Napoli, Grecia e ritorno

Vacanze in Grecia 2004Partenza 14/07/04 – Sveglia alle 4.00 partenza da casa alle 5.00 per l’aeroporto di Malpensa. L’aeroporto è vuoto. Aspettiamo che aprano lo sportello per l’imbarco. Siamo i primi a fare il check-in (mai capitato nella mia vita da napoletano!!). Ci imbarchiamo in orario su un aereo della compagnia...
Scritto da: Vincenzo Miranda
napoli, grecia e ritorno
Partenza il: 14/07/2004
Ritorno il: 07/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Vacanze in Grecia 2004

Partenza 14/07/04 – Sveglia alle 4.00 partenza da casa alle 5.00 per l’aeroporto di Malpensa.

L’aeroporto è vuoto. Aspettiamo che aprano lo sportello per l’imbarco. Siamo i primi a fare il check-in (mai capitato nella mia vita da napoletano!!).

Ci imbarchiamo in orario su un aereo della compagnia Livingston. L’aereo è nuovissimo. Sonnecchiamo fino a quando non ci servono il pasto. Arriviamo in perfetto orario al piccolo aeroporto di Santorini. La nostra prima tappa è l’isola di Naxos per cui dall’aeroporto ci spostiamo al porto dell’isola. Mentre aspettiamo l’autobus, alla fermata all’esterno dell’aeroporto, facciamo amicizia con una simpatica ragazza che parla benissimo l’inglese. Ci dice di essere una italo-inglese. Poiché l’autobus ritarda decidiamo, dopo una breve contrattazione condotta dalle ragazze, di prendere, al costo di 10€ totali, un pulmino privato. Durante il viaggio decido per fare conto pari, che gli darò 9€. La ragazza con doppio passaporto sorride e mi dice che l’autista non accetterà. Io sorrido e le dico di non preoccuparsi perché gli darò 6€ (non avevamo più spiccioli) che sono già tanti; lui mi ringrazierà comunque. Arrivati al centro del paese pago la cifra da me stabilita. L’autista sorride e ringrazia.

Aspettiamo l’autobus per il porto che arriva dopo una mezz’ora. La strada per arrivare al porto è stretta e piena di tornanti che ci consentono di superare il dislivello tra il paese ed il mare. Arriviamo con anticipo, acquistiamo due biglietti con la compagnia Blues star ferries (la migliore). La nave parte alle 15.00. Nell’attesa mangiamo le pizzette acquistate da Marzia che come al solito ha organizzato tutto nei minimi dettagli. Dopo le pizzette mi viene voglia di un caffè. Ne compro due al modico prezzo di 4€. Risultato: il caffè fa schifo e mi va di traverso; sarà l’unico che prenderò in Grecia. Nell’attesa, osserviamo l’approdo di due navi e la discesa della massa festante di turisti. Ci godiamo lo spettacolo dell’aggressione energica e chiassosa degli affittacamere che cercano di accaparrarsi il maggior numero di clienti.

La nostra nave arriva puntuale alle 15.00. E’molto bella e pulita. Nella zona passeggeri è tutto un luccichio. Ci sbaciucchiamo sul ponte ma, dopo qualche minuto Marzia preferisce l’aria condizionata all’interno e mi lascia da solo pensieroso sul ponte, ad ammirare il paesaggio.

Il porto dell’isola è molto piccolo ed è situato sotto un tratto di costa molto alto quasi a strapiombo sul mare. In realtà, ad esclusione del porto, non si scorge nulla se non l’arido strapiombo e qualche casa bianca in alto. Prima che le ancore vengano issate, l’immagine dinnanzi ai miei occhi è grande, nitida. I pochi particolari visibili sono tutti ben definiti. Dopo la partenza tutto comincia a rimpicciolirsi gradatamente, i particolari con la distanza cominciano a sbiadirsi fino a scomparire quando tutta l’isola diventa un’unica macchia e poi un piccolo punto sospeso nel mare.

Non so per quale motivo, ma sono invaso da una sensazione di malinconia e penso che l’immagine davanti ai miei occhi rappresenta quello che di solito succede nella vita! Quando affrontiamo una stagione della nostra vita tutto è chiaro, nitido definito. Gli affetti, le persone, gli amici. Poi quando all’improvviso ci ritroviamo, senza accorgercene, in una nuova stagione ed il viaggio ci conduce verso nuove mete tutto quello che è stato comincia a sbiadirsi a confondersi nelle nebbie dell’oblio… Arriviamo a Naxos più o meno in orario, gli affittacamere sono meno numerosi e chiassosi che a Santorini anche se sono egualmente aggressivi. Noi, (Marzia!) abbiamo già prenotato ad Agi Ana da “Grigolopoulos & Catarina”. Aspettiamo l’autobus. Io, come al solito, sono tranquillo mentre Marzia è un po’ agitata. Non è sicura che quella sia la fermata giusta e cerca come una trottola di informarsi dai negozianti di zona. Dopo mezz’ora arriva un autobus un po’ sgangherato. L’equipaggio è costituito da un autista non molto sveglio e da un controllore bambino. Chiediamo informazioni all’autista e montiamo su. Io non ho dubbi; ho intuito che l’autista ha capito tutto anche se ci risponde con sufficienza (i greci assomigliano più ai napoletani che ai milanesi!). Marzia continua ad avere delle perplessità che spariscono solo dopo 20 minuti quando giungiamo a destinazione. Catarina gentilissima ci aspetta nei pressi della fermata e ci sistema subito in camera. Il posto è veramente un angolo di paradiso. Ci piace molto. Pensioncina sulla spiaggia, camera vista mare e, (unica nota stonata per via degli odori che a volte giungono nella nostra stanza) ristorante sotto il balcone, direttamente sulla spiaggia. Regna la tranquillità. L’ideale per la 1° settimana che deve essere di solo relax. In effetti la vacanza a Naxos si svolgerà in 10m. Giornata tipo: sveglia, caffè in camera preparato dalle sapienti mani di un napoletano con organizzazione ed attrezzature ambrosiane, rampa di scale e dopo 6 m circa siamo già in riva al mare a prendere il sole sulle nostre asciugamani. Il mare è freddissimo ma in compenso il posto è veramente un incanto. I turisti sono in prevalenza nord europei (tedeschi, olandesi ecc..). La spiaggia è larga una quindicina di metri e lunga circa 1 km lungo il quale si alternano dei piccoli edifici con camere ai piani superiori e ristoranti discreti a livello spiaggia. Il paesaggio mi ricorda quello descritto da Hamingway in un romanzo ambientato nella Francia del nord e di cui non ricordo il titolo.

A pranzo ci fermiamo nel ristorante di Grigolopoulos (quello sotto la camere per intenderci). Sarà l’unico ristorante di Naxos in cui pranzeremo e ceneremo per tutta la durata della permanenza a nell’isola. I coperti non sono più di 30. La gestione è tutta familiare con le due figlie che servono ai tavoli. Diventiamo amici della più giovane, Vage Lycia, che ha un sorriso molto dolce ed ingenuo. Durante la settimana, fatta eccezione per qualche capatina nel centro della città e qualche passeggiata lungo la spiaggia dove facciamo il nostro primo incontro con i nudisti, ci riposiamo e dividiamo il nostro tempo tra spiaggia, ristorante e camera … veramente piacevole! .

A pranzo mangiamo spesso insalata greca che alterniamo a qualche piatto di melanzane, peperoni con patate, pomodori o carne. Le patate fritte buonissime non mancano mai. Sono preparate come a casa ! Dopo il pasto come al solito mi fumo una sigaretta all’ombra delle cannette del ristorante (come al solito d’estate divento fumatore!) Al terzo giorno abbandoniamo le asciugamani ed al costo di 4€ al dì prendiamo delle sdraio gestite dal silenzioso figlio di Catarina.

Le facce intorno a noi sono ormai familiari; c’è la turista nordica sola in cerca di avventure, famigliola con mamma più intraprendente della figlia e facce pacioccone di grassi tedeschi. A pranzo un giorno incontriamo anche una famiglia di svedesi, almeno credo; lui, lei e figlia. Cenano al nostro ristorante. Lei è molto bella e lo faccio notare a Marzia che è un po’ gelosa. Li incontreremo più volte e spesso solo le due “ragazze” senza marito. Ne approfitto per stuzzicare Marzia e farle notare che “lei” è venuta da sola senza marito per abbordarmi. Marzia come al solito ci casca subito ma poi ride e capisce che mi prendo in giro da solo! Il 4° giorno facciamo amicizia con una famigliola di Varese. Madre padre e figlia 26-enne. A pranzo, spinto dalla mia solita curiosità, chiedo informazioni su un piatto che stanno mangiando. Rispondono con simpatia e ci chiedono informazioni sul posto. Loro sono in una spiaggia vicina dove, cause fortissime raffiche di vento e mare freddissimo, non sono riusciti a prendere il sole né a fare un bagno. Accertatisi dell’assenza di vento ed avendo provato la bontà del ristorante decidono, per i giorni successivi, di stare in spiaggia da noi. In effetti nei giorni successivi li rivedremo spesso. In uno di questi, assistiamo anche ad un abbordaggio alla figlia da parte di un ragazzetto calabrese con voce e modi di fare un po’ gay. Si presenta con due gelati per madre e figlia. Si è scordato del padre! Dopo aver in qualche modo rimediato alla gaffe, mentre con Marzia ce la ridiamo sotto i baffi, lui, con fare deciso e diretto, chiede ed ottiene platealmente un appuntamento con la ragazza. La cosa ci strappa un sorriso. Una delle ultime sere, dopo esserci rilassati, facciamo una passeggiata lungo la spiaggia e ci fermiamo in un locale a 15 m dalla nostra dimora. Musica con giusto volume e ambiente molto accogliente e rilassante. Prendiamo posto di fronte a tre ragazze greche belle, ben vestite ed una anche ben “scosciata”. Marzia ordina un mojto e mentre lo ordina io so già che non lo berrà. Infatti dopo due sorsi lo restituiamo al mittente con 8€ per il disturbo.

Prima di partire decidiamo di passare il pomeriggio a Naxos in città. Facciamo un po’ di spese. Compriamo come consuetudine un paio di occhiali da sole taroccati. In molti negozi ci scambiano per greci. In verità sono io che passo per greco e quando spiego che sono italiano la risposta è sempre la stessa “ italiani, greci una razza una faccia”! (… Ma le mie origini sono spagnole!!!!).

Mangiamo come al solito due “gyros pitas” e poi visitiamo il Tempio di Apollo. Prima del giro discutiamo su quale senso seguire per girare intorno al tempio. Come al solito non siamo d’accordo e procediamo in sensi opposti. Da lontano osservo Marzia che impiega circa 1/2 ora per scattare una foto ad una turista. Dopo 4 scatti forse la cliente è soddisfatta… Io sghignazzo in lontananza.

Sul tardi prendiamo il solito autobus. L’autista è accompagnato dalla famiglia. Il controllore, un bambino che ormai ci conosce, dato che l’autobus è pieno, evita di farci pagare il biglietto. Rientriamo, le valigie sono già pronte, la programmazione lombarda prevedeva lo sgombero delle masserizie dalla camera nel pomeriggio ! Ci svegliamo presto, beviamo il mio caffè e poi ci avviamo all’autobus che ci scarica al porto…

Folegandros

21\07\04 – Partenza da Naxos alle ore 1015. Arriviamo alle 9.00 con tipico anticipo milanese (orari fissati ovviamente da Marzia). C’è molto vento. Abbiamo del tempo quindi mentre Marzia custodisce i bagagli decido di fare un veloce salto dall’amico greco che confezione delle buonissime gyros pitas. Purtroppo (o meno male) siamo in Grecia e a alle 9.00 come buona abitudine di tutti noi “meridionali” si dorme. A malincuore prendo la via del ritorno, lungo la quale, fortunatamente, mi imbatto in una Bakery dove trovo qualcosa che somiglia al “panozzo” napoletano. Ne prendo uno (1€) e rientro al porto giusto in tempo per osservare la cattura di un polipo ed il suo occultamento nel bagagliaio di una vecchia macchina sgangherata.

Sulla banchina siamo in pochissimi. Ci viene qualche dubbio sulla partenza della nave.

Alle 1000, con nostro sollievo, la banchina si riempie di turisti chiassosi.

Conosciamo due veneti, Mirko e Lara che si fa notare per gli occhiali “a maschera”, grandi quanto il suo viso.

La nave arriva con un po’ di ritardo causa il vento ed il mare non tranquillissimo. Non è bellissima, ma può andare.

Il rollio della nave è notevole, non so se riusciremo a mangiare il “simil panozzo”. Dopo aver sistemato i bagagli mi viene voglia di fare un giro sulla nave. Prima di andare spizzico leggermente il “panozzo” e commetto un errore colossale: lo lascio nelle mani di Marzia. Al rientro ho un po’ di fame e già pregusto la mia parte di “panozzo”, ma quando apro il sacchetto di carta, con mia amara sorpresa, dell’ambito pezzo di pane non v’è più traccia. Marzia lo ha spazzolato tutto anche se sostiene di aver mangiato solo la sua metà visto che io avevo già mangiato la mia (un angolino più piccolo di una noce!!!!!!!!!!).

Arriviamo a Folegandros alle 1515. Pavlo’s ci aspetta con il suo furgone anni 60. Mirko e Lara decidono di accodarsi. Durante il breve viaggio nel pulmino abbiamo modo di osservare l’isola che è molto brulla ed arida; non ci sono gli alberi di olivo e la macchia mediterranea tipiche del paesaggio greco. L’isola insomma non ci fa una bella impressione.

Giunti a destinazione prendiamo possesso della nostra camera che subito non ci fa una buona impressione. A sera, quando rientriamo dopo una passeggiata per la chora (il capoluogo delle isole greche si chiama dappertutto chora) non la troviamo per niente male. Durante la passeggiata scopriamo un paese molto bello e suggestivo. Mi ricorda un po’ Ostuni. Cambiamo idea sull’isola. E’ decisamente bella ed ha un fascino particolare. [Solo, è piena di turisti italiani un po’ troppo affettati, impegnati ad ostentare raffinatezza e gusti prelibati ed a celare (male!!!!) questo atteggiamento dietro abbigliamenti “finto trasandati”. Io già me li immagino raccontare ai loro amici, con tono un po’ snob, la scoperta di quest’isola sconosciuta pena di il fascino e suggestioni. Penso di aver tediato un po’ Marzia con i miei commenti graffianti sull’argomento. D’altro canto resto uno dei “tre amigos” che notoriamente, come Marzia sa, non hanno mai sopportato le persone un po’ artefatte e preoccupate di apparire più che essere soprattutto quando voglio apparire e passare per persone che però non lo fanno perché a loro non interessa…]. Cenetta in piazzetta (21€) rientro e dopo aver “stecchito” qualche zanzara passiamo una notte tranquilla.

22\07 – Noleggiato il motorino (50cc.). Forse, se Marzia ha capito bene, ci costerà 8€ al giorno.

Rotta sulla spiaggia di Agaki. Ci si arriva comodamente in motorino.

Facciamo finalmente un bagno con acqua a temperatura accettabile.

Durante l’abbronzatura Marzia individua “la mia donna”; una discreta nuotatrice dal sedere coperto solo da un invisibile perizoma. Secondo me trattasi di italiana, sicuramente milanese. Bel sedere comunque… !!! Ore 1445 insalatona greca in un ristorantino sulla spiaggia. La feta è buona! Marzia si dichiara sazia (8€).

A sera cena da “ o’ Kriticon” con melanzane e souvlaki (17€).

Dopo cena con Lara e Mirko bicchiere di vino in un wine bar, “to Kellari”, e poi a letto….

23\07 – Risveglio con mal di testa per me. Partiamo in ritardo, il distributore ha esaurito la benzina e dobbiamo aspettare l’autocisterna.

Riusciamo a far rifornimento e partire per le 1200. Cambiamo programma. Niente più barca, decidiamo di andare alla spiaggia di “Amberi”. Per arrivarci bisogna lasciare il motorino all’inizio di una mulattiera e poi proseguire a piedi.

Marzia non si fida delle mie doti di centauro per cui lasciamo il motorino in cima alla montagna! … Troppo distante …Ahimè!!! All’andata scendiamo senza problemi con passo deciso e veloce…Ma al ritorno dobbiamo fermarci più volte per problemi di “cuore in gola”; quello di Marzia . Avremmo potuto prendere dei muli o asini (non ho capito cos’erano) ma Marzia ha troppa paura.

La spiaggia è piccolissima, c’è poca gente (circa 10 persone) e non c’è vento …Finalmente. Ci aspettavamo un nugolo di nudisti ed invece all’inizio ce n’è uno solo. Uomo! Poi nel pomeriggio arriva anche una ragazza molto bella che mi regala uno streep a pochi centimetri dai miei occhi. Nell’ora di massima calura cerco riparo sotto un albero posto a 10m sopra la spiagetta. Lì faccio 4 chiacchiere con una coppia di milanesi anche loro in cerca di fresco all’ombra. Dopo un po’, al gruppo si aggiunge un altro ragazzo con fidanzata entrambi di Rimini. Mentre parliamo si accorge che l’acqua della cascatella sotto cui si è fatto una doccia proviene da un torrentello che costeggia le stalle dei muli usati per portare in su i turisti. Il torrentello è pieno degli escrementi dei muli… Lui quell’acqua l’ha anche bevuta …. !!! Rientro con sudata, doccia e poi cena con Mirko e Lara. Il ristorante non è eccellente, non ci torneremo.

Al rientro da “Pavlo’s rooms” conosciamo Sofia (ragazza greca, di Atene) e altre due ragazze italiane tutte in vacanza da SOLE!!!!! (MAI VISTO!!).

24\07 – Risveglio ok. Preparo il solito caffè con caffettiera ( per i terroni ) o moka (per i milanesi) che ci mette subito di buon umore. Prepariamo gli zaini. In paese (Chora) comperiamo dell’acqua e delle nettarine e poi rotta verso Agaki dove lasciamo il motorino e prendiamo un battello per la spiaggia di Livadaki. La spiaggia è grande e appena arrivati è anche deserta. Facciamo un ottimo bagno con nuotata a delfino ( ). Conosciamo una coppia di milanesi anni “70” (35-40 anni circa). Lei fa il bagno con una cuffia con su i fiori in rilievo ( mi ricorda tanto quelle che usava mia madre quando io ero un fanciullo di 4-5 anni) lui ha due baffetti d’altri tempi. Sono esperti della Grecia e ghiotti dei suoi piatti tipici.

Nel pomeriggio facciamo una siesta sotto le tamerici. Marzia dorme con un occhio sempre vigile; le lucertole, numerose, la spaventano. Dopo circa mezz’ora, causa escursione di una lucertola su un suo piede scappa e ritorna sulla spiaggia.

Prima della fuga, all’ombra delle tamerici, incontriamo Marina, una delle ragazze in giro da sole che abita nella stanza di fronte la nostra. E’ di Trieste ed è mollo simpatica. Alle 1700 facciamo un bagno; io evito il sole per sospetto eritema sulla spalla (trattasi invece di reazione allergica all’alca-seltzer).

Alle 18.00 prendiamo il battello per il rietro.

25\07 – La meta è Kartego. Ci svegliamo e facciamo la solita colazione con il mio caffè che offriamo anche a Mirko e Lara. Prima della partenza incontriamo Marina (una delle “turiste solitarie” ) che ci chiede di scattarle una foto davanti alla sua “stalla”. Ci fermiamo in centro dove compriamo frutta e pizzette al Bakery; poi veloci al porto con il motorino. Sulla barca incontriamo i due milanesi “anni 70” con cui scambiamo qualche parola. Giunti a Kartego restiamo un po’ delusi dalla spiaggia. E’ piatta e non c’è un filo d’ombra. Il mare in compenso è molto bello. Giriamo tutta la spiaggia in cerca di ombra. Per un po’ci accampiamo sotto un grosso masso sperando che arrivi l’ombra. Sbagliamo completamente le previsioni sullo spostamento del sole per cui l’ombra resta un miraggio. Quando ci rendiamo conto dell’errore decidiamo di scoprire dove sono finiti gli amici milanesi; loro sicuramente avranno trovato un posticino all’ombra. Infatti… Dopo una breve ricerca le vediamo seduti, beati e sorridenti mentre ci salutano con un sorriso a 38 denti.( Prima della partenza avevano assunto informazioni e sapevano che sulla spiaggia di ombra…Manco a pagarla. Sono arrivati adeguatamente attrezzati). Sono “sistemati” sotto una tenda con la forma di un mezzo igloo da fare invidia. (organizzazione ambrosiana!!!!!!!!).

Dopo un’accurata ricerca troviamo 1 m2 di ombra grazie a due giovani professori, lei di Milano e lui di Brescia, che, spostando le loro asciugamani, dividono con noi l’unico angolo della spiaggia dove il sole non batte. Facciamo uno spuntino ed un riposino all’ombra. Poi scambiamo 4 chiacchiere con i due professori.

Recuperiamo gli zaini che avevamo lasciato sotto il masso. Lungo il tragitto incontriamo di nuovo il milanese, quello col baffetto. Come d’abitudine ha già circumnavigato lo scoglio di fronte alla spiaggia con la sua compagna dotata di cuffia verde con fiori in rilievo. (al riguardo ci viene il sospetto che lei funga da boa di segnalazione quando lui si immerge).

Ci informa che la temperatura dell’acqua, a 7,5m di profondità (suo record di immersione giustappunto stabilito) è di 23 °C. In effetti anche noi avevamo notato una temperatura piacevole che ci aveva consentito un lungo bagno. Io rifletto un po’ sulla organizzazione Lombarda: è spaventosa! (bagno con profondimetro, termometro e cuffia di segnalazione. Il bagno non deve durare meno di 45 minuit ecc..)!!!! I professori ci abbandonano, facciamo un ultimo bagno e rientriamo.

Sulla barca i ragazzi “anni 70” ci danno un sacco di informazioni su come mangiare il pesce buono, sul vento (meltemi) ecc.. Ecc.. Io pendo dalle loro labbra!!! Sono organizzatissimi ma, stranamente, mi sono simpatici… A me napoletano poco incline alla pianificazione ed all’organizzazione.

Sera, solita cenetta da “o’ Kritikon” durante la quale noto una francesina con un abitino molto intrigante… Sulla via del ritorno incontriamo Marina (che davamo ormai per dispersa)… in compagnia… Chissà…Ci fa una foto poi la lasciamo ed andiamo a letto dopo aver fatto le solita 2 chiacchiere con Mirko e Lara fuori le nostre camere.

26\07 – Colazione e poi via in centro. Ho la pessima idea di voler tagliare i capelli. Troviamo una parrucchiera. Taglio realizzato in poco meno di 10 minuti. Costo stratosferico di 12 € per un taglio che devo ritoccare in camera con le forbici. Mi lamento un po’ e Marzia sentenzia :”vabbè… devono campare anche loro!” (nella mia mente penso “ a mie spese???? “ ).

Con Mirko e Lara (è il loro ultimo giorno a Folegandros) decidiamo di andare alla spiaggia di Agio Nicholaus. La spiaggia è “infestata” di nudisti. Molte donne (meno male)! Tra i bagnanti scorgo anche “miss perizoma nuotante” che …Sorpresa…È completamente nuda (la preferivo in perizoma…).

Abbiamo raggiunto la spiaggia a piedi attraverso una stretta stradina a strapiombo sulla costa. Lungo il tragitto abbiamo apprezzato un panorama magnifico con un mare azzurrissimo e trasparente. Abbiamo scattato alcune foto. Per scendere sulla spiaggia il percorso ci ha obbligati a passare attraverso un piccolo ristorante molto caratteristico; i rifornimenti arrivano via mare e vengono poi trasportati in alto con una teleferica … Per pranzo decidiamo di provare il famoso polipo al vino e riso (raccomandato dai milanesi anni70’); il mio personale giudizio è: “ niente di eccezionale tranne il prezzo : 8€ per un polipo che in Grecia si trova anche nel porto” …! Nel pomeriggio dormitina con Mirko all’ombra delle tamerici. Il posto è stato scelto accuratamente di fronte a tre belle fanciulle tutte ignude… !!!! Al nostro risveglio ( …E si ci siamo proprio addormentati…) le tre fanciulle sono sparite. Raggiungiamo Marzia e Lara abbrustolite dal sole e facciamo un bagno tra le nudità… pudicamente coperti. Mentre siamo in acqua giunge, tutta trafelata, una ragazzotta italiana (bassa a tracagnotta  ) accompagnata da “ mamy”! Dopo aver scelto un posto gradevole dove far accomodare “mamy” al sole, con grande sorpresa del narratore che stava osservando un po’ incuriosito le operazioni, la ragazzotta si sveste restando in slip e poi… Fulminea, prima di entrare in acqua, tira via lo slip e si tuffa. Io resto sorpreso, dall’aspetto non avrei mai pensato che potesse denudarsi, i miei occhi (ahimè a volte troppo espressivi) incrociano quelli di “mamy” che un po’ imbarazzata mi guarda e si stringe nelle spalle come a dirmi… “ me la ritrovo così , cosa devo fare?? Le voglio bene…”).

A fine giornata decidiamo di rientrare in barca. Marzia ha rotto le ciabatte (sospetto che l’abbia fatto di proposito perché io volevo tornare di nuovo a piedi per rivedere il panorama e non solo…).

Al rientro aiutiamo Lara e Mirko negli ultimi preparativi prima della partenza fissata all’una di notte. Per cena Gyros Pitas in un buco (souvlaki Falafel gyros potates) gestito da una signora greca, sempre sorridente con l’aiuto di tutta la famiglia (figlia, padre ecc..). Marzia ha indosso un vestitino nero ed un paio di sandali nuovi comprati a Naxos (avevo capito che erano un regalo per la sorella o per la mamma; ma come al solito lo slancio di generosità iniziale si perde nel lucido ragionamento successivo e si conclude con un atto di generosità verso se stessa e con la ricerca di nuovi regali che possano piacere di più… a chi????, mi chiedo ridendo). La osservo e penso “ niente male” . (Quando sorride poi è veramente bellissima…).

Il compito di ordinare come al solito è il mio. Come al solito non mi intendo con la signora e ordino souvlaki gyros invece di gyros pitas… Devo dire però che non mi pento dell’errore anzi… Dopo due risate per il mio inglese mimico, rientriamo chiacchieriamo fino all’una quando arriva Pavlo’s che preleva Mirko e Lara e li accompagna al porto…Li rivedremo comunque a Santorini nostra prossima tappa. 27\07 Colazione con caffè e biscotti di Papadopulos. Gita sulla chiesa tutta bianca che sovrasta la Chora. Ci si arriva solo a piedi perché il percorso è vietato ai motorini. La salita è molto faticosa, ma ne vale la pena. Il panorama è bellissimo…L’isola è brulla e arida, ma ha un certo fascino.

Bagno ad Angali dove ci si arriva comodamente in motorino. Il mare è agitato e sporco. Prendiamo solo un po’ di sole. Per pranzo greek salad nel solito ristorante sul mare che si chiama Taverna ΑΓKAΛH. I gestori sono impegnati a chiacchierare e prima di prendere le nostre ordinazioni finiscono i loro discorsi… Vita greca… mi ricorda Napoli… Non mi dispiace… A Marzia non so! è pur sempre ambrosiana! Domani è il nostro ultimo giorno a Folegandros. Dopo pranzo avvertiamo la mancanza dei veneti. Ci mancano le chiacchiere di Lara ed il sorriso sornione di Mirko. Per cena decidiamo di provare “to Sik”. Altro ristorante consigliato dalle amate guide turistiche di Marzia (secondo le regole dell’organizzazione lombarda mai muoversi in terreno sconosciuto e, quindi, mai andare in un posto senza una buona guida piena di buoni consigli da seguire  ). Non restiamo particolarmente soddisfatti. Avevano finito quasi tutto. Soprattutto la carne.

Prima di rientrare compriamo due cappellini da turisti in pensione (14€). Il negoziante è un pignolone; ha messo una cura estenuante nel levare i cartellini e nel riporre i cappellini nel sacchetto. All’uscita ci viene da ridere… Marzia mi stressa per una collana d’argento che a me sembra ordinaria tranne che nel prezzo.

Rientriamo. Prima di andare a letto avvertiamo nuovamente la mancanza dei veneti; fuori l’alloggio siamo soli e non possiamo fare 4 chiacchiere con nessuno. Non si vede nemmeno Marina chissà…A proposito dimenticavo… Mentre eravamo da “to sik” la vediamo con la sua “presunta” conquista in piazza. Lui la invita a cena nel nostro stesso ristorante ma lei, per fortuna, (lo pensa anche Marzia) gli da buca e sapremo poi perché… 28\07 – Sveglia, caffè e poi con le valigie preparate la sera prima (organizzazione ambrosiana, come al solito.. Io, napoletano, non avrei mai pensato di preparare le valigie con un giorno di anticipo!) ci avviamo all’ingresso di “Pavlo’s Rooms”. Saldiamo il conto con Pavlo’s che ci ha quasi dimezzato il prezzo della camera e ci accordiamo per la partenza. Bagno ad Agio Nicholaus. Nulla da segnalare a parte che incontriamo il primo pretendente di Marina che ci saluta (la sera precedente, dopo il gentile rifiuto della dolce triestina, ha cenato al ristorante “to sik” in un tavolo adiacente il nostro. Abbiamo così scambiato 2 chiacchiere ed abbiamo scoperto che è italiano nonostante una triste camicia a quadri…). Marzia nota che è un vecchio volpone in cerca di donne sole.

Mentre riposiamo all’ombra delle tamerici Marzia scorge anche Marina…In dolce compagnia.Di un ragazzo molto meglio dell’omino ci cui sopra. Meno male, siamo più tranquilli .

Per pranzo solita insalatona greca nel solito ristorantino sulla spiaggia di Angali. Il ristoratore ormai ci conosce e ci accoglie sorridendo, con simpatia. Il posto mi piace molto e mi ispira nella stesura di codesto diario. Durante il pranzo conosciamo “Pisolo” un vecchio pasticcere toscano in pensione. Vuole provare a vivere su quest’isola per tutto l’anno. Il ristoratore mi offre dell’ouzo greco. Accetto ma non sono entusiasta, il liquore nazionale greco (che poi altro non è che anice) non mi piace molto. In realtà sbaglio a berlo. Non va sorseggiato, ma va bevuto “up and down”. Provo seguendo le indicazioni dei greci ed effettivamente il sapore cambia. In realtà nello stomaco comincia a sentirsi uno strano calore e subito dopo l’aroma del liquore risale nella bocca lasciando una piacevole sensazione. Prima di sera rientriamo da Pavlo’s. Restituiamo il motorino. Ci va bene otteniamo lo sconto chiesto all’inizio di 2 € al giorno. La trattativa è stata condotta da Marzia…Io penso che avremmo potuto spuntare qualcosa di più. Facciamo una doccia nel bagno a disposizione degli ospiti in partenza. Chiacchieriamo un po’ con una famiglia di Bari arrivata da due giorni e poi cena al solito ristorante. Cena leggera ci aspetta una notte di viaggio, la nave, come tutte quelle in servizio per l’isola, parte dopo la mezzanotte. Marzia continua a ripensare alla sua collana. Torniamo nel negozio dove estorciamo uno sconto di 20€. Marzia non è molto convinta. Decidiamo di bere un bicchierone di nescafè che è la bevanda tipica del luogo e di tutta la Grecia credo. Bevo tutto il mio bicchiere anche se mi fa un po’ schifo. Marzia ripensa alla “sua” collana. Non mi ascolta mentre esprimo il mio giudizio sul nescafè. E’ un po’ triste. Capisco che se non la compriamo la vacanza non sarà più la stessa. Ripenserà alla collana non acquistata e si pentirà di non averlo fatto. Decido di regalargliela (crepi l’avarizia) come regalo di Natale anticipato. Riusciamo ad avere un ulteriore sconto e la compriamo. Io non sono convinto, lei è felice e questo mi basta. All’1,30 Pavlo’s (che poi si chiama Dario) viene a prenderci nello spazio comune del suo residence. Il suo pulmino anni 70’ è pieno. Recuperiamo anche Marina che ha deciso di partire alla volta di Santorini con la nostra stessa nave (forse per incontrare la sua conquista???). Partiamo alle 3,00 con un po’ di ritardo. Troviamo tre divanetti dove dormire. Io sonnecchio, ma non riesco a dormire. Decido di scrivere un po’ e poi di attendere sveglio l’arrivo a Santorini. Lara e Mirko ci aspettano al nostro stesso albergo. Santorini 29\07 – Arriviamo alle 7 di mattina. Il signor “Olimpya” ci attende con un pulmino. Arriviamo all’albergo “Olimpya” dopo aver risalito tutto lo strapiombo che incombe sul piccolo porto. Affittiamo subito un motorino che non ci piace molto ed aspettiamo sdraiati sui bordi della piscina Marco e Virginia i nostri amici genovesi conosciuti in settimana bianca. Arrivano a mezzogiorno. Facciamo subito un giro dell’isola e bagno alla “Red Beach” (spiaggia decantata da Sara sorella di Marzia) che non ci piace molto. Al pomeriggio facciamo un salto alla spiaggia di Perissa che è molto più bella della precedente. Meno sassi e spiaggia larga che consente un più agevole ingresso in acqua. Di Mirko e Lara abbiamo perso le tracce, sappiamo solo che hanno preso la stanza nel nostro stesso albergo. Quando rientriamo, li ritroviamo finalmente. Ci accordiamo per la sera. Dopo una bella doccia usciamo e facciamo un giro per le viuzze di Tyra con loro. Poi per cena andiamo da “ El greco” una taverna scelta da Mirko. Dopo cena ci raggiungono anche Marco e Virginia. Ritorniamo in centro dove Lara deve acquistare una collana di pietra lavica. Durante la contrattazione ascoltiamo alcune esclamazioni venete che fanno sorridere sia noi sia il negoziante che, data la simpatia della ragazza, applica uno sconto particolare. Sul tardi rientriamo in albergo e diamo l’addio definitivo ai veneti, domani rientreranno in Italia. In camera, Marzia mi dice di essere un po’ dispiaciuta, siamo stati bene con loro chissà se li rivedremo… .

30\07 – Marco e Virginia ci raggiungono al nostro albergo. Facciamo il bagno a Perissa con lettino e ombrellone in paglia, niente male! L’unica cosa fastidiosa è la colazione fatta in albergo (un po’ misera) che mi è rimasta sullo stomaco. Per pranzo mangiamo tutti insieme in un ristorante lungo la spiaggia di Perissa. Il conto è un po’ caro per la Grecia.. Nel pomeriggio facciamo un salto alla spiaggia di Kamari che forse è il posto più economico dell’isola. Rientriamo in albergo non tardissimo. Annulliamo la colazione e dopo un piccola contrattazione riusciamo ad ottenere uno sconto sul prezzo della prenotazione. La cosa tranquillizza un po’ Marzia che si stava innervosendo non poco dopo aver scoperto che i prezzi degli alberghi avevano subito una brusca riduzione a causa del calo delle presenze. Facciamo una doccia veloce nel nostro mini bagno e poi di corsa verso IA per ammirare il più bel “tramonto del mondo”. Lungo la strada i genovesi rimangono senza benzina (sarà un caso??’ o sono più tirchi di me???) Dopo aver recuperato un litro e mezzo di miscela nel più vicino distributore riforniamo i genovesi ed arriviamo ad IA dove troviamo un posticino da dove ammirare il tramonto. Dopo un po’tutti gli angoli disponibili sono stati occupati da turisti armati di videocamera e macchine fotografiche. Nell’attesa mi scappa qualche battuta demenziale che fa sorridere Marzia. Poi finalmente arriva il tramonto…Uno dei più belli al mondo. A me è sembrato il solito tramonto con un sole rosso che lentamente scompare dietro uno scoglio in mare. Non sarò romantico, ma sta cosa del tramonto mi pare proprio na …! (In Calabria, sulla spiaggia di canne, con i tre amigos ne ho visti di molto più belli. Mi viene alla mente uno dei tanti pomeriggi inoltrati durante i quali i tre amigos, soli, su una spiaggia deserta, un po’ per l’ora un po’ per il mare agitato, si tuffavano felici e senza timori nei cavalloni schiumanti per lasciarsi trasportare e rotolare sul bagnasciuga dal mare agitato. Il vento pomeridiano aveva spazzato via tutte le nuvole restituendo al cielo un azzurro intenso e limpido mentre il sole si trasformava in un perfetto cerchio dai contorni netti e gradatamente assumeva il colore arancio intenso prima di tuffarsi nel mare luccicante. Non ricordo di aver mai osservato il tramonto durante quel periodo eppure questa immagine è molto chiara e precisa nella mia mente… !) Al rientro salutiamo anche i genovesi, nella notte partono anche loro. Sulla strada del ritorno facciamo uno spuntino. Decidiamo di prendere qualcosa di nuovo e prendiamo …Gyros pitas per cambiare! Giretto in centro tra le viuzze di Thira, Marzia mi vede bello, anzi molto bello (penso sia il sole, ne ha preso davvero tanto per una milanese…  ).Rientriamo verso mezzanotte e… Buonanotte.

31\07 Sveglia e partenza per il giro della Caldera. Finalmente capisco cos’è la caldera. Altro non è che lo specchio di acqua delimitato dall’isola (che ha una forma a C) e da alcuni spuntoni di roccia; isola e rocce delimitano il perimetro del cratere attivo qualche migliaia di anni fa. Scendiamo al vecchio porto a piedi(circa 500 gradini) e poi ci imbarchiamo sulla nostra nave. Dopo l’escursione ci tocca il bagno nell’acqua ferrosa che Marzia beve in abbondanza ( ). La prima tappa prevede la sosta su un isolotto dove c’è ancora qualche bocca attiva. Per raggiungere la zona ci tocca fare una piccola escursione a piedi. Camminiamo sulle rocce vulcaniche molto aguzze. Abbiamo una guida che parla in greco ed in inglese. Io capisco solo qualcosa e con il mio inglese intuitivo, quando non capisco, immagino, giungendo a traduzioni completamente sballate …Questo diverte molto Marzia. Dopo aver appreso il nome di un po’ di rocce in inglese riprendiamo il nostro battello e puntiamo sull’isola di Thirassia. Ci fermiamo per il pranzo. Decidiamo di non fermarci nei localini al porto ma di visitare il paese che si trova in alto. Facciamo una scarpinata sotto il sole fino in cima (400-500 gradini). Troviamo un ristorantino romantico con vista sulla caldera. Prima di fermarci visitiamo il piccolo paese che sembra abbandonato; incrociamo solo qualche cane e scorgiamo un albergo ormai decrepito ed abbandonato. Ritorniamo al ristorante. Siamo in pochissimi, noi ed una famiglia di francesi. Marzia si è ripresa dalla fatica della salita e vorrebbe mangiare.

Ordiniamo degli spiedini di pesce e contorni. Ci godiamo il panorama. Stiamo bene. L’atmosfera tranquilla si concilia con la vista della caldera. Il posto merita davvero e la fatica della salita è stata ben ripagata.

Oziamo sotto il sole, facciamo qualche foto e quando il ristorante è pieno, intorno alle 15.00 decidiamo di scendere al porto.

Ci sediamo un po’ al sole in attesa della barca.

Passiamo per il porto di OIA e poi rientriamo. Per risalire a THIRA decidiamo senza alcun dubbio di prendere la funicolare. Il biglietto ci costa 3,5 € a testa (non poco)! Rientriamo in albergo, doccia e poi usciamo da soli.

Ci facciamo due Gyros pita e una crépes alla nutella niente male.

Dopo un giro per i vicoli rientriamo stanchi in albergo per la  notte…! 01/08 Sveglia con il solito caffè preparato dallo scrivente (…Ti cambia la giornata!  ).

Decidiamo di andare ad OIA per visitare il paese e rinunciare al mare.

Sul motorino che non curva bene (ha una ruota sgonfia) Marzia rompe un po’ e si lamenta della mia guida! Facciamo un giro per il paese che non è molto grande. E’ un po’ più raffinato di THIRA. Al rientro ci fermiamo a IMEROVIGLI . Decidiamo di visitare una chiesetta bianca a picco sul mare che abbiamo individuato facendo il giro della caldera. E’ la stessa che hanno visitato Marco e Virginia. Dopo una scarpinata sotto il sole lungo scale e sentieri finalmente arriviamo.

Il posto è deserto ma molto suggestivo. Ci godiamo il panorama e l’atmosfera intima del posto. Io ne approfitto per riposare un po’ disteso su un muretto in pietra.

Al rientro ci fermiamo in un bar molto romantico con vista sulla caldera (= catino pieno d’acqua) dove beviamo una coca (con la c e non con la k) in compagnia di forti raffiche di vento.

Nel pomeriggio facciamo il bagno a Perissa. Per cena andiamo da “Nikolas” una taverna indicata su una delle preziose guide di Marzia.

Marzia (amante del pesce!) prende i soliti gamberoni che…Come sempre non le piacciono. Io mangio bene anche se noto che il posto è pieno di italiani giunti qui dalla dalla stessa guida di Marzia (dall’accento mi sembrano tutti milanesi!).

Rientriamo in albergo dopo aver girovagato per i vicoli in cerca di regali.

Durante la notte ci svegliamo a causa di tre ragazze australiane ubriache che fanno un casino insopportabile. Uno degli ospiti dell’albergo, stanco del casino esce ed aggredisce le ragazze. Ne scaturisce una lite con pianto finale di una delle tre. Io continuo a sonnecchiare anche quando Marzia, con piglio milanese, esce e richiede, senza ottenerlo (ahimè) il SILENZIO!. 02/08 Sveglia con il solito inestimabile caffè! I piani prevedono solo mare a Perissa. Per strada ci fermiamo in un panificio dove compriamo pizzette greche e noci-pesca. Prendiamo ombrellone in paglia e due sdraio (che lusso!) e oziamo tutto il giorno.

A cena andiamo da “El Greco” dove prendiamo souvlaki e feta fritta. Marzia sfoggia la sua collana in argento opaca FATTA A MANO! Devo dire che le sta proprio bene, si intona con i suoi occhi azzurri ! Bighelloniamo un po’, io mi diverto ad osservare le turiste …Specie se belle per fare indispettire Marzia .

Al rientro guardiamo un po’ di tg, un po’ di un filmetto e poi… Ci addormentiamo come due pere.

03/08 Sveglia con aroma di caffè. Ci dirigiamo a Perissa dove ci aspettano un ombrellone e due sdraio. Durante la giornata mi accorgo che Marzia è un po’ triste. Si è resa conto che le vacanze sono quasi finite (almeno questo pensa l’artigiano del caffè). Al ritorno Marzia compra gli ultimi paia di occhiali …Io non sono del tutto convinto …Ma…! Ci fermiamo al super market dove compriamo il vino che avevamo visto in centro. Per cena mangiamo le ultime Gyros Pita e poi andiamo a comperare il tappeto per il bagno adocchiate una delle sere precedenti. Dura più la scelta che la contrattazione. Il negoziante accetta i 20€ proposti al posto dei 25 richiesti. Marzia è contenta come una pasqua! Torniamo in albergo e facciamo le valigie. Poi ci addormentiamo come due sassi.

07/08 Mi alzo presto, senza caffè, ma con un gran mal di testa. Marzia dorme beatamente. Io faccio una corsa in motorino fino a Kamari. Compero gli ultimi occhiali da sole (Killer loop). Arrivo ed il piccolo negozio è ancora chiuso. Decido di aspettare solo un quarto d’ora e poi … vado. Fortunatamente la ragazza conosciuta qualche giorno prima arriva e compero felice gli occhiali che volevo.

Rientrando passo dal panificio e prendo delle pizze con gli spinaci per il viaggio (che mi stia trasformando in milanese??????). Restituiamo il motorino, liberiamo la stanza e ci sistemiamo lungo la piscina dell’albergo. Il mio mal di testa non passa e non mi godo gli ultimi attimi di vacanza. Alle 16.30 partiamo per l’aeroporto. Siamo (non è una novità) i primi a fare il check-in (siamo o no milanesi???).

In attesa dell’imbarco mangiamo un gelato (cornetto algida). L’aereo arriva, ci imbarchiamo …Le vacanze sono finite. Si torna a casa.



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