Natale al caldo restando in Europa: Fuerteventura

Il desiderio di sfuggire al freddo e alle consuete abbuffate natalizie spingono me e il mio compagno a decidere di partire e non volendo intraprendere lunghi voli aerei, consigliati da amici che ne parlavano benissimo, scegliamo come meta ...
Scritto da: Debora Di Giacomo
natale al caldo restando in europa: fuerteventura
Partenza il: 17/12/2013
Ritorno il: 26/12/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Nonostante i miei dubbi iniziali, dovuti al fatto che fosse una meta un po’ freddina in questo periodo dell’anno, la scelta si è però rivelata giusta poiché, con l’aiuto di una felpa calda per la sola sera, ci ha regalato una vacanza bellissima in un luogo meraviglioso che ci è rimasto nel cuore, ed è per questo che condivido volentieri il nostro diario di viaggio, sperando di poter dare spunti utili a chi vorrà visitare quest’isola apparentemente spoglia ma piena di fascino e bellezza.

Partiamo puntuali dall’aeroporto di Bergamo Orio ol Serio alle ore 14.30. In aereo per nostra fortuna facciamo conoscenza con Anna, gentile ragazza di Fuerteventura, che lavora a Milano per conto dell’ente di promozione turistica dell’isola. Si rivelera’ una simpatica fonte di numerosi suggerimenti che poi ci saranno utili. Atterriamo in perfetto orario su quella che a noi sembra una spiaggia!

Ad accoglierci c’è una temperatura serale di 18º e la meravigliosa famiglia di Anna che abbraccia e saluta anche noi!Presa l’auto a noleggio già prenotata on line (184 € per 9 giorni) in meno di un’ora raggiungiamo a Costa Calma il Best Age hotel, che sarà la nostra casa, per i primi 4 giorni alla scoperta della zona centro sud dell’isola.

1º giorno

Dopo una lauta colazione in hotel, siamo pronti ad affrontare la Playas de Sotavento, una lingua di sabbia dorata che da Costa Calma scende a sud per circa 11km. La lunga passeggiata ci regala scenari bellissimi e la simpatica compagnia di numerosi ‘ardillas’ che si avvicinano furtivi per sgranocchiare qualche semino .. la colonnina segna 27º così decidiamo di andare a bere qualcosa , non vi mancherà la scelta su dove andare! Rifocillati, in auto scendiamo ancora verso sud e ci fermiamo presso la laguna di Jandia in Playa de la barca.Dobbiamo fare un breve tratto in sterrato, ma ne varra’ la pena!davanti a noi il paradiso x gli appassionati di kite surf, in un mare azzurro e cristallino decine di vele colorate volteggiano.

Nel pomeriggio, proseguendo sempre verso sud ci fermiamo a Jandia, vivace centro turistico con numerosi ristorantini e negozi affacciati sulla playa del Matorrall,dove troneggia il bel faro che si può raggiungere anche attraverso una graziosa passarella di legno. Poco distante si può anche ammirare lo scheletro di un capodoglio di 16 mt .Ci fermiamo in uno dei numerosi bar dell’Avenida del Saladar, il Cha Cha, e ordiniamo sangria e tapas! Siamo o non siamo in Spagna?!

2º giorno

Oggi ci dedichiamo alla scoperta della parte sud dell’isola lungo tutta la penisola di Jandia, sicuramente una delle parti più selvagge dell’isola. Poiché ci aspetta un tragitto di circa 60 km di sterrato, partiamo alle 9 del mattino. nonostante il percorso sia piu adatto ad un fuori strada che alla nostra piccola Hunday ,è fattibile e piano piano, dopo una breve fermata a Las Salinas, una bellissima spiaggia di sassi neri spazzata dal vento con onde tali da far la gioia dei surfisti che vi abbiamo trovato,arriviamo finalmente nel minuscolo villaggio di pescatori di Puerto de la Cruz….che dire…me ne innamoro immediatamente, non c’è nulla, una manciata di case bianche affacciate sul mare , pochissime persone in questo periodo dell’anno.Curiosa attraverso le poche strade di questo luogo che sembra fermo nel tempo, trovo una panca di legno col suo posacenere conchiglia che invita a fermarsi a contemplare il mare…comunque oramai è ora di pranzo perciò scegliamo fra uno dei due ristoranti che sono aperti, El Caleton dove consumiamo su una terrazza con vista mozzafiato sull’oceano, il famoso caldo de pescado (€ 35 per due persone)servito dalla simpatica signora Dolores.Il pasto è delizioso ed il posto incantevole perciò a malincuore ripartiamo per raggiungere l’ormai vicina punta dell’estremo sud di Fuerteventura col suo faro di Jandia. Vi arriviamo e il vento fortissimo ci regala una vista spettacolare della sua forza sul mare,impetuoso e potente.Visitiamo il faro dove nelle sue stanze colorate è allestita una mostra sui diversi fari dell’isola. Riprendiamo la strada verso nord e questa volta alla diramazione svoltiamo a sinistra per Cofete e risalendo la montagna ci fermiamo al Mirador de Barlovento per scattare qualche foto sulla spiaggia di Cofete, che si presenta davanti a noi con tutta la sua selvaggia presenza. Questo è stato sicuramente il luogo durante tutto il nostro viaggio,dove il vento era più forte e il panorama più emozionante. Scendiano fino al piccolo paese di Cofete composto di poche e basse abitazioni in pietra rimaste abitate. Sulla parete rocciosa della montagna che guarda il mare un’unica costruzione, villa Winter, la cui costruzione si dice sia stata commissionata da Hitler, anche se non ve ne è certezza. Per tornare dobbiamo ripercorrere la strada già fatta. Raccomandiamo di fare questo percorso solo di giorno e con un po’ di provviste e acqua, in quanto abbastanza remoto e assolutamente privo di qualsiasi illuminazione e segnaletica.Consigliamo caldamente questo percorso ai più avventurosi ma con le dovute cautele.

3º giorno

Al risveglio, vedendo che il tempo non è dei migliori, decidiamo di dedicarci alla visita a brevi tappe dei diversi paesi, questa volta a nord di Costa Calma. Visiteremo in ordine La Lajta, Tarajalejo, Gran Tarajal, Las Playtas, Tiscamanita, Antigua, Mirador di Morro Velosa e Betancuria. Se escludiamo Gran Tarajal, che appunto è piu grande e che non ci ha particolarmente colpito, gli altri paesi sulla costa sono molto piccoli e graziosi ognuno con la sua bella spiaggia o di sabbia o ciottoli neri. Sicuramente adatti a chi cerca il silenzio e tranquillità poiché non vi è molto altro, vi abbiamo respirato l’autentico stile di vita canarino meno turistico ed inflazionato . Quello stesso giorno a Tiscamanita visiteremo, l’Avisa, stabilimento di lavorazione dell’aloe con relativa piantagione, dove un addetto ci spiegherà varie curiosità del prodotto, li’ lavorato con procedure quasi interamente manuali .Non prima di aver fatto qualche acquisto procediamo e raggiungiamo il Molino di Tiscamanita ( ingresso 2 € a persona ), poi quello di Antigua. Sulla strada per Betencuria seguiamo le indicazioni per il Mirador di Morro Velosa e la vista su tutta la vallata sottostante non ci delude. Alle porte di Betencuria troneggiano le due grandi statue di Guise e Ayose, antichi guardiani delle Canarie, vale la pena immortalarci insieme con una foto nonostante il forte vento! Betencuria si rivela, nel suo silenzio, con la sua bella chiesa di Iglesia Santa Maria e le sue ville un piccolo grazioso centro che visitiamo con piacere Ormai stanchi dei tanti giri torniamo verso l’hotel passando però per Pajara percorrendo una strada che per me che soffro un po’ di vertigini è a dir poco emozionante..

4º giorno

Lasciamo il sud dell’isola per raggiungere l’appartamento prenotato presso l’Hesperia Bristol Hotel in Corralejo a nord dell’isola. Veniamo subito rapiti dalla bellezza della Grandes Playas, una distesa di alte dune bianche che si estendono intatte per circa 8km.Sembra un pezzo di deserto regalato al mare.Solo questa vista vale tutto il viaggio.Peccato per lo scempio di due orrendi hotel, enormi cubi di cemento che troneggiano sulla spiaggia…comunque come molti non possiamo far a meno ci fermarci per qualche foto e divertirci a correr giu’ a piedi scalzi da quelle grandi dune…

5º giorno

Visitiamo a nord ovest dell’isola il bel paesetto di pescatori di El Cotillo.Ci fermiamo alla Playa de la Chonca con le due casette colorate e facciamo un bagno.Il paese come anche il suo faro meritano senz’altro una visita.Segnaliamo inoltre lì una pastelleria di nome El goloso, dove abbiamo mangiato con pochi euro delle quiche e dolcetti artigianali davvero buoni!

6º giorno

Decidiamo di concederci un giorno di assoluto relax, gironzolando un po’ per il caratteristico centro di Corralejo e poi andandoci a crogiolare al sole della Grandes playas.Mangeremo poi presso un’ altra pastelleria di nome Dulce de Leche che, pur non essendo in centro di Corralejo, vale la pena andarvi per le delizie dolci e salate tradizionali, veramente low cost che vi abbiamo gustato…

7º giorno

Con una traghettata di 15 min (15 € andata e ritorno per 2 persone) raggiungiamo la piccola isola di Lobos, il cui territorio se possibile è ancor piu essenziale e scarno di Fuerteventura. Seguiamo il percorso guidato di circa 5 km a piedi che ci farà fare il giro dell’intera isola. La vista che si gode dal faro dell’intera costa è molto bella.Prima di rientrare ci godremo un po di relax presso la Playa de la Concha.

8º giorno

Essendo il giorno di Natale decidiamo di regalarci qualcosa e quindi Kristian fa una lezione di surf e io mi crogiolero’ al sole…lui grazie alla bravura del suo istruttore Simone ( un ragazzo italiano che vive adesso a Corralejo) titolare della Mosquito Surf ed alle onde della Grandes Playas si divertirà molto ed io mi godro’ l’ultimo sole prima di rientrare in Italia. Pranzeremo alla steak house Aberdeen in centro, dove gusteremo delle succulenti bistecche dalle dimensioni davvero enormi al modico costo di € 23 per due persone compresa la birra,consigliatissimo! Segnaliamo inoltre la Bakery, altro grazioso locale in centro dove abbiamo festeggiato la nostra sera di Natale con una crepes alla nutella davvero fenomenale!

9º giorno

Oggi si rientra in italia quindi dopo colazione, partiamo verso Puerto de Rosario dove gironzoliamo un po’ per il suo centro che però nn ci colpisce. Non possiamo pero’ lasciare l’isola prima di aver mangiato una buona paella e papas arrugates, presso il ristorante terraza de muelle (29 € in due compreso acqua e birra)….puntuali voleremo sempre con Ryanair verso casa, già con tanta nostalgia di questa bella isola spagnola in mezzo all’oceano che ci ha consentito di passare un Natale al caldo a sole quattro ore dell’Italia. Vi torneremo sicuramente!

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