Napoli: unesco o pazzesco?

Ciao a Tutti! Sono Valentino e questa volta voglio raccontare la nostra gita d’istruzione nella città Partenopea e nella sua provincia. Il 16 marzo partenza da Padova di tre classi, due quarte superiori e una terza alle ore 7,10. Il viaggio è stato effettuato con un pullman Cavinato, dotato di ogni comodità. La prima sosta effettuata in...
Scritto da: Valentino Quintana
napoli: unesco o pazzesco?
Partenza il: 16/03/2004
Ritorno il: 19/03/2004
Viaggiatori: in gruppo
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Ciao a Tutti! Sono Valentino e questa volta voglio raccontare la nostra gita d’istruzione nella città Partenopea e nella sua provincia.

Il 16 marzo partenza da Padova di tre classi, due quarte superiori e una terza alle ore 7,10. Il viaggio è stato effettuato con un pullman Cavinato, dotato di ogni comodità.

La prima sosta effettuata in Autogrill è stata in provincia di Firenze alle ore 9,10, la seconda, più divertente invece a Cassino, ove abbiamo incontrato un’altra scolaresca di Verona.

Siamo arrivati a Napoli circa alle 15,30 – 16,00. Siamo stati accolti da una periferia spaventosamente brutta, con edifici del tutto indecorosi e privi d’ogni gusto estetico, bancarelle improvvisate per la strada e sporcizia abbastanza diffusa. Ma dopo un chilometro ecco apparire la Napoli più bella, definibile la “Capitale del Mediterraneo”.

Comincia così la nostra visita con il Maschio Angioino, il simbolo della città. L’interno è presenta fantastico, poichè tutte le sale che abbiamo visto sono notevoli. In particolare quella dove si riunisce il Comune di Napoli, e che presenta i resti di antichi affreschi di Giotto. Ci siamo recati anche in una graziosa cappella, restaurata dopo i bombardamenti anglo – americani della seconda guerra mondiale. Infine all’ultimo piano la splendida terrazza panoramica, dalla quale era possibile osservare il porto di Napoli.

Lasciato il Maschio Angioino, “gettiamo” un’occhiata veloce ai giardini reali, per raggiungere la celeberrima Piazza del Plebiscito. Lì visitiamo il Palazzo Reale e gli appartamenti. Il magniloquente edificio ci accoglie con una scalinata quasi paritaria a quella della Reggia di Caserta. Anche gli appartamenti si dimostrano grandiosi, ma ciò che colpisce maggiormente è una galleria fotografica, la quale documenta con foto d’epoca la poco dignitosa fine destinata alle stanze durante la guerra. Gli americani addirittura, in una delle stanze principali, avevano allestito un bar con tanto di scritte. Abbiamo avuto la ventura infine di sostare in un piccolo teatro, perfettamente decorato, dove ancora oggi hanno luogo alcune rappresentazioni. Al termine della visita i nostri insegnanti ci hanno concesso 55 minuti di libertà, da noi impiegati per far compere. Il luogo migliore è stato Via Toledo nel quartiere Spagnolo, dove quasi tutti abbiamo o acquistato capi a prezzi modici, o mangiato prelibatezze veramente economiche Infatti io (scusate comincio a fare un po’ di nomi)assieme a: Caterina, Giovanna, Fabrizia, Silvia abbiamo potuto gustare zeppole e babà. Non sono mancate compere in negozi vari e presso il Disney store…

Alle ore 17,55 ci siamo ritrovati nuovamente in Piazza del Plebiscito, questa volta per lasciare Napoli e recarci ad Agnano Terme (provincia di Pozzuoli) dove eravamo alloggiati. Il tragitto non è stato dei migliori, in quanto abbiamo potuto notare come i napoletani guidino e parcheggino.

In città non esiste il semaforo rosso, non si mette assolutamente la freccia per svoltare e il parcheggio è rigorosamente in doppia o in tripla fila. Nonostante ciò abbiamo goduto d’un panorama unico, dotato d’uno splendido lungomare costeggiato da giardini chilometrici e collinette varie, illuminate di sera. Per arrivare ad Agnano abbiamo dovuto attraversare la famosa autostrada di Napoli S.P.A., fatto che ha messo a dura prova i nostri nervi. Qui però inizia un piccolo incubo.

Nessuno di noi sapeva in precedenza dove fosse Agnano. Attraversiamo una lunga serie di stradine di campagna, del tutto orribili, e completamente diversa da quelle venete. Le strade erano piene di spazzatura , in quanto ci trovavamo proprio nel periodo dell’emergenza rifiuti, e non solo, anche di discariche a cielo aperto. Seguendo le frecce poste lungo il tragitto, troviamo il nostro “fantomatico” albergo dotato di un lido marino privato. Una vera e propria “catapecchia” si materializza ai nostri occhi spauriti. Avviene la consegna delle chiavi delle camere e… La mobilia era d’epoca (forse ottocentesca), il water era sprovvisto di tavoletta, il letto a castello è crollato, una volta fatta la doccia l’acqua defluiva per tutta la stanza allagando dappertutto.

Per non parlare poi della cena, servita su tavolini estivi di plastica, posate sporche, in un ambiente freddo. All’esterno dell’albergo c’era il mare, il lido privato avente il nome di una nota maga. Ma anche una cloaca dalla quale fuoriusciva un odore nauseabondo che si diffondeva per tutto l’albergo. Dimenticavo che lo stabile era tutto su un piano… La sera si sa, è fatta o per uscire oppure per stare in camera e “sorseggiare” dei liquorini. Poiché nel raggio di 30 km non vi era né una discoteca e né un pub, l’autista optò per il rimanere in albergo. Abbiamo trascorso la serata: tra massaggi, filmetti vari e giochi di società. Siamo andati a letto circa alle 3,00 il primo giorno con sveglia alle 7,30. Il risveglio mattutino per molti avveniva quasi sempre alle 6,00, complici i cavalli dell’ippodromo di Agnano, che con i loro calessi svegliavano tutti. Un ringraziamento speciale… Alla mattina una piccola coltre di vapore acqueo ci offriva il benvenuto: fuori freddino, dentro 30°. Ecco la causa di molti raffreddori, tossi, febbri, mal di gola.

2° giorno Dopo una buona colazione (nota di merito all’hotel), ci siamo recati a visitare i due Decumani, il Maggiore e il Minore, le famose vie dell’arte. Esse, pressoché buie ed anonime, celano tesori artistici unici al mondo, come la chiesa del Pio Monte della Misericordia con gli affreschi del Caravaggio, la cattedrale, chiese con rovine archeologiche al loro interno. Per non dimenticare le rovine dell’acquedotto romano e molte altre. Alle ore 11,00 pausa merenda. Ho comprato una pizza enorme per un euro, “scimmiottato” da molti altri. Dopodiché si è passati alle compere di oggettini originali fatti a mano o interessanti cornetti della fortuna.

Dalle ore 12,00 visita delle piazze più belle di Napoli, con splendidi obelischi e fontane che troneggiano, ornando perfettamente gli ambienti. Splendida la Cattedrale del Gesù Nuovo, da me definita l’apoteosi dell’arte. Essa possiede una facciata simile al palazzo dei diamanti di Ferrara, ed un interno con decorazioni barocche impareggiabili.

Di fronte alla chiesa abbiamo ordinato da bere: io, Fabrizio, Valerio, Marta, Marina, Gioia e Veronica. Quest’ultima ha voluto intervistarci per il video della gita, realizzato da Marina.

Visita libera della città dalle 13,00 alle 14,00. Con questa amichevole compagnia si è potuto osservare le piazze, la questura, l’università caratterizzata dall’uscita festosa dei ragazzi, le bancarelle dei maghrebini che vendevano paccottiglie varie. Ritrovo ancora in piazza del Gesù Nuovo, dove abbiamo proferito con degli americani che stavano girando uno spot.

Così ci siamo spostati per visitare il Museo Archeologico di Napoli, verificatosi un’ottima scelta.

La guida ci ha spiegato che il museo è stato istituito per raccogliere tutti i rinvenimenti d’opere d’arte che venivano effettuati a Pompei . Al primo piano erano presenti: i dorifori, le statue di Atena, di Ercole e busti di imperatori romani illustri. Nel secondo invece, i nostri occhi furono estasiati dai minuziosi mosaici romani ed affreschi, tutti appartenenti ai famosi stili pittorici pompeiani. Addirittura l’ultima sala è stata ricreata tale e quale al luogo di ritrovamento degli affreschi, con colonne e archi.

Visita libera dalle 16,50 alle 18,05. Ripercorriamo così tutta via Toledo senza lesinare nuovamente su compere o su oggettini ricordo. All’ora prefissata ci siamo ritrovati in Galleria Umberto I dove si è svolto un dibattito tra il nostro Professore di Italiano e un venditore locale, astuto propinatore di merci. Non abbiamo impiegato molto tempo ad arrivare in albergo, e dopo una bella doccia, una cena uguale a tutte le precedenti lì ci siamo fermati. La notte come al solito è stato il momento più bello.

3° giorno Visita al cratere del Vesuvio.

Tragitto in Pullman scorrevole, fino all’inizio della salita del Parco Nazionale del Vesuvio. L’ambiente circostante era molto suggestivo, molti sentieri demaniali percorrevano l’area costeggiando la montagna. In cima percorriamo una leggerissima salita che stava stroncando molte persone poco allenate, e si sa… Giunti all’ingresso bisognava pagare ben 6,00 euro! Ma noi, avendo avanzato soldi dal budget iniziale, abbiamo pagato solamente 1,50 euro (prezzo quasi giusto), grazie alla gentile concessione della Prof. Marcella B. Comunque parte di noi non è voluta salire per vedere il cratere, per vertigini o per altri motivi.

Siamo saliti ancora un po’ con la guida che ci ha illustrato il cratere e le solfatare ivi presenti, e ci ha spiegato che prima dell’eruzione del 1944 la circonferenza del Vulcano era d’11 km, e grazie ad essa mantiene l’aspetto attuale. Purtroppo la giornata era intrisa di foschia, così non abbiamo potuto osservare Ischia e Napoli come si sarebbe potuto fare in condizioni ottimali.

Raggiungendo il resto del gruppo lasciamo Il Vesuvio per recarci a Pompei Scavi, il meglio del meglio.

Scesi dal Pullman un arguto pizzaiolo c’invita nel suo ristorante per gustare le pizze. Il marpione così “prende tutti in un sol boccone”, e presenta il subito conto, in quanto siccome avevamo il tempo limitato, se qualcuno fosse andato via avrebbe dovuto pagare ugualmente! Così facendo abbiamo tardato, e siamo stati redarguititi dagli insegnanti.

Non trovando la strada al primo colpo, giungiamo a Pompei in ritardo, ma ciò ha compromesso nulla.

Il luogo si presenta molto bene, spazi verdi attrezzati, scavi archeologici imperdibili, una guida molto esaustiva.

La nostra visita partiva da Via dell’Abbondanza, e da lì, si compivano tutte le digressioni possibili.

Abbiamo potuto così vedere: l’Anfiteatro, pressoché d’epoca flavia, la palestra costruita subito dopo , dove vi sono i calchi degli alberi dell’epoca nei quali si erano rifugiati alcuni disperati durante la devastante eruzione.

In Via Dell’abbondanza vi sono molte case tipo pompeiane, addobbate con affreschi di differente stile pittorico. Sono presenti inoltre i bar, le tavole calde dell’epoca, più o meno raffinate.

Una particolarità ci è oggi pervenuta ed è irripetibile: presso alcuni edifici ci sono ancora le scritte in rosso della campagna elettorale che si stava svolgendo a Pompei prima dell’eruzione. Incredibile! Infine siamo entrati a visitare il Lupanare, che era il casino dell’epoca romana. Lì ci sono ancora i letti, gli ambienti dove si svolgevano le attività. Per ultimo il tempio D’Apollo, ovvero la Pompei classica che conoscono tutti.

Al termine della visita non si poteva dimenticare un ricordino di Pompei Scavi da portare a casa per esposizione. Ore 18,00 ritorno in Albergo per l’ultima puntata.

Ceniamo ancora una volta con un menù già visto, e ci chiudiamo nelle nostre camere per l’ultima serata. Verso l’1,00 un gruppo di noi va in Reception per bere un goccetto. Così approfondiamo anche la conoscenza del gestore dell’albergo, un simpatico ucraino che conosceva Shevchenko. Con lui abbiamo parlato di calcio, politica, esercito e appreso una sua visione del mondo occidentale.

4° giorno Era tempo di lasciare l’albergo per l’ultima scorribanda: la gloriosa Reggia di Caserta. Purtroppo una nostra compagna, Veronica, aveva la febbre, è così una volta giunti alla Reggia, non ha avuto il piacere di vederla. Un vero peccato.

Visitiamo prima il parco, lungo 6 km grazie a un servizio bus. Quest’ultimo non era elettrico! Comunque arriviamo fino alla fontana di Eolo, dove scattiamo numerose foto e ci addentriamo nel giardino botanico, dove vi sono numerose specie d’alberi, quasi tutte provenienti dall’estero, poiché la regina (?) amava effettuare spedizioni per recuperare specie vegetali non reperibili in Italia. Vediamo inoltre le finte rovine greco – romane, create con materiali giunti da Pompei, e con tecniche molto raffinate. Per esempio nel soffitto è presente una grossa crepa. Essa è finta, per creare un senso d’antichità più unico che raro. Dopo ciò ci aspettava la Reggia.

La scalinata del Vanvitelli è incommensurabile. Marmi pregiati, due leoni che sovrastano il tutto danno l’ambiente un’ottima scenografia teatrale, adatta per sfilate d’alta eleganza e raffinatezza. Abbiamo visitato circa venti sale, tra cui: quella del trono, la sala della regina con il letto (con i buchi nella parete per spiare l’arrivo del re, poiché gli amanti non le mancavano…), la biblioteca, che un tempo possedeva più di 20.000 volumi e molte altre.

Nulla di meglio poteva concludere le nostre visite, così siamo potuti tornare a Padova, dopo una sosta vicino Caserta per il pranzo, una nei pressi di Firenze di servizio, ed una finale a Bologna per la cena. Ci aspettava però un ultimo ostacolo, ossia un enorme ingorgo autostradale che ha posticipato il nostro rientro a casa. A Padova ore 22,30. Aspettiamo con ansia la gita del prossimo anno. Meta? Chi lo sa! Un saluto a tutti i ragazzi della 4°bt – 4°dt – 3°bt Valentino Q.



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