Natale Asia: Myanmar, Cambogia e Bangkok
Dopo aver collezionato una lunga serie di preventivi altissimi dalle agenzie di viaggio siamo stati indirizzati da amici verso un tour operator birmano, che ci ha fornito un viaggio “chiavi in mano” a costi molto ragionevoli, essendo totalmente di proprietà birmana, ci ha garantito che i nostri soldi finissero veramente e totalmente nell’economia povera di questo paese (la quasi totalità dei tour operator birmani sono joint venture tra locali e stranieri).
Il Myanmar può essere girato in autonomia se siete dotati di MOLTO tempo a disposizione e non vi infastidiscono troppo i contrattempi che frequentemente capitano in luoghi poco turistici come questi, a partire dal numero ridotto di persone che parlano l’inglese, da fatto che si paga esclusivamente in dollari contanti non sgualciti (se una banconota è “usata”, tipicamente non viene accettata), se vuoi le barche devi informarti sulle zone di attracco perchè non ci sono pontili ma a seconda della stagione e del livello del fiume partono da luoghi diversi, gli orari dei mezzi pubblici non sono proprio “svizzeri” e possono cambiare senza prevviso, etc.
Inoltre, dato che il costo della vita locale è molto basso, è ancora uno dei luoghi dove costa poco farsi “coccolare” (ad esempio un massaggio di un ora l’abbiamo pagato 4 dollari!), e ci si può permettere mezzi di trasporto e guida privata che ti segua nel viaggio e ti faccia assaporare ancor più questa esperienza).
Questa guida di viaggio è per coloro che vogliono ripercorrere questo viaggio con noi! PARTENZA Volo Venezia / Zurigo / Bangkok, con arrivo alle ore 15.15, trasferimento in albergo (Sananwan Palace, il più vicino al nuovo e sfavillante aeroporto Suvarnabhumi ) per riposo e parziale recupero del fuso orario, in modo da poterci poi godere maggiormete la nostra destinazione! ARRIVO IN MYANMAR Ci alziamo molto prima dell’alba anche a causa del fuso orario non ancora assimilato e dopo colazione andiamo all’aeroporto per il trasferimento a Yangon. La nostra guida Su Su ci porta in albergo e ci lascia un paio d’ore di libertà che noi utilizziamo per fare un primo giro per il grande Scott Market che è proprio vicino al nostro albergo.
Dopo pranzo iniziamo la visita di Yangon attraversando con una barca/mercato il fiume. Dalla barca abbiamo l’occasione per vedere il villaggio di pescatori posto sull’altra riva del fiume e di vedere la differenza di condizioni con la capitale. Visitiamo poi la Sule Paya, una stupefacente pagoda posta sul centro di una delle principali rotonde cittadine e considerata il centro della città.
Facciamo poi un giro per il trafficato quartiere di Cina Town colorato e animato dal suo vivace mercato composto di centinaia di bancarelle di strada che vendono di tutto, dalla frutta e verdura fresca, alla carne, alla ferramenta usata, ai banchi che fanno da piccoli ristoranti.
MANDALAY Trasferimento a Mandalay e visita Anche oggi ci si sveglia prima dell’alba visto che abbiamo un altro trasferimento da fare: dobbiamo prendere l’aereo per Mandalay, città posta nel nord del paese.
Dall’aeroporto prendiamo la macchina che, prima di portarci in albergo, ci conduce alla visita di Amarapura, una delle antiche capitali, dove facciamo una passeggiata sul suo famoso ponte in tek, considerato il ponte in legno più lungo del mondo.
Arriviamo al Maha Ganayon Kyaung, un grande monastero che ospita fino a 2000 monaci, giusto in tempo per vedere la lunga processione dei monaci in silenziosa fila per il principale pasto della giornata.
Visitiamo poi la Mahamuni Paya, uno dei siti buddisti più famosi del Myanmar, soprattutto per la grande statua del Buddha coperta da più di 15 cm di foglioline d’oro; la reverenza per questa statua è tale che ogni mattina gli vengono lavati faccia e denti.
Arrivati a Mandalay andiamo a pranzo.
Iniziamo la visita della città con il Shwenandaw Kyaung, il monastero del Palazzo d’Oro, un bel monastero in legno di tek intagliato che ricorda le forme dell’antico Mandalay Palace andato distrutto.
Passiamo poi a visitare il Kuthodaw Paya spesso definito il libro più grande del mondo per le sue 729 lastre di marmo che contengono i principi del buddismo.
Saliamo poi la Mandalay Hill che, oltre ad ospitare una bella pagoda, offre un bel punto panoramico sulla città alla luce del tramonto.
MANDALAY, MINGUN E SAGAIN Per la prima volta ci alziamo con il sole nel cielo e dopo colazione prendiamo la barca che ci porta a Mingun.
Come prima cosa incontriamo la Pondaw Paya che ci dà un idea di come sarebbe dovuta essere la Mingun Paya se si fosse portata a termine.
Saliamo su quello che resta della Mingun Paya: i resti di quella che sarebbe dovuta essere la pagoda più grande del mondo ci danno un’idea di quanto fosse imponente il progetto di costruzione.
Passiamo poi alla vista del tempio che ospita la Mingun Bell, che, con le sue 90 tonnellate, è considerata la più grande campana che suona del mondo.
Continuiamo la visita con la singolare Hsinbyume Paya costruita dal re Bagyidaw nel 1816 in memoria della prima moglie con le sue sette terrazze bianche ondulate che simboleggiano i sette mari attorno al monte Meru.
Facciamo poi una vista agli ospiti del Mingun Sanitarium, una casa di riposo per anziani bisognosi.
Rientriamo a Mandalay per il pranzo.
Visitiamo poi un laboratorio per la produzione di oggetti in argento dove non manchiamo di fare acquisti… Ci dirigiamo poi a Sagaing dove saliamo la Sagaing Hill sede di una suggestiva paya immersa nella natura e nel silenzio. Da qui ci godiamo il tramonto.
Rientriamo a Mandalay per la cena e per la notte.
TRASFERIMENTO IN BARCA A BAGAN Ci alziamo di nuovo all’alba e dopo colazione andiamo a prendere il traghetto che ci porterà a Bagan.
Pranzo a bordo e cena a Bagan.
VISITA DI BAGAN Dopo colazione iniziamo la visita della zona da Nyaung U e del suo colorato mercato dove, tra l’altro, Su Su ci compra dei gamberoni freschissimi per la cena.
Passiamo poi alla Shwezigon Pagoda, il prototipo degli ultimi stupa del Myanmar ed uno degli stupa più antichi di Bagan e dove i 37 nat prebuddisti furono ufficialmente riconosciuti dalla monarchia bamar.
Torniamo verso Old Bagan, dove ci fermiamo per qualche foto panoramica e due passi fra i templi.
Visitiamo la Manuha Paya fatta costruire dal re mon Thaton tenuto in ostaggio dal re Anawrahta e famoso per i suoi tre Buddha giganti seduti e uno disteso.
Pranzo in zona.
Continuiamo la visita di Bagan con un laboratorio per la produzione di lacche, qui possiamo vedere tutti i passaggi necessari per la produzione: dal bambù al prodotto finito.
Continuiamo la visita con il Gubyauk Gyi Temple famoso per i suoi vivaci dipinti in ottimo stato di conservazione.
Saliamo poi una pagoda da cui ci godiamo il tramonto sulla valle dei templi.
Cena a base di gamberi ovviamente! VISITA DI BAGAN Dopo colazione ci aspetta la visita dei più bei templi di Bagan.
Iniziamo la visita con il Tayoke Pyay Temple, una bella struttura che ci consente anche di avere una piacevole panoramica della valle dalla sua terrazza.
Ci godiamo poi l’esterno della Tham Bula Paya costruito nel 1255 dalla regina Thambula. Passiamo poi alla visita del Phaya Thonzu Paya, un complesso di tre santuari interconnessi del XIII secolo, due dei quali con affreschi dello stesso periodo. Il terzo invece è completamente spoglio, probabilmente abbandonato prima del termine dei lavori a causa dell’invasione di Kublai Khan.
Passeggiamo fino a raggiungere il Leimyethna Pahto un bel edificio imbiancato a calce e sormontato da una guglia dorata, al cui interno si possono ammirare ancora alcuni affreschi dell’epoca. Nella parte anteriore al tempio si possono notare i resti di quello che era il monastero crollato nel 1975 a causa di un forte terremoto.
Visitiamo poi il villaggio presente all’interno della valle, dove possiamo visitare le case degli abitanti, diverse a seconda dello stato sociale e dove facciamo amicizia con un bello e goloso bue.
Dopo pranzo continuiamo la visita con il Seinnyet Nyima Paya e Seinnyet Ama Pahto, due templi costruiti dalla regina Seinnyet e dalla sorella ed eretti nell’XI secolo.
È poi la volta del Dhammayangyi Pahto, un’imponente costruzione fatta erigere da Narathu, un re talmente spietato che si dice abbia ordinato che i mattoni fossero fissati senza malta e che fra uno strato e l’altro non dovesse rimanere nemmeno lo spazio per far passare uno spillo. Il tempio è cinto da due deambulatori, il più interno dei quali fu riempito di detriti, anche se non se ne conosce la ragione.
Visitiamo ora uno dei più bei templi di Bagan: il Sulamani Pahto che venne eretto nel 1181 da Narapatisithu e che è uno splendido esempio dello stile architettonico più recente e sofisticato.
Completiamo la visita con la Ananda Pahto considerato uno dei più belli e ben conservati templi di Bagan, in cui spiccano i 4 giganteschi portali in tek: uno per ogni punto cardinale.
Ci godiamo un altro spettacolare tramonto dalla terrazza di una pagoda posta di fronte al museo e al palazzo reale.
PINDAYA Oggi ci alziamo presto: dobbiamo prendere il volo per Heho e da qui ci trasferiamo in macchina fino a Pindaya.
Dopo pranzo andiamo a visitare le famose grotte di Pnidaya dove, nel corso degli anni, sono state raccolte più di 8000 statue di Buddha di diverse dimensioni e materiali.
Dopo una passeggiata per le vie del paesino ceniamo in albergo.
TRASFERIMENTO AL LAGO INLE Dopo colazione e una passeggiata per il piacevole giardino dell’albergo, completiamo la conoscenza della cittadina di Pyndaya visitando un laboratorio per la produzione di frittelle di fagioli, che è uno dei cibi principali della regione e un laboratorio per la produzione di carta Shan e di famosi ombrelli di carta di questa zona.
Poi ci trasferiamo in auto sul lago Inle, famoso per i suoi barcaioli che remano con i piedi e i suoi splendidi scorci.
Poco prima di arrivare a Nyaung Shwe ci fermiamo a visitare il Shwe Yaunghwe Kyaung un monastero in legno con particolari finestre ovali, che risuona della voce dei piccoli monaci in libertà visto che il capo monaco ed il monaco maestro sono entrambi lontani.
LAGO INLE Dopo colazione partiamo per la navigazione del grande lago Inle dove vediamo i pescatori con il loro curioso modo di remare aiutandosi con i piedi, il mercato galleggiante dove ormai però sono rimaste solo barche piene di souvenir che effettuano veri e propri abbordaggi alle barche dei turisti, compresa la nostra. Ci fermiamo al villaggio di Indein, dove la giungla si apre appena per rivelare il monastero di Nyaung Ohak costruito da un complesso di graziosi templi e stupa accerchiati e a volte avvolti dalla giungla.
Qui vive uno sparuto gruppo di persone appartenenti alla tribù tipica delle montagne chiamata dei colli lunghi per i cerchi che le donne dall’età di 14 anni fino a 45 si mettono attorno al collo. Quest’abitudine, nata dalla necessità di proteggere il collo, parte più delicata delle donne, dagli attacchi degli animali, è ormai diventato simbolo di bellezza. La visita continua con lo Shwe Inn Thein, uno straordinario complesso di stupa notevolmente danneggiati dall’azione degli elementi naturali.
Continuiamo la nostra crociera sul lago e proseguiamo la visita con un laboratorio per la produzione di tessuti ricavati dai lunghi steli delle piante di loto nel villaggio Kaing Kan East, interamente dedito a questa produzione tanto da risuonare del rumore continuo dei telai.
La visita continua in un laboratorio per la produzione di sigari, dove le sveltissime ragazze riescono a produrne dai 1.000 ai 1.500 al giorno ognuna.
Visitiamo poi uno dei siti religiosi più sacri della zona: Phaung Daw Oo Paya che contiene le statue di 5 piccoli Buddha dalle forme ormai non più riconoscibili visti gli innumerevoli strati di foglioline d’oro che vengono attaccati dagli innumerevoli fedeli che visitano il luogo. Queste statue vengono ogni anno portate in processione per tutti i villaggi del lago su di una bellissima barca reale.
Nel percorso per la nostra prossima meta abbiamo la possibilità di ammirare i famosi giardini galleggianti che vengono composti con bambù, fiori di narcisi d’acqua e terra ed utilizzati per la coltivazione di pomodori: la maggior parte di tutti i pomodori consumati nel paese provengono infatti da questi giardini.
La nostra prossima tappa è il monastero Nga Hpe Chaung, meglio conosciuto come il monastero del gatto che salta in quanto i monaci hanno insegnato alla numerosa colonia di felini che lo abita a saltare attraverso dei cerchi. Ritorniamo verso Nyaung Shwe nella luce di un piacevole tramonto.
TAUNGGY Ci svegliamo di buon ora e ne approfittiamo per fare un giro nell’assonnato (quanto noi) mercato di Nyaung Shwe. Dopo colazione invece ci dirigiamo verso Taunggyi, ex capitale dello stato Shan. Qui visitiamo il fiorente e colorato mercato e di seguito saliamo una collina dove è posta una moderna pagoda che però ci dà l’occasione di vedere dall’alto questa cittadina di confine.
Trasferimento a Helo per il volo di ritorno a Yangon dove facciamo un altro giro per il mercato Scott Market.
VISITA DI YANGON Visto che non riusciamo a dormire fino a tardi, alla mattina facciamo una passeggiata fino alla Sule Paya per vedere il risveglio della città e dei suoi abitanti che si recano al lavoro.
Dopo colazione continuiamo la visita di Yangon iniziata al nostro arrivo.
La visita inizia con una piccola pagoda vicino alla Shwedagon accerchiata dall’acqua e dove grossi pesciolini fanno a gara per prendere il cibo che gli viene offerto dai fedeli.
La visita non poteva che continuare con la visita alla famosa Shwedagon, simbolo della città e uno dei siti religiosi più importanti di tutto il paese, con il suo stupa dorato di 98 metri.
Visitiamo poi un altro coloratissimo mercato, questa volta all’ingrosso.
Ci dirigiamo poi alla Chaukhtatgyi Paya che custodisce una enorme statua distesa del Buddha, solo poco più piccola di quella più famosa di Bago.
Verso il tramonto torniamo alla Shwedagon per goderla con la luce del tramonto e illuminata di notte dalle luce artificiali.
GOLDEN ROCK Dopo colazione ci incamminiamo per il lungo trasferimento in auto che ci porteranno a Kyaikhtiyo.
Facciamo una piccola pausa al santuario del nat che protegge le auto per una scaramantica benedizione della nostra auto.
La tappa successiva è Bago dove visitiamo la Kyaik Pun Paya, un sito composto da 4 imponenti statue del Buddha sedute spalle a spalle, e la cui costruzione si dice sia dovuta a 4 sorelle.
Prossima tappa e il Shwethalyaung Buddha, una colossale statua del Buddha disteso di 55m di lunghezza e 16m di altezza. La Shwemawdaw Paya svetta sulla città e dai suoi 114m supera la Shwedagon di Yangon.
Ripartiamo e ci fermiamo lungo la strada per una visita ad un villaggio di pescatori specializzato nella produzione di pesce secco, tanto che Su Su ne compra a quintali… Arriviamo al primo campo base con la nostra macchina. Da qui si prosegue in camion fino al secondo campo base da cui si può salire solo a piedi o sulle spalle di 4 portantini che sfrecciano su per una salita da urlo alla velocità della luce… ovviamente noi scegliamo la seconda opzione.
Arriviamo alla Golden Rock, che è circa 1100m sul livello del mare, verso sera. Ne approfittiamo per una prima visita. La “Roccia d’Oro” è un immenoa masso dorata posto in bilico su uno strapiombo e sulla quale è stata costruita secoli fa una pagoda quasi mille anni fa. Nonostante sia posta in una zona sismica e la roccia sia, apparentemente, alquanto instabile (poggia sulla roccia sottostante solo in un punto), è sempre rimasta al suo posto, secondo la tradizione per merito di due capelli del Buddha posti al di sotto della pagoda.
Dato che è periodo di vacanza anche in Myanmar (in onore della piccola percentuale di cattolici presente nel paese), il sito è letteralmente strapieno di fedeli in pellegrinaggio i quali, oltre ad avere affrontato un viaggio di diverse ore in autobus, passano la notte lì dormendo per terra al freddo e al vento.
Dato che siamo alloggiati in uno dei pochissimi alberghi posti a poca distanza dalla Golden Rock (molti turisti sono ospitato in strutture poste molto al di sotto, quindi la loro visita è solitamente limitata a poche ore pomeridiane),dopo la cena in zona possiamo tornare a godersi questa immensa roccia dorata illuminata nel nero della notte.
RITORNO A YANGON Dopo aver ammirato questo, apparentemente instabile, monolito alla luce del mattino, scendiamo poi verso il secondo campo base, questa volta a piedi. Da qui riprendiamo il camion dal quale, aspettando il nostro turno per il passaggio a senso unico, contiamo 33 camion che salgono ognuno dei quali conta tra i 50 e i 60 fedeli, il tutto nel giro di appena mezz’ora. Questo può dare un’idea del numero di pellegrini presenti in questi giorni.
Al primo campo base rincontriamo il nostro autista che ci riporta a Yangon, dove troviamo il tempo per un ennesimo giro, questa volta con acquisti, al Scott Market.
TRASFERIMENTO IN CAMBOGIA Trasferimento a Bangkok e da lì a Siem Reap.
La città è mezza chiusa per la giornata festiva dovuta al Natale, quindi non riesco a fare ulteriori compere.
ANGKOR Dopo colazione trasferimento per visitare South Gate di Angkor Tom, la città fortificata che già nel XII secolo contava più di un milione di persone che vi vivevano. Qui vediamo il famoso Bayon ornato da 216 giganteschi volti.
Proseguiamo con il Baphoun, la rappresentazione del mitico monte Meru posto esattamente al centro della città.
Vediamo ciò che rimane delle mura del palazzo reale e della sua corte, il Phimeanakas, di cui rimangono solo due vasche in arenaria poiché anche il palazzo reale, come tutte le abitazioni della città, erano costruite in legno e quindi non ve né più traccia.
Saliamo poi la Terrazza del Re Lebbroso, una piattaforma alta 7 metri sulla quale si erge una statua nuda asessuata che costituisce un altro dei misteri di Angkor.
Da qui saliamo sulla Terrazza degli Elefanti, così chiamata perché tutta la sua lunghezza è scolpita con rilievi della vita con gli elefanti, le loro battaglie e il lavoro con gli elefanti.
Torniamo verso Siem Reap dove visitiamo Chantier Ecole-Artisant d’Angkor, una scuola che insegna un lavoro ai ragazzi più disagiati della zona.
Facciamo poi un giro per il Mercato Principale di Siem Reap.
Pranziamo in un ristorante per turisti posto proprio di fronte al Angkor Wat, dove il cibo è proprio per turisti… di quelli che poi non tornano più! Visitiamo poi l’Angkor Wat da cui godiamo di un romantico tramonto dalla cima della collina Bakheng.
Cena in loco con spettacolo.
LAGO TONLE SAP TRASFERIMENTO A BANGKOK Colazione in hotel, trasferimento per la crociera sul laGo Tonlè Sap dove vediamo il villaggio galleggiante, con le sue House Boat e la vita dei pescatori. Pranzo a Siem Reap.
Facciamo poi una visita ad un giardino dove un noto scultore ha collocato le copie in miniatura di Angkor Wat, Bayon e Banteay Srei.
Shopping al vecchio mercato.
Trasferimento all’aeroporto per il trasferimento a Bangkok.
VISITA DI BANGKOK In ostello ci consigliano di prendere il treno di superficie e dirigersi verso Saphan Taksin da cui parte un nuovo servizio di traghetti lungo il fiume che porta a tutte le principali attrazioni della città, e così facciamo.
Il Wat Phra Keo, grande recinto che racchiude diverse costruzioni tra le quali, la più nota, è il tempio del Buddha di smeraldo, è la prima cosa che andiamo a vedere. Con lo stesso biglietto visitiamo anche il Grande Palazzo (Phra Borom Maha Rajawang) che riassume, nelle sue composite architetture, due secoli di storia. Proseguiamo la visita con l’antichissimo Wat Phra Chetuphon, oggi più noto come Wat Po o Tempio del Buddha disteso, è uno dei luoghi più interessanti da includere in una generica visita della città.
A questo punto attraversiamo il fiume (davanti al Wat Po c’è un imbarcadero) e, in traghetto, raggiungiamo il Wat Arun o Tempio dell’Alba che sorge lungo la sponda opposta del Chao Praya, il fiume che attraversa Bangkok. Costruito nel periodo di Ayutthaya, si staglia controluce al calar del sole offrendo uno spettacolo oltremodo suggestivo, noi lo abbiamo rinominato il tempio delle cineserie visto che la sua superficie è decorata con piatti e piattini vari.
Riprendiamo il battello e ci dirigiamo al quartiere di China Town dove visitiamo parte del suo immenso e affollatissimo mercato, fino a che la troppa confusione non ci induce a scappare.
Torniamo verso la fermata del treno di superficie Siem, sede di numerosissimi centri commerciali, dove facciamo pranzo e concludiamo la visita della città.
Trasferimento in aeroporto per il ritorno: purtroppo le ferie sono finite! La versione di questo diario di viaggio con fotografie è pubblicata a quest’indirizzo: