Namibia, una forza della natura

Un viaggio in questo Paese riporta il viaggiatore a quella sensazione primordiale di essere parte integrante della natura, di essere la natura stessa
Scritto da: Roby&Dany
namibia, una forza della natura
Partenza il: 10/08/2014
Ritorno il: 28/11/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Un viaggio in Namibia riporta il VIAGGIATORE a quella sensazione primordiale che doveva aver avuto l’uomo primitivo, sensazione di essere parte integrante della natura, di essere la natura stessa. Quel sentirsi piccolo e impotente nei confronti di una terra così selvaggia che ti entra dentro nell’anima. Quel sentirsi un granellino di sabbia, però , si trasforma in una sensazione meravigliosa, perchè fa capire che l’uomo non può tutto ma che la padrona è ancora la terra. La Namibia è tra gli stati con minore densità di popolazione al mondo, spesso si fanno chilometri prima di incontrare tracce della presenza dell’uomo, eppure capita di sentirsi più soli nelle nostre città affollate che in mezzo ai deserti di questo paese. Queste sono le sensazioni uniche che abbiamo vissuto io (Roberto) e mia moglie Daniela in questo fantastico paese. Un ringraziamento particolare va ad Emanuele di namibia-travel.it che ha organizzato questa meraviglia nei minimi dettagli. Consigli utilissimi e un giro in self-drive perfetto.

CONSIGLI UTILI

Alcuni consigli su dubbi che erano sorti a noi in fase di organizzazione. Prima di tutto la Namibia è un paese sicuro da ogni punto di vista sia sociale che sanitario.

Per prima cosa la popolazione che vi abita è stupenda, con il sorriso sulle labbra e pronti a dare una mano in caso di necessità. Il livello di sicurezza (almeno nelle zone in cui siamo stati) è elevato, bisogna adottare semplicemente le regole del buon senso che si adotterebbero in ogni paese del mondo. Anche la situazione sanitaria è ottima. La malattia più diffusa è l’AIDS che non è un problema per il viaggiatore a meno che non vi siano rapporti intimi o scambi diretti di sangue. Per il viaggiatore, dagli uffici dell’ASL, sono consigliati i vaccini per epatite A, colera e tifo e la profilassi antimalarica. Se fare o no la vaccinazione o la profilassi è una questione personale; noi abbiamo fatto l’epatite, il colera e il tifo. La profilassi antimalarica per fortuna non l’abbiamo fatta anche perchè abbiamo visto 2 zanzare in tutto il tour e ci siamo risparmiati un pò il fegato. E comunque in Agosto, tranne le zone sul fiume al confine con l’Angola e il Caprivi, il paese è malaria free.

Altro dubbio che avevamo era se il viaggio si poteva fare in due o era meglio il gruppo. Quello che possiamo dire è che si può assolutamente fare in due in tutta sicurezza, c’erano anche tante famiglie in self-drive con dei bambini di 6-7 anni.

All’agenzia di noleggio auto chiedete sempre 2 ruote di scorta e rispettate rigorosamente i limiti di velocità, avrete una minore possibilità di bucare e vi godrete meglio il paesaggio magnifico che vi circonda.

ITINERARIO: 5500 KM PERCORSI (1500 KM SU ASFALTO-4000 KM SU STERRATO)

1° E 2° GIORNO 10-11/08/2014 – MILANO-WINDHOEK

Partenza da Milano con volo Emirates (Milano-Dubai / Dubai-Johannesburg / Johannesburg-Windhoek). Arrivo a Windhoek nel primo pomeriggio. All’aeroporto abbiamo subito cambiato gli Euro in Dollari namibiani; conservate la ricevuta che se ne avanzate la richiedono, altrimenti niente cambio. Poi andiamo diretti al bancone della Hertz per ritirare l’auto e oltre alle chiavi troviamo uno zainetto che ci ha lasciato Emanuele con dentro diverse cose utili (navigatore, mappe stradali, voucher dei vari lodge, spiegazione del tour e delle varie cose che visiteremo, penna, taccuino, una torcia e la SIM namibiana).

Prese le chiavi, ci dirigiamo al parcheggio dove troviamo il nostro mezzo (Wolkswagen Tiguan 2×4). Non abbiamo preso il 4×4 perchè le strade della Namibia sono percorribili tranquillamente senza, a meno che non si facciano percorsi particolari e anche se si facessero, spesso il 4×4 non basta perchè oltre ad averlo bisogna anche saperlo guidare (ne abbiamo visti 2 impantanati nella sabbia per andare a Dead Vlei che hanno avuto bisogno delle guide che passavano e di noi che spingevamo). L’importante non sono le ruote motrici ma la robustezza e l’altezza del mezzo.

Finalmente arriviamo all’hotel a Windhoek dove incontriamo Emanuele con il quale chiacchieriamo per più di un’ora, ci spiega tutto nei minimi particolari e ci dà consigli che si riveleranno utilissimi durante il tour.

Ormai si è fatta sera, cena e a dormire presto che siamo moooolto stanchi.

3° GIORNO 12/08/2014 WINDHOEK-ANIB LODGE

Sveglia di buon mattino, colazione e saltiamo in macchina direzione Anib lodge (a pochi chilometri da Mariental). Lungo la strada ci attraversa un gruppo di babbuini e ci fermiamo per la foto di rito al cartello del tropico del capricorno.

Verso le 13 arriviamo al lodge, dove prenotiamo un’escursione per il pomeriggio in jeep. Ovviamente non bisogna fare paragoni con l’Etosha ma è un modo per incominciare ad entrare a contatto con i primi animali africani (springbok, orici, eland, struzzi e qualche zebra in lontananza). Simpatico l’aperitivo al tramonto su una duna di sabbia rossa che si infuoca al calare del sole.

Per cena bistecca di kudu e vino sudafricano poi davanti al falò. Ritirandoci in camera vediamo degli springbok che si avvicinano che ci terranno compagnia tutta la notte.

4° GIORNO 13/08/2014 ANIB LODGE-FISH RIVER CANYON

Prima alba africana! Dicono che i tramonti africani sono indimenticabili (è vero) ma le albe lo sono ancora di più. Tutte le mattine ne rimanevamo letteralmente stregati. E’ uno spettacolo della natura. Quella natura incantevole africana che ti chiama, che ti culla ma allo stesso tempo che ti tiene in guardia e ti fa capire che la padrona incontrastata è lei a va assolutamente rispettata. Che sensazione inebriante!

….ok! Riprendiamo il giro. Ci incamminiamo verso Sud lungo la B1 fino a Keetmanshoop dove decidiamo di fare una deviazione di 20 km circa per andare a vedere la Quivertree forest costituita da alberi di aloe (conosciuti come “alberi faretra”) e Giant playground; ne vale la pena per entrambi i siti.

Ritornando verso Keetmanshoop abbiamo la fortuna di vedere due ghepardi al di là di una recinzione. Proseguendo svoltiamo a sud sulla strada che porta al Fish river canyon. E’ la prima strada sterrata del nostro percorso! WOW! Sembra di essere in un frullatore. Così ci sorge un dubbio….sarà mica dovuto alla pressione delle gomme? Così le abbiamo controllate al primo distributore ed erano a 4.5…..follia…..rimbalzavamo come una palla. Su consiglio del benzinaio le abbiamo portate a 2.0 e vi assicuro che è tutto un altro viaggiare.

Arriviamo così nel tardo pomeriggio al lodge “Canyon Roadhouse”.

5° GIORNO 14/08/2014 FISH RIVER CANYON-LUDERITZ

Giornata intensissima con molte cose da vedere.

Arriviamo ai cancelli del Fish river Canyon 10 minuti dopo l’apertura ma nel parco non c’è ancora nessuno, non una macchina, non una persona. Sulla strada per arrivare al canyon, abbiamo la fortuna di vedere le zebre di montagna e gli struzzi con i piccoli! Il Canyon è grandioso. Lungo il bordo non ci sono protezioni nè cartelli. Anche qui la natura è selvaggia, non si avverte la mano dell’uomo e vi posso assicurare che l’effetto è incredibile.

Riprendiamo poi la strada del ritorno direzione Luderitz dove abbiamo la fortuna di vedere 3 kudu enormi che attraversano la strada. Gli ultimi 30 chilometri di strada prima di Luderitz sono panoramici e la zona è sempre sferzata da un vento fortissimo che porta la sabbia delle dune in mezzo alla strada.

Appena arrivati a Luderitz approfittiamo del supermarket per fare la spesa per i prossimi giorni (scorte di acqua e cibo). Vediamo poi sulla strada principale un Coffee Shop dove entriamo e beviamo una bella tazza calda di rooibos e mangiamo una mega fetta di torta di mele. La nostra giornata continua poi verso il Diaz Point.

Il luogo in sè è un faro ma è meravigliosa la strada che si percorre per arrivarci. Ci presentiamo per la prima volta all’oceano atlantico sulla costa namibiana. Ha una forza che incute timore, un vento fortissimo contro cui si fa fatica a camminare, nuvole di sabbia e schizzi da acqua che si sollevano. Questo insieme al moonlandscape (di cui parleremo più avanti) sono stati i paesaggi che ci hanno regalato più emozioni durante tutto il viaggio in Namibia.

Ritorniamo a Luderitz in tempo per ammirare il tramonto da una chiesetta posta su punto più alto della città. Notte al Nest hotel.

6° GIORNO 15/08/2014 LUDERITZ-KOIIMASIS LODGE

Partenza da Luderitz alle 7,30 direzione Kolmanskop (a soli 15 km). Kolmanskop, meglio conosciuta come “la città fantasma”, è quella che rimane di una cittadina di inizio ‘900 costruita per i lavoratori di una ditta sudafricana di estrazione diamantifera. La città è stata nel tempo letteralmente inghiottita dalla sabbia. Noi siamo arrivati 10 minuti prima dell’apertura dei cancelli (ore 8) e siamo entrati per primi. Nessun turista presente per i primi 15 minuti. Grazie a questo abbiamo potuto ammirare il fascino spettrale di questa cittadina…molto molto suggestivo!

Riprendiamo la strada direzione Aus, ma prima ci fermiamo a vedere i cavalli selvaggi che possiamo scorgere solo in lontananza grazie al binocolo (oggetto essenziale da mettere in valigia!!!!).

Giunti ad Aus facciamo benzina e puntiamo verso Nord lungo la C13. Dopo circa 50 km incrociamo la D707 la strada meraviglia delle meraviglie…consigliamo veramente a tutti di farla perchè è fantastica. Lungo il tragitto non ci sono particolari punti di interesse, ma il panorama di cui si può godere è impagabile. Dopo circa 60 Km (a metà della D707) troviamo le indicazioni per il nostro lodge. Per potervi accedere, bisogna aprire un cancello attraverso il quale si accede ad una stradina secondaria di 20 Km che porta dritti al lodge. Dopo circa 40 minuti giungiamo al Koiimasis Lodge che è integrato talmente bene con la natura circostante che si fa difficoltà a distinguerlo tra le rocce ed è costituito solamente da quattro unità abitative. Questo lodge è una perla in mezzo ad un paesaggio da cartolina e quando fa notte se si alzano gli occhi, si gode di un cielo stellato e di una via lattea che non hanno pari in nessun altro posto.

7° GIORNO 16/08/2014 KOIIMASIS LODGE-SOSSUSVLEI (DESERT HOMESTEAD LODGE)

Svegli all’alba e colazione. Daniela, prima di partire dall’Italia, disse che non avrebbe mai mangiato uno di quei bellissimi animaletti africani…ehm… basta dire che questa mattina si è mangiata un pezzetto di orice per colazione! Solo per farvi capire quanto cucinano bene in questo paese!!

Dopo circa 40 minuti raggiungiamo nuovamente il cancello di uscita. Svoltiamo a sinistra sulla D707 direzione Nord. Ma prima di arrivare a destinazione, decidiamo di fare una deviazione verso il Duwisib Castle, costruito all’inizio del ‘900 da un barone tedesco. Il castello in sé è piccolino e non ha nulla di particolarmente interessante. E’ stata però una bellissima deviazione grazie alle persone con cui siamo entrati in contatto. E’ fantastico pensare come il rapporto umano possa cambiare faccia alle cose e rendere un luogo privo di interesse in un luogo attraente. Un signore ci ha portati a visitare le stanze, ci ha spiegato la storia del castello, quando e da chi è stato progettato e costruito. Poi ci siamo seduti nel cortile interno e ci hanno portato da mangiare una specie di pizza e del pane appena sfornato. Siamo rimasti una buona mezz’ora a chiacchierare con loro ma a malincuore li abbiamo dovuti salutare per non fare tardi.

Ripresa la strada ci siamo diretti senza più soste al Desert Homestead. Sistemazione in camera, aperitivo al tramonto e cena al lume di candela.

A letto presto (ore 22) perchè domani la sveglia è moooolto prima dell’alba (ore 5) per andare a vedere le dune del Namib.

8° GIORNO 17/08/2014 DESERTO DEL NAMIB

Partiamo che è ancora buio e avvicinandoci al parco incontriamo altre macchine dirette all’ingresso che sollevano un polverone incredibile. Risultato: buio + polverone = visibilità zero. Arriviamo all’ingresso del parco 15 minuti prima dell’apertura dei cancelli ma siamo già l’ottava macchina in coda. Per non perdere tempo siamo andati diretti ai punti da visitare e il pass di entrata al parco l’abbiamo pagato prima di uscire.

Lasciata poi la macchina al parcheggio 2×4, ci siamo fatti portare dalla navetta al parcheggio del Deadvlei (di qui al punto d’interesse c’è circa 1 Km a piedi). Deadvlei è bella e dà molti spunti per poter fare delle belle foto ma la quantità di turisti era così elevata da far perdere la magia al luogo.

Torniamo indietro e ci dirigiamo verso la duna 45 per la scalata. L’abbiamo lasciata volutamente per ultima, così nel frattempo si è svuotata di gente ed abbiamo potuto scalarla senza nessuno. Da sotto sembra che ci vada un attimo ma la scalata è stata più lunga di quanto ci aspettassimo, però, l’arrivo in cima ed il panorama mozzafiato di cui si può godere, ripaga ogni sforzo.

Ultima tappa del parco è il Sesriem Canyon al quale ci si arriva con una deviazione di soli 4 Km dalla strada principale.

Ritorno al lodge ed alle 16 partenza per il nature drive, un’escursione nella natura organizzata dalla struttura. Toccante il paesaggio e la quiete dell’aperitivo al tramonto.

Dopo cena facciamo rientro in camera e ci presentiamo ad un piccolo inquilino, uno scorpioncino bianco di 4 o 5 cm che aimé, essendo all’interno, abbiamo dovuto far sloggiare con maniere poco simpatiche per lui. Anche questo è il bello della Namibia.

9° GIORNO 18/08/2014 HOMESTEAD LODGE-SWAKOPMUND

Giornata con molti chilometri da percorrere ma con un tragitto estremamente affascinante. La prima tappa d’obbligo della giornata è Solitaire e la sua torta di mele superlativa! Da provare! Proseguendo verso nord, attraversiamo il Tropico del Capricorno. Di qui la strada incomincia a salire e si attraversano passi di montagna e canyon che lasciano senza parole, fino ad arrivare al Kuiseb Pass, dove la strada ricomincia a scendere per diventare piatta fino a Walvis Bay. Qualche chilometro prima, però, deviamo sulla destra lungo la C34 direzione Nord per andare a vedere il moonlandscape e la welwitschia mirabilis, un’affascinante pianta di grande interesse botanico.

La grande sorpresa è il moonlanscape che rende proprio fede al suo nome. Sembra letteralmente di essere su un altro pianeta. Lungo tutto il tragitto non incontriamo nemmeno una macchina. Arriviamo al point view e scendiamo dall’auto per fare due passi. La sensazione è quella di essere gli ultimi due sopravvissuti in una terra disabitata.

Non c’è nemmeno il vento che con il suo sibilo tiene compagnia. Il silenzio è così grande che fischiano persino le orecchie. Risaliamo in macchina e lungo la strada osserviamo diversi esemplari di Welwitschia mirabilis.

N.B. Per questo tragitto (moonlandscape e Welwitschia) occorre un permesso che si può acquistare alla biglietteria di Sesriem quando si paga il ticket del parco.

Nel primo pomeriggio giungiamo a Swakopmund dove facciamo acquisti in negozi di artigianato, bancarelle e facciamo la spesa per gli Himba (che incontreremo tra qualche giorno).

10° GIORNO 19/08/2014 SWAKOPMUND-WALVIS BAY (CROCIERA E SANWICH HARBOUR)-SWAKOPMUND

La strada che separa Swakopmund da Walvis Bay è breve (30/40 minuti circa). Non sembra di essere in Africa ma in Pianura Padana a Novembre: nebbia fittissima e freddo.

Alle 8 c’è il ritrovo per la crociera mattutina in catamarano durante la quale abbiamo avuto la possibilità di vedere otarie, delfini che nuotano sotto l’imbarcazione, cormorani e pellicani. Balene purtroppo niente.

Finita la crociera, verso le 13, ci caricano su un fuoristrada e ci portano sulle dune del Namib a sud di Walvis Bay dove il deserto incontra l’oceano…posto unico e meraviglioso. Per raggiungere il Sandwich Haubour percorriamo diversi chilometri nel deserto del Namib: saliamo e scendiamo dalle dune. Dune e sabbia a perdita d’occhio. Ogni tanto la guida si ferma per farci scendere ad ammirare in silenzio questo paesaggio preistorico, dove il tempo sembra essersi fermato da migliaia di anni. Il sole sta calando ed è ora di ritornare.

Al porto di Walvis Bay riprendiamo la nostra macchina per fare ritorno a Swakopmund.

11° GIORNO 20/08/2014 SWAKOPMUND-TWYFELFONTEIN (ELEFANTI DEL DESERTO)

Si riparte! Direzione Nord lungo la C34. Sulla destra un paesaggio desertico e sulla sinistra il mare. L’atmosfera è cupa, c’è la nebbia e l’oceano in lontananza mette timore. Ogni tanto c’è una strada che porta alle spiagge così decidiamo di prenderne una dove vi troviamo un relitto.

Continuiamo poi sulla C35 direzione UIS e di qui dritti fino a Twyfelfontein. Lungo questa strada ogni villaggio ha le sue bancarelle rudimentali dove vendono pietre e bamboline Herero.

Arriviamo al Twyfelfontein Country Lodge verso le 13 e andiamo subito a prenotare l’escursione che parte alle 15 per cercare di vedere gli elefanti del deseto. La guida ci dice che li avevano già avvistati al mattino e che al pomeriggio era più difficile vederli.

La prima ora e mezza trascorre attraverso bellissimi paesaggi ma degli elefanti nemmeno l’ombra. Ma ad un tratto la guida nota delle impronte fresche, così incomincia una ricerca affannosa per più di mezz’ora, fino a che non si sente una voce di un ragazzino ” the elephants!!!”. Eccoli!!! Li troviamo mentre stanno percorrendo il fiume in secca. La guida si avvicina con il mezzo a pochi metri, spegne il motore così da non dargli noia e da poterli ammirare in silenzio. E’ un gruppo di 13/14 elefanti. Gli adulti mangiano rami e foglie di mopane e un piccolo prende il latte. Ad un certo punto un elefante si avvicina troppo al mezzo, allarga le orecchie e alza la proboscide…chiaro segno che bisogna indietreggiare…e lo facciamo di soli 20 m, quel poco che basta per lasciare strada all’animale. Voleva semplicemente passare di lì, è a casa sua e giustamente non voleva cambiare strada e noi gli eravamo d’intralcio. Non sappiamo dirvi per quanto tempo siamo rimasti con loro perchè è volato, abbiamo perso ogni cognizione.

Un ultimo saluto a queste meravigliose creature e sulla strada del ritorno scappa qualche lacrimuccia. E’ fantastico pensare a questi animali in libertà, senza barriere, senza recinzioni e liberi di seguire le loro naturali rotte migratorie. E’ tanto fantastico quanto però triste pensare che siano tra gli ultimi animali in completa libertà, senza essere costretti dalla bestia più feroce di tutte che è l’uomo. E’ uno degli ultimi spettacoli della natura. Per esempio l’Etosha è bellissimo, fantastico, emozionante, riserva mille incontri. Ce ne siamo innamorati. Tuttavia è sempre e comunque un parco, certo enorme, ma con delle recinzioni.

Si rientra al lodge che è quasi buio e dopo cena veniamo allietati da canti tipici namibiani.

12° GIORNO 21/08/2014 TWYFELFONTEIN-OPUWO

Giornata di trasferimento verso Opuwo. Decidiamo di percorrere la C43 e poi la C40 salendo per il Grootberg Pass. Durante il viaggio ci attraversano la strada numerosi babbuini. Poi per la C35 asfaltata verso Nord fino ad Opuwo. Avremmo voluto passare per il Joubert pass sulla C43 ma ci è stato sconsigliato avendo un 2×4 e non sapendo le condizioni della strada.

Arriviamo ad Opuwo nel tardo pomeriggio. E’ una cittadina molto diversa dalle altre visitate in Namibia, è una babele, un miscuglio di etnie africane di ogni genere, l’Africa come la si immagina. Mandiamo un messaggio a John (la guida Himba) per il giorno seguente. Accordiamo il luogo e l’ora dell’incontro alle Epupa falls che visiteremo con un villaggio Himba il giorno seguente.

13° GIORNO 22/08/2014 OPUWO-EPUPA FALLS-VILLAGGIO HIMBA-OPUWO

Partiamo presto da Opuwo. Ci aspettano 180 Km fino ad Epupa falls che consigliamo di visitare. La strada era ottima, tale e quale, se non meglio alle altre strade namibiane. Si poteva tenere una media dei 70 Km/h, infatti nel giro di 2 ore e 50 minuti siamo arrivati. Chi decidesse di andarci deve solo fare attenzione alle strettoie che ogni tanto si incontrano (anche dopo i dossi) sul tragitto. Anche se la strada permette una velocità superiore, non si deve mai superare i 75/80 Km/h.

Come da accordo incontriamo la guida al campeggio di Epupa falls e dopo le presentazioni incominciamo a visitare le cascate. Sono veramente suggestive e la guida ci ha portati proprio sul bordo, in un punto dove poteva starci una sola persona e da dove si poteva vedere lo strapiombo e le cascate nella loro interezza. Poi ci porta in un villaggio Himba a 14 Km da Epupa falls, Prima entra la guida e chiede il permesso poi ci viene a chiamare ed entriamo anche noi.

E’ bello vedere che ci sono ancora popolazioni antiche che vivono secondo le loro millenarie tradizioni senza essere inquinati dalla cultura occidentale (forse ancora per poco perché la globalizzazione, purtroppo, sta arrivando in ogni angolo del pianeta). Questo dipende molto dal turismo che deve essere rispettoso e che non deve imporre a tutti i costi la propria cultura e le proprie abitudini di vita. Siamo a casa loro, quindi ascoltiamoli e rispettiamoli. Abbiamo molto da imparare da loro, più di quello che avremmo da insegnargli.

Ritorniamo poi ad Epupa falls per riaccompagnare John ma prima di ripartire pranziamo con lui nel campeggio lungo il fiume. Verso le 14 riprendiamo la strada di ritorno per Opuwo per gli ultimi 180 km. Arriviamo all’Opuwo Country Lodge in tempo per un bellissimo tramonto.

14° GIORNO 23/08/2014 OPUWO-ETOSHA

Giornata di trasferimento. Partenza presto e percorso tutto su strada asfaltata che è risultata un pò monotona ma necessaria per arrivare alle 12.30 all’Etosha ed avere mezza giornata a disposizione per il safari. Notte fuori dall’Etosha.

15° E 16° GIORNO 24/08/2014 E 25/08/2014 ETOSHA

Prima notte fuori dall’Etosha mentre la seconda all’interno (a Okaukuejo) proprio di fronte alla waterhole. Non ci sono parole per descrivere questo immenso e bellissimo parco.

Un consiglio: ogni giorno andate a leggere il libro dei visitatori dove annotano gli avvistamenti fatti in giornata. Abbiamo visto tutti gli animali tranne il leopardo. Abbiamo però avvistato elefanti in grande quantità, rinoceronti, iene, leoni (anche un maschio e una femmina in amore che stavano sempre insieme, giorno e notte…fantastico), zebre, kudu, orici, springbok, alcefali, giraffe, struzzi, sciacalli… un paradiso terrestre.

Un altro consiglio è quello di avere pazienza perchè può capitare che, aspettando, una pozza vuota si trasformi in un luogo di ritrovo per diverse specie animali. Non scoraggiatevi.

Non perdete l’occasione di poter provare un safari notturno organizzato dalle guide del parco. Abbiamo sentito diversi pareri discordanti in merito. Se va male e non si riesce a vedere neanche un animale, si prende solo freddo e si vede tanto buio, un bel cielo stellato e stop. Ma se si è fortunati, come noi, il prezzo lo vale tutto!!! Inizialmente, per i primi 20 minuti, non riusciamo a vedere nulla ma ad un certo punto in lontananza avvistiamo un branco di elefanti che ci vieni incontro. Dopo 5 minuti intravediamo due leoni sdraiati in mezzo alla strada che però purtroppo scappano subito alla vista di un faro che emette luce rossa tenuto in mano e fatto oscillare a destra e sinistra dalla guida. Arriviamo così alla pozza di Ombika e vediamo i due leoni in amore della mattina precedente. Ci avviciniamo a 4/5 metri di distanza e ciò nonostante non scappano. Solo dopo un pò decidono di alzarsi e se ne vanno insieme lentamente.

Alla pozza ci aspetta una bella sorpresa: 2 rinoceronti neri (uno con il piccolo) ed elefanti. La guida spegne il motore e ci dice di tenere il faro. Scende dal mezzo per un minuto proprio mentre siamo circondati da tutti questi animali e per di più mentre si sta avvicinando un rinoceronte. Ad un certo punto ritorna ed urla per farci spaventare…eheheh…va a sapere che ha fatto!

Al ritorno al campo di Okaukuejo, prima di entrare in camera, ci affacciamo alla waterhole proprio di fronte alla nostra stanza dove vediamo un rinoceronte. Dopo 15 minuti ecco che incomincia lo spettacolo. Incominciamo a vedere arrivare un elefante poi due, tre, quatro, cinque, sei, dieci, venti, trenta…TRENTASEI elefanti tutti incolonnati nel buio. ME-RA-VI-GLIO-SO!!! Rimangono alla pozza a bere e a spruzzarsi d’acqua con l’aiuto delle loro proboscidi per più di mezz’ora. Quando gli elefanti incominciano ad allontanarsi si sente, non molto distante, il verso inconfondibile delle Iene. Improvvisamente ne arrivano 5.

Solo quando la pozza si svuota riusciamo ad andare a letto con gli occhi e la mente pieni di Natura fantastica.

17° GIORNO 26/08/2014 ETOSHA-WINDHOEK

Arrivederci Etosha.

Oggi è l’ultimo giorno della nostra vacanza namibiana. La strada tra l’Etosha e Windhoek è completamente asfaltata ed è abbastanza piatta a parte qualche facocero e qualche paesino carino. Prima di arrivare, però, ci aspetta ancora una deviazione per andare a visitare il CCF (Cheetah conservation fund), un centro di ricerca, di recupero e conservazione della specie del ghepardo.

Arrivo a Windhoek dove incontriamo Emanuele per restituirgli il navigatore e per i saluti.

18°-19° GIORNO 27/08/2014 E 28/08/2014 RITORNO

Fino alle 14 non abbiamo il volo quindi ne approfittiamo per fare un giro per Windhoek e per fare ancora qualche acquisto al mercatino d’artigianato locale di fronte all’hotel.

Partenza il 27 alle ore 14 ed arrivo il 28 alle ore 14.30 (scali a Johannesburg e Dubai).

Speriamo che questo diario possa essere d’aiuto ai futuri turisti per caso o che per lo meno li faccia anche solo sognare.

Per chi avesse domande, dubbi o curiosità su un viaggio che vorrebbe fare in Namibia, non esiti a contattarci (roby_pit@libero.it).

Un saluto

Roberto e Daniela affetti da “mal d’Africa”.

Guarda la gallery
namib-68w3n

Deserto del Namib

namib-egemv

Himba people

namib-gqkgw

Il "miagolio" del leone

namib-jek99

Alba sul Namib

namib-fy6k2

Occhio alle spalle

namib-8yjsm

Leoni innamorati

namib-v181d

Mitica D707

namib-nvycm

Elefanti del deserto



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari