sterrato in autostrada. È fondamentale avere in testa il percorso da fare (Google Maps è utile ma alle volte prende degli abbagli) ed è meglio avere un navigatore satellitare: io ho scaricato gratuitamente Nokia Ovi Maps sul mio cellulare ed ha funzionato benissimo. Se preferite affidarvi ai segnali stradali, non spaventatevi dei cartelli solo in greco, spesso il cartello in inglese arriva dopo qualche decina di metri.

Ancora più fondamentale è capire come guidare a Creta: strade tortuose ad una corsia inducono gli autoctoni a manovre assurde tipo pullman che sorpassa in curva sul tornante fregandosene della doppia striscia continua… meglio procedere con cautela e assecondare i sorpassi stando il più possibile a destra, sfruttando anche la corsia di emergenza che, quando presente, è ampia quanto la corsia di scorrimento. La guida della Lonely Planet ha in copertina una simpatica miniatura di chiesa ortodossa che troverete spesso lungo le strade, in particolare quelle più sinuose con vista dirupo: queste chiesette sono l’analogo delle nostre croci e vengono poste in memoria di un incidente mortale. Contandole avrete un’idea chiara della pericolosità del tratto che state percorrendo!

Se volete ascoltare un po’ di buona musica mentre guidate, non sperate troppo nelle emittenti locali che passano sempre e solo cantanti greci il cui stile è mediamente un mix letale di Gigi D’Alessio con Paolo Meneguzzi in salsa latina… ho addirittura sentito “Il tuo brivido più grande” di Nek cantata in greco da tale Antonis Remos diventando “Terma i istoria”… era tra le migliori!!! È meglio rimediare con l’iPod, un CD o, alle brutte, ricorrere ai cori da gita: mi vergogno un po’ a pensare di aver cantato “Nell’isola di Creta-ta, c’è Minò c’è Minò c’è Minosse-sse…”, canzone che scopro essere da scout… però era appropriata al contesto! Per chi la volesse imparare: www.bansiamo.it/bans-nell_isola_di_creta.html

Spiagge

Le spiagge della parte orientale sono tutte abbastanza selvagge nonostante non siano affatto isolate: si può parcheggiare la macchina vicino alla spiaggia, magari in parcheggi a pagamento, e scegliere se servirsi delle comodità di un bagno attrezzato (un ombrellone e due sdraio per 6 €) o se starsene più appartati facendo pochi passi in più. C’è spesso un bar e la possibilità di farsi una doccia ma i servizi sono offerti in maniera discreta e non si ha la sensazione soffocante del turismo di massa.

Meta obbligatoria sono le spiagge di Vai e Itanos, le più famose della zona ma non per questo sovraffollate. Internet è piena di descrizioni e foto di queste due spiagge e non aggiungerei nulla di nuovo, quindi mi limito a consigliarle caldamente: noi ci siamo stati due volte tanto ci sono piaciute! Favolosa è l’isola di Chrissi, raggiungibile in traghetto da Ierapetra. Le traversate sono due al giorno (10.30 con rientro alle 16, 12.30 con rientro alle 17) durano circa un’ora e il biglietto costa 25 €: durante la traversata ci si ritrova circondati da un incredibile mare blu e quando le spiagge dorate di Chrissi compaiono all’improvviso non si riesce a credere che non siano prede dei turisti in barche d’assalto che con i loro chiassosi motori sono in grado di rovinare qualsiasi angolo sperduto di paradiso. Ma questo no, per fortuna! Il numero ridotto di traversate giornaliere garantisce la conservazione dell’ambiente naturale e la quiete dei bagnanti.

Un’altra bella esperienza è la traversata in macchina dell’istmo che porta alla penisola di Kolokitha: la stretta strada in mezzo al mare ti consente di “navigare” in macchina con i finestrini abbassati ad annusare l’odore del mare e ogni tanto vedere qualche schizzo delle onde sul parabrezza. Niente paura, non è affatto pericoloso, specialmente se fatto in una bella giornata come quella che abbiamo trovato noi. Le spiagge sono scogliose e impervie ma alcuni turisti si avventurano a fare il bagno. Noi abbiamo ripiegato sull’altro lato della baia fino a Plaka, paesino di pescatori che organizzano i collegamenti con l’isola di Spinalonga.

Ancora meno turisti si possono trovare nella parte sud est dell’isola: di Kato Zakros e Xerocambos avevamo raccolto descrizioni dettagliate e sono state esattamente come me le ero immaginate. Una sorpresa piacevolissima è stata la spiaggia di Ihona, a pochi km da Paleokastro, dove ci siamo trovati in una spiaggia immensa in compagnia di meno di dieci ombrelloni e la sera abbiamo mangiato in un’ottima taverna a gestione familiare sulla spiaggia. Durante il trasferimento da Agios Nikolaos a Sitia ci siamo fermati alla Golden Beach di Voulisma, vicino Istron, piacevole tappa intermedia. Deludente, invece, Makrigialos, paesino deturpato da un resort spropositato che, tuttavia, è ancora in espansione. Noi avevamo informazioni non proprio aggiornate su dei collegamenti dal porto di Makrigialos per l’isola di Koufonissi. In realtà da due anni quest’isola non è più raggiungibile… peccato! Abbiamo quindi scelto le spiagge paesane ma è stato un ripiego per non perdere altro tempo in macchina.

Dopo queste spiagge e isole selvagge e deserte, le spiagge del nomos di Heraklion degli ultimi giorni sono sembrate sovraffollate: la comodità ha il suo risvolto negativo.

Matala è scenografica con le ripide scogliere calcaree che la circondano, purtroppo siamo stati sfortunati e un fortissimo vento che ci frustava con folate di sabbia ci ha costretti a cercare un posto più riparato. Abbiamo trovato riparo a Kali Limenes: fare sempre attenzione a chi si chiede informazioni stradali, la spiaggia inticataci dal parcheggiatore ex-hippy era molto bella e protetta, ma la strada per arrivarci (sterrata e con vista strapiombo) non era affatto confortevole!

Abbiamo concluso con Agia Pelagia per rimanere nelle vicinanze di Heraklion il giorno della partenza. La spiaggia libera era una minima percentuale della baia, tuttavia abbiamo piantato l’ombrellone senza difficoltà. A pochi passi dalla riva ci sono degli scogli abitati da tantissimi pesciolini quindi il mare è pulito anche davanti ai più affollati paesi del nord dell’isola.

Cibo

La cucina greca non è poi così diversa dalla cucina del Sud Italia e la cucina cretese non è poi così diversa dalla greca, quindi dopo aver assaggiato la parmigiana di melanzane (moussaka), gli spiedini di carne (souvlaki), la zuppa di pesce (kakavia) e l’insalata greca si può tranquillamente sperimentare ciò che consigliano i camerieri e magari scoprire delle delizie come le polpette di zucchine (kolokithokeftedes) e lo sformato di formaggio (saganaki): si potrebbe fare una cena intera a base di antipasti vari (mezedes). Imperativo bere l’Ouzo! Con limonata per aperitivo, con acqua e ghiaccio per accompagnare la cena, liscio come digestivo. Peccato non si trovi facilmente in Italia: chi lo dovesse apprezzare è bene che ne compri qualche bottiglia in loco.

I ristoranti sono tutti decisamente economici visto che la cena più costosa è venuta 20 € a testa, ma si può cenare anche con 6€ prendendo 2 bibite e 2 pite che sono i kebab greci.

Il pranzo tipico è stato yogurt Fage con miele o marmellata sul mare: una scatoletta contiene 200 gr di yogurt che, se intero, contiene 10 gr di grassi… un pasto più che abbondante!

Ad Agios Nikolaos abbiamo provato i seguenti locali:

Maistrali: ouzeri vicino all’Hotel Delta e al nostro Hotel Sgouros dove abbiamo mangiato splendidamente a tarda serata con mezedes consigliate dall’oste e insalata greca. È qui che è nato l’amore per le polpette di zucchine.

Taverna Itanos: consigliata dalla Lonely Planet per cui piena di italiani con guida al seguito, atmosfera fin troppo spartana ma la moussaka era buona e i pesci arrosto hanno fatto la felicità nostra e dei gattini a cui abbiamo regalato gli scarti.

Chrisofyllis: da noi ribattezzata “mutande appese” vista la biancheria appesa di arredo. Ricordo un buonissimo saganaki.

A Sitia:

Taverna Kakavia (spiaggia di Hiona): favolosa taverna sulla spiaggia a conduzione familiare dove godere di una splendida atmosfera e saziarsi di ottimo cibo cucinato dalla madre del proprietario che ai fornelli sa il fatto suo! Sono stati gentilissimi nell’accogliere la nostra richiesta di assaggiare entrambi i loro piatti tipici facendoci delle porzioni singole di piatti che avrebbero dovuto essere richiesti da due o più persone. Abbiamo preso zuppa di pesce (kakavia) e pesce arrosto, entrambi ottimi e freschissimi.

ΟΙΝΩΔΕΙΟΝ Ρακάδικο: anche se nel bel mezzo dei ristoranti turistici, è frequentato quasi unicamente da greci e anche noi siamo stati scambiati per tali. Dopo il cambio di menù dal greco all’inglese abbiamo assaggiato tantissime cose scoprendo che un piatto di tzatziki è decisamente troppo per due persone.

Da Zorba’s: annoverato dalla guida Routard fra i 10 migliori ristoranti di Creta, anche se dà l’impressione di un posto turistico, la cucina è molto buona ed i prezzi sono contenuti.

Ad Heraklion:

I Avli tou Defkliona: locale interno splendido ma per il caldo abbiamo preferito il tavolino all’aperto. Le cameriere non sono state troppo disponibili a suggerimenti ma forse la vita del capoluogo non è tranquilla come nelle cittadine di Agios Nikolaos e Sitia non così assaltate dai turisti. In mancanza di suggerimenti ci siamo affidati alle certezze delle polpette di zucchine & co.

O Vrakas: la Lonely Planet consiglia “caldamente” il polpo alla griglia, noi lo sconsigliamo altrettanto caldamente, è quantomeno da evitare se il locale è stracolmo di avventori. Il polpo che ci hanno portato era un misero tentacolo rinsecchito che non se lo è mangiato nemmeno il gatto! Gli antipasti erano buoni ma la delusione della portata principale non è stata lenita nemmeno dall’ouzo con ghiaccio!

Siti archeologici e musei

Cnosso è da visitare senza se e senza ma: è il mitico palazzo di Minosse dove si favoleggiava che all’interno di un labirinto si nascondesse il Minotauro… varrà bene 6€ di ingresso, no?!

Tuttavia ritengo sia propedeutica una visita al Museo Archeologico di Heraklion, il più grande dell’isola, che racchiude tutti i più bei reperti rinvenuti nei siti dell’isola. Adesso (estate 2010) il museo vero e proprio è chiuso per lavori ma è stata allestita una selezione dell’essenziale della storia dell’isola, una sorta di “Bignami” della civiltà Minoica e di ciò che l’ha preceduta e seguita.

Di fronte anche alle più belle incisioni o affreschi un turista italiano, abituato ai suoi resti etruschi o romani, potrà provare un senso di “già visto” ma poi ci si rende conto che tale sviluppo è stato conseguito più di mille anni prima… è con questo senso di sbalordimento che è giusto visitare i siti archeologici, altrimenti si rischia di calpestare “sassi” con 4000 anni di storia senza tributare loro la dovuta riverenza.

L’ingresso al Museo Archeologico di Heraklion costa 4€ ma si può prendere il biglietto cumulativo con il palazzo di Cnosso a 10€: il risparmio non è in euro ma nel saltare la fila kilometrica che c’è al palazzo e che non abbiamo trovato al museo!

I siti archeologici che abbiamo visitato sono i seguenti:

Kato Zakros: costa poco (4€) ma non c’è alcun pannello esplicativo lungo il percorso, devi orientarti con la mappa con breve descrizione del palazzo che ti viene data alla biglietteria. La motivazione che viene data è perché gli scavi sono ancora in corso. La posizione comunque vale la visita perché è a pochi passi dalla spiaggia e per chi ama le escursioni a piedi può rappresentare la tappa finale del percorso nella Valle dei Morti che, partendo da Zakros, attraversa tutta l’omonima Gola.

Festo: di struttura simile al palazzo di Cnosso, è più piccolo ma con un panorama migliore. L’enorme palazzo è descritto in dettaglio da pannelli lungo tutto il percorso. È ancora in fase di scavo per cui alcune aree non sono visitabili. Vi è stato ritrovato il Disco di Festo (conservato al museo di Heraklion) che affascina con i suoi simboli ancora non decifrati e per questo si colloca al fianco del Minotauro nell’iconografia dell’isola. Costo del biglietto 6€.

Cnosso: è un palazzo immenso costruito nel 1600 a.C., non sorprende che per la gente dell’epoca potesse sembrare un labirinto l’intreccio di corridoi che collegavano le sue varie ali. Ecco questo va detto chiaramente per evitare delusioni: non troverete “il labirinto”! Troverete invece delle ricostruzioni delle stanze così come interpretate a inizio ‘900 dall’archeologo inglese Evans. Evidentemente la concezione di restauro al tempo non era come quella odierna: sulle pietre portate alla luce dallo scavo è stato irreversibilmente versato cemento in abbondanza. Sperando che Evans non abbia preso abbagli, la ricostruzione effettuata consente di immergersi nell’atmosfera di sfarzo imponente del palazzo senza dover lavorare di fantasia sulle classiche pietre più o meno allineate dei resti delle fondamenta. Al posto degli affreschi (esposti al museo di Heraklion) sono state collocate delle fedeli riproduzioni.

Desideravamo visitare Creta fin dai tempi della scuola, quando ne studiavamo la storia millenaria, e dopo averla visitata ce ne siamo innamorati. Ora non ci resta che progettare il prossimo viaggio alla scoperta della parte occidentale!

Davide e Eliana



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