Namibia, la terra dai mille volti

La Namibia fra parchi, deserti, cascate, oceano, cieli stellati mozzafiato e tramonti infiniti. Un'avventura indimenticabile in una terra che seduce anche il viaggiatore più esigente.
Scritto da: shaluma
namibia, la terra dai mille volti
Partenza il: 12/08/2019
Ritorno il: 27/08/2019
Viaggiatori: 6
Spesa: 4000 €
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Il mio viaggio in Namibia inizia nella parte nord occidentale con la visita di due grandi parchi, Erindi Private Reserve ed Etosha National Park Sud e Ovest, due enormi estensioni rispettivamente di 79.000 ettari e di 23000 km2, ricche di piante e di arbusti, popolate da 114 specie di mammiferi, 300 specie di uccelli alcune in pericolo di estinzione. Nella parte centrale di Etosha, c’è una enorme depressione salina chiamata Pan di 130 km di lunghezza e 50 di larghezza che si riempie in estate da dicembre a marzo richiamando fenicotteri e pellicani. La prossima destinazione è al confine con l’Angola, alle cascate di Epupa, formate dal fiume Kunene che, con le sue acque verde smeraldo, crea un magnifico contrasto di colori con le rocce rosse e gli immensi baobab sparsi lungo le rive. Facciamo una sosta in un villaggio himba per conoscere gli usi e le tradizioni di una delle tribù autoctone più antiche ed ancora genuine della Namibia. Sono semi nomadi, si spostano per cercare l’acqua essendo allevatori di capre e vacche, vivono in case a forma di cono fatte di foglie di palma, fango e sterco di bestiame. Le donne sono bellissime e ricoprono il corpo di un unguento grasso di colore rossiccio per proteggere la pelle. Ci dirigiamo verso il Damaraland per vedere la foresta pietrificata, tronchi trasformati in pietra attraverso la diagenesi, la pianta fossile Welwitchia Mirabilis e le incisioni rupestri di Twyfelfontein risalenti a prima del 1000 ac, oggi Patrimonio UNESCO. Un safari pomeridiano mostra come gli elefanti si sono adattati a condizioni climatiche estreme per animali di grossa taglia. La montagna del Brandeberg con i suoi 2606 mt fa da scenario a tutta l’area e al tramonto disorienta il viaggiatore. Attraversando le foreste delle quiver tree, dei Canyon con paesaggi lunari, macinando polvere su strade sterrate si intravede la costa oceanica e Skelton con i suoi relitti incagliati nella sabbia. Da qui in poi il viaggio prosegue per Walwis Bay fra fenicotteri, pellicani e foche, Sandwich Harbour con il bushing in 4×4 fra le dune di sabbia, Sossusvlei con le sue immense dune di sabbia rossa del Namib e gli alberi bruciati della Deadvlei e il canyon di Sesriem. L’ultima tappa del viaggio è nel deserto del Kalahari che si estende fino nel Botswana e in Angola, un’area immensa. Durante questo strabiliante viaggio è impossibile non citare i tramonti e i cieli stellati della Namibia, uno spettacolo indescrivibile che solo lo stupore dei miei occhi è in grado di descrivere, e non posso non ringraziare la mia guida, Berger Jordaan, che è riuscito a trasmetterci il grande amore per la sua terra nativa e a farci sentire tutti “gente del deserto” come lui. E’ stata un’avventura splendida, in un paese dai mille colori e dalle mille emozioni. Andateci e spero siate fortunati nell’incontrare un organizzatore come Berger.


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