Natale in Costiera Amalfitana
Arrivati a Maiori abbiamo mangiato qualcosa e poi ci siamo diretti verso il nostro bed and breakfast “La casa delle stelle”, a due passi dal mare e dalle fermate degli autobus. Ci siamo sistemati e siamo partiti subito alla scoperta di MAIORI. Abbiamo imboccato la via principale Reginna che corre sopra al corso del torrente e, dopo aver ammirato da lontano il castello di San Nicola di Thoro Plano che domina il paese dall’alto, ci siamo subito arrampicati fino alla Collegiata di Santa Maria a Mare. Siamo ridiscesi fino al corso e abbiamo visto il palazzo Mezzacapo, una volta sede degli uffici comunali, con vicino gli originali giardini. Abbiamo subito pensato: ma guarda in che stato di abbandono sono! E invece ho poi scoperto, cercando su internet, che lo stato di abbandono è legato alla stagione invernale, mentre nella bella stagione sono un tripudio di colori e tutto il piano inferiore viene riempito d’acqua così sembra che le ciotole di fiori, che adesso abbiamo visto vuote e appoggiate su colonne anonime, affiorino dall’acqua come un miraggio…. Siamo quindi tornati sul lungomare e, sulla sinistra abbiamo visto la torre Normanna che ospita un ristorante. Noi ci siamo diretti invece verso destra e siamo arrivati fino al porto dal quale si vede il bellissimo castello Miramare della famiglia Mezzacapo oggi residenza privata, che segna quasi il confine con la vicina Minori. Sempre accompagnati da un bellissimo sole e dalla visione di un bel mare che faceva nascere insane voglie, siamo ritornati verso il centro del paese costeggiando la chiesa di San Francesco che abbiamo poi visitato alla fine del nostro soggiorno.
22 dicembre – La giornata prima ci aveva fatto ben sperare invece il tempo era un pochino nuvoloso con sprazzi di sole. Siamo partiti alla volta di AMALFI e, dopo un breve percorso in pullman (pullman sempre puntuali e foglio degli orari della SITA che, dopo un primo momento di smarrimento, si riescono anche a capire). Dal capolinea degli autobus in piazza Flavio Gioia ci siamo subito diretti verso la piazza del Duomo con la fontana di Sant’Andrea che si incontra prima di arrivare alla scalinata della cattedrale. Abbiamo visitato il chiostro del Paradiso, la vicina basilica del Crocifisso con la mostra di oggetti sacri e la cripta con le spoglie del santo. Siamo quindi entrati nel Duomo e, dopo una breve visita in quanto di lì a poco ci sarebbe stato un matrimonio, abbiamo imboccato la stradina a sinistra della scalinata con la speranza di trovare il percorso per arrivare al famoso cimitero monumentale di cui avevo letto. Ci siamo trovati di lì a breve in un intrico di vicoletti stretti e scalinate ma, anche chiedendo le indicazioni alla gente del posto, non abbiamo trovato una strada sicura e abbiamo desistito. Siamo ridiscesi e, oltrepassato il supportico, ci siamo trovati nella piazzetta Spirito Santo con la fontana Cap ‘e ciuccio con il minuzioso presepe semi-sommerso. Da lì abbiamo proseguito in salita verso il museo della carta e quindi siamo tornati indietro lungo la via centrale dello shopping che ti riporta fino ai piedi della cattedrale. Con una deviazione siamo arrivati a piazza dei Dogi e dopo pranzo, ci siamo portati di nuovo sul lungomare e, sotto un tempo sempre più minaccioso, abbiamo percorso il lungomare dei Cavalieri e quindi il corso delle Repubbliche Marinare in direzione Atrani. Ad un certo punto abbiamo visto una freccia che indicava il famoso cimitero monumentale: l’ascensore di cui avevo letto esisteva davvero e in un attimo, ci siamo trovati nei pressi del cimitero (purtroppo non era orario di apertura) da cui si gode un bellissimo panorama su Amalfi e da cui si sarebbero potute fare, sotto un bel sole, delle belle foto. Dopo aver chiesto indicazioni ad un signore, abbiamo scoperto che per arrivare ad Atrani non era necessario passare dalla statale ma, potevamo proseguire dal cimitero e saremmo arrivati facilmente alla nostra tappa successiva. Ci siamo incamminati e, lontani dal frastuono della strada e immersi nella natura, dopo tanti scalini, viuzze strette, case bianche ed archi, siamo finalmente arrivati ad ATRANI e alla piazzetta con la chiesa di San Salvatore. Siamo subito andati verso il mare e la spiaggia, davvero carina e completamente deserta, da cui si ammirano le alte arcate che sorreggono la statale e sotto le quali fanno la comparsa le finestre delle abitazioni. Il secondo paese più piccolo d’Italia non raggiunge nemmeno 1 km quadrato e risulta quasi difficile immaginarlo nel pieno del caos estivo. Quando siamo passati di sera con gli autobus, le luci colorate del Natale lo facevano sembrare un piccolo presepe. Siamo saliti fino alla Collegiata di S.Maria Maddalena che si trova sul promontorio; era chiusa ma vedendo che c’erano due turisti, il custode ci ha aperto e, accompagnati da un cagnolino che era di casa, abbiamo visto anche l’interno. Dalla piazzetta accanto si vede una bella spiaggia con un mare altrettanto limpido e bello. Dopo aver chiesto informazioni ad un passante che abbiamo scoperto essere il vice sindaco, ci siamo illusi che a breve avrebbe aperto l’edicola dove comprare i biglietti per l’autobus che ci avrebbe riportato a Maiori. Invece abbiamo scoperto che gli orari dei negozi sono un pochino flessibili (sempre se aprono…) e che è buona cosa procurarsi preventivamente tutti i biglietti che possono servire, per evitare di trovare tutto chiuso e restare senza biglietti, soprattutto nei giorni di festa !! Così abbiamo preferito incamminarci verso Amalfi lungo la statale e dopo una breve passeggiata, siamo arrivati al capolinea degli autobus e abbiamo aspettato quello per il ritorno a Maiori.
23 dicembre – Partenza alla volta di VIETRI SUL MARE. Il tratto di strada che da Maiori porta verso Salerno è, secondo me, molto peggio rispetto a quello che va invece verso Positano. L’abbiamo fatto sia a stomaco pieno che a stomaco vuoto ma in ogni caso dopo un po’ risulta un pochino impegnativo. L’autobus si ferma proprio all’inizio del centro storico e, da qualunque parte di giri, vedi solo negozi di ceramiche e la maggior parte delle vetrine dei negozi è circondata da piastrelle di ceramica colorate che sembrano opere d’arte. Il tempo era sempre nuvoloso e ci siamo diretti verso la chiesa di San Giovanni Battista con la bellissima cupola di maiolica ma non siamo entrati in quanto stava iniziando la messa. Sotto la chiesa abbiamo imboccato una strada con pittoreschi negozi che sembrano fermi a 50 anni fa e dopo una lunga discesa siamo arrivati finalmente al mare. In particolare abbiamo raggiunto la spiaggia dei due fratelli con i due piccoli faraglioni. A me il posto non ha entusiasmato: è vero che eravamo fuori stagione ma è anche vero che l’ambiente trascurato non dipende dalla stagione… La strada per risalire fino al centro è stata un pochino faticosa e così, dopo esserci di nuovo persi tra i mille colori delle ceramiche, siamo arrivati fino alla grande fabbrica di ceramiche Solimene, famosa per la facciata di vetro e ceramica e,sotto un timido sole, ci siamo fermati per pranzo. Dopo un po’ di shopping, ci siamo diretti con largo anticipo alla fermata degli autobus in attesa di quello che ci avrebbe portato a SALERNO, nostra meta per il pomeriggio. Scesi alla stazione ci siamo subito incamminati lungo corso Vittorio Emanuele pieni di luminarie ovviamente ancora spente. Il corso è costellato di negozi e locali ma sembra solo una grande via dedicata allo shopping. Ad un certo punto si arriva a piazza Porta Nove dove era allestito un grosso albero di Natale bianco e quindi il corso si restringe e si entra nella parte più antica di Salerno, via dei Mercanti, larga al massimo 5 metri. Questa zona ha un grande fascino perché, sebbene anche qui sia un continuo susseguirsi di negozi, bar e ristoranti, il tutto è circondato da quell’atmosfera che solo le cose più antiche sono capaci di creare. E’ stato bello perdersi per i vicoletti caratteristici e, uno di questi, ci ha portato prima ad un meraviglioso presepe dipinto pieno di dettagli e ricostruzioni precise e poi fino al Duomo di Salerno. Da fuori non ti accorgi nemmeno che si tratta di una chiesa, vedi solo una doppia scalinata che conduce ad un portone. Ma quando lo oltrepassi entri in un bellissimo quadriportico con colonne, archi decorati da intarsi, loggiato e accanto il maestoso campanile. Usciti dal duomo abbiamo proseguito la nostra passeggiata mentre si accendevano le prime luminarie. Quando siamo arrivati a Largo Campo abbiamo visto la Fontana dei Pesci e quindi, dirigendoci verso il mare, siamo giunti alla famosa Villa Comunale dove tutto il fascino della manifestazione si esprime al meglio: quest’anno il tema era le bellezze del Mediterraneo, del mare e della costiera. E così ecco spuntare ovunque nei bellissimi giardini cavallucci marini, pescispada, coralli, alghe, meduse dai mille colori. Usciti dalla villa comunale abbiamo raggiunto il lungomare Trieste e, accompagnati dai delfini che guizzano sul mare, abbiamo percorso un primo tratto di quello che, negli anni ’50 era considerato il lungomare più bello d’Italia: 3 viali alberati lunghi 2 chilometri e paralleli al centro storico. Dopo aver fatto una sosta golosa al caffè 089 a base di cappuccino e dolcetto tipico, ci siamo rituffati nel centro storico e siamo arrivati in piazza Flavio Gioia, una piazza rotonda con una fontana che era tutta occupata dal gigantesco Tempio di Poseidone! Abbiamo rivisto il grosso albero in piazza Porta Nova ed era davvero affascinante tutto illuminato e con giochi di luce e ci siamo diretti verso la ruota panoramica installata verso la fine del lungomare. Ormai era l’ora di tornare verso la stazione e così, dopo aver dato un’ultima occhiata all’allestimento lungo il corso Vittorio Emanuele, a base di gialli limoni che sembravano diffondere il profumo della costiera e di grossi cuori ad arco che cambiavano colore, e dopo aver visitato l’ennesima chiesa e l’ennesimo presepe nella piazza della stazione, abbiamo preso il pullman che ci ha riportato a Maiori
24 dicembre – Sotto un cielo minaccioso siamo partiti alla volta di POSITANO. Prima del cambio pullman ad Amalfi, abbiamo raccolto un po’ di informazioni su quelli che erano i cambiamenti di orario previsti per vigilia di Natale e giorno di Natale. Anche il tratto di strada che porta a Positano è estremamente panoramico e vertiginoso e man mano che ci avvicinavamo alla meta temevamo sempre di più che si scatenasse un temporale. Siamo scesi alla prima fermata e abbiamo imboccato via C.Colombo che, leggermente in discesa, ci ha portato fino alla piazzetta dei Mulini. Ci siamo subito informati nell’edicola sugli orari in modo da non restare senza biglietti e quindi, lungo via dei Mulini, ci siamo diretti verso il mare. Abbiamo visto molti negozi che vendono i famosi capi della moda Positano, siamo passati vicino al palazzo Murat trasformato in hotel di lusso, abbiamo attraversato vicoletti e arrivati nella spiaggia Grande ovviamente deserta, così come quasi del tutto chiusi sono i numerosi locali che si affacciano sulla spiaggia; chissà che confusione nella bella stagione! Abbiamo proseguito fino al terminal dei traghetti e finalmente si è affacciato un timido sole che ha subito reso più vivi i colori. Purtroppo non ci siamo spinti fino alla spiaggia del Fornillo perchè avevamo paura fosse troppo lontano e quindi, dopo aver visto vicino alla pescheria che si trova in una piazzetta vicino alla Chiesa, un signore malmesso che dava da mangiare a una colonia di gatti ben pasciuti e con un bellissimo pelo, siamo risaliti fino alla piazza dei Mulini, abbiamo comprato i biglietti e quindi abbiamo imboccato il viale Pasitea che porta verso l’alto e ne abbiamo percorso un bel pezzo godendoci il panorama. Abbiamo comprato un po’ di frutta per il nostro cenone di Natale e quindi ci siamo fermati in una pizzeria a mangiare. Dopo pranzo, passeggiata digestiva di nuovo verso il mare e visita della Chiesa di Santa Maria Assunta e dei vicoletti con atelier e boutiques che si trovano lì vicino e che al mattino non avevamo scoperto. Ci siamo quindi incamminati verso la fermata degli autobus e, grazie all’autista, poco prima di Praiano, abbiamo visto di sfuggita il famoso presepe nella grotta; poi, disdegnando il consiglio dello stesso autista che ci suggeriva di scendere a Marina di Praia a vedere il porto e la piccola spiaggia, abbiamo proseguito fino a FURORE. Il pullman ferma proprio sul ponte ma purtroppo la via di accesso al paesino viene probabilmente chiusa d’inverno. Ci siamo incamminati un po’ verso la montagna ma, visto che l’autista ci aveva detto che dopo mezz’oretta sarebbe ripassato il pullman, non ci siamo fidati a proseguire troppo. Purtroppo dopo un attimo mi sono resa conto che proseguendo lungo il sentiero si sarebbe trovata un’altra scala e si poteva scendere fino al paesino che è annidato sul fondo del famoso fiordo: una manciata di casa, un mulino, una chiesetta, e un po’ di barchette colorate. Un posto per me pieno di fascino che avrei voluto fotografare da vicino… e invece mi sono accontentata di vederlo dall’alto. Oltretutto il pullman non è passato dopo mezz’ora ma quasi dopo un’ora, quindi avremmo avuto il tempo materiale di scendere fino al borgo. In compenso abbiamo ammirato un edificio bellissimo e in stato di abbandono che si trova proprio accanto al ponte, immaginando come doveva essere e come potrebbe tornare se qualcuno lo sistemasse: un edificio da favola in un posto meraviglioso. Siamo quindi arrivati ad Amalfi e abbiamo fatto una passeggiata e qualche spesa, compreso qualcosa da mangiare in camera per il cenone della vigili. Posti aperti per cenare ad Amalfi ce ne sarebbero stati ma poi non ci sarebbero più stati i mezzi per tornare a Maiori. Abbiamo anche comprato due bei dolci nella pasticceria Savoia e il proprietario ci ha omaggiato di due zeppole (forse impietosito alla vista di chi gli ha raccontato che avrebbe fatto la cena della vigilia in camera e che quei dolci appena comprati erano il pezzo forte della cena …). Nell’attesa del pullman abbiamo fatto qualche telefonata di auguri e poi, godendoci il panorama natalizio (Atrani illuminata era davvero bella) siamo tornati alla nostra camera e ci siamo preparati per il cenone: una birra, pane, prosciutto, sottilette, insalata russa, mandarini e per finire la torta ricotta e pere e la sfogliatella con la crema.
25 dicembre – La giornata era bellissima: sole e cielo blu. La nostra meta era RAVELLO. Pullman in perfetto orario per Amalfi e coincidenza dopo 10 minuti per Ravello. Amalfi sotto il sole era davvero bella… La strada per Ravello è panoramica come tutte le altre e un po’ inquietante visti gli strapiombi e le curve continue. La fermata è proprio vicino alla piazza del Duomo, basta attraversare una galleria e si arriva. Essendo la mattina di Natale era tutto ancora deserto. Abbiamo visto l’ingresso della villa Rufolo e, dopo un breve giro nella piazza dalla quale si gode il panorama su tutta la valle, siamo entrati nel Duomo e c’era la messa di Natale. Ormai era quasi a metà ma visto che oltre a noi e al prete c’erano forse cinque persone in tutto (compreso l’organista arrivato apposta dal paese vicino) non abbiamo osato uscire. Abbiamo partecipato anche noi alla funzione e alla fine siamo andati a baciare Gesù Bambino nel presepe e ricevuto gli auguri dal parroco. Dopo la visita della chiesa abbiamo imboccato la via strada in salita proprio a sinistra della chiesa, proseguito lungo via Toro e infine via d’Anna, scoprendo hotel eleganti in antichi palazzi e punti panoramici da cui vedi tutta la costa, Minori e tutta la spiaggia di Maiori, senza contare le distese di alberi di limone che ricoprono tutti i pendii. Siamo tornati fino alla piazza e ci siamo subito diretti a Villa Cimbrone. Entrambe le ville facevano orario ridotto ma abbiamo scelto villa Cimbrone perché avevo letto che la bellezza dell’altra era legata soprattutto ai giardini in fiore mentre villa Cimbrone aveva anche il famoso belvedere. In poco meno di 10 minuti siamo arrivati all’ingresso della villa e, seguendo la mappa che ci hanno dato alla biglietteria, abbiamo raggiunto il Belvedere dell’infinito (ero aggrappata ai muretti e alle statue ma ho fatto lo stesso qualche foto al bellissimo panorama!) e poi abbiamo proseguito la visita dei giardini. Devono essere davvero bellissimi nell’epoca della fioritura! Il pranzo di Natale è stato degno della cena della vigilia…siamo tornati nella piazza del duomo ormai gremita di gente e,dopo aver invano perlustrato le stradine intorno alla ricerca di un posto dove mangiare, siamo entrati nel caffè Calce e ci siamo presi un cappuccino e un dolce tipico a testa! Quindi, per smaltire l’abbuffata, abbiamo imboccato la stradina che parte proprio a fianco di villa Rufolo e ci siamo incamminati per raggiungere a piedi MINORI. E’ vero che ci sono tanti scalini ma è comunque un percorso fattibile e piacevole che non presenta nessuna difficoltà e in circa un’oretta siamo arrivati alla SS143 dopo aver incrociato l’unico cimitero che ci è capitato di vedere durante il nostro soggiorno. Dopo la Villa romana, siamo arrivati al lungomare e a quello che secondo me è l’angolo più caratteristico del paese con le case aggrappate alle rocce e affacciate sul mare e, scaldati dal sole, abbiamo fatto una bella passeggiata lungo la spiaggia. Dopo aver visto da fuori la basilica di Santa Trofimena e il presepe dipinto allestito in una casa lì vicino, ci siamo infilati nelle viuzze del centro semi deserte (probabilmente vista l’ora la gente era ancora a tavola), prima di ritornare di nuovo sulla passeggiata a mare. Come era nei programmi, ci siamo incamminati verso Maiori. Si tratta di una bella passeggiata panoramica: sole, mare, distese di piante di limoni con frutti enormi sui terrazzamenti; bisogna solo prestare un po’ di attenzione alle macchine in quanto non esiste un marciapiede! In un attimo abbiamo superato la curva dominata dal palazzo Mezzacapo ed eravamo già a Maiori. Siamo subito entrati nella chiesa di San Francesco che si trova all’inizio dell’abitato e ammirato la mostra dei presepi che era stata allestita in questo edificio. Dopo essere tornati nel nostro bed and breakfast e aver iniziato a sistemare i bagagli per il giorno dopo, ci siamo preparati per la cena: siamo andati nel nostro ristorante e ci siamo rifatti dei due pasti precedenti un po’ approssimativi, godendoci due buoni antipasti e due secondi…
26 dicembre – Anche oggi ci siamo svegliati con un bel cielo azzurro e un bel sole quindi, dopo esserci organizzati col bed and breakfast per il ritiro dei bagagli, ci siamo subito avviati verso la Collegiata di Santa Maria a Mare e da lì abbiamo imboccato il famoso Sentiero dei Limoni che inizia proprio a fianco della chiesa. Si incontrano casolari, punti panoramici, si passa attraverso una folta vegetazione, ma soprattutto si attraversano distese di terrazzamenti tutti coltivati a limoni. Dopo aver superato il piccolo agglomerato di Torre con la chiesetta di San Michele, si inizia a scendere fino al belvedere della Mortella che domina sull’abitato di Minori e che porta lo sguardo a vagare fino a Ravello e al promontorio su cui si trova villa Cimbrone… Il Sentiero dei Limoni termina vicino alla chiesa di Santa Trofimena a Minori e, nonostante tutti i gradini che abbiamo affrontato sia in salita che in discesa (dovrebbero essere circa 400), è stata una bella passeggiata immersi nella natura. Poiché era ancora presto abbiamo deciso di visitare la Villa Romana, scoperta negli anni 30 e testimonianza dello splendore delle residenze estive dei ricchi romani. Quindi, visto che era aperta, abbiamo visitato la basilica di Santa Trofimena che all’interno si è rivelata davvero bella e maestosa, ma ancora più bella e intima è la cripta che accoglie i resti della Santa. Abbiamo aspettato l’autobus e siamo partiti alla volta di CETARA e ci siamo subito messi a cercare un posto per mangiare. Abbiamo scelto un ristorantino proprio sotto alla strada e alla fermata degli autobus e io ho assaggiato i famosi spaghetti con la colatura di alici: davvero un piatto buonissimo! (lo avevo preso anche a Vietri ma i due piatti non si potevano nemmeno paragonare…). Dopo pranzo ci siamo diretti verso il centro, ricco di ristoranti e negozi che vendono prodotti tipici. Siamo arrivati al porto: essendo Santo Stefano non c’erano pescatori ma si vedeva chiaramente che era un porto attivo, tutto un brulicare di imbarcazioni e reti da pesca ammassate sulla banchina. Purtroppo il tempo si era già guastato e il sole era sparito dietro le nuvole ma Cetara ha per me un grande fascino: la spiaggia, la passeggiata, le barche colorate, qualche localino, la torre di avvistamento che oggi ospita il museo civico, il centro storico con le case tutte vicine, gli archi e i vicoletti, tanti scorci da fotografare… Lungo la via del ritorno ci siamo fermati a guardare la chiesa di San Pietro Apostolo che ospitava uno dei più bei presepi che abbiamo visto durante il nostro viaggio, ricco di dettagli minuziosi e personaggi realizzati con estrema cura e realismo. In perfetto orario siamo tornati a Maiori, abbiamo recuperato i bagagli e, accompagnati da un bellissimo tramonto, abbiamo salutato Maiori e ci siamo diretti verso Salerno col pullman delle 17.30. Visto che il nostro treno partiva alle 20.40 avevamo già organizzato tutto: arriviamo a Salerno e cerchiamo un bel localino dove prenderci un aperitivo e qualcosa da mangiare lungo il corso Vittorio Emanuele. Ma nessuno aveva immaginato che Salerno, proprio a causa delle Luci d’Artista e a causa della giornata festiva, sarebbe stata presa d’assalto. Una coda interminabile e tutte le strade intasate, hanno costretto l’autista a fare una serie di deviazioni e scaricarci al capolinea invece che alla fermata di fronte alla stazione. Ormai il nostro programmino era sfumato così, dopo aver verificato che il treno era in orario, abbiamo scelto il primo locale che ci ispirava all’inizio del corso e abbiamo preso due buoni panini come cena. Il viaggio di ritorno è risultato meno faticoso rispetto all’andata, forse anche perché sono riuscita un po’ a dormire (saranno stati i chilometri a piedi macinati nei giorni prima?!), e siamo arrivati in perfetto orario.
Un bel viaggio, abbiamo visto dei bei posti, abbiamo mangiato abbastanza bene; siamo solo stati un po’ sfortunati con il tempo perché i giorni davvero belli sono stati poco meno di tre. Certo che deve avere tutto un altro fascino vedere la Costiera Amalfitana con i colori della primavera!!! Forse è la stagione migliore per godersela appieno senza dover fare i conti con i problemi legati all’affollamento estivo…