Napoli, amore a prima vista

Prima esperienza nella città partenopea, con bimba al seguito, tra chiese bellissime e imponenti, street food di qualità, pizzerie rinomate e piccole trattorie che sono piacevoli scoperte
Scritto da: dhali16
napoli, amore a prima vista
Partenza il: 08/04/2018
Ritorno il: 10/04/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Grazie a un cofanetto, decidiamo di programmare 2 notti/3 giorni per visitare Napoli. Né io né mio marito c’eravamo mai stati, e ci avviciniamo alla città con nella mente tutti gli stereotipi di cui abbiamo sempre sentito parlare. Dopo questo assaggio di Napoli, posso dire che la città vive delle sue contraddizioni: un centro bellissimo, dove macini km senza accorgertene, pedonale (in teoria) ma dove nella pratica devi stare attento a non essere investito dai numerosi (e rumorosi) scooter che la fanno da padrone. Chiese bellissime e imponenti, e un Duomo al cui esterno bivaccano barboni e senza tetto. Lo street food di qualità, le pizzerie rinomate dove bisogna fare almeno un’ora di fila prima di essere serviti, e le piccole trattorie che sono piacevoli scoperte.

Nel mio Diario cercherò di raccontarvi come abbiamo passato questi 3 giorni, soprattutto considerando il fatto che eravamo con una bimba di 3 anni e mezzo. Nessun problema con lei, abituata a viaggiare, e curiosissima di tutte le novità proposte…

VOLO & ALLOGGIO

Inizialmente pensavamo di prendere il treno (Italo o Frecciarossa) da Milano per Napoli ma poi, valutando bene tempistiche e costi, abbiamo optato per l’aereo. Volo Easy Jet da Malpensa, prenotato a metà settembre, solo bagaglio a mano (mi raccomando, un solo pezzo ciascuno, borsetta da infilare nel trolley), spesa totale 150€. Sia a Malpensa che a Napoli abbiamo usufruito della Family Lane, che ci ha permesso di superare agevolmente e senza fare code i controlli di sicurezza. Inoltre, con Easy Jet, le famiglie che viaggiano con bambini sotto i 5 anni hanno diritto all’imbarco prioritario (dopo i clienti Plus e con Speedy Boarding).

Abbiamo lasciato l’auto presso Pro Parking, a Somma Lombardo, comodissimo (5 minuti e si arriva al T2), personale gentilissimo, navette nuove e puntuali, servizio cortesia all’arrivo con zona accoglienza (caramelle, biscotti, distributore di bevande…). Dopo averci riconsegnato la macchina, ci hanno anche lasciato un buono sconto per il prossimo utilizzo del parcheggio.

Abbiamo alloggiato presso il B&B Alloggio Maria, che gode di una posizione perfetta in una traversa di Via Tribunali, due minuti a piedi dal Duomo (da un lato) e da Via San Gregorio Armeno (dall’altro). Camera semplice ed essenziale, dotata comunque di frigobar e tv LCD; non essendoci una sala colazione, all’arrivo venivano consegnati dei buoni da sfruttare presso il Bar Max (“Il Boss del Cappuccino” non a caso), situato esattamente sotto il B&B.

I proprietari del B&B ci hanno organizzato un transfer privato dall’aeroporto all’alloggio, di cui abbiamo usufruito anche per il ritorno. In ogni caso, ci sono numerosi taxi all’uscita dal terminal; consiglio di controllare le tariffe ufficiali presenti sul sito, così da non avere spiacevoli sorprese.

DOMENICA 8 APRILE

– San Gregorio Armeno: una delle vie più famose di Napoli, sicuramente da apprezzare in momenti di “calma”, altrimenti la ressa di fronte alle bancarelle può diventare davvero eccessiva e fastidiosa. Non abbiamo avuto problemi nel fotografare le statuine; sono veramente delle piccole opere d’arte, soprattutto quelle “in movimento”, che riproducono arti e mestieri (panettiere, pizzaiolo, balia…). Ci sono poi le più blasonate che rappresentano personaggi famosi, con un’ingente presenza di calciatori e dell’onnipresente Pino Daniele. I prezzi non sono quasi mai esposti; noi abbiamo chiesto per una statuetta di medie dimensioni, e il prezzo richiesto era di 20€

– Chiostro di San Gregorio Armeno: uno dei tesori nascosti della città. Consiglio assolutamente una visita a questo Chiostro, a cui si accede tramite una scalinata e un bel portone decorato, ai cui lati sono ancora visibili le ruote dove venivano lasciati i neonati abbandonati. Il Chiostro comunica una sensazione incredibile di pace e serenità, immerso nel silenzio, con piante di limoni e fontane, il tutto a pochi passi dalla caotica via dei presepi

– Via San Biagio dei Librai. Qui si succedono negozietti di artigianato, locali di street food (dove i fritti spopolano), pasticcerie… Noi abbiamo fatto una sosta alla “Taralleria”, dove assaggiamo i tipici taralli: giganteschi, saporiti, soprattutto quelli “sugna e pepe”…

Non potete non fare una sosta al Bar Nilo: lo riconoscerete da tutte le immagini del Napoli che campeggiano all’esterno, e da tutti gli sfottò rivolti agli (odiati) tifosi juventini… All’interno del Bar si trova anche il fantomatico Altarino di Maradona: dopo aver scattato un foto, siete pregati di prendere un caffè, come suggerisce il cartello appeso al muro (altrimenti la proverbiale iella potrebbe abbattersi sulla vostra macchina fotografica…)

– Piazza San Domenico Maggiore e la Chiesa: un bellissimo esempio di architettura voluta nel 1300 da Carlo d’Angiò. Si accede alla Chiesa gratuitamente, anche se appena salite le scale troverete una signora che chiederà un’offerta per la visita

In Piazza troverete un curioso personaggio: Giuseppe Polone, proclamatosi “Rettore dell’Università della strada”. Propone ai turisti dei giochi matematici che lasciano a bocca aperta, in cambio di una piccola offerta: un modo simpatico e originale di passare un po’ di tempo

– Tandem Ragù: non abbiamo prenotato, i camerieri ci fanno attendere una decina di minuti ma riescono ad apparecchiare un tavolo per 3. Le persone che arrivano dopo di noi vengono dirottate all’altra sede (Tandem Steak), dove avrebbero trovato posto immediatamente. Noi mangiamo nei tavolini all’aperto, vista la bella giornata: la tavola è apparecchiata in modo rustico, perfettamente in linea con il locale. Io provo la famosa “Scarpetta ragù”, al modico prezzo di 5€: un piatto di delizioso ragù accompagnato da pane casereccio, squisito anche questo. Mio marito ha apprezzato molto la braciola (anche questa con ragù di accompagnamento), e per mia figlia porzione ridotta di ziti al ragù. Il caffè ci è stato servito accompagnato da una cremina di zucchero, davvero deliziosa. In tutto, con aggiunta di acqua e birra, abbiamo speso 31€, onesto

– Cappella San Severo: in tanti ci avevano consigliato una visita; prima del nostro arrivo a Napoli, decidiamo di prenotare online l’ingresso – scelta azzeccatissima, vista la lunga coda che c’era per la biglietteria e l’ingresso (immagino scaglionato in momenti orari diversi, in quanto l’ambiente non è eccessivamente grande). C’è la possibilità di prenotare online anche l’audioguida, altrimenti ci si può affidare a una mappa (che si prende all’ingresso) e ai cartelloni esplicativi. È assolutamente vietato utilizzare i telefoni cellulari e scattare foto, ci sono addetti ai controlli molto attenti affinché le regole vengano rispettate. Il Cristo Velato lascia semplicemente senza parole: la perfezione della scultura, le pieghe realizzate sul marmo, i fori dei chiodi… Tutto appare perfettamente veritiero. Nella Cappella si trovano altre meravigliose sculture, tra cui “Disinganno” e “Pudicizia”, anche queste con una cura e precisione dei dettagli incredibili. Al piano interrato si rimane increduli davanti alle due “Macchine Anatomiche”, rappresentazioni del sistema cardiovascolare di un uomo e di una donna: le spiegazioni che si leggono lasciano aperti molti dubbi, in quanto non è chiaro se si tratti di cadaveri umani, opportunamente mummificati e conservati, oppure di ricostruzioni. Prima di uscire dalla Cappella, si passa attraverso un negozio di souvenir, dove è possibile acquistare anche cartoline (vista l’impossibilità di scattare foto).

– Casa Infante: durante il nostro soggiorno a Napoli, ci siamo letteralmente innamorati di Casa Infante, e ci siamo recati due volte per deliziarci con le sue specialità. Praticamente in ogni angolo della città troverete un’insegna “Infante”, che sia per i dolci, il gelato o i taralli; abbiamo scoperto che hanno aperto una sede anche a Milano in Via Torino, dove sicuramente faremo una visita prossimamente. Noi siamo stati nel locale di Via Toledo; la scelta dei gusti dei gelati è davvero ampia, alcuni anche particolari (ad esempio, Pizza Napoletana): io ho provato Millefoglie con fragoline, davvero squisito, così come la Stracciatella e il Cioccolato. Nell’altra occasione, ho assaggiato la Caprese al cioccolato, con una presentazione strepitosa: il dolce era infatti accompagnato da due piccole cialde di gelato al cioccolato e vaniglia, con panna montata semplicemente deliziosa. A mio marito, con la birra, è stata portata una ciotola colma di taralli di varie dimensioni, tutti squisiti.

– Via Toledo: una passeggiata in questa lunga via (parzialmente chiusa al traffico) è d’obbligo. Le sue traverse laterali si aprono su piccoli vicoletti, pieni di trattorie, balconi con i panni stesi, e portano direttamente ai Quartieri Spagnoli… Non può mancare una foto di rito nel Vicoletto dove troneggiano enormi cuori e frasi dedicate all’amore

– Piazza Plebiscito e San Francesco da Paola: questa piazza immensa, con il suo colonnato, ricorda per certi versi Piazza San Pietro a Roma. La Chiesa è molto particolare, con una cupola altissima quasi da Battistero. Purtroppo non l’abbiamo potuta visitare molto bene in quanto stava per iniziare la Messa

– Pizzeria Dal Presidente: vista la vicinanza al nostro B&B, e data la fama di questo locale, ci siamo recati qui per la cena di domenica sera. Per fortuna troviamo subito un tavolo dove veniamo fatti accomodare; ceniamo all’esterno, dato che la temperatura è piacevole. Sulla pizza niente da dire: una Margherita per mia figlia (che però di baby non aveva niente, viste le dimensioni standard), una salsiccia e friarielli per mio marito, e per me una con fiori di zucca, ricotta e provola di bufala. Impasto cotto perfettamente, ingredienti ottimi, tutto di facile digestione. Quello che mi ha lasciato perplessa è stato il servizio: lento, approssimativo, affettato in certi comportamenti, quasi si sforzassero di fare battute per risultare (invano) simpatici. Ci abbiamo messo tantissimo tempo per ordinare, le pizze sono state portate in 3 momenti diversi, abbiamo atteso un’eternità per il conto, e alla fine non abbiamo avuto nemmeno lo scontrino… Una pessima pubblicità.

LUNEDÌ 9 APRILE

– Duomo: spettacolare, ovunque aleggia il culto di San Gennaro, dalla Cripta (con le ossa del Santo) alla Cappella del Tesoro con il busto che viene portato in processione. All’esterno della Cappella ci sono dei pannelli esplicativi sulla storia del Miracolo di San Gennaro, e sulla processione che si svolge per le vie di Napoli. Bellissima la Basilica di Santa Restituta, che si apre come cappella laterale del Duomo, con il suo meraviglioso mosaico.

– Metropolitana: un viaggio singolo costa 1.20€, altrimenti si può fare il giornaliero (3.50€), valido anche per le funicolari e la sola Linea 1 della metro. Una tappa obbligata è sicuramente la stazione di Toledo, con la sua scala mobile che sale attraverso mosaici azzurri che danno l’idea di trovarsi in fondo al mare, e una cupola che crea giochi di luce

– Maschio Angioino: tra le tante meraviglie viste a Napoli, il Maschio Angioino è sicuramente quella che ci ha più deluso. I 6€ di biglietto non giustificano, a mio avviso, quel poco che si può visitare. La Sala dei Baroni è sì bella e imponente, la Sala dell’Armeria interessante in quanto ex catacomba (si nota ancora la presenza di scheletri sotto il pavimento di vetro), ma il resto è abbastanza lasciato al caso. I pannelli esplicativi, e la brochure rilasciata all’ingresso, spiegano come praticamente tutto sia andato distrutto o smarrito nel corso dei secoli: affreschi, soffitti decorati, quadri… La Cappella Palatina praticamente non è visitabile, in quanto al suo interno è presente una mostra temporanea dal titolo “Lumen”, dedicata al Cristo Velato. Avendolo visto il giorno prima, dal “vero”, questa installazione ci ha lasciato parecchio perplessi. Ma sicuramente la nota più deludente è rappresentata dai servizi igienici. Sia maschili che femminili, su due piani diversi, si presentavano in condizioni pessime, senza carta igienica, sapone per le mani e carta per asciugarsi.

– Teatro San Carlo: ammirato da fuori

– Galleria Umberto I: ricorda molto la Galleria Vittorio Emanuele a Milano, anche se in versione ridotta. Qui si trova il piccolo locale “Sfogliatella Mary”, purtroppo chiuso di lunedì, dove però abbiamo sempre visto una gran fila di persone

– Caffè Gambrinus: proprio accanto a Piazza Plebiscito, sorge questo locale storico della “Napoli bene”, dove oggi chiunque può entrare e sorseggiare un caffè (prezzo: 1.20€). Anche qui vige la tradizione del “Caffè sospeso”, ovvero un’urna dove lasciare il proprio scontrino per offrire un caffè a chi ne ha più bisogno. Come nella perfetta tradizione napoletana, il caffè viene servito accompagnato da un bicchiere d’acqua.

– Palazzo Reale: imperdibile. Il biglietto costa 6€, e nel prezzo è inclusa l’audio guida, che in maniera esaustiva descrive perfettamente tutte le sale, svelando aneddoti e curiosità. Il Teatro di Corte è meraviglioso, così come la Cappella. Da alcune sale si gode di una vista spettacolari su Piazza Plebiscito… Il personale delle varie sale è davvero disponibile e premuroso.

– La Campagnola: su consiglio del gestore del B&B dove alloggiavamo, ci rechiamo per cena (di martedì sera) alla Campagnola. Il locale è piccolo, e quando arriviamo noi (circa alle 20) è tutto pieno. Lasciamo il nome e attendiamo all’esterno; per fortuna un tavolo si libera immediatamente, per cui veniamo fatti accomodare. Abbiamo mangiato benissimo: io antipasto misto di fritti (mozzarella in carrozza, crocchè di patate, fiore di zucca ripieno, crocchè di riso) e una Parmigiana di melanzane leggera e gustosa; mio marito una porzione di Scarpariello, davvero abbondante. Il dolce era una mousse al cioccolato, di pasticceria. Il conto assoluta onesto: con aggiunta di un piatto di pasta per mia figlia, acqua e vino della casa, abbiamo speso 39.50€. All’interno del locale non servono il caffè, che si può però consumare nel bar di fronte (stessa gestione).

MARTEDÌ 10 APRILE

– Monastero Santa Chiara: abbiamo visitato solamente la Chiesa, e non il Chiostro (il cui ingresso costa 6€). Degni di nota, sono i monumenti funebri alla Famiglia d’Angiò; per il resto, non ci ha entusiasmato

– Chiesa Gesù Nuovo: nella piazza omonima, un bellissimo esempio di arte barocca

– Abbiamo sperimentato uno dei mezzi di trasporto tipici dei napoletani, ovvero la funicolare. Da Via Toledo, con la linea Centrale, si arriva in Piazza Fuga (al Vomero) e, con una passeggiata di un quarto d’ora circa, si giunge al Belvedere San Martino. Se la giornata è serena, la vista sulla città è meravigliosa: si può distinguere nettamente Spaccanapoli, con il suo taglio netto; il Vesuvio, che troneggia imponente; le cupole delle Chiese…

Prendiamo un’altra linea di funicolare (Chiaia), e scendiamo a Parco Margherita. Attraversiamo il Parco della Villa Comunale, una vera oasi di pace e tranquillità, adatto per passeggiate o relax sulle panchine; giungiamo al Lungomare Caracciolo, e qui in lontananza si scorge Castel dell’Ovo

– Pranzo da “Gino Sorbillo”: dopo aver visto delle code estenuanti nel locale di Via Tribunali, tentiamo di pranzare nel locale sul mare. Noi abbiamo pranzato all’interno, in quanto c’era un forte vento; non abbiamo dovuto attendere, anche se i tavoli sono andati via via riempiendosi. La sala interna è molto grande, divisa in due ambienti, e i bagni sono pulitissimi. Il servizio è stato molto rapido e preciso. Abbiamo ordinato 3 pizze MargheriTTa (scritto proprio con la doppia T) “Benedetta” (dal Papa), avevo chiesto la baby per mia figlia ma alla fine le dimensioni erano poco meno di una normale… I prezzi sono decisamente più alti delle altre pizzerie di Napoli: qui una Margherita classica costa 6.50€, mentre in altri locali l’abbiamo vista anche a 4€. Il prezzo è sicuramente giustificato dalla bontà delle materie prime, ingredienti freschissimi e di qualità, che rendono l’impasto leggero e perfettamente digeribile. Quello che a mio avviso non è giustificabile è il pagamento (oltre a 1.50€ di coperto a testa) di un ulteriore 12% di “servizio”. È vero che è ben specificato sul menù (o meglio, sulla tovaglietta di carta che funge come tale), ma siamo a Napoli e in Italia , non in qualsiasi Paese dove vive la regola di includere il servizio extra per garantire le mance ai camerieri… Questa cosa mi ha lasciato perplessa, ma ciò non toglie che la pizza fosse davvero squisita.

In conclusione, questa prima esperienza a Napoli ci ha davvero riempito il cuore, e sicuramente torneremo per visitare tutti i dintorni che (purtroppo per motivi di tempo) abbiamo tralasciato… Costiera Amalfitana, Reggia di Caserta, Pompei ed Ercolano…

Per qualsiasi ulteriore informazione, resto a disposizione.



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