Natto forever

Abbiamo iniziato mangiando sushi, sashimi e tempura e abbiamo finito con il natto. E che cosa sia questo piatto tipicamente giapponese lo scoprirete alla fine. Quest’anno il viaggio non è stato pianificato a lungo come di solito mi capita: per una serie di eventi la meta scelta (il Giappone) è stata decisa un po’ all’ultimo momento. Per...
Scritto da: Polly77
natto forever
Partenza il: 12/08/2006
Ritorno il: 21/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Abbiamo iniziato mangiando sushi, sashimi e tempura e abbiamo finito con il natto. E che cosa sia questo piatto tipicamente giapponese lo scoprirete alla fine.

Quest’anno il viaggio non è stato pianificato a lungo come di solito mi capita: per una serie di eventi la meta scelta (il Giappone) è stata decisa un po’ all’ultimo momento. Per questo motivo abbiamo prenotato gli alberghi e il volo tramite agenzia.

Purtroppo anche il tempo a nostra disposizione è stato poco, ma considerando il caldo terribile dell’agosto giapponese, forse è stato meglio così! La prossima volta ci andremo sicuramente in aprile, quando fioriscono i ciliegi.

Nonostante questo il viaggio è stato bellissimo: il Giappone è un paese affascinante che coniuga tradizione e modernità, dove si possono vedere le ragazze col kimono vicino a uomini in giacca e cravatta e dove tra i grattacieli scopri un piccolo templio.

Armate di Lonely Placet (che per il Giappone è davvero davvero deludente) e Japan rail pass, il 12 agosto ci apprestiamo ad imbarcarci sul volo della Jal da Malpensa a Tokyo.

Le 12 ore previste passano piuttosto in fretta e, alle 16:05 del 13 agosto ci troviamo all’aeroporto Marita di Tokyo. 2 ore dopo ci imbarchiamo sul volo per Osaka e alla fine intorno alle 22:00 ci troviamo un po’ stravolte a Kyoto.

Posati i bagagli ci apprestiamo ad esplorare subito la città e finiamo in un piccolo ristorantino in perfetto stile giapponese non lontano dalla futuristica stazione dei treni. La prima cena giapponese è a base di sushi, sashimi e tempura: è tutto buonissimo! Facciamo un giro nei dintorni della stazione: fa veramente caldo, un caldo umido che ti inzuppa i vestiti, ma non importa, siamo in Giappone.

Fuori dalla stazione di Kyoto i chioschi con le informazioni sulle linee degli autobus sono sormontati da due totem di kimba il leone bianco e Astroboy… ricordi di infanzia! Il giorno seguente ci alziamo presto, compriamo un paio di brioche in una simil panetteria in stile francese e andiamo a convertire il voucher del japan rail pass. Subito dopo prenotiamo i posti sullo shinkansen del 16 agosto per Odawara e su quello del 17 per Tokyo.

E ora siamo pronte per cominciare la visita dei templi: ne facciamo una scorpacciata: il Kinkakuji (il Padiglione d’oro), il Daitokuji, il Myoshinji, il Ginkakuji (il Padiglione d’argento), il Nanzenji, il Ryoanji con il suo bel giardino zen.

Mentre percorriamo la “passeggiata del filosofo”, un bel percorso tra gli alberi che va dal Padiglione d’argento al Nanzenji, scopriamo una piccola sartoria di kimono.

Lì perdiamo circa 1 ora in compagnia di una signora giapponese che ci ha fatto indossare i kimono spiegandoci (in giapponese) come si annoda l’obi. Alla fine acquistiamo ad un prezzo veramente conveniente due kimono di seta cuciti a mano.

Il 15 agosto prendiamo il treno per Nara e visitiamo il complesso dei templi immerso in un bel parco pieno di daini golosi di biscotti (per daini) che vengono venduti da alcune signore all’interno del parco.

Torniamo a Kyoto in serata e concludiamo la giornata nel quartiere di Gion, passeggiando per piccole vie ricche di atmosfera e riuscendo anche a scorgere una geisha che si dirigeva non so dove ma molto frettolosamente.

Il 16 partiamo con lo shinkansen per Odawara e qui prendiamo il treno per Hakone Yumoto, una cittadina termale nel parco nazionale del monte Fuji.

Un piccolo autobus ci porta infine alla Hoeiso Ryokan e qui passiamo la giornata tra una gita sul lago Ashi e bagni alle terme, alloggiando in una stanza tradizionale giapponese con tatami e futon.

Ci vengono anche servite la cena e la colazione tipiche giapponesi, sempre annaffiate da abbondante te’ verde.

Il 17 agosto riprendiamo un altro shinkansen alla volta di Tokyo: 40 minuti e siamo a destinazione.

Il primo giorno visitiamo i quartieri di Shinjuku e Shibuya, tanto per immergerci nell’atmosfera della capitale. Il giorno seguente vediamo il mercato del pesce di Tsukiji e facciamo colazione con sashimi, facciamo una capatina al Palazzo Imperiale (che comunque è chiuso), passeggiamo poi per Ginza, riusciamo ad assistere ad un atto di uno spettacolo di Kabuki (una forma di teatro tradizionale) e poi andiamo a trascorrere la serata a Tokyo Bay. Il viaggio in monorotaia fino alla baia è emozionante, soprattutto al tramonto: il colpo d’occhio sullo skyline è da togliere il fiato! Il 19 agosto prendiamo il treno per Nikko e passiamo la giornata nel bellissimo complesso di templi immerso nel bosco. In serata torniamo a Tokyo e andiamo a Roppongi dove saliamo sulla Mori Tower da dove si gode uno splendido panorama della città di notte.

Infine il 20 agosto visitiamo il quartiere di Akihabara, la città dell’elettronica e poi decidiamo di andare nuovamente alla baia. La nostra ultima sera la concludiamo a Shibuya, concedendoci una cena in un bel ristorantino tradizionale e mangiando l’unica cosa che mi ha lasciato perplessa della cucina giapponese: il Natto.

Il Natto è soia fermentata e te la servono in un ciotolone con pesce crudo, alghe, un uovo semi-crudo e altre amenità. Tra le altre cose produce dei filamenti simil bava di lumaca per nulla invitanti… Detto questo, ha un gusto molto strano, non saprei descriverlo, però non è per nulla entusiasmante! Natto a parte, il Giappone mi ha incantata, i ricordi più vivi sono i ragazzi e le ragazze col Kimono, il passo veloce di una geisha nel quartiere di Gion a Kyoto, gli ombrellini per il sole, i cellulari con attaccati 6000 pendagli, le insegne di Shibuya, la carta fatta a mano e l’odore di incenso nei templi.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche