Namibia: mille paesaggi

Grazie a Ric e a tutto il Forum sulla Namibia che ci ha aiutato ad organizzare il viaggio meglio di qualsiasi guida cartacea che potessimo comprare. A chi stesse per programmare un viaggio in Namibia consiglio caldamente di consultare il forum e leggere anche tutti i vecchi post. Un grazie anche a Robo, il suo libro Savana è imperdibile per tutti...
Scritto da: nique
namibia: mille paesaggi
Partenza il: 09/08/2009
Ritorno il: 23/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Grazie a Ric e a tutto il Forum sulla Namibia che ci ha aiutato ad organizzare il viaggio meglio di qualsiasi guida cartacea che potessimo comprare. A chi stesse per programmare un viaggio in Namibia consiglio caldamente di consultare il forum e leggere anche tutti i vecchi post. Un grazie anche a Robo, il suo libro Savana è imperdibile per tutti quelli che sono in procinto di partire per la Namibia. Periodo: dal 9 al 23 agosto Voli: Milano Linate-Francoforte-Windhoek con Alitalia ed Air Namibia. Il costo è più alto rispetto ad altre soluzioni con scalo in Sudafrica, ma i tempi di viaggio risultano inferiori (13 ore compresi gli scali). Nessun ritardo o disguido bagaglio con la compagnia namibiana, solo poltrone un po’ scomode e poco spazio tra un sedile e l’altro.

Spesa totale: 3500 euro a testa, compreso tutto (anche i souvenir). Al nostro arrivo in aeroporto abbiamo cambiato 500 euro a testa. Il cambio è buono e anche se erano un mucchio di banconote che non sapevamo dove mettere non ce ne siamo pentiti. Abbiamo pagato sempre tutto in contanti (anche i souvenir) e abbiamo quasi fatto fatica a spenderli tutti (gli alberghi e alcune cene erano già stati prepagati). Dei bancomat comunque ne abbiamo visti in giro parecchi ma solo nei centri abitati più grandi e nelle aree di servizio.

Prenotazione alberghi e vettura a noleggio: a cura di Eagles Rock Tours, agenzia italo-namibiana di Windhoek. Buona professionalità e organizzazione del viaggio.

Autovettura: Toyota Hilux 4×4 Double Cab con doppia ruota di scorta e assicurazione completa (Avis). Macchina praticamente nuova. L’itinerario che abbiamo fatto non obbligava all’uso di un 4×4. Si può fare anche con una berlina. Il viaggio risulta però meno confortevole e forse è più facile forare. Inoltre, la macchina è alta e per vedere i paesaggi e gli animali è un vantaggio. Bisogna andare comunque piano perché la strada (anche se larghissima) è spesso in contropendenza, con dossi e buchi che se si va forte non si vedono. Le strade, durante la stagione delle piogge, sono attraversati da torrenti e fiumi che nella stagione secca diventano forti avvallamenti della strada pericolosi se si va forte. Abbiamo visto una macchina come la nostra capottata dopo un dosso proprio per la velocità eccessiva. A parte il problema confort e foratura gomme, la berlina è forse più stabile su questo tipo di strade. I pick up (soprattutto se solo con due persone a bordo) tendono un po’ a perdere aderenza e non si può pensare di andare forte solo perché è una macchina grande che dà sicurezza, il fondo stradale è davvero ingannevole. I tempi di percorrenza sono quindi lunghi anche sulle strade asfaltate spesso attraversate da springbok e facoceri (come sulla B1 nel tratto tra Tsumeb e Windhoek).

ITINERARIO DI VIAGGIO: Lunedì 10 agosto Arrivo a Windhoek alle 7 della mattina. Trasferimento presso gli uffici Eagles Rock per la consegna dei voucher e del veicolo a noleggio. Pernottamento presso il lodge Hochland Nest a 40 minuti di Windhoek, un’oasi di pace con immersione totale nella natura. Buono il livello della struttura (www.Hochlandnestnamibia.Com). Eravamo i soli ospiti della struttura e siamo stati trattati da re.

Martedì 11 agosto.

Partenza per il Kalahari. Km 326, quasi tutta strada asfaltata. Numerose aree picnic per una sosta lungo la strada. Pernottamento al Bagatelle Lodge (www.Bagatelle-kalaharigameranch.Com). Buona struttura. Abbiamo partecipato al Sundowner tour (ore 15,45 in questo periodo – nad 195,00 a testa) nella loro riserva per avere un “assaggio” del Kalahari e per vedere il tramonto dalle dune. Paesaggio spettacolare, i primi kudu, orici, gnu, gazzelle, struzzi e giraffe. Guida competente.

Nota: Le attività dei lodge si svolgono la mattina presto o attorno alle 3 del pomeriggio. Considerate quindi di partire presto se volete partecipare ai tour organizzati dai lodge nel pomeriggio. Tanto la sera si va a letto prestissimo, la cena nei lodge viene di norma servita fra le 6,30 e le 7 e spesso alle 9 si è già a letto.

Mercoledì 12 agosto.

Non riusciamo a partecipare al tour mattutino (ore 8,00) del Bagatelle per vedere i ghepardi in cattività in quanto abbiamo molta strada da fare per arrivare fino al Fish River Canyon. Se avete un giorno in più spezzate questa tratta. Partenza alle 8,30 per il Fish River Canyon. Km 426. Sosta di un’oretta alla Quiver Tree Forest; gli alberi faretra si vedono in lontananza un po’ dappertutto, ma solo qui se ne vedono tanti, da vicino e tutti insieme. Sono molto particolari e fotogenici. Costo di ingresso al parco 50,00 nad Pernottamento alla Canon Roadhouse (www.Gondwanapark.Com). Struttura spartana, ma accogliente. In buona posizione per visitare il parco. Ottima cucina e personale cordiale. In questa stagione, le camere sono un po’ freddine… C’è anche una pompa di benzina.

Essendo arrivati verso le tre del pomeriggio ci hanno sconsigliato di andare a vedere subito il canyon perché sarebbe stato già troppo all’ombra. Rimandiamo la visita alla mattina successiva.

Giovedì 13 agosto Visita di buon ora al Fish River Canyon. Ingresso al parco 80 nad + 10 nad per la macchina. Veduta spettacolare dai punti di osservazione principali: Main View Point, Sulphur Springs View Point e Hiker’s View Point (calcolare almeno due ore per la visita) Partenza per Luderitz. Km 361 Strada sterrata fino a Seeheim poi strada asfalta. Tanti struzzi e alcuni cavalli in lontananza.

Arriviamo a Luderitz verso le 3 del pomeriggio in un paesaggio suggestivo, con le dune bianche che invadono la strada, tanto vento, c’è anche la nebbia… La città sembra quasi addormentata se non fosse per i turisti, ferma nel tempo, un angolo di Germania in terra africana stretta tra il mare, le dune e la zona off-limits della NamDeb.

Cena al ristorante Ritzi’s sul nuovo molo. Buona cucina, prezzi modici.

Pernottamento al Nest Hotel, sulla baia di Luderitz (www.Nesthotel.Com). E’ il primo albergo in stile europeo, preferivamo i lodge… Venerdì 14 agosto Esplorazione della penisola di Luderitz: Diaz Point e tante spiagge d’acqua gelida e pulitissima, lagune popolate da migliaia di uccelli. Attenzione alle zone interdette della NamDeb.

Cena al ristorante dell’albergo. Servizio lentissimo. Pesce ottimo a prezzi contenuti.

Sabato 15 agosto Partenza per Sossusvlei. Km 559_ Strada asfaltata solo fino ad Aus poi tutto sterrato in buone condizioni. Tempo di percorrenza 7 ore. Viaggio un po’ faticoso sotto il sole, nessuna area picnic per una sosta, bellissimo il Tsarishoogte Pass (2000 metri).

Pernottamento al Lodge Desert Homestead (www.Deserthomesteadnamibia.Com) a 30 km da Sossusvlei. Ottima struttura a mezzora dall’entrata del parco.

Al nostro arrivo, ci allunghiamo fino a Sesriem per fare i biglietti di entrata al parco per la mattina dopo (nad 80,00 + 10 per la macchina) Qui fortunatamente la notte è mite e si sta veramente bene. Qualche zanzara, ma le camere sono tutte dotate di spray repellenti per insetti.

Domenica 16 agosto Sveglia alle cinque, partiamo con i nostri “breakfast pack” e alle 6,15 siamo all’entrate di Sesriem. Vediamo albeggiare mentre ci dirigiamo verso la Duna 45. Che paesaggio e che colori! Facciamo giusto una foto alla famosa Duna 45 (già affollata alle 6,45) e procediamo fino a Sossusvlei. Parcheggiamo la macchina al parcheggio dei 2×2 e ci facciamo portare con le loro camionette a Sossusvlei (110 nad andata/ritorno). Il percorso forse era fattibile, ma non avendo esperienza di 4×4 non ci siamo fidati a guidare in mezzo alla sabbia. Scaliamo le bellissime dune di Sossusvlei prima che sia troppo caldo. Vista fantastica a 360 gradi. Riscendiamo che sono già le 11 e il sole incomincia a essere molto forte. Procediamo a piedi fino a Deadvlei. Giusto il tempo di ammirare questo strano paesaggio e si alza un vento fortissimo che ci costringe a tornare alla macchina. Peccato.

Torniamo esausti per il caldo e la faticosa camminata nella sabbia all’entrata del parco e facciamo un salto anche al Sesriem Canyon, carino ma non imperdibile Nota: In questo periodo, l’alba è alle 6,30 circa e i cancelli del parco aprono alle 6. Impossibile vedere l’alba dalle dune che distano quasi un’ora dall’entrata a meno che non si pernotti all’interno del parco (in questo caso dalle ore 5 si può entrare). Comunque fino alle 7 la luce è bellissima..

Lunedì 17 agosto Oggi è un po’ nuvoloso e c’è foschia. Non invidio chi oggi visiterà le dune, la luce non è bella come ieri.

Partiamo alle 8,20 per Swakopmund dove arriviamo alle 14,30 Km 286 di sterrato. Pausa merenda a Solitaire con dei buonissimi biscotti appena sfornati.

La cittadina è molto “tedesca”, ma anche molto fotogenica fra il sole, il mare e la nebbia. Ci piace. E’ la prima opportunità che abbiamo di fare velocemente un po’ di shopping ( i negozi chiudono alle 17,30).

Pernottamento al B&B Villa Margherita (www.Villamargherita.Com.Na). Ottima posizione, camere belle e arredate con gusto. Personale gentilissimo. C’è anche un ristorante (Il Tulipano) dove dicono si mangi bene, ma non siamo riusciti a provarlo. Per cenare a Swakopmund è necessario prenotare. Al vostro arrivo, fatevi aiutare dal personale dell’albergo. A noi hanno trovato ottimi ristoranti per tutte e due le sere. Peccato che il Tug e il Lighthouse invece fossero “fully booked” per tutte e due le sere.

Cena al Kucky’s Pub, buona cucina, ottimo servizio e buoni prezzi.

Martedì 18 agosto Via internet avevamo già prenotato l’escursione a Sandwich Harbour con la Turnstone Tours che ci ha prelevato dall’albergo puntualissimo alle 8,30 del mattina (N$1160 a testa). Con noi c’è anche una coppia di tedeschi e quattro inglesi. Bravissima la nostra guida Michael di chiarissime origini e accento tedesco che sa tutto sulla flora e fauna del deserto.

Oggi al contrario di ieri è una bellissima giornata con poco vento. Nonostante tutto però il mare è grosso e anche se c’è bassa marea non riusciamo a raggiungere con la jeep S.H.; proviamo anche a piedi, ma più di una volta veniamo investiti fino a metà gamba dalle onde e dobbiamo risalire le dune. Vediamo la laguna (o almeno quello che ne è rimasto) da lontano, facendo un bellissimo giro a piedi sulle dune a strapiombo sul mare. Il paesaggio e indescrivibile, più bello di tutto quello che abbiamo visto a Sossusvlei. Forse è il forte contrasto fra le dune e il mare burrascoso, forse è la luce fortissima, o il silenzio assoluto e gli spazi che dalle dune sembrano infiniti, ma penso che sia stata una delle cartoline più belle della Namibia. Pranzo vista mare a base di lasagne (non erano neanche male), insalata greca, pane freschissimo e un’ottima apple pie.

Ritorno attraverso l’ex delta del fiume Kuiseb, le saline e i fenicotteri.

Cena al Kupferpfanne, ristorante museo moooolto tedesco. Cucina ottima con piatti particolari.

Mercoledì 19 agosto Partenza per Twyfelfontein.

Moltissime bancarelle lungo la strada di gente che vende pietre semipreziose e bambole Herero o Himba. Anche noi ci siamo fermati e abbiamo acquistato tre bellissime bambole Herero da tre ragazze che con le loro vecchie macchine da cucire Singer confezionavano i vestiti. Il viaggio oggi sembra infinito. Le strade sono piene di saliscendi e la velocità deve essere per forza moderata.

Arriviamo a Twyfelfontein alle 14 (biglietto nad 30,00 + 10,00 per la macchina) Consiglio di leggere attentamente i pannelli prima di iniziare il tour perché la guida Damara con noi non è stata molto loquace. Le pitture sono interessanti, ma il tour in sé mi ha deluso. E’ durato meno di un’ora (ci hanno fatto fare il Lion Track), con poche spiegazioni e tutto molto di corsa. Abbiamo poi proseguito per il Lodge Ugab Terrace, in posizione meravigliosa con vista sulle Ugab Terraces e sul Vingerklip. La mattina, rimanendo straiati nel letto si vede l’alba dalle finestre. Personale cordialissimo. Peccato essere arrivati solo al tramonto e non aver potuto godere appieno di questo posto bellissimo. A saperlo avremmo quasi rinunciato alle pitture rupestri.

Giovedì 20 agosto Partenza di buon’ora per l’Etosha. Alle 10,30 siamo già all’entrata del parco dove ci rilasciano il permesso per i giorni che staremo nel parco (due notti). Il biglietto di ingresso si fa invece presso gli uffici NWR dell’Okaukuejo. Custodite i permessi fino all’uscita del parco perché li dovrete esibire.

Sbrigate le formalità partiamo subito all’esplorazione della parte sud del parco. Quasi subito vediamo molte zebre, springbok (onnipresenti) e orici. In lontananza c’è anche un bellissimo leone che ozia sotto un albero. Peccato che rimarrà l’unico nonostante le nostre sfrenate ricerche.

Di documentari ne abbiamo visti tanti, ma qui dal vivo tutti gli animali hanno un fascino particolare e perdiamo un sacco di tempo alle varie pozze per ammirare gli orici, i kudu, i facoceri, le zebre, le giraffe. Non si vedono elefanti però.

Pernottamento all’Halali. La struttura è un po’ deludente. Abbiamo un bush chalet, ma niente a che vedere con i lodge precedenti, sembra di essere in un grande villaggio/campeggio. La cena non è male anche se la più cara fino ad ora ed in un ambiente un po’ squallido. Qualche zanzara e un topino in camera che però riusciamo a far sloggiare.

Spettacolare la pozza dell’Halali. Ben due rinoceronti (ore 20).

Venerdì 21 agosto Partenza per il Namutoni. E finalmente gli elefanti. Vediamo diverse volte nel corso della giornata un branco di 10 elefanti grandi e piccoli fra le varie pozze attorno al Namutoni. E le sempre immancabili giraffe, springbok, orici e gnu. Ma sempre niente leoni. Neanche al tramonto. Giriamo invano il Fischer’s Pan, la Klein e Groot Olevi, Tsumcor e Chudop dove qualcuno ha anche avvistato un leopardo. Dal libro degli avvistamenti del Namutoni, scopriremo che in questi giorni i leoni si sono concentrati di più verso l’Halali mentre noi avevamo scommesso sul Namutoni. Peccato.

Il lodge è molto più bello. Il nostro bush chalet è molto carino ed enorme, c’è anche la doccia all’esterno. Peccato le zanzare. Qui ce ne sono davvero tante, probabilmente è colpa della pozza che è molto vicina agli chalet. La sera decidiamo malauguratamente di lasciare accesa la luce sopra la porta dello chalet. Al nostro ritorno tutto la parete dello chalet, compresa la porta d’ingresso, era completamente ricoperta di zanzare ed è stata davvero un’impresa entrare. Non lasciate mai accese le luce esterne.

Deludente invece la pozza. Nessun incontro degno di nota (almeno a confronto con i rinoceronti dell’Halali).

Servizio pessimo al ristorante del Namutoni. Cibo discreto.

Sabato 22 agosto Sveglia all’alba. Ultimo tentativo di vedere i leoni presso le pozze Chudop e Olevi. Nemmeno l’ombra. Purtroppo dobbiamo partire per Windhoek. Oggi tutta strada asfalta. Occhio ai facoceri che attraversano la strada.

Sosta al mercatino di Okahandja per alcuni acquisti. Venditori molto insistenti, prezzi almeno da dimezzare rispetto a quelli proposti. Alcuni pezzi molto belli, altri invece di poco valore. Guardate bene senza farvi influenzare dalle loro pressioni anche se a volte fanno un po’ tenerezza.

Pernottamento presso la Pensione Onganga di Windhoek sulla strada per l’aeroporto. Struttura gradevole con parcheggio interno custodito. Consigliata. Per andare in centro a Windhoek ci vuole però la macchina (5 minuti).

Cena alla Gathemann House. Troppo formale per i nostri gusti. Mangiamo bene ma avrei preferito qualcosa di meno “europeo” per la nostra ultima serata in Namibia.

Domenica 23 agosto Stasera si riparte. L’aereo è alle 19,00 e dobbiamo passare la giornata a Windhoek dove sarà praticamente tutto chiuso, musei compresi. Lasciamo la macchina in un parcheggio “custodito” e passiamo la mattina a visitare la città (basta un’oretta) e a fare gli ultimi acquisti (i pochi negozi aperti chiuderanno alle 13).

Pranzo leggero allo Zoo Café (consigliato), ultimo giro per il centro e ci dirigiamo all’aeroporto dopo aver lasciato una “lauta” mancia di 40 nad, due capellini, un succo di frutta e due magliette al parcheggiatore che ci ha custodito la macchina con i nostri bagagli per diverse ore.

ALCUNE NOTE Parcheggiatori: nei parcheggi pubblici troverete custodi con giubottino e tesserino di riconoscimento che sono ufficialmente incaricati di guardare le macchine. Fategli un cenno di assenso quando scendete dalla macchina e ve la custodiranno come se fosse la loro. Non è obbligatorio, ma consuetudine lasciargli 15/20 nad di mancia quando si va a riprendere la macchina. A volte abbiamo trovato anche degli abusivi, ma ci hanno sempre guardato la macchina (piena di bagagli e zaini) e gli abbiamo lasciato lo stesso qualche spicciolo.

Germania e tedeschi: ma siamo sicuri che il colonialismo sia finito? In tutte le strutture (alberghi, ristoranti, agenzie turistiche, ecc.) il personale è namibiano, ma il manager è sempre un bianco (quasi sempre di origini tedesche). Le strade hanno spesso nomi tedeschi e tutti preferiscono parlare tedesco piuttosto che inglese. I negozi hanno spesso un cancelletto che i proprietari si affrettano ad aprire quando vedono che sei un turista e all’esterno c’è tanto di cartello “right of admission reserved”. Abbiamo visto personalmente il proprietario di un negozio a Windhoek respingere due ragazzi di colore che erano entrati.

Benzinai: pagamento solo in contanti. Il diesel lo abbiamo pagato circa 7,30 nad. Preparatevi a un vero e proprio “pit-stop”: pulizia vetri anteriori, posteriori, laterali e specchiatti retrovisori, in alcuni casi controllo livelli acqua e olio. Obbligatoria la mancia (ma a chi? saranno almeno in cinque attorno alla macchina!) Kalahari: tappa secondo noi imperdibile. Completamente diverso dal deserto del Namib. Non pensate di poterlo sostituire con la visita a Sossusvlei, sono due paesaggi con poche cose in comune.

Fish River Canyon: non molto godibile in autonomia se non dai view point. Se ne avete la possibilità, alloggiate nei lodge dove sono previste attività nel canyon (es. Canon Lodge o Vogelstrausskluft Lodge) prevedendo magari due pernottamenti o spezzando la tratta Kalahari-Fish River Canyon Luderitiz: tappa non imperdibile, ma a noi è piaciuta. Salite sulle rocce dietro la chiesa per fare una bella foto della città. Fate un giro in macchina lungo le piste del promotorio che chiude la baia. Qui incontrere davvero pochi turisti e a piedi si possono fare delle bellissime passeggiate.

Sossusvlei: Fate i permessi il giorno prima per evitare di perdere tempo quando aprono i cancelli alle 6 del mattino. Andate diretti a Sossusvlei e scalate la duna lì, lasciando perdere la Duna 45 che alla fine è identica ma molto più affollata. Swakopmund: a noi l’escursione a Sandwich Harbour è piaciuta molto. Abbiamo invece “snobbato” la Dolphin Cruise, ma ci sono opinioni contrastanti in merito. Non abbiamo fatto neanche l’escursione a Cape Cross. L’area è accessibile solo dalle 10 ed era impensabile perdere tanto tempo prima di partire per Twyfelfontein. Ci è dispiaciuto invece non visitare il Namib Naukluft Park. Sarebbe stata una buona alternativa al tour a S.H., altrimenti ci voleva un giorno in più.

Twyfelfontein: una delusione. Non per le pitture rupestri, ma per come è organizzato il tour con le guide Damara. Pensavo a qualcosa di più interessante. Etosha: naturalmente imperdibile. Peccato che non siamo riusciti a pernottare all’Okakuejo. La pozza dell’Halali però ci ha dato soddisfazione. Organizzazione migliore all’Halali che al Namutoni. Come struttura è invece più bello il Namutoni. Non siamo stati infastiditi dall’affollamento, anzi nelle prime ore del mattino e verso il tramonto gli scorci che regala sono molto belli.

Clima: Il tempo è sempre stato bellissimo, ma fino a Swakopmund le temperature erano appena appena primaverili. La notte addirittura era freddo e le camere dei lodge non sempre sono riscaldate. A volte hanno un coprimaterasso elettrico termico che un po’ aiuta. Un pile e una giacca antivento sono comunque sufficienti. Temperatura decisamente migliori al nord.

Guida: Non adeguata la Lonely Planet. Bella e interessante quella della Polaris, ma poco pratica. La Footprint è un buon compresso. Consigliata la lettura del libro Savana di Robo.



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