Narni e i sotterranei dell’Inquisizione

Narni e Narnia, analogie e misteri
Scritto da: phabyo
narni e i sotterranei dell'inquisizione
Partenza il: 06/09/2013
Ritorno il: 08/09/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Uno dei libri di fantasia per ragazzi più letti dopo Harry Potter è sicuramente Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis, da cui sono stati tratti tre film di grande successo. A noi il titolo fa venire in mente la cittadina umbra e, da alcune ricerche, non escludiamo che l’autore possa effettivamente aver preso spunto, oltre che dal nome della città, anche da alcuni luoghi della zona. Ci riferiamo all’ara sacrificale (in verità poco visibile) in località Testaccio, molto simile alla Tavola di Pietra descritta nel primo libro di Lewis e associata al personaggio del leone “Aslan” ; ma anche alle acque del Nera, ricche di magnesio, che in località Le Mole di un particolare colore azzurro ( anche queste descritte nel libro di Lewis). Ma Narni, autentico gioiello medioevale, non ha certo bisogno di un libro, seppure di successo, per farsi conoscere. E’ la sua storia che parla, anche se noi ne scopriamo una pagina oscura,scritta ai tempi della Controriforma e portata alla luce nel 1979 da un gruppo di giovani speleologi urbani.

La nostra visita alla Narni segreta (costo 6 euro) inizia da qui, nei sotterranei della chiesa di San Domenico, da una bellissima chiesa rupestre del XIII secolo ricca di affreschi. Superato uno stretto varco e attraversato un locale con al centro una cisterna romana, percorrendo un lungo cunicolo arriviamo nell’ampia sala degli interrogatori dell’Inquisizione o “stanza dei tormenti” che presenta, ancora visibili sui muri, le tracce lasciate dagli strumenti di tortura “attivi” fino al secolo XVIII. Visitiamo la cella dei condannati con i suoi numerosi graffiti (alcuni ancora in decifrazione), le date, i nomi, i simboli massonici, l’acronimo più volte ripetuto HIS (simbolo dei gesuiti). Questa parte della Narni segreta è visitabile solo dal 2006 (gli altri locali del sito furono aperti ai visitatori nel 1996), da quando cioè il Vaticano riconobbe ufficialmente, dopo l’esame di alcuni documenti custoditi nel suo archivio segreto, che quegli ambienti sotterranei erano quelli usati dal tribunale del Sant’Uffizio. Rimane tuttavia il mistero (per alcuni non lo è) della scomparsa di altri importanti documenti dall’archivio dei dominicani, che meglio avrebbero potuto illuminarci sugli aspetti dell’Inquisizione a Narni in quel periodo. La visita prosegue nei sotterranei della chiesa di S. Maria in Pensole ma noi ci fermiamo qui.

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