Nel cuore della Sardegna c’è un territorio autentico, incredibile e pieno di storia: l’Ogliastra è una regione che fa bene all’anima
Valigia pronta, animo leggero e tanta voglia di scoperta, sono poche le accortezze da prendere una volta deciso di avventurarti nel cuore di una delle regioni più autentiche e caratteristiche del Bel Paese: la Sardegna. L’isola ambita dalle folle una volta che il sole si sveglia dal letargo invernale è molto più di quello che si pensa, quando la curiosità va oltre la cartolina estiva delle spiagge della movida, la regione è pronta a raccontarsi e lasciarsi scoprire nei suoi angoli più veri e reconditi. Proprio per questo oggi voglio parlarvi del mio viaggio in Ogliastra, l’angolo verde nel centro – sud della Sardegna, dove il verde delle montagne si adagia morbidamente sull’azzurro incontaminato delle coste più belle d’Europa. Sarà un viaggio complesso, completo ed avvincente, tra gli anziani centenari, la cultura locale ed un unico paesaggio naturale e culturale. Pronti a partire?
Indice dei contenuti
Prima tappa, scendiamo all’aeroporto di Tortolì e via verso le Rocce Rosse di Arbatax
In Sardegna c’è un aeroporto e no, non parliamo ne di Olbia ne di Cagliari: siamo a Tortolì, in provincia di Nuoro, dove ad aspettarmi c’è una pista d’atterraggio quasi a sfioro sul mare, un vero e proprio plesso aeroportuale che apre le porte dell’Ogliastra ai turisti organizzati che vogliono raggiungere direttamente il cuore della regione. Una volta atterrato, scendo dall’aereo e la prima sensazione è quella che speravo: brezza di mare, aria pulita, siamo arrivati.
La prima tappa del mio viaggio si trova a pochi minuti di macchina: Arbatax, un piccolo centro abitato dalla storia davvero curiosa: diversi anni or sono, un manipolo di pescatori di Ponza scelse di fare fagotto e andar per mare alla ricerca della terra promessa, stanziandosi in questa zona della Sardegna. Nemmeno a dirlo, la natura è assoluta protagonista di questo paese. Rimango infatti estasiato di fronte alle famosissime Rocce Rosse di Arbatax, un curioso complesso di rocce dal colore sanguigno che svettano a sfioro sull’acqua del golfo, meta appassionata per i turisti e sicuro rifugio per tutta la biodiversità che si nasconde sotto il pelo dell’acqua: uno spettacolo davvero unico.
Una volta scattate un paio di foto, mi sono diretto al porto adiacente, sicuro rifugio per yacht ed imbarcazioni di ogni tipo e punto di partenza per diversi tour navali alla scoperta delle coste ogliastrine, che grazie a gemme assolute come Cala Goloritzè o Cala Mariolu arricchiscono il territorio con un patrimonio paesaggistico davvero ineguagliabile. Un pranzo a base di specialità di pesce locali ed una volta sazi di aria salmastra è il momento di ritirarsi a Tortolì, per soggiornare e riposare carichi di entusiasmo per quello che verrà.
Seconda tappa, saliamo in quota alla ricerca dei Nuraghi del Supramonte
Sveglia presto, il sole ha fatto capolino da poco, ma già si preannuncia una giornata chiara e luminosa. Partiamo alla volta del Supramonte di Urzulei, una zona montuosa che arriva a più di 1000 mt sul livello del mare, per metterci alla prova in un avventuroso trekking tra i boschi dell’Ogliastra alla ricerca degli affascinanti villaggi nuragici. Arrivati in quota, la vista sulla valle è spettacolare, in lontananza si gode anche di uno spicchio azzurro di mare, ma oggi il protagonista è la Gola Gorropu, il canyon più lungo d’Europa, ed il suo netto percorso tra i boschi fino alla spiaggia. Ancora qualche foto e ci addentriamo nel percorso. La passeggiata è semplice, non presenta particolari difficoltà, lasciando tempo e modo allo spettatore di immergersi nel paesaggio e godere dell’atmosfera selvaggia del Supramonte, grazie anche alla appassionata parlantina della nostra guida, nostro cicerone nella natura sarda.
Il primo incontro è con i Barraccos, caratteristiche strutture in legno simili a rigide capanne, che i pastori nell’antichità utilizzavano come rifugio e giaciglio durante i periodi di pascolo del gregge e di produzione del formaggio, che potevano richiedere diversi giorni.
Qualche altro minuto di camminata ed eccoci davanti ad uno spettacolo unico: un antichissimo villaggio nuragico perfettamente conservato chiamato Sos Murales, che anni e anni or sono si pensa sia stato utilizzato come rifugio e località difensiva. Questa esperienza ci ha permesso di capire a fondo le abitudini che potevano avere i nostri lontanissimi avi, ciò che si deduce infatti è il loro devoto culto dell’acqua (a cui sono dedicati anche diversi templi in giro per la Sardegna) e il loro stile di vita in comunità, compreso grazie alla conformazione del villaggio nuragico. Impossibile chiudere l’avventura senza un bel maialino arrosto, formaggi artigianali e Culurgiones IGP.
L’Ogliastra: un territorio in contraddizione ma un paesaggio fantastico
Giunti al termine di questa incredibile avventura in Ogliastra, mi lascio alle spalle un senso di pace, di connessione con la natura e coinvolgimento, grazie anche al sorriso inattaccabile di tutte le persone che si sono prestate per farci da guida e portarci man mano all’interno della loro regione con passione ed amore per il territorio. Per questo va ammirato il nobile lavoro di promozione portato avanti dal Consorzio Industriale Provinciale dell’Ogliastra, persone coscienziose e competenti, a conoscenza del potenziale inespresso della loro regioneil quale mistero però contrubuisce anche a suo fascino unico.