Natale a Berlino 3

Breve vacanza in una delle più belle capitali europee
Scritto da: butronfio
natale a berlino 3
Partenza il: 12/12/2015
Ritorno il: 16/12/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Una breve vacanza, alle porte del Natale, in una delle più belle capitali europee. Forse non proprio una delle più belle… Diciamo tra le 10 capitali europee più belle? Facciamo 20 per sicurezza

Premessa

Non ero mai stato a Berlino, più in generale non ero mai stato nemmeno in Germania, non parlo il tedesco ma mi arrangio abbastanza bene con l’inglese.

Quest’anno eravamo stati in vacanza unicamente in Costa del Sol in estate, per cui mi dico “qualche giorno a Berlino sotto Natale ci sta”. Complice l’apertura della nuova tratta Ryanair Bologna-Berlino, do un’occhiata ai prezzi. Siamo a metà novembre e trovo un’offerta incredibile: volo A/R a 25€ BLQ-SXF (partenza il 12.12 e ritorno il 16.12, con orari comodi comodi). Non prenoto, devo prima parlarne col colonnello (la mia compagna). Ottengo un interlocutorio “ci pensiamo”. Nel frattempo passano 2 giorni e l’offerta lievita a 39€. “troppo tardi, ho perso il momento giusto” penso, “d’ora in poi saliranno i prezzi”. E invece no. Altri 4 giorni e succede l’insperato: stessi voli, ma 20€ A/R. Prenoto. L’insubordinazione non provocherà conseguenze, decidiamo di partire.

GIORNO 0: sabato 12 dicembre

Il volo Ryanair parte da Bologna alle 14.00, cioè in ritardo di 20 minuti. Atterriamo a Schoenefeld alle 15.40. Primo obiettivo: acquistare la Berlin Welcome Card, per muoverci liberamente con tutti i trasporti pubblici berlinesi. La troviamo al Tourist Information presso la hall del terminal A. 40€ a testa per la fascia ABC per 5 giorni. Una passeggiata di 10 minuti ci conduce alla stazione dei treni, dove in perfetto orario parte il treno regionale RB14 diretto in centro città. Dopo mezzora siamo alla stazione di Friedrichstrasse, cioè a soli 100 metri dal nostro hotel, il Berlin Eurostars (490€ per 4 notti, colazione inclusa). Hotel bellissimo, comodissimo, centralissimo e una serie di aggettivi che finiscono in –issimo a vostra scelta, purchè positivi. Ci sistemiamo e ci prepariamo per la sera. Usciamo per prendere confidenza col quartiere, facendo alcune volte il giro dell’isolato in cerca di un posto carino in cui cenare. Il più bello sembra l’Hans Im Gluk, ma la fila fuori dal locale conta una ventina di persone, per cui optiamo per la steackhouse successiva: Maredo. Due birre, un antipasto per due, due hamburger con patatine: 40€. Molto buono. E non c’era fila. “Chissà com’era l’altro allora” pensiamo andando a letto. Lo scopriremo l’ultima sera.

GIORNO 1: domenica 13 dicembre

Avevo letto di un karaoke collettivo durante il mercatino domenicale di Mauerpark. Possibile perderselo? Certo che no! Facciamo tappa al Memoriale del Muro, che è di strada. Molto toccante, anche il centro di documentazione è ben fatto, semplice ma incisivo. Restiamo un’oretta, poi saliamo sulla mitica M10 e raggiungiamo Mauerpark. Del karaoke neanche l’ombra. Solo una squallida accozzaglia di bancarelle con zozzerie di ultima lega e chioschi di cibo la cui igiene farebbe rabbrividire persino un ratto. Estremamente delusi cerchiamo conforto ad Alexanderplatz, dove capiamo di non essere soli. Una bolgia mai vista occupa tutta la piazza, un infinito mare di gente satura ogni anfratto tra i mercatini di natale, le giostre, le piste di pattinaggio, i negozi, i centri commerciali, i mendicanti. Ci lasciamo trasportare dalla corrente umana per un paio d’ore tanto che finiamo per ritrovarci sulla Unter den Linden senza nemmeno rendercene conto. Poco male, saliamo sul bus 100 e in men che non si dica ci troviamo davanti alla Porta di Brandeburgo. Selfie obbligatorio, poi ci rechiamo al vicino Memoriale dell’Olocausto. Angoscia, solennità, sconcerto. Questo si può provare perdendosi tra i grossi parallelepipedi di cemento che coprono una superficie pari a un isolato. Cambiamo target, passiamo dal sopravvalutato Sony Center (una piazza coperta con cinema e ristoranti, niente di più) e ci mangiamo alcuni bratwurst al mercatino di Potsdamerplatz. Sì, ho detto “alcuni”, allora? Se peso quasi un quintale ci sarà un motivo, no? Un po’ stanchi torniamo in hotel. La cena è programmata: si torna ad Alexanderplatz, ma l’appuntamento è alle 20.30 sulla Torre della Televisione. 23€ a testa per prenotare la salita sulla terrazza panoramica con la prerogativa VIP, che consente di saltare la fila (che non c’è) e ci offre GRATIS la prenotazione di un tavolo con vista al ristorante Sphere. 98€ di cena per: due aperitivi, una bottiglia d’acqua, una birra grande, un’insalata di pollo, una caprese, un maiale con rape e purè, un piatto di spatlze, un dolce gigante. Romantica l’atmosfera, eccellente la cucina, ineccepibile il servizio. Cosa volere di più? Andare a letto, perché la giornata è stata molto stancante.

GIORNO 2: lunedì 14 dicembre

Tiergarten d’inverno si rivela essere un tetro palcoscenico per la nebbia, tra alberi spogli, arbusti secchi e foglie che coprono distese di fango. La M45 ci conduce alla reggia di Charlottemburg. In foto era molto meglio, una volta arrivati là non entriamo, non ci invoglia per niente, la guardiamo da fuori e ci rendiamo conto che stiamo congelando. Decidiamo di rinchiuderci dentro il famoso centro commerciale KaDeWe. Molto simile a Harrod’s, anzi identico direi. Al Sushi-bar del sesto piano prendiamo qualcosina da mangiare, ma rimpiangeremo la scelta. 9 pezzi di sashimi per 20€ sono un furto, la qualità non eccelle e il servizio è estremamente disattento. Mannaggia. Ci rifaremo. Proprio quando la giornata stava per archiviarsi sotto la voce “fallimenti” però, prendiamo la U1 e arriviamo alla East Side Gallery. Bellissima: una passeggiata sul lungofiume accanto ad un lungo tratto di muro integro, divenuto un museo a cielo aperto. Un connubio tra arte, storia e antropologia. Finalmente torniamo in hotel soddisfatti. A cena abbiamo appuntamento con Vince, un nostro amico che vive a Berlino da 4 anni. Mangiamo al Barce Lona, in Friedrichstrasse. Ottimo cibo spagnolo (patatas bravas, gambas all’ajillo, insalata mista, zuppa del giorno, tante birre e tanti dolci, 68€). Ovviamente serata magnifica, dopo cena andiamo all’Irish Pub Oscar Wilde e ci raggiunge anche la Gigi, una nostra amica che vive a Berlino da 3 mesi. Facciamo tardi, ma ci sta.

GIORNO 3: martedì 15 dicembre

Navigando sul web ero incappato in questa nuova formula di entertainment: gli escape games. Essendocene diversi a Berlino ho deciso di prenotare una sessione. Alle 9.30 ci rechiamo nel luogo designato: un appartamento. Suoniamo il campanello e ci apre un giovane ragazzo. Ci spiega il gioco: veniamo chiusi in una stanza dove troveremo una serie di enigmi da risolvere. Il tutto ci dovrebbe portare a risolvere un caso (individuare un attentatore tra 5 sospettati). Non ce la facciamo, ma è stato veramente molto molto bello! Lo consiglio a tutti, magari meglio in una lingua con cui si ha dimestichezza però. Procediamo col programma: Checkpoint Charlie e Topografia del Terrore. Il primo… Meh… una ricostruzione del casello di controllo con tanto di figuranti travestiti da militari. Fa un po’ pena. Il secondo invece… Boom! Un centro di documentazione sugli orrori compiuti dal nazismo, dove vengono esposte in maniera diretta le foto degli abomini perpetrati dal regime. Due attrazioni completamente in antitesi. Se Checkpoint Charlie non rappresenta nulla di più di una trovata turistica, Topografia del Terrore ti sbatte in faccia ciò che non dovrebbe mai essere dimenticato e lo fa in modo molto chiaro e didattico. Tra uno e l’altro troviamo il modo di rivendicare la nostra inesaudita voglia di giapponese. Troviamo il Kori & Fay che offre menù a metà prezzo a pranzo e ne approfittiamo selvaggiamente. Per quanto mi riguarda la giornata potrebbe già finire così, ma il colonnello preferisce tornare ai mercatini di Alexanderplatz perché la prima volta non ne avevamo avuto abbastanza. Sicchè passa un’altra mezza giornata. Ci riposiamo in hotel e ci prepariamo per uscire. Essendo l’ultima sera a Berlino resta da saldare un ultimo conto. Hans Im Gluk questa volta ci avrai. Non c’è coda. Locale splendido e hamburger spettacolari. Due birre, due panini, patatine gargantuesche e dolce, tutto per 34€. Ottima chiosa.

GIORNO 4: mercoledì 16 dicembre

Poco da dire. La colazione in hotel risulta un po’ più amara delle altre mattine. E non per colpa di quella cosa che loro chiamano caffè. Prepariamo le valigie e andiamo alla stazione di Friedrichstrasse. Secondo me la città non voleva separarsi da noi, perché il treno regionale RB14 (e nemmeno il suo alter ego RE7) che ci doveva riportare in aeroporto non ci sono. Rischiamo di perdere il volo e allora “va bene Berlino, sei carina, ma stasera ho i biglietti per lo spettacolo di Ale e Franz a Ferrara”. Saliamo su un taxi che in 30 minuti e 40€ ci conduce in aeroporto. Per la cronaca anche il volo di ritorno parte con 20 minuti di ritardo.

#nonèchesehopagatopocomidovetetrattaredaschifo.



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