Napoli e Capri connubio perfetto

Napoli e Capri sono sinonimo di cultura, mare e cucina per ogni palato
Scritto da: Manuelita77
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Fare una vacanza a Napoli e Capri era da sempre il desiderio di mia sorella e il mio. La sua amica ci invitò alcuni giorni a casa sua e noi accettammo. Il 26 luglio 2019, infatti, partimmo con il treno Intercity notte delle 23.52 da Parma per arrivare a Napoli alle 8.46. Sul binario c’era la nostra amica con il suo ragazzo, ci portarono a Mergellina, dove abitava con sua mamma.  Il nome Mergellina proviene dal greco bizantino margella che significa corallo, in onore della costa piena di colonie di coralli di un tempo. Questo luogo è molto amato dai napoletani, per le poesie e i dipinti. Una volta sistemate andammo al mercato La Torretta dove i commercianti urlano per attirare l’attenzione dei potenziali clienti.

La Fenestrella di Salvatore Di Giacomo

Nel pomeriggio assieme al suo ragazzo, ci recammo alla gelateria Sottozero a Marechiaro, famoso in tutto il mondo per la Fenestella del poeta Salvatore Di Giacomo, autore dell’omonima canzone La leggenda rivela che Salvatore si sia fatto ispirare dalla piccola finestra sul cui davanzale vi era un garofano bianco. La finestra esiste ancora oggi, per ricordarlo una lapide in marmo bianco con inciso la sua composizione e la sua data di scomparsa: aprile 1934.

Castel dell’Ovo

Il giorno dopo andammo a fare una passeggiata di mezz’ora sul lungomare Caracciolo, partendo dalla Rotonda Diaz fino al Castel dell’Ovo, posto sull’antico Isolotto di Megaride. Il suo nome deriva dall’uovo che Virgilio avrebbe nascosto segretamente in una gabbia con pesanti serrature nel sotterraneo. Il motivo di questo atto era che da “quell’ovo” pendevano i fatti e la fortuna del Castel Marino. Come si potrà immaginare il suo destino fu nefasto, crollò l’arcone che unisce i due scogli sul quale esso è costruito. La regina Giovanna I per evitare sciagure, sostituì l’uovo.

Piazza del Plebiscito

Al ritorno, ci dirigemmo in centro per visitare i negozi e Piazza del Plebiscito, simbolo di Napoli, percorrendo via Toledo. Il suo nome deriva dal latino plebiscitum, (plebs plebe popolo), citum (participio di sciscere, “stabilire”). In questa piazza di 25.000 metri quadri, pieno di colonne semicircolari, ci sono: la Prefettura, Palazzo Salerno, Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola.

Pozzuoli

Un altro luogo che visitammo fu Pozzuoli, sita sul golfo dei campi Flegrei con un paesaggio pieno di colori, molto importante nell’epoca greca. In ogni suo angolo c’è il fenomeno del bradisismo: attività del vulcano che aumenta o diminuisce l’altezza della città rispetto al livello del mare. Uno dei simboli è l’Anfiteatro Flavio: qui si svolgevano spettacoli, la caciara dei venditori romani durante il mercato (macellum). Vi è anche il Tempio di Serapide, angoli del Rione Terra, l’acropoli di Pozzuoli e un paese abitato fin dal II secolo a.C. Un vero scrigno d’arte dove si conserva tra le sue mura e nei suoi sotterranei l’intera storia di Pozzuoli, dai greci ai romani e fino ai giorni nostri.

Capri

Il penultimo giorno raggiungemmo Capri, un’isola che si trova sul mar Tirreno nel Golfo di Napoli. Per arrivarci prendemmo il traghetto alle ore 8.05 traghetto Napoli Beverello, il più economico. Il viaggio per Marina Grande era durato 50 minuti, dopo pochi passi ci attendeva la funicolare che ci avrebbe portato al centro del paese. Il tour era iniziato dalla “Piazzetta” vicina alla via Camerelle piena di boutique di lusso, bar e ristoranti. Lì vicino c’era la chiesa principale dell’isola, la cattedrale di Santo Stefano col campanile. Al suo interno è custodito il busto in argento di San Costanzo, il santo protettore di Capri. Spostandosi dalla piazza, ci immergemmo nelle vie con i balconi fioriti delle ville a strapiombo sul mare.

Ritornando indietro salimmo sull’autobus per andare ad Anacapri per ammirare la grotta azzurra. Risalendo sempre con il bus, per recuperare le energie, mangiammo al ristorante un piatto tipico: la caprese. Nel pomeriggio camminammo verso Marina Piccola per fare una nuotata fino ai Faraglioni, tre enormi scogli che si ergono sul mare. Riposa mo sdraiati al sole per asciugarci, poi l’ultimo saluto al mare prima di riprendere la funivia che ci avrebbe portato a Marina Grande per rientrare con l’aliscafo a Napoli. Il dì seguente dopo colazione, prendemmo il treno per tornare a Parma, felici di aver passato un breve periodo a Napoli e Capri, due terre piene di meraviglie.

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