Nairobi, Masai Mara, Nakuru, Amboseli, Watamu

Io non sono un turista, non mi sento tale, preferisco definirmi un viaggiatore. Proprio perchè quando parto non ho nulla di prenotato, ho soltanto in testa l'itinerario che voglio seguire.Così è stato, ho acquistato un volo con la ethiopian airlines costato 650 € ed era l'unica cosa che avevo acquistato dall'italia. La disorganizzazione ti...
Scritto da: Bakodelmillenni
nairobi, masai mara, nakuru, amboseli, watamu
Partenza il: 17/08/2005
Ritorno il: 05/09/2005
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
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Io non sono un turista, non mi sento tale, preferisco definirmi un viaggiatore. Proprio perchè quando parto non ho nulla di prenotato, ho soltanto in testa l’itinerario che voglio seguire.Così è stato, ho acquistato un volo con la ethiopian airlines costato 650 € ed era l’unica cosa che avevo acquistato dall’italia. La disorganizzazione ti porta all’esperienza e ti fa vedere le cose con occhi diversi, ti fa vivere l’avventura africana con la vista del leone, l’olfatto del ghepardo, il tatto della scimmia, l’udito dell’elefante.Il mal d’africa esite.

18 AGOSTO. Partenza da fiumicino, zaino in spalla, qualche ora a addis ababa per lo scalo e via alla volta di Nairobi. Appena arrivato all’aeroporto jomo kenyatta 2 procacciatori d’affari mi chiamano e non faccio a tempo neanche a presentarmi che già mi parlano di safari. Io sapevo che la Planet Safari Adventures aveva un ufficio nell’aeroporto e loro lavoravano proprio lì. Poco male, almeno sono stato scortato! Niente lì c’era una signorina tanto carina e tanto disponibile che però mi spara 490$ per un safari di 7 giorni… Un po’ troppo, era lo stesso prezzo che menzionava il loro sito internet. Sono bravo a fare la faccia titubante e, dopo circa un’ora di tira e molla sono riuscito a scucirgli 70$, quindi ultimo prezzo 420$ tutto compreso. E ciò vuol dire: Entrata ai parchi naturali, affitto della tenda, autista e land cruiser, benzina e 3 pasti al giorno. Unica cosa a cui devo provvedere da solo è l’acqua e il sacco a pelo. No Problem. Se non che vogliono il pagamento in contanti e io avevo solo la carta di credito.Quindi il primo consiglio che vi do è di partire con almeno 500€ in contanti se volete acquistare il safari, però state attenti che a nairobi vi rubano pure le scarpe! Insomma per tornare al safari,7 giorni di cui, 4 al Masai Mara,1 al lake Nakuru e 2all’amboseli. Per quanto riguarda l’hotel a nairobi vi consiglio l’ambassadeur rispetto al Meridian, perchè è centralissimo e si trova di fronte all’hilton. Il prezzo è di 65$ a notte la stanza doppia, rispetto ai 72$ per il Meridian.Sono entrambi puliti, si mangia bene e ci sono sempre i taxi sotto all’hotel, però l’Ambassadeur è più nuovo e sicuramente di livello superiore.

19 AGOSTO. Alle 8 Ben l’autista della planet safari, mi passa a prendere e poi passiamo a prendere altre 3 persone che saranno i miei compagni di viaggio fino al lake nakuru.Dopo aver saldato il mio debito con la planet safari, carichiamo i nostri zaini sulla jeep, un po’ di viveri e via, si parte. Il viaggio, esperienza mistica, soprattutto se il mezzo con cui ti muovi arriva a stento a 80 km/h, non che la strada permetta di arrivare a tali velocità, però, insomma…La prima tappa è stata al view-point che da sulla rift valley. Il tempo non era dei migliori e la visibilità non era eccellente, giusto il tempo di fare qualche foto e via, alla volta di narok. Narok è uno di quei posti dimenticati da dio, polvere, bazaar, discariche a cielo aperto e mucche che se ne cibano. Ci fermiamo a mangiare qualcosa in una sorta di ristorante dove mangiamo riso, carne e verdura. Tutto ottimo. Per bere ho preso una Stoney tangawizi che è una bevanda che ha il sapore speziato dell’africa, come ho sentito dire da una ragazza qui su questo sito.Il viaggio fino al Masai mara è durato circa 6 ore e il sedile della land rover era di vero ebano, durissimo. Giusto il tempo di lasciare i bagagli nella tenda e subito partiamo per il nostro primo game drive. Appena sorpassato il cancello d’entrata che giuro sembra quello del film Jurassik park, subito ho capito che avrei visto sicuramente i big 5 nel corso del mio safari. Gnu, alcefali, impala, gazzelle, insomma, ogni sorta di erbivoro, o meglio, ogni sorta di preda. Tra agosto e settembre, una miriade di questi animali, migrano dal serengeti al masai mara, per trovare erba più fresca, e questo attira una quantità che ha dell’incredibile di predatori. Poco più avanti, vicino a un fiumiciattolo, c’erano una dozzina di elefanti e il tutto dopo appena 5 minuti che eravamo entrati nella riserva naturale. Una scena da documentario, provate ad immaginare. Elefanti che mangiano e a 10 metri, tre leonesse ottimiste che cercavano di avvicinarsi…Il risultato è stato che l’elefante più grande ha sbroccato e aprendo le orecchie verso uno dei leoni gli ha mandato un barrito e gli ha accennato una carica. Naturalmente le leonesse se la sono svignata! Tutto questo verso le 6 del pomeriggio, quando tutti gli altri minibus se ne stavano andando, perchè di lì a poco il sole sarebbe sceso. Insomma, già il primo giorno è stato da sogno. Poi serata nel camping e cena a base di riso e carne, essenziale, come l’africa.

20 AGOSTO. Sveglia alle 5, una breve colazione a base di tea e pane tostato, poi subito in sella per dedicare la giornata intera al safari. E’ inutile dire che più ci si alza presto e più si hanno probabilità di vedere i predatori. Subito la mattinata si è aperta con la vista straordinaria di una leonessa con tre cuccioli, teneri, che veniva quasi da scendere per accarezzarli. Credo che ormai gli animali siano abituati alla presenza degli automezzi che popolano la savana, perchè ci si sono avvicinati veramente tanto, quasi troppo. Con uno zoom 10x già si riescono a fare dei primi piani stupendi. Poco più avanti un ghepardo, sul culmine di una collinetta, con la sua testa piccola e il corpo slanciato, elegante come nessun’altro animale. Proseguiamo alla volta del serengeti, in tanzania, per andare a vedere il fiume Mara, dove vive una comunità di ippopotami che ne popolano le rive, naturalmente assieme ai Coccodrilli (mamba). Lì sulle rive, siamo potuti scendere dalla jeep e. Scortati da una guardia dotata di mitra, abbiamo fatto 4 passi lungo le rive del fiume. Ho fatto una cosa stupida, mi sono avvicinato alla riva per farmi fare una foto e la guardia m’ha detto di stare almeno a 5 metri dall’acqua, i coccodrilli ci mettono un attimo a saltare fuori e trascinarti in acqua…Pausa pranzo vicino al ponte sul fiume mara e poi ritorno verso il kenya. Sulla strada del ritorno abbiamo visto una dozzina di giraffe, di tutte le dimensioni, mangiavano le foglie dell’acacia e si grattavano il collo sul tronco. Continuando è inutile dire che la savana era piena di gnu e zebre e anche se dopo un po’ non gli si dà più importanza, mi rendo conto che è una delle visioni che più mi sono rimaste in testa.Ritorno al camp, ma prima, fermata al villaggio masai. Nonostante avessi sentito parlare male dei masai e della loro insistenza nel volerti far comprare tutto, devo dire che alla fine non sono poi così stressanti e comunque qualcosa di carino da comprare c’è e i prezzi sono molto trattabili. Forse il fatto che nel villaggio c’eravamo soltanto noi, ci ha giovato e non dava l’idea di un posto turistico, anche se indubbiamente, i masai che parlavano perfetto inglese e persino qualche parola di italiano, mi ha fatto capire che di gente da quelle parti ce ne passa parecchia.

Come sempre, verso le 17 le nuvole si raggruppano tutte, la temperatura scende, fino al punto di sentire freddo anche con 2 felpe di cui una di Pile addosso, e poi pioggia, poca, sempre poca, ma quanto basta per creare pozzanghere.

21 AGOSTO. La giornata è iniziata con le scimmiette e più precisamente dei cercopitechi verdi, che giocavano vicino alla tenda e sono proprio carine. Il game drive è iniziato prestissimo, siamo usciti apposta per vedere gli elefanti dei quali, a parte il primo giorno, nessuna traccia. Ci siamo goduti un’alba rossa da mozzare il fiato, ne è valsa la pena svegliarsi così presto solo per quella.La giornata è stata povera di forti emozioni, l’unica cosa degna di nota è stata vedere migliaia di bufali incolonnati che migravano, lenti e goffi. La pioggia della sera prima ha formato molte pozze d’acqua sulle strade sterrate e i minibus ci rimanevano impantanati, e noi, con la nostra land-rover li trascinavamo fuori dai guai e tutti ci ringraziavano.Il Pomeriggio l’abbiamo passato in compagnia di un masai che ci ha accompagnato a fare un giro a piedi e siamo saliti su una montagna che sovrasta il mara. Era l’unico punto dove i cellulari prendevano, giusto il tempo per qualche foto e siamo subito tornati al campo, perchè stava arrivando la sera e le iene sarebbero tornate alle loro tane, che erano sul nostro tragitto per tornare.

22 AGOSTO. Ultimo game drive nel Mara, siamo partiti presto ed è stato bellissimo vedere 2 leonesse che cacciavano e un bel maschio con tanto di super criniera che le scrutava da lontano. Struzzi, con il collo rosso, e i loro nidi con una ventina di uova giganti. Poi ritorno al camp, colazione e partenza alla volta di Nakuru, passando prima per Narok e Naivasha. Sorpresa! Abbiamo 4 passeggeri in più, quindi siamo in 9 dentro la jeep e i km sono tanti. Per fortuna vicino a Narok abbiamo scaricato una coppia di tedeschi e comunque il viaggio è stato veramente allucinante, non si arrivava più! Strada piena di buche e quella sterrata era meglio di quella asfaltata se non per il fatto che la polvere mi entrava negli occhi e nei polmoni. Comunque, dopo circa 7 ore di viaggio siamo arrivati a Nakuru e per fortuna la notte l’abbiamo passata in un hotel…C’era per fino il bango in camera e poi sembrava non ci fossero DUDU sopra i letti. Cena e a dormire, domani sarà una lunga giornata, soprattutto per me che dopo la visita al lago dovrò intraprendere un viaggio di 700km fino all’amboseli passando per Nairobi.

23 AGOSTO. Sveglia alle 5, prima della colazione subito siamo partiti per il parco naturale che sta appena a 3 km dalla cittadina di nakuru. Altro piccolo imprevisto, la jeep di alcuni ragazzi della primetime safari s’è rotta, quindi gli dobbiamo dare un passaggio fino all’entrata del parco, dove una macchina li passerà a prendere. Siamo in 10 dentro la nostra Land Cruiser, ma almeno stavolta non abbiamo i bagagli… Arriviamo alla Natural Reserve e lì, appena sorpassata una piccola foresta di acacie, la vista si è aperta sul lago, ricoperto di fenicotteri rosa, in mezzo ai quali c’erano gruppi di cigogne, pellicani, marabù. Un santuario naturalistico per quanto riguarda i volatili. Più avanti degli ippopotami. La cosa bella del lake nakuru è che si può scendere dalla jeep per farsi le foto vicino ai fenicotteri, anche se secondo me non è proprio sicurissimo…Infatti a 100 metri da dove eravamo scesi abbiamo visto 2 iene in cerca di qualcosa da mangiare…Appena 400 m più avanti uno stupendo rinoceronte bianco che brucava l’erba. C’è una collina che sovrasta il lago e da dove si possono fare delle foto stupende ai fenicotteri e alla foresta di acacie. E poi lì su al view-point ci sono un sacco di lucertole che mi sono divertito a fotografare. Scendendo giù, abbiamo visto altri 2 rinoceronti bianchi e un gruppo di babbuini, che carini, mi piacciono le scimmie! Tornati in hotel, colazione, carichiamo gli zaini nella jeep e via per Nairobi. La strada da Nakuru verso la capitale è buona, non c’è polvere ed è quasi tutta asfaltata, quindi il viaggio è stato abbastanza fluido, se non per il fatto che ci è finita la benzina nel mezzo del niente. Ben il nostro autista è sceso dalla macchina e si è messo a correre, senza dire niente…Dopo 2 minuti sono cominciati ad arrivare dei bambini, tremendamente incuriositi dal colore candido della nostra pelle. Gli ho datoo qualche barretta, qualche caramella. Sono stato l’unico a scendere dalla macchina, gli altri avevano come paura di essere assaliti, ma erano bei bimbi e dei bimbi curiosi. Ben ritorna, ha una tanica di benzina, prende una banconota da 500 ksh e la usa come imbuto per versare la benzina nel serbatoio. Si riparte, ma dopo un po’ di km ci ferma la polizia, dicono che stavamo andando troppo veloce, e asseriscono che la nostra velocità era di 117 km/h, penso che neanche se avessimo buttato giù la jeep da una rupe sarebbe arrivata a quella velocità, ma Ben dice di essere preoccupato… Per fortuna eravamo vicini a Nairobi e Ben ha chiamato qualcuno della Planet Safari per Sbrogliare questo impiccio. Ripartiamo, A Nairobi scarichiamo tutti e ci fermiamo per pranzare, il pranzo take away consisteva in pollo e patatine fritte, dentro una busta nera, quella per la mondezza. Mangio solo le patatine, caricano materassi e tende dentro la jeep, rimaniamo in 2, a parte Ben e Joshua, il cuoco.Per sera non siamo riusciti a raggiungere l’Amboseli e ci siamo fermati per passare la notte a Namanga, che è un posto di frontiera per la Tanzania. L’hotel dove ci siamo fermati era tipo un motel di quelli per camionisti e meretrici, Mexico Style, ma siamo in africa, e ci si deve adattare a tutto. Per cena Joshua ci prepara un sacco di cose, e stranamente anche pasta al ragù che devo dire era stranamente buona e al dente!!!Le camere sono sprovviste di elettricità, come tutto il paese tra l’altro, e l’odore della lampada a petrolio è una di quelle cose che non si dimenticano facilmente.

24 AGOSTO.La sveglia ce l’ha data il Muezin della vicina moschea di Namanga, alle 5, partenza prima di colazione per l’amboseli.Da Namanga alla Natural Reserve erano solo 100 km, ma di strada sterrata e piena di buche. Abbiamo visto strada facendo un gruppo di giraffe masai, gazzelle, zebre. Entrati nel parco subito mi sono reso conto che di polvere ne avrei mangiata tanta. Vicino all’entrata, solo polvere, deserto e polvere. Nient’altro. Devo dire che quella era l’immagine che avevo in testa della savana. L’amboseli manca della sovrabbondanza di animali del masai mara, ma ci sono ottime probabilità di vederli proprio perchè la vegetazione è veramente misera. Ci sono moltissimi elefanti, e subito ne abbiamo visti una dozzina.Arrivati al camp, facciamo colazione e poi lasciamo joshua a montarci le tende, mentre noi partiamo per il primo vero game safari. Raggiungiamo dopo qualche minuto una parte molto verde del parco, perchè al deserto polveroso di alternano oasi paludose di verde. Proprio nelle paludi c’erano molti uccelli, quali ibis sacri, aironi, fenicotteri. Poi Ippopotami, dei quali però si riusciva a vedere solo la groppa che emergeva dall’acqua. Di elefanti ce n’erano veramente moltissimi e siamo riusciti anche a vedere una iena che dormiva e qualche zebra qua e la, che al passaggio sollevavano nuvole di polvere. L’unico motivo per il quale ho voluto visitare l’amboseli natural reserve era per il fatto di voler vedere il Kilimangiaro e magari scattare qualche foto con elefante in primo piano e montagna di sfondo, ma niente, il caldo, la polvere e la foschia non ci hanno reso possibile la vista, se non solo della cima innevata del monte. I masai ci hanno detto che siamo stati anche fortunati, perchè è rarissimo che si veda il kilimangiaro.I masai proprio ci hanno tratto in inganno dicendoci che c’era un matrimonio in corso al villaggio. Non era vero. Però devo dire che rispetto all’altro che avevamo visitato, questo era un po’ meno precario e c’era meno cacca di mucca per terra, quindi meno mosche. C’erano più guerrieri e più donne, quindi nel momento della danza tribale, mi veniva da piangere. Bei ragazzi coi capelli lunghi e dalla pelle ambrata, stupende donne con i lobi delle orecchie allungati e con i capelli rasati. Naturalmente anche lì ci hanno trascinato a vedere il loro “negozio” che consisteva in una sorta di mercatino dove ogni famiglia vendeva quello che produceva. Ho preso 17 oggetti e alla fine mi sono messo sotto l’ombra di un’acacia a contrattare il prezzo totale.Il capo Masai, che parlava anche un po’ italiano, mi spara 17,000ksh che sarebbero 170 euro…Ma stiamo scherzando??? niente, dopo vari tira e molla tipici di queste parti sono riuscito a cavarmela con 5,250 ksh, un buon prezzo per me, ma sicuramente anche per loro. Tornato al camp, pranzo buonissimo, tutto alla griglia, patate arrostite che sembravano fritte e macedonia.Il game safari del pomeriggi è stato praticamente il clone di quello del mattino e ho visto sempre tantissimi elefanti, struzzi, giraffe. La notte…La notte è stata un po’ travagliata, sentivo le iene vicine con il loro verso inconfondibile. Verso mezzanotte dovevo andare al bagno, ma un po’ di paura ce l’avevo…Niente mi sveglio alle 4 della notte che dovevo assolutamente andare, mi faccio coraggio, impungo la clava masai con una mano, con l’altra la torcia e mi incammino nel buio più totale e con i rumori che di notte si fanno più spaventosi.Ce l’ho fatta, ma nel bagno c’era un bel pipistrello che poi, pensandoci bene, è come un uccello no??? 25 AGOSTO. Sveglia all’alba, game safari sulla strada del ritorno, verso l’uscita del parco, nella parte polverosa e desertica,ultima mangiata di polvere e via verso nairobi! Arrivato all’Ambassadeur, ho spedito un po’ di cose alla lavanderie dell’hotel, perchè alcune cose erano veramente luride, me compreso, che in 7 giorni sono riuscito a farmi una sola doccia e probabilmente con l’acqua che veniva presa dal fiumiciattolo vicino. Quindi mega doccia calda e mi sono permesso di cenare con dei club sandwic e patatine fritte, il massimo dell’occidentalità.

26 AGOSTO. Me la sono presa con molta, moltissima calma, colazione alle 9, doccia, e verso le 10:30 mi sono fatto portare da un Taxi al national museum, dove in realtà c’è poco da vedere, a parte gli animali imbalsamati. L’intero pomeriggio invece l’ho passato in completo relax in stanza, cercando di mettere in fondo allo zaino i vestiti pesanti del safari e invece le cose utili per il mio soggiorno mare in cima. Consideravo che in tutto il safari non sono stato mai punto da nessun animale e che quindi i 130€ di malarone che mi sono portato dietro in realtà sono stati solo uno spreco di soldi. Letto comodo, televisione, divano, moquette rossa a terra e una parete a vetro che da su moi Ave. In Hotel ci sono solo uomini d’affari, infatti sia a colazione che a cena non ho visto Mzungu come me. 27 agosto. Sveglia alle 9, colazione e taxi fino all’aeroporto per un volo interno per Malindi. Ricordatevi che se prendete il volo all’italia, dovete riconfermare le date di partenza e di ritorno almeno 48 ore prima, perchè altrimenti i voli vengono ceduti.L’aereo era un saab 304 con 20 posti, due eliche, piccolino e talmente basso che io con il mio 1,95 di altezza toccavo con la testa il soffitto. Viaggio tumultuoso, tanti vuoti d’aria, ma alla fine sono arrivato sano e salvo a Malindi. Da lì taxi fino a Watamu (1000ksh) e mi sono fatto lasciare a Villa Veronica. C’era posto, avevo letto di questo resort nella lonley e il prezzo mi sembrava più che ragionevole, 600 ksh a notte per la stanza doppia. Le camere sono pulite e mi cambiavano le lenzuola tutti i giorni, l’unica pecca, è che non c’è l’acqua calda, ma non è stato affatto un problema. Per quanto riguarda il soggiorno mare, sono stato a watamu 9 giorni e ho pututo girare con calma tutti i posti che volevo vedere. Mi limiterò a darvi qualche consiglio per facilitarvi le cose.

1) se volete chiamare in italia vi conviene comprare una sim card kenyota ricaricabile, io l’ho presa della cell tel e spendevo 1 euro al minuto e 10 centesimi per gli sms.

2) se dovete scegliere un resort, vi consiglio di sceglierne uno che affacci su watamu bay e non su blue lagoon, tantomeno su turtle bay, perchè, almeno ad agosto il mare è meglio a watamu beach e poi lì le alghe le tolgono. La baia è più grande e con la bassa marea si possono raggiungere le isolette a piedi, con l’acqua che arriva al massimo al ginocchio, un paradiso! 3) i beach boys sono affidabili, vivono di turismo, derubarvi va contro di loro, a me non è successo nulla di spiacevole.L’unica cosa è contrattare molto sul prezzo, per dirne una la gita alle mangrovie io l’ho pagata 25 euro, gli altri 45 e la gita era proprio la stessa! 4) Vi consiglio per cenare il Roasters Cafè, conviene più mangiare a pranzo e a cena lì che andare a fare la spesa da Mama Lucy e arrangiarsi. Il prezzo per una cena è al massimo 1 euro e 50.

5)Posti da visitare: -L’isola dell’amore è sicuramente da vedere, i beach boys propongono una gita lì con pranzo di aragosta e king fish alla brace, e vi ci portano in dhow, le tipiche imbarcazioni a vela, però con la bassa marea ci si arriva a piedi, e se non vi interessa dell’aragosta, vi risparmiate 10 euro.

-Mida Creek, sarebbe la gita alle mangrovie e al parco marino. Non è che mi abbia entusiasmato più di tanto, però è da vedere…

-Camminata sulla barriera corallina. Ve la consiglio vivamente, è uno spettacolo, potete anche farla da soli, però comunque immancabilmente qualcuno vi seguirà e comincerà a dirvi i nomi di tutte le cose, ma con 2 € di mancia ve la cavate.

-Malindi e fabbrica del legno. Beh di cose di legno ce ne sono molte, ma i prezzi sono gonfiati, perchè i beach boys si prendono la percentuale…

-Gede. Stupenda, certo non aspettatevi di vedere uno spettacolo come Angkor Wat in Cambogia, però ha comunque il suo effetto, ci sono i cercopitechi dalla gola bianca e molti Baobab.Proprio qui a gede, appena fuori dal sito archeologico c’è un negozietto, e ha i prezzi più bassi di tutti i posti che io abbia visitato, vi consiglio di comprare lì le cose di legno.

6)Carte di credito. Non è possibile ritirare denaro a Watamu, quindi se i soldi scarseggiano dovete per forza andare a Malindi dove c’è una filiale della barclays, oppure se avete euro o dollari potete andare ai vari resort di lusso, dove però si prendono una commissione altissima.

7) per quanto riguarda il safari, la migliore cosa è partire da Nairobi per un safari di almeno 5 giorni, se però state al mare e avete poco tempo, comunque se non volete buttare i soldi al vento vi conviene fare un safari di almeno 2 notti 3 giorni e visitare solo un parco. Per chi va al Masai Mara, sconsiglio di includere l’amboseli nel percorso, è molto lontano e poi a meno che vi siate persi l’avvistamento degli elefanti, non ne vale la pena, e il kilimangiaro si vede molto raramente e tutto offuscato dal calore.

Cosa portare al safari: Sicuramente del repellente per insetti è utile, tante salviettine umide, una torcia (vi consiglio quella che si mette in testa con l’elastico, è comodissima per quando si va al bagno di notte, perchè si hanno le mani libere!!!)e portatevi tante penne, caramelle, accendini, da regalare ai bambini o da barattare con i masai.Per quanto riguarda l’abbigliamento, la sera fa veramente freddo, almeno al masai mara, io stavo con 2 felpe e sentivo ancora freddino! faranno tipo 10 gradi…

8)Ci sono dei trucchi che io ormai chiamo trucchi da masai.

– vi chiedono se avete una penna per poi vendervi comunque qualcosa – vi chiedono di cambiargli gli euro per poi vendervi qualcosa.

– vi dicono che c’è un matrimonio per poi vendervi qualcosa.

Questi sono solo alcuni dei “Masai Trick”!Però alla fine sono tanto buoni.

9)I beach boys sono tanti e insistenti, a me non davano fastidio, calcolate che uno di loro mi chiama fratello e ancora mi manda Sms, io stavo spesso in spiaggia, per giocare a calcio o per giocare con gli orfanelli che stanno sempre a watamu beach. L’ultimo giorno ho regalato tutti i miei vestiti comprese ciabatte e scarpe. Sono passato per i negozietti e ho comprato qualcosa da ognuno per far felici tutti. L’africa ti segna nel cuore e il modo migliore per viverla è cercare di alloggiare nelle strutture a conduzione familiare. Watamu è un po’ Little Italy, tutti parlano italiano perfetto, e la totalità dei turisti sono proprio italiani, questo è forse l’unico difettuccio di questo paradiso terrestre.

Se volete vedere qualche foto, le ho caricate su questo sito, ecco il link: http://community.Webshots.Com/user/bacomasai per informazioni più dettagliate non esitate a contattarmi a:bakodelmillennio@hotmail.Com mi chiamo Claudio.



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