Natale in Thailandia
PRIMO GIORNO
Dopo circa 11 ore di volo e scalo al Cairo arriviamo in Bangkok. Ci aspettavamo un caldo torrido e soffocante come descritto in molteplici recensioni. Ed invece l’impatto con l’aria della megalopoli tailandese è stato piacevole. Ci siamo sentiti avvolti da un caldo tepore che ci ha accompagnato per tutto il viaggio. Il tragitto dall’aeroporto all’albergo Ibis Sathorn Bangkok Hotel lo abbiamo fatto col naso per aria per ammirare grattacieli, taxi colorati e soprattutto i visi sereni e cordiali di questo meraviglioso popolo, ed ogni tanto tentavamo di seguire gli utili consigli del referente dell’albergo. Il nostro pacchetto comprendeva il solo viaggio aereo e le prime due notti in albergo. Il resto era tutto da organizzare in loco ( il mio sogno, un po’ meno quello di mio marito che si è fatto trascinare in questa meravigliosa avventura). L’Hotel merita un buon giudizio quanto al binomio qualità-prezzo: il personale gentile ma un po’ formale. Arrivati in albergo, dopo una bella doccia rigenerante, nonostante le tante ore di viaggio, decidiamo di uscire a piedi senza pensarci due volte. Ci imbattiamo subito in un tipico mercato tailandese, colori e profumi inebrianti, carne cruda sui banconi delle numerose bancarelle, voci gentili che tentano di attirare la tua attenzione con un accento così soave. Ma quello che ci colpisce di più sono i punti ristoro improvvisati con dei pentoloni dove si intravede un po’ di tutto: pasta, carne, verdure; e che solo dopo poche ore scopriamo essere i deliziosi, caratteristici noodles. Dal mercato decidiamo, con la cartina alla mano, di raggiungere il meraviglioso Parco Lumphini, l’area verde più grande della città. Imbocchiamo la strada giusta ma poco prima di arrivare, in prossimità della fermata metropolitana di Lumphini, si avvicina a noi una dolcissima ragazza mentre ricontrolliamo la preziosa guida lonely planet la quale ci chiede se abbiamo bisogno di un aiuto. Noi meravigliati da tanta cordialità accettiamo senza scambiarci nemmeno uno sguardo e in meno di 3 minuti arriviamo al Suan-Lum night bazar del Parco Lumphini. Sono ormai le nove di sera e iniziamo a sentire un piccolo languore allo stomaco. Ci accomodiamo in uno dei tantissimi tavolini disposti all’interno di una enorme piazza, dove su tre lati vi sono numerose logge ristoro. Optiamo ovviamente per la cucina tailandese e via con i noodles: favolosi. E inoltre spendiamo pochissimo ( noodles + gamberi fritti con salsine agrodolci + le bibite circa 250 bath). E oltretutto assistiamo ad un bel concerto di musica rock con ballerini hip hop tailandesi. Nonostante il fuso orario e la stanchezza che inizia a farsi sentire decidiamo di perdere la testa negli stand del bazar dove vediamo di tutto e contrattando riusciamo a fare qualche affare: ottimi gli oggetti di artigianato. Ma l’abbigliamento taroccato in molti casi è veramente scarso. Verso l’una e mezza di notte rientriamo in albergo a piedi e notiamo che nonostante l’ora tarda non vi sono pericoli di nessun genere.
SECONDO GIORNO
Il giorno seguente essendo fortunatamente domenica decidiamo di dedicare l’intera giornata al mercato di Chatuchack: prendiamo la metro alla fermata Lumphini e scendiamo proprio a due passi dal mercato ( circa 80 bath a testa andata e ritorno). Bangkok è una città che colpisce per la sintonia tra il vecchio e il moderno estremo: per quanto riguarda i trasporti si trova il caratteristico e coloratissimo tuk tuk ( piccoli taxi coloratissimi su motociclette a tre ruote )e la futuristica metropolitana e la sky train ( treno sopraelevato). Noi li abbiamo provati tutti.
Questo mercato è favoloso e non solo per la varietà di prodotti in vendita e per la sua estensione ma perché dentro Chatuchack si può assaporare un piccolo pezzetto di vera vita tailandese: ci sono più di 20 stand ed in ognuno di questi vi sono 30-40 minuscoli punti vendita ( abbigliamento, oggettistica, arte, artigianato, animali): ed infatti prima di entrare decidiamo di rivolgerci alla Polizia per chiedere la mappa e poterci destreggiare meglio: scelta azzeccata. Quello che ci colpisce di più è che i commercianti tailandesi vivono l’intera giornata nel loro posto di lavoro e quindi lì fanno tutto. Abbiamo notato prevalentemente donne che sedute in bassissimi sgabelli o addirittura sul pavimento mangiano, cambiano i pannolini ai bimbi, si pettinano, si riposano e ciò tutto alla vista dei visitatori. Rientriamo in albergo verso le sei, distrutti ma felici di aver potuto conoscere tante peculiarità di questo attraente popolo. Badate che nella metropolitana ci sono guardie dappertutto per cui ci sono controlli sia in ingresso che in uscita. Arriviamo in albergo, doccia veloce e subito via per le strade di Bangkok. Indecisi su dove andare per cena alla fine optiamo anche oggi per la cucina tailandese al Suan- Lum.
TERZO GIORNO
Incontro con Lakis, un ragazzo toscano che vive a Bangkok da circa due anni e che ci ha accompagnato ad ammirare i fiabeschi templi della antica Bangkok. Grazie a Lakis abbiamo risparmiato un sacco di tempo e abbiamo potuto visitare molti più siti. Se fossimo andati da soli avremo perduto tanto tempo fra cartine, scegliere i mezzi più adatti e veloci e non avremo goduto della ricostruzione storica di tali siti che solo la grande professionalità di Lakis ci ha fatto capire e conoscere. Come concordato via mail e poi via cavo ( con una scheda telefonica tailandese che consiglio vivamente di acquistare anche per chiamare in Italia digitando 0050039…………… al solo costo di 199 bath) viene a prenderci alle otto del lunedì mattina proprio in albergo e grazie alla sua grande esperienza ci consiglia di indossare pantaloni lunghi e maglie non scollate. Io, Fabio e Lakis prendiamo subito un taxi di colore rosa. Lo prendiamo a circa 40 mt di distanza dall’albergo poiché, ci spiega Lakis, se lo si prende proprio fuori dall’hotel tentano di fare i furbetti; altro consiglio utile di Lakis è quello di chiedere immediatamente al tassista di azionare il meter. Sappiate però che per ogni corsa il meter inizia sempre da 35 bath che vedrete nel display. Col taxi arriviamo in uno dei moli della città vecchia: infatti qui non arrivano ne metrò né sky train. Prendiamo una motolancia a coda lunga utilizzata prevalentemente dai tailandesi: ed è ovvio che se non fossimo stati accompagnati da Lakis non l’avremo mai notata. Qui al costo di soli 11 bath a testa raggiungiamo il Wat Arun (divinità indiana dell’alba) che iniziamo ad ammirare estasiati dal fiume Chao Praya: da qui infatti si nota l’imponenza della torre alta 67 mt. E la particolarità è che è decorato con pezzi di porcellana rotte. L’ingresso è libero ma io e Fabio decidiamo di salire i ripidissimi scalini che raggiungono la vetta della torre per 50 bath a testa: mai l’avessi fatto scendere è stato faticoso e alla fine a causa delle vertigini per l’altezza sono scesa aiutandomi col mio lato B. Riprendiamo la motolancia e raggiungiamo il tempio più vecchio ed il più grande di Bangkok per 50 bath a testa: il Wat Pho famoso per essere il principale centro dell’istruzione pubblica tailandese che ospita il Buddha di bronzo e il Buddha sdraiato: alto 15 mt e lungo 46 mt. C’è un famoso centro studi su erbe medicinali e tecniche di massaggio thai. Incantati dalla bellezza di tali templi e delle statue più incredibili, inebriati dalla magica atmosfera, rimaniamo in tale tempio un po’ più a lungo rapiti dal tintinnio delle foglie d’oro e delle monetine dei fedeli che si fanno cadere all’interno di anfore poste ad un lato del Buddha sdraiato. Visitiamo poi il Gran Palace la cui costruzione risale al 1700. E’ un insieme di belle costruzioni che lo rende una città nella città da quasi due chilometri di mura. Il tempio più importante del Gran Palazzo, che visitiamo accompagnati dalle preziose spiegazioni di Lakis, è il Wat Phra Kaeo nel quale viene custodito il Buddha di Smeraldo ricavato da un blocco unico di giada e non di smeraldo il tutto al costo di 350 bath a testa per i turisti mentre è gratuito per i tailandesi. All’interno delle bianche mura misteriose del Palazzo Reale si estende un luccichio di guglie affascinanti. Con Lakis decidiamo di fare la pausa pranzo e ci porta con un tuk tuk ( a soli 20 bath perché lui solo sa contrattare con i furbetti dei tuk tuk) in un locale thai dove mangiamo un pad thai molto buono e degli anelli di cipolla fritti credendoli erroneamente calamari al prezzo modico di 100 bath a testa. Dopo pranzo Lakis ci accompagna, su nostra indicazione, alla Fortville Guesthouse e li prenotiamo per la notte successiva e per la notte del 31.12.2010 – ottima soluzione sia per il risparmio rispetto all’hotel Ibis (700 bath a testa a fronte dei 1400 dell’Ibis) sia per la posizione centralissima, ossia sulla Khoa San Road la via più turistica e trafficata e servita – . Dopo di che continua la visita alla Golden Mountain e Wat Saket con ingresso libero. Molto emozionante visitare tali siti, pregare insieme ai tailandesi, scalzarsi e camminare in luoghi tanto sacri e venerati. Al rientro Lakis ci propone di salire sullo sky train e in poco più di 10 minuti arriviamo all’hotel esausti ma felici per la bellissima giornata.
QUARTO GIORNO
Oggi, sempre grazie alla conoscenza preziosa di Lakis che c’è stato vicino e ci ha aiutato a risolvere alcune difficoltà pratiche che si sono presentate durante la nostra permanenza a Bangkok, decidiamo di visitare il mercato galleggiante – Floatting market (Damneon Saduak 110 km da Bangkok)- e facciamo il giro con gli elefanti ( 950 bath a testa tramite l’agenzia di viaggi della ragazza di Lakis). Caratteristica del mercato galleggiante è che la merce viene esposta con arte e pazienza sulle barche che scorrono sul fiume in un’armonia di delicati movimenti e colori. Un po’ turistico ma vale la pena vederlo. Emozionante il giro con gli elefanti tra una vivacissima vegetazione. Al mercato galleggiante abbiamo fatto il pieno di frutta tropicale che ci ha riequilibrato gli zuccheri bruciati a causa del caldo torrido della giornata. Alle nove appuntamento con la ragazza di Lakis che molto gentilmente ci accompagna alla fermata degli autobus per raggiungere una località di mare nel sud-est della Thailandia: Koh Tao. Ci assorbiamo 7 ore di viaggio in autobus più 2 ore di catamarano (Lomprayah) ma alla fine arriviamo in una bella isola. Andata e ritorno + 5 notti presso l’hotel Asia Resort costa 11.000 bath in due sempre tramite l’agenzia della ragazza di Lakis che consiglio vivamente di contattare se avete l’idea di fare un viaggio come il nostro.
DAL QUINTO AL DODICESIMO GIORNO
A Koh Tao abbiamo trascorso dei giorni favolosi carichi di emozioni per tutte le meraviglie visitate, per le avventure vissute in mare con il taxi boat e nella spiaggia degli squali ( Thian Og Bay detta anche appunto Shark Bay) dove Fabio, con un gruppo di altri ragazzi finlandesi, seguendo le indicazioni del ragazzo del taxi-boat, hanno potuto ammirare degli squali ( di poco più di un metro) che cercavano cibo negli splendidi fondali.
La gita col taxi-boat ( al prezzo di 1500 bath in due) è durata più di 5 ore e ci ha dato modo di ammirare la bellezza dell’isola e delle sue coste, in particolare Mango Bay, Hin Wong Bay, Tante Bay, Aow Leuk Bay, Chalok Bay, Sairee Beach). L’ultima tappa che ci ha lasciato senza fiato è stata quella di Koh Naang Yuan (parco naturalistico – 100 bath a testa d’ingresso – dove è severamente vietato portare bottiglie di plastica) e dove la natura la fa da padrone anche per la struttura spartana dei bungalow. Le ridotte dimensioni dell’isola ci hanno permesso di visitarla in lungo e largo in sella di uno scooter – 150 bath per l’intera giornata – ( che consiglio di noleggiare solo se si ha esperienza sulle due ruote come Fabio che è un centauro altrimenti è preferibile optare per un quad. Ciò in considerazione del fatto che le strade oltre ad essere in prevalenza sterrate sono molto dissestate e quindi pericolose per i principianti).
Tenendo presente che abbiamo alloggiato a Koh Tao proprio la settimana a cavallo tra Natale e Capodanno, la vita notturna non mancava in quanto la spiaggia di Sairee ( a due passi dal nostro albergo) dopo il tramonto si trasformava in un mix di luci colorate, musica e tanta allegria. Nei locali pieni di turisti si poteva bere o magiare qualcosa o seduti nei tavoli o addirittura comodamente rilassati in dei pouf morbidissimi a due passi dal mare. L’esperienza più bella l’abbiamo vissuta la notte di Natale quando abbiamo acceso il nostro lumino di carta illuminato da una piccola fiammella che tramite l’aria calda si solleva verso il cielo creando, insieme ad altri centinaia di lumini, un’atmosfera romantica. Usanza tailandese è quella di esprimere un desiderio prima che si sollevi verso il cielo. Quanto alla cucina di Koh Tao ci siamo trovati benissimo in un locale ubicato a due passi dal nostro albergo e siamo diventati loro clienti affezionati per tutto il soggiorno sull’isola ( ovviamente cucina tipica tailandese ottima e spendevamo circa 300 bath in due).
ULTIMI DUE GIORNI
Dopo l’estenuante viaggio di ritorno dall’isola ( soprattutto quello in catamarano in quanto abbiamo trovato il mare forza 8) abbiamo potuto visitare lo zoo di Bangkok, il mercato notturno di Patpong dove abbiamo fatto gli ultimi acquisti contrattando fino allo sfinimento ma con un grande divertimento e quella sera abbiamo deciso di riabituarci alla cucina italiana mangiando in un locale di cucina tipica italiana ( 450 bath a testa) di buona qualità. Il giorno seguente dopo una mattinata trascorsa fra le bancarelle vicine alla nostra Guesthouse, abbiamo preparato le valigie e con una grande malinconia abbiamo raggiunto l’aeroporto per rientrare in Italia.
CONSIDERAZIONI FINALI
Questo viaggio in Tailandia ci ha arricchito tantissimo umanamente e ci ha aiutato a vedere le cose da un’altra prospettiva ( con gioia, umiltà e rispetto infinito per le genti e i popoli così lontani geograficamente ma tanto vicini ai nostri valori). Tutti i momenti vissuti in quella splendida terra rimarranno vivi a lungo nei nostri cuori. E chissà! Prima o poi ritorneremo a visitare il nord