Napoli di sorprendente e Capri di un gioiello

Quattro giorni tra l'interessante Napoli e il gioiello... Capri. Itinerari, ristoranti, luoghi d'interesse
Scritto da: Enrico 9
napoli di sorprendente e capri di un gioiello
Partenza il: 05/06/2012
Ritorno il: 08/06/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Innanzitutto il nostro disappunto per i 25 minuti di coda alla biglietteria della stazione di Bologna, a cui si aggiungono i tempi per le informazione sul viaggio. In internet avevamo visto una tariffa che 20 minuti dopo a detta dell’impiegato non vi era più. Tariffa base freccia rossa 160 euro andata e ritorno per ogni persona: una vergogna! Poi è uscita una tariffa mini con piccolo sconto. Inoltre errore nell’assegnazione dei posti, pur richiesto, io e mia moglie non eravamo vicini, infatti la numerazione sul treno freccia rossa è strana. Viaggio regolare, anche se i sedili non reclinabili rendono scomodo un viaggio di quasi 4 ore. La nostra carrozza era esaurita, quella seguente quasi vuota: avranno un loro metodo di prenotazione. Non parliamo dei bagni da Roma a Napoli. Speriamo nella concorrenza. Col bus R2 arriviamo in piazza Bovio, al B&B Bosio suite, centrale, 5 camere, 70 euro a notte con colazione.

Costeggiando l’università (via Mezzo Cannone) per la prima giornata a Napoli visitiamo la caratteristica zona di Spaccanapoli o via dei Librai (strada appunto che attraversa il centro) e che ci porta dalla graziosa piazzetta Nilo a vedere il Monastero di Santa Chiara, 1300, molto bello il chiostro piastrellato, San Domenico Maggiore, in bella piazza con obelisco al centro, la bella basilica di S.Paolo Maggiore ed il Duomo dedicato a S.Maria Assunta con battistero molto antico, che meriterebbe una piazza adeguata (all’interno niente foto e video). Il luogo contenente il tesoro di San Gennaro era chiuso. Percorsi i caratteristici vicoli tra cui anche via S.Gregorio Armeno, la via dei presepi che merita per questa sua caratteristica e dove si trovano oltre ai presepi altri oggetti caratteristici tra qui tamburelli dipinti a mano. Ovunque possibilità di fare spuntini e snack a prezzi popolari. Questa, si dice, è la vera Napoli. Percorrendo via dei Tribunali ci avviamo poi in piazza Dante con omonimo monumento e che introduce a via Toledo, dove saliamo sulla metro per andare a piazza Vanvitelli e con lo stesso biglietto un piccolo bus ci porta a San Martino. Da qui salendo al castello godiamo di un bellissimo panorama sulla città dove spicca il Monastero di Santa Chiara ed il golfo con a guardia il Vesuvio, non entriamo nel museo, il tempo non è molto, e vogliamo riempirci gli occhi di “Belle vedute”. L’entrata al castello è gratuita, al museo no. Discendiamo a piedi fino a piazza Vanvitelli quindi metro fino a piazza Bovio. Dopo un breve riposo decidiamo di vedere un po’ della Napoli illuminata, quindi da via De Pretis giungiamo alla consigliata trattoria da Antonio, dove assaggiamo i paccheri con pesce spada e melanzane, poi incrociamo l’imponente costruzione del Maschio Angioino, peccato per i lavori in corso tutt’intorno; proseguiamo quindi per il teatro San Carlo e piazza Plebiscito, immensa, e da lì percorrendo via Santa Lucia con ristoranti e negozi ci troviamo di fronte a Castel dell’Ovo, intorno barche ormeggiate e vari ristoranti con in bella vista pesce fresco e musica: sicuramente da non perdere. Siamo su via Partenope, lussuosi alberghi ed in lontananza le luci di Posillipo. Rientriamo fotografando la statua del Gigante e percorrendo il lungomare, diversi chioschi per rinfrescarsi con tavolini vista mare e numerose calette con barche ormeggiate. Ci ripromettiamo, appena possibile, di rifare lo stesso percorso alla luce del sole.

secondo giorno

Partiamo in aliscafo per Capri (il viaggio andata e ritorno costa 37 euro 45 minuti, con la nave un po’ meno ma è più lenta). Per chi soffre il mare consideri la nave, perché anche con mare poco mosso le onde si sentono alla velocità dell’aliscafo. Si parte dal molo Beverello, di fronte al Maschio Angioino, arrivo a Capri a Marina grande, vari negozi ed una spiaggetta con ghiaia. Si usufruisce poi della funicolare o del bus (consigliata la prima) per salire alla minuscola piazzetta di Capri: tre-quattro bar ristoranti sono ad accogliervi a fianco di una graziosa chiesetta bianca, all’ufficio informazioni ed al municipio: guardando in alto la torre con l’orologio. Capri è una cartolina, pulita e in fiore. Si gira per strette vie con tanti negozi d’abbigliamento di qualità o solo turistici e negozi con prodotti tipici. Noi abbiamo scelto di fermarci una mezz’ora ai giardini di Augusto, entrata 1 euro, non sono vasti ma la vista che si ha da lassù è impagabile, uno dei più bei panorami mai visti: il mare assume diverse colorazioni, le barche portano in giro i turisti sfiorando grosse rocce, a contorno la tipica vegetazione isolana. Da un lato i faraglioni dall’altro la costiera con in fondo Marina piccola. E là siamo arrivati dopo 20 minuti percorrendo in discesa la panoramica via Krupp che ha preso il nome dall’industriale tedesco che l’ha voluta, passando per un negozio che ci riporta agli antichi profumi di Capri inventati da un padre priore.

A Marina Piccola un paio di piccole spiagge con ghiaia ed acqua chiara che invita al bagno: invitanti anche i giochi di scogli; alcuni bar e ristoranti per pranzare: la leggenda racconta che su questi scogli vi erano le sirene che ammaliavano Ulisse. Da Marina piccola evitiamo di risalire per la stessa via, quindi usufruiamo del bus che in pochi minuti ci riporta alla piazzetta. Ultimo giro nelle viuzze tra case bianche e fiori ed il famoso e costoso hotel Quisisana. Ultimo sguardo ai faraglioni, quindi poiché se si perde l’aliscafo occorre ripagare il biglietto, con anticipo torniamo a Marina Grande, qualche piccolo acquisto, i più gettonati: ogni cosa con la scritta Capri, il profumo locale, limoncello in bottigliette di varie forme, ceramiche e conchiglie. Alle 17 iniziamo il ritorno un poco dispiaciuti. Capri è davvero bellissima: un’immagine deliziosa con sfondi blù e turchesi. Chiaramente tutto è un po’ più caro, soprattutto se la si paragona a Napoli, città a buon mercato, ma senza esagerare. Possiamo consigliare, come è stato per noi, un buon gelato in cialda appena fatta (3 euro) alla pasticceria “Buonocore”, a 50 metri dalla piazzetta sulla strada che porta ai giardini di Augusto. Rientrati a Napoli, qualche acquisto alimentare al supermercato “O” in via Monteoliveto ( non ce ne sono molti in centro), mentre in Spaccanapoli imperano i piccoli negozi a prezzi incredibilmente bassi. La sera siamo stanchi quindi per la cena restiamo in zona, piazza Bovio, ristorante Il Pomodorino, piatti di pasta in arte napoletana, qualche pietanza di pesce ed ovviamente la pizza. Abbiamo scelto “Ferdinando IV”, una Margherita arricchita di melanzane, dimensione gigante, discreta la qualità, costo con 2 bibite medie 20 euro; per chi ha tempo o si trova in zona Spaccanapoli ci sono state consigliate le pizzerie da Matteo e Sorbillo, potrete trovare la coda, ma anche un’ottima pizza a costo contenuto oppure la famosa trattoria Nennella (rif.da via Toldedo) con i suoi camerieri sopra le righe, il miglio caffè? Ci dicono “Dal professore” nei pressi di piazza Plebiscito.

Terza giornata

Rifacciamo il percorso fatto 2 sere prima, cioè il Maschio Angioino,Piazza Plebiscito che sembra ancora più larga con la basilica di San Francesco di Paola, il palazzo reale e quello della prefettura, un paio di statue equestri ed ai terminali i leoni; notiamo come ci sia a Napoli la pessima abitudine di imbrattare tutti i più bei monumenti. Quindi dal lungomare giungiamo a Castel dell’Ovo dove si può entrare gratuitamente salendo una lunga scalinata a bassi gradoni non faticosa (vi sono anche ascensori, in quanto sede di uffici e a volte di mostre), giungendo sino alla piazzetta dei cannoni attraversando scorci interessanti. Notevole il panorama sul golfo e il Vesuvio, sulla Marina e Posillipo. Quindi ritornati in Piazza Plebiscito percorriamo via Chiaia, in su e in giù, molta folla forse per via di negozi a prezzi medio bassi, ma lo shopping è assicurato; notiamo anche in una traversa la pizzeria Brandi, dove una targa in marmo ricorda che nel 1889 qui fù ideata la prima pizza per la regina Margherita. Quindi via Toledo altra via dello shopping che sà attrarre con i propri articoli a buon mercato ed altri di firma. Entriamo anche nella bella galleria Umberto 1°, e non ci facciamo mancare una classica sfogliatella da Mary, calda appena sfornata, ottima, preferita agli alcolici Babà onnipresenti. Dall’altro lato di via Toledo è l’inizio dei quartieri Spagnoli, ove ci addentriamo per pochi metri, ma che ci dicono sia ormai rimasta solo la cattiva nomea non più meritata, altre sono le zone difficili (quartiere Sanità). Qui occorre anche dire che vi sono questura, prefettura ed un sacco di polizia e forse gli scippatori si sentono accerchiati, noi ci siamo sentiti sicuri. Addirittura agli inizi delle vie dei quartieri spagnoli (ove trovano casa anche molti universitari), partendo da via Toledo vi sono molte trattorie per turisti.

Sono le 14, doccia, frutta e riposo in albergo. Alle 16 siamo nuovamente in via Toledo, un po’ di shopping, e visita alla cappella di San Severo con la bellissima scultura del Cristo velato, in cui il velo scolpito in marmo è davvero un’opera d’arte: essendo un luogo privato si pagano 7 euro, mi sembrano un po’ tanti. Camminiamo per Via dei Librai (Spaccanapoli) e via dei Tribunali, visitando nel Duomo il mosaico più antico dell’occidente (del 400). La zona che stiamo frequentando è sicuramente quella in cui vi sono la maggior parte di piccole trattorie dove si mangia bene e si spende poco: noi abbiamo scelto su indicazione di negozianti locali un’antica trattoria “Da Carmine” (via dei Tribunali), 2 paste alla Sorrentina (pomodorini e mozzarella) e due insalate di rucola e pomodorini, col bere 21 euro. Ci siamo meravigliati di vedere la pantera della polizia ed auto dei carabinieri passare per vicoletti come San Gregorio Armeno, sfiorando le statuine esposte fuori dai negozi e dove campeggiano Totò e Maradona. Passeggiata dopo il tramonto.

Ultimo giorno

La partenza è prevista per le 17, quindi alle 10 ci rechiamo in via dei Tribunali all’ingresso di Napoli sotterranea (apre a quell’ora), per fare questa visita “sotto” Napoli, che durerà un’ora con guida; nel sottosuolo partenopeo percorriamo cunicoli e cavità che sono state ricavate nel tufo ed antiche cisterne; interessante, ma preferiamo il panorama sul golfo ammirando il Vesuvio. Usciti all’aperto andiamo nei pressi della stazione, in una laterale di Corso Umberto si tiene un mercato che offre tante cose, ma ci interessa vedere i vari banchi di pesce e frutti di mare, freschissimi, e sentire le urla dei venditori per accaparrarsi i clienti con le loro offerte. Abbiamo anche assistito al gioco delle 3 palline nascoste da bicchierini (come il gioco delle 3 carte) e siamo subito stati avvicinati da un signore distinto che ci ha spiegato come fare per indovinare dove stava la pallina: era palesemente un socio in affari del giocatore. Alle 14 piccolo spuntino arricchito da un favoloso gelato da “Casa infante”, in via Toledo/Galleria Umberto I, ve ne sono 3 a Napoli: il gelato davvero ottimo, senza alcun dubbio artigianale. Alle 16 un bus R2 affollatissimo ci riporta alla stazione centrale, occorre attendere nella grande hall poiché non vi è una vera sala d’attesa come a Bologna, partenza in orario. A volte si parte prevenuti per alcune città, noi ci siamo sentiti sicuri anche per via di molte forze dell’ordine in circolazione, e davvero i Napoletani sono gentilissimi, a volte anche troppo espansivi, ma si sà, gli italiani sono gentili in differenti maniere.

Foto sul nostro blog http://poneloya25.weebly.com o con musica http://youtu.be/pqnERGVQBJo



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