Namibia… un paese che ti conquista

contagiati dal mal d'Africa
Scritto da: GLORIA78
namibia... un paese che ti conquista
Partenza il: 18/08/2010
Ritorno il: 09/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Quest’anno le vacanze hanno qualcosa di particolare visto che saranno il nostro viaggio di nozze… alla fine anche noi due sostenitori convinti della convivenza abbiamo ceduto al fascino della vita matrimoniale e così ho provato l’ebbrezza di organizzare il mio viaggio di nozze. La meta è ormai qualche anno che ci stuzzica e perciò senza troppe indecisioni decidiamo di partire per la Namibia… come sempre indispensabile internet ed il sito di turisti per caso dove trovo un elenco di agenzie namibiane che subito contatto per farmi un’idea dei prezzi. Le risposte arrivano puntuali e precise e tra tutte si crea subito un buon feeling con una signora italiana che lavora e vive in Africa da ormai cinque anni. L’itinerario comincia a prendere forma ed essendo il nostro primo viaggio in Namibia optiamo per il giro classico anche se poi mail dopo mail scopriamo la possibilità di visitare Rundu un villaggio del nord dove vengono portati avanti alcuni progetti a sostegno della popolazione più povera e così inseriamo questa opportunità. Per prima cosa fermiamo i voli a novembre trovando un’interessante offerta di Air Berlin e poi, dopo numerose mail, finalmente l’itinerario prende forma: – Omaruru 1 notte – Omaruru Game Lodge – Waterberg Plateau 1 notte – Waterberg Plateau Resort – Grootfontein 1 notte – Roys Camp – Rundu 1 notte – Hakusembe River Lodge – Oshivelo 1 notte – Uris Lodge – Etosha 1 notte – Etosha Safari Lodge – Etosha 2 notte – Okaukuejo Lodge (nel parco) – Ruacana 1 notte – Ristig Toko Lodge – Opwo 1 notte – Ohakane Lodge – Palwang 1 notte – Palwang Lodge – Khorixas 1 notte – Ugab Terrace Lodge – Swakopmund 2 notti – Hotel pension Rapmund – Sesriem 1 notte – Desert Homestead – 1 notte Hemmerstein Lodge – Stampriet 1 notte – Kalahari Farmhouse – Windhoek 1 notte – Casa Piccolo Abbiamo dormito in lodge seppur non di categoria lusso estremamente puliti e curati, nella maggior parte avevamo la nostra “casetta” con bagno in camera, la cena era sempre compresa tranne a Swakopmund e a Windhoek, il cibo è buono molta carne alla griglia sempre accompagnata da verdure, sull’oceano pesce fantastico soprattutto le ostriche. Essendo partiti ad agosto ci siamo trovati nell’inverno namibiano pertanto indispensabile mettere in valigia un pile e una giacca invernale utile per il soggiorno sull’oceano, consigliamo pantaloni tecnici e scarpe da trekking, senza comunque scordare magliette e pantaloncini e magari un costume visto che molti lodge sono dotati di piscina. Archiviato il giorno del matrimonio devono passare quasi due mesi per poter partire ma finalmente arriva il tanto atteso 18 agosto e puntuali saliamo sul nostro volo che dopo un lungo scalo a Monaco ci porta direttamente in Namibia. Sbarchiamo alle 6 della mattina un poco addormentati ma eccitatissimi per la nostra prima avventura africana… non sappiamo cosa aspettarci… e infatti ci troviamo in un mondo completamente diverso da quello finora visitato, ritirati i bagagli troviamo un addetto del noleggio auto ad attenderci e dopo aver cambiato gli euro in dollari namibiani siamo pronti a raggiungere il nostro fuoristrada. Sbrigate le formalità entriamo in possesso della nostra Toyota 4X4 con doppio serbatoi e caricati i bagagli partiamo immediatamente alla volta della prima tappa… Omaruru. Dopo il primo sconcerto dovuto alla guida a destra cominciamo a macinare chilometri rapiti dal paesaggio che ci circonda… rimaniamo estasiati dal “nulla” che ci circonda, dalla possibilità di guardare per chilometri davanti a noi senza vedere una casa, un albero e meravigliandoci di come ad ogni chilometro la terra cambia colore passando dal bianco al rosso e poi al nero per ritornare alla curva successiva ancora bianca. Come due bambini ci guardiamo attorno e cominciamo a vedere i primi animali… babbuini, impala e facoceri stanno beati sul ciglio della strada. I chilometri passano veloci e prima del tramonto arriviamo a destinazione e davanti al nostro alloggio troviamo una grandissima pozza artificiale dove al tramonto comincia una piccola processione di zebre, orici, rinoceronti, impala che ci accompagna fino all’ora di andare a letto. Un buon sonno e siamo pronti per partire per il nostro primo parco nazionale il Waterberg dove facciamo il nostro primo game drive o meglio natural drive… di animali pochini ma noi che non abbiamo ancora visitato l’Etosha ci emozioniamo alla vista della nostra prima giraffa e di alcuni bufali. Il giorno successivo ancora in marcia verso il Nord e finalmente raggiungiamo Rundu dove abbiamo modo di capire qualcosa di più della popolazione namibiana, incontriamo il responsabile dei progetti a sostegno delle persone più povere, un italiano volontario, e camminiamo per due ore abbondanti tra le capanne di fango e legno sotto gli occhi attenti degli abitanti che ci guardano stupiti e qui davvero entriamo in contatto con una realtà davvero lontana da quella dei lodge…grazie a questa esperienza abbiamo capito qualcosa di più di questo bellissimo paese e dei suoi abitanti. Nel tardo pomeriggio ci regaliamo una piccola gita in barca e godendo il tramonto sul fiume Okavango ripensiamo ai volti incrociati durante il giorno, alle esperienze che ci hanno raccontato, ai visi sorridenti dei bambini e alla nostra vita in Italia così lontana dalla realtà africana. Il viaggio continua e l’Etosha si avvicina…arriviamo all’entrata del parco eccitati come dei bambini… le macchine fotografiche pronte e non dobbiamo attendere poi molto per vedere due fantastiche leonesse… l’emozione è a mille… una decide pure di attraversare la strada proprio davanti a noi… è bellissima… passa a pochi metri dalla nostra macchina… per un attimo incrocio il suo sguardo… mi guarda annoiata e poi si siede sotto un albero all’ombra sbadigliando. Siamo elettrizzati per questo nostro primo incontro e così partiamo alla volta delle varie pozze d’acqua e al secondo tentativo ci imbattiamo in un branco di elefanti che si stanno facendo un bel bagnetto… trascorriamo quasi un’ora a guardarli meravigliati… sono davvero enormi eppure quando camminano non fanno il minimo rumore… quando se ne vanno in un silenzio irreale ecco che appaiono delle giraffe ad abbeverarsi… che buffe e che fatica poverette per un po’ d’acqua… Lasciamo la pozza e continuiamo a girare nel parco fino al tramonto vedendo impala, orici, kudu e ancora giraffe e scattando decine di foto. Il secondo giorno scorrazziamo ancora per il parco e gli animali sono sempre molti ma il nostro obbiettivo sono leoni, ghepardi e leopardi… guardo su tutti gli alberi e per ben tre volte confondo un ramo per un ghepardo anche se mio marito grazie al suo binocolo mi riporta prontamente all’ordine… la giornata trascorre tranquilla ma senza nessun avvistamento degno di nota e la sera ci ritroviamo alla pozza del lodge ad ammirare prima 15 giraffe intente a bere… davvero buffissime e poi tre rinoceronti che si esibiscono in una lotta. La mattina ci svegliamo prima dell’alba e al sorgere del sole siamo pronti a perlustrare per l’ultimo giorno il parco e la nostra alzataccia viene subito ripagata… alla prima pozza ecco che troviamo ben nove leonesse distese pigramente e intorno a loro un centinaio di animali tra zebre, inpala, facoceri, kudu, orici che non possono andare ad abbeverarsi a causa del pericolo… la tensione è palpabile, gli animali indietreggiano tenendo sotto controllo le leonesse quando a un certo punto una iena maculata si dirige allegramente verso la pozza e in un attimo una leonessa si alza e la mette in fuga… uno scatto velocissimo e silenzioso da vera regina! Lasciamo le leonesse al loro riposo e continuiamo a macinare chilometri godendo della compagnia dei soliti impala e delle zebre… all’una causa caldo ci fermiamo a rinfrescarci in uno dei lodge del parco e approfittiamo per fare un po’ di shopping e poi di nuovo in macchina e verso le tre, quando ormai le speranze erano al lumicino ecco delle macchine ferme lungo la strada e tra l’erba due bellissimi leoni… le foto si sprecano e a un certo punto uno dei due leoni decide di attraversare la strada per andare a bere… è proprio regale… si posiziona sopra un bel sasso e si guarda intorno annoiato… inutile dire che gli animali che fino a quel momento erano in zona sono piano piano spariti… Terminato di bere riattraversa la strada tra le macchine e sparisce tra l’erba secca… Io ed Andrea siamo senza parole, siamo contenti come solo i bambini alla mattina di natale lo sono… tutti eccitati ci rimettiamo in macchina e mentre afferriamo due barrette al cioccolato ecco che a meno di dieci metri da noi da alcuni alberelli esce un branco di elefanti… ci sono anche i piccoli… davvero tenerissimi, anche loro ci passano accanto guardandoci perplessi e noi lì a scattare foto a raffica. La giornata è stata decisamente fortunata e prima di rientrare al lodge ormai quasi al tramonto ci fermiamo alla pozza dove la mattina c’erano le leonesse e loro sono ancora lì a sonnecchiare mentre nella pozza due elefanti stanno facendo un bagnetto. Contenti per la giornata rientriamo in camera e dopo cena ritorniamo alla pozza del lodge dove troviamo due branchi di elefanti intenti a bere e lavarsi… un elefante si immerge totalmente e lascia fuori la proboscide a modo sottomarino… tenerissimo. Nel frattempo arriva trotterellante un piccolo rinoceronte che infastidito dagli elefanti pensa bene di attaccarli per mandarli via… l’elefante lo scaccia semplicemente con uno spruzzo d’acqua… davvero divertente. La mattina lasciamo a malincuore il parco ma il viaggio deve continuare e chilometro dopo chilometro raggiungiamo Opwo e con una guida e qualche cibaria ci dirigiamo a visitare un villaggio Himba. Appena giunti al villaggio siamo accolti dalla seconda moglie del capo-villaggio il quale è fuori a rilassarsi con la sua prima moglie, devo ammettere che noi eravamo molto scettici, pensavamo di trovarci in un teatrino messo in piedi per i turismi ed invece dobbiamo subito ricrederci, grazie alla guida abbiamo conversato con le donne che si sono fatte anche fotografare e quando rivedevano la loro immagine sulla digitale ridevano divertite… un altro bellissimo ricordo che conserviamo gelosamente. Finalmente si comincia la discesa verso l’oceano che raggiungiamo dopo alcune tappe intermedie… che dire un paesaggio decisamente diverso dalla Namibia fino a quel momento visitata ma che ci conquista immediatamente… le dune che si tuffano nel mare sono da togliere il fiato. Trascorriamo due giorni nella cittadina dal nome impronunciabile di Swakopmund ed approfittiamo per fare un giro in barca dove avvistiamo molti delfini e le montagne russe in 4X4 sulle dune del deserto, esperienza divertente ma che ha messo a dura prova il mio stomaco data anche la furbizia di scofanarmi 4 ostriche, la Namibia è tra i maggiori coltivatori mondiali, e altre prelibatezze di pesce prima della partenza… Lasciamo l’oceano e partiamo alla volta del Namib… per tutto il viaggio ci accompagna un paesaggio meraviglioso: iniziamo con sabbia dorata a cui si sussegue la roccia e alla fine nuovamente sabbia ma questa volta di un rosso intenso. Durante il viaggio incontriamo il piccolo villaggio di Solitarie composto da un lodge, una pompa di benzina, un piccolo negozio e una meravigliosa pasticceria dove gustiamo una delle torte di mele più buone mai mangiate… e io sono una grande golosa. Il cancello di accesso al deserto apre alle 6.15 perciò ci svegliamo prima dell’alba ma siamo tra i primi ad entrare e veloci mentre vediamo il sole alzarsi alle nostre spalle raggiungiamo Sussulevi e diamo inizio alla scalata della nostra prima duna: la fatica è ripagata dalla sensazione di assoluta libertà che ci coglie alla sommità… ci sediamo in silenzio ad ammirare la sabbia che ci circonda e con grande fatica decidiamo dopo quasi un’ora di raggiungere il fondo buttandoci in una corsa sfrenata. Passeggiamo tra le dune rapiti dal “nulla” che ci circonda, camminiamo con fatica nella sabbia ma non vogliamo lasciare questo surreale luogo… il sole comincia a essere davvero caldo… ormai è mezzogiorno ma noi decidiamo di iniziare la scalata della famosissima duna 45 rimandata alla mattina a causa dell’affollamento di persona… a quest’ora è tutta per noi… passo dopo passo arranco verso la cima… mio marito mi precede di qualche metro… io sono costretta a fermarmi in continuazione ma non ho intenzione di mollare, non posso essere venuta fino a qui e non arrivare in cima… non posso farmi battere da questa montagna di sabbia e così finalmente rossa come un peperone raggiungo la vetta… mi siedo sfinita ma assolutamente felice… in quel momento mi sono sentita in pace con il mondo e con me stessa… Ormai è arrivato il momento di lasciare il deserto, il viaggio è giunto alla fine ma c’è ancora il tempo per accarezzare dei bellissimi ghepardi che fanno le fusa proprio come dei gattoni e trascorrere una sera in una fattoria che sembra uscita da un libro di fiabe. Soddisfatti del viaggi ma intristiti dalla partenza ormai prossima raggiungiamo Windhoek in un caldo pomeriggio domenicale e non ci resta altro che riconsegnare la nostra fidata auto e sistemare i bagagli, un’ultima cena a base di zebra e coccodrillo e via la mattina all’alba il nostro aereo lascia la Namibia… non avremmo mai voluto partire, appena preso quota con la mente rivivo le varie tappe del viaggio, l’emozione provata nel vedere gli animali liberi e poi rivedo i visi delle tante persone incontrate, i sorrisi dei bambini, sento il rumore dell’oceano, del vento nel deserto intento a modellare le dune e poi il silenzio… quanto mi manca il silenzio africano… un groppo alla gola mi coglie guardo mio marito e questa volta anche lui non voleva patire… anche noi vittime del mal d’Africa e ne siamo contenti.


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