Navini meravigliosa

Il viaggio alle fiji è la seconda ed ultima tappa del nostro viaggio di nozze. Dopo quasi 3 settimane di Australia girovagando per deserti, città, isole e foreste (per una descrizione dettagliata vai alla recensione "Honeymoon fai-da-te" sotto la pagina Australia) avevamo deciso di trascorrere 5 giorni al mare ed abbiamo optato per le...
Scritto da: Giovanedado
navini meravigliosa
Partenza il: 25/07/2008
Ritorno il: 29/07/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Il viaggio alle fiji è la seconda ed ultima tappa del nostro viaggio di nozze. Dopo quasi 3 settimane di Australia girovagando per deserti, città, isole e foreste (per una descrizione dettagliata vai alla recensione “Honeymoon fai-da-te” sotto la pagina Australia) avevamo deciso di trascorrere 5 giorni al mare ed abbiamo optato per le Fiji.

25-lug 18° Fiji Partiamo da Brisbane, direzione NADI (capitale delle Fiji) a metà mattinata con un volo low cost (non troppo low) della Blue Virgin (l’unica alternativa è Quantas ma con orario scomodo) . A Nadi, come previsto, ci attende una persona del resort Navini sull’omonima isola. Apro una breve parentesi – Il resort l’ho trovato dopo aver letto i pregevoli commenti lasciati su alcuni siti internet dove è possibile lasciare recensioni sui posti visitati. Dalle descrizioni sembravano tutti così entusiasti che ho cercato il resort su internet. Premetto che su nessuna catalogo preso nelle diverse agenzie a cui mi ero rivolto è presente questo resort. Insomma, dopo alcune mail di contatto con il resort decido di prenotare. Il prezzo era il più basso tra tutte le isole limitrofe e ben più pubblicizzate (matamanoa, Castaway, Mana etc etc) ed inoltre sarebbero venuti di persona ad aspettarci in aereoporto senza alcuna costo aggiuntivo (questo grazie alle 4 notti di prenotazione). Considerate che il trasporto da e per le isole è elevato e non frequente (traghetto), a meno che non decidiate di prendere l’elicottero, l’aereo o il water taxi!!! Bene, dopo un’ora di navigazione arriviamo su Navini dove al massimo possono alloggiare una ventina ospiti (ci sono solo 10 bure). Ci attende Louise che in un quarto di ora ci fa vedere tutta l’isola, praticamente uno scoglio circondato da sabbia bianca e ricoperto di vegetazione, di circa 70-80 metri di lunghezza e 20-30 metri di larghezza. Tutto intorno una stupenda barriera corallina!!!!! Il nostro bure, una struttura tutta in legno molto ampia e pulita, affaccia direttamente sulla spiaggia. Ogni ospite ha il suo ombrellone, la propria sdraio ed un’amaca nel giardinetto antistante il bure. Se il buongiorno si vede dal mattino…

Louise ci spiega che la colazione il pranzo e la cena sono preceduti dal rullo di un tipico tamburo fijiano. Ah, prima di entrare nel bure ci si tolgono le scarpe. Le rimetterò solo il giorno della partenza (sigh). Sul letto c’è anche un sulu (tipico gonnellino fijiano) per me ed Alessia. Per 5 giorni durante i pasti porteremo solo quello !!!! Dopo aver sistemato i bagagli ed esserci rinfrescati scendiamo in spiaggia e come nei migliori film americani, dove esiste sempre un comitato di accoglienza, una coppia di simpatici inglesi ottantenni viene a darci il benvenuto. Dopo qualche minuto arriva anche una giovane famiglia americana con figlioletto (oscar, sembrava Harry potter). Questi saranno gli unici ospiti del primo giorno. Pochi altri ne arriveranno i giorni seguenti. Sebbene cominciasse a calare il sole metto pinne ed occhiali e decido di fare un primo giro di snorkeling. Non saprei cosa scrivere…Era la prima volta che facevo snorkeling su una barriera corallina in un’acqua così cristallina !!!! inutile descrivere la miriade di pesci colorati e la bellezza dei coralli e delle stelle marine !!! Esco dall’acqua, peraltro molto calda, e con Alessia ci andiamo a preparare per la cena. Aspettiamo il rullo del tamburo, da quel momento sarà l’unico riferimento temporale che utilizzeremo (abbiamo tolto l’orologio e il cellulare fortunatamente non prendeva), ed andiamo nella grande veranda dove ci aspettano per la cena. La caratteristica di Navini è che ogni ospite è come se fosse parte della famiglia: tutti gli ospiti siedono allo stesso tavolo. E’ davvero un modo veloce e simpatico per socializzare. Apprezziamo tantissimo la cosa che sicuramente non avremmo fatto in altri resort.

Il post-cena (peraltro il cibo fijiano è ottimo in quanto è un mix di tradizione Maori con influenza Indiana – quest’ultima dovuta alla massiccia pesenza di Indiani presenti nell’arcipelago e portati dagli inglesi durante il colonialismo) sarà lo stesso nei restanti 4 giorni ossia sdraiati sugli stuoini nella zona relax con i dipendenti del resort che cantano e suonano (chitarre e percussioni fijiane) i canti tipici mentre con altri giochiamo al loro tipico gioco, in pratica un biliardo che al posto delle palle ha dei disci di plastica che si tirano con le dita (il tutto stando sempre seduti sulgi stuoini. Vengo sistematicamente battuto tutte le sere. L’altra particolarità è che nel dopo-cena si usa bere una bevanda molto particolare (Kuva) passandoci a turno una ciotola di legno che attinge da un’altra ciotolona, sempre di legno. La bevanda è prodotta con la radice di una pianta locale che ha effetti narcotici e diuretici se si beve in abbondanza. Dapprincipio non sapevo questa cosa ma la pesantezza delle gambe e le “ripetute” in bagno nella notte non hanno fatto che confermarmi la veridicità di questi effetti. Molto carina l’usanza di battere le mani una volta prima di bere, dovutamente tutto d’un sorso, e tre volte dopo aver bevuto il “bibitone”.

I giorni successivi trascorrono in un batter d’occhio. Viviamo un senso di relax e pace dei sensi che raramente ho provato nella mia vita. Poter svegliarsi col battito del tamburo, rimanere tutto il giorno senza l’orologio che ti mette fretta, la televisione che ti annoia, il cellualare che disturba ed il traffico che ti innervosisce è una sensazione unica. A Navini sei solo te il mare e la tranquillità.

La mattina hai a disposizione la possibilità di fare della pesca d’altura, fare snorkeling su un’altra barriera corallina, visitare i tipici villaggi o la altre isole. La cosa bella di Navini è che non ammette visitatori da altre isole, usanza che invece è normale in tutte la altre e che porta frotte di persone dalla mattina alla sera che provengono dall’isola Principale (Viti Levu) Uno dei momenti che non dimentecherò mai è la cena a lume di candela sulla sipaggia. Lo staff, su richesta, ti dà la possibilità di cenare sulla spiaggia antistante il proprio bure illuminati solo da una candela. Il cielo alle Fiji è talmente pulito che la via Lattea sembra un’autostrada nel cielo. Vediamo anche tantissimestelle cadenti. Il sottofondo delle onde che si infrangono sulla spiaggia è una colonna sonora perfetta per la serata.

Infine, un’ultima considerazione sui Fijiani. Avevo letto su diverse fonti della solarità e dell’ospitalità di questo popolo. Certo è difficile dire se lo staff di un resort si comporti in tal modo per lavoro o per reale modo di essere. Credo anche che sia molto difficile e stancante mantenere un sorriso finto sulla bocca per troppo tempo. Mi sono convinto che effettivamente i Fijiani sono così come tutti li descrivono. Hanno una risata coinvolgente e sono sempre cordiali.

Non saprei come concludere, ma immagino che dalle descrizioni abbiate capito che periodo stupendo ho trascorso su quest’isoletta con Alessia per la chiusura del nostro viaggio di Nozze.



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