Myanmar: viaggio semi-autonomo

Viaggio nel Myanmar e in Thailandia organizzato da noi ma appoggiandoci ad un'agenzia locale nel Myanmar.
Scritto da: Lauro
myanmar: viaggio semi-autonomo
Partenza il: 30/10/2010
Ritorno il: 20/11/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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IL VIAGGIO

Il viaggio nel Myanmar è stato la parte principale di un viaggio fatto da me e mia moglie Katy dal 30/10/2010 al 20/11/2010 e che si è concluso con alcuni giorni a Phuket in Thailandia. Nel Myanmar siamo stati dal 31/10 al 14/11. Noi viaggiamo sempre con lo zaino in spalla e usando i mezzi pubblici, ma per girare il Myanmar abbiamo deciso, per la prima volta, di appoggiarci ad un’agenzia turistica locale per vari motivi: durante la nostra permanenza ci sarebbero state le elezioni con possibilità di proteste di piazza, le cose da vedere erano tantissime e il tempo poco, le strade sono pessime e le indicazioni stradali sono solo in lingua locale, i trasporti pubblici sono scarsi, molte strade sono vietate ai turisti.

Leggendo i diari di viaggio in Internet ho trovato il suggerimento di appoggiarsi nel Myanmar ad un certo ”signor Teo” che parla l’italiano e del quale tutti sono stati contenti. Dall’autrice di uno dei diari mi sono fatto dare il suo indirizzo e-mail e abbiamo cominciato a scriverci per definire costi e programma di viaggio. In pratica Teo (che si chiama in effetti Htay Aung) lavora per l’agenzia Ko Tar Travels & Tours di Yangon. Noi abbiamo scelto l’opzione ”solo autista” (l’altra alternativa era ”autista + guida”) perchè: più economica, la Lonely Planet ci forniva già molte informazioni, gli autisti parlano comunque inglese, non ci piace girare con una guida sempre addosso. Quetsa soluzione del ”solo autista” è stata ottima perchè l’accompagnamento dell’autista c’è stato sempre solo quando era necessario e abbiamo avuto parecchio tempo per andare in giro per i fatti nostri. Ci siamo trovati benissimo con l’agenzia e abbiamo fatto un viaggio comodissimo ”da pascià” a basso prezzo, senza alcun problema e sfruttando al massimo il poco tempo che avevamo per vedere le tantissime cose che ci interessavano.

IL PROGRAMMA DI VIAGGIO

MYANMAR

30/10 Partenza Malpensa / THAI TG 941 14,05 – BANGKOK 5,55 / THAI TG 303 8,00 – YANGON 8,45 31/10 arrivo Yangon – Sittwe / AIR BAGAN W 9 -309 11,30 — 12 : 55 / Sittwe Nobel hotel 40 USD 1/11 Sittwe – Mrauk U / barca – giro Mrauk U / Mrauk U Vesali hotel 35 USD 2/11 Mrauk U / barca e visita villaggio di Chin – Mrauk U / Mrauk U Vesali hotel 35 USD 3/11 Mrauk U – Sittwe – Yangon / AIR BAGAN W 9-310 13,40 – 15,25 / Yangon New Aye Yar Hotel 28 USD 4/11 Yangon – Bagan volo / AIR BAGAN W 9-141 6,15 – 7,35 / Bagan Nyaungu Aungmingalar Hotel 28 USD 5/11 Bagan-Monte Popa-Bagan / auto / Bagan Nyaungu Aungmingalar Hotel 28 USD 6/11 Bagan – Mandalay / auto / Mandalay Nylon hotel 15 USD 7/11 Mandalay dintorni / auto / Mandalay Nylon hotel 15 USD 8/11 Mandalay dintorni / auto e barca / Mandalay Nylon hotel 15 USD 9/11 Mandalay – Pindaya – Lago Inle / AIR BAGAN W 9-309 8,00 — 8,35 / Inle Gold Star hotel 20 USD 10/11 Inle / giro barca / Inle Gold Star hotel 20 USD 11/11 Inle – Yangon volo – auto Roccia D’Oro / AIR BAGAN W9-011 10,10 — 11,05 / Roccia D’Oro Golden Sunrise hotel 25 USD 12/11 Roccia D’Oro – Yangon / auto / Yangon Panorama hotel 30 USD 13/11 Yangon / auto / Yangon Panorama hotel 30 USD 14/11 partenza da Yangon volo – Bangkok – Phuket

THAILANDIA

14/11 Bangkok – Phuket volo / THAI TG 215 14,10 — 15,30 / Phuket Town Hotel Sinthavee 600 BHT 15/11 Phuket Town – Phi Phi Island / Taxi + battello / Phi Phi Paradise Pearl Bungalow 2500 BHT 16/11 Phi Phi Island / Phi Phi Paradise Pearl Bungalow 2500 BHT 17/11 Phi Phi – Kata / battello + taxi / Guesthouse Kata Beach 1600 BHT 18/11 Kata / Guesthouse Kata Beach 1600 BHT 19/11 Kata – Phuket Airport – Bangkok volo / taxi – volo THAI TG 671 18,45 — 20,10 20/11 Volo Bangkok – Malpensa / THAI TG 940 0,35 — 7,10

I VOLI

Abbiamo fatto alcuni voli con la Thai Airways (prenotati dall’Italia) e i 5 voli interni nel Myanmar con la Air Bagan (prenotati dall’agenzia Ko Tar Travels & Tours perchè si era rivelato impossibile prenotarli dall’Italia). Nessun problema con i voli della Air Bagan effettuati con confortevoli e puntuali aerei ad elica. Voli Thai Airways: – Malpensa – Bangkok – Yangon – Bangkok – Malpensa per EUR 1.020 a persona – Bangkok – Phuket – Bangkok per EUR 160 a persona Voli Air Bagan (prezzi comunicatimi dall’agenzia ma compresi nel prezzo forfettario del viaggio): – Yangon – Sittwe = 102 US $ a persona – Yangon – Bagan= 87 US $ a persona – Mandalay – Heho =43 US $ a persona – Heho – Yangon = 87 US $ a persona

I COSTI

Per tutto il viaggio, quindi compresa anche la Thailandia, abbiamo speso per tutti e due 5.000 euro. In dettaglio: – Voli Thai 2.360 euro – assicurazioni sanitarie 130 euro – guide/piantine 34 euro – agenzia del Myanmar USD 1.700 (esclusi alberghi e cibo e ingressi templi, ma inclusi i voli, tragitti in macchina e in barca, transfer da/per aeroporti/porti, giri turistici) – spese varie nel Myanmar USD 914 – spese in Thailandia 480 euro

CAMBIO VALUTA E PAGAMENTI VARI

Nel Myanmar si usano dollari oppure valuta locale (Kyat). Tutti gli alberghi vogliono solo dollari, le bancarelle dollari o Kyat, i ristoranti Kyat, i templi dollari o Kyat, come anche i tassisti. Il problema è cambiare i dollari contro Kyat perchè le banche non effettuano cambi: in pratica bisogna per forza cambiare ”in nero”. Lo fanno gli alberghi e i cambiavalute conosciuti dalle guide turistiche. Tanto per dire, appena arrivati a Yangon ho detto all’incaricato dell’agenzia che volevamo cambiare 200 dollari. Lui ci ha portati in macchina in un paesino vicino all’aeroporto da un cambia valute che, preavvertito al telefono, si è fatto trovare ad un certo angolo di strada e mi ha cambiato i dollari. L’incaricato dell’agenzia ci ha poi riportati in aeroporto perchè dovevamo prendere il volo per Sittwe. Nel Myanmar abbiamo cambiato USD 380 in Kyat. Il cambio migliore l’ho avuto a Yangon in un negozio all’interno del Summit Hotel (su indicazione dell’agenzia turistica): USD 1 = Kyat 920. Mi hanno detto che eventualmente avrebbero ricambiato i Kyat in eccesso, prima della partenza, al cambio di 910.

INTERNET

Probabilmente anche a causa delle elezioni non siamo mai riusciti a collegarci ad Internet nei pochi posti pubblici che abbiamo trovato, nè dagli alberghi. Non abbiamo mai provato a telefonare in Italia.

ALBERGHI

Abbiamo sempre trovato facilmente alloggio in alberghi decenti con il bagno in camera e ventilatore o aria condizionata. Di solito la corrente elettrica è assicurata fino alle 23 perchè spesso viene prodotta dai generatori dell’albergo. La colazione è sempre stata compresa nel prezzo.

LA GENTE

Non ci sono parole per definire la gentilezza della popolazione. Abbiamo girato molto in Asia anche dalle parti del Myanmar (Thailandia, Laos, Cambogia, India….) ma la disponibilità totale e la cortesia e l’assoluta mancanza di finalità economiche e i sacrifici che hanno fatto per farci stare il meglio possibile…. Bè, ci hanno commossi. Un esempio tra i tanti: dovevamo partire da Mrauk U per tornare in battello a Sittwe e prendere subito l’aereo per Yangon. Il battello all’andata aveva avuto dei problemi al motore e quindi avevo chiesto di partire molto presto al mattino per prendere il volo delle 13,40. Ho chiesto al tassista di venirci a prendere alle 5 e noi ci siamo svegliato alle 4. Alle 4 erano venuti ad aiutarci con le torce elettriche (perchè non c’era elettricità) due camerieri dell’albergo e il direttore, e ci hanno portato gli zaini fino al taxi, consegnandoci anche i sacchetti con la colazione ed infine salutandoci con molto calore. Alla barca, con un buio pesto, abbiamo trovato il responsabile dell’agenzia, sempre fornito di torcia elettrica, più altre persone che ci hanno aiutati a salire sul battello (diverso da quello dell’andata per garantirci un motore affidabile) usando una passerella improvvisata. Tutto sempre con grandi sorrisi e naturale gentilezza.

CLIMA E INSETTI

Abbiamo trovato sempre bel tempo ma una settimana prima del nostro arrivo c’era stato un uragano che aveva provocato molti danni e fatto anche crollare anche alcuni templi minori di Bagan. Temperatura gradevole, calda ma sopportabile. Pochi insetti e zanzare, meno che a Milano in estate.

CONCLUSIONI

Il viaggio è stato facile e bellissimo, in un mondo antico che non si manterrà così ancora a lungo: suggerisco caldamente di visitare il Myanmar il più presto possibile. I monumenti sono numerosissimi e bellissimi, la gente così gentile da essere commovente, la natura rigogliosa e i prezzi bassi…… E ogni volta che accendo il PC e vedo la nostra foto dei templi di Bagan dall’alto che ho messo nel desktop mi rallegro di aver veramente visto con i miei occhi una simile meraviglia. 

DESCRIZIONE PARTICOLAREGGIATA DEL VIAGGIO

La descrizione del viaggio che segue non è opera mia ma di mia moglie Katy, molto più brava di me a descrivere luoghi ed emozioni.

30 ottobre / 20 novembre 2010 – Viaggio in Myanmar con estensione a Phuket (Thailandia)

Itinerario Myanmar : Yangon – Sittwe – rovine di Mrauk’u ( + visita villaggi Chin) – Bagan (+ Monte Popa) – Mandalay ( +Amarapura – Inwa – Sagaing – Mingun) – Pindaya – Lago Inle – Bago – Roccia d’oro – Yangon

Thailandia : Phuket – Phi Phi island

Il Myanmar è uno scrigno che contiene tanti tesori e il suo popolo, così semplicemente genuino e accogliente è sicuramente un valore aggiunto alle bellezze del paese. La dittatura che governa il paese però pensa solo al proprio arricchimento e non agli interessi del suo popolo che purtroppo quindi è uno dei più poveri del mondo nonostante le numerose risorse. Le strade sono scarse e veramente malridotte e molte sono anche interdette ai turisti. Quando abbiamo prenotato i voli per questo viaggio ( che sognavamo da tempo) non era ancora stata decisa dal governo birmano la data delle elezioni. Successivamente è stata fissata la data del 7 novembre 2010 (proprio nel mezzo del ns. Viaggio!) pertanto anziché organizzare come al solito tutto da soli abbiamo deciso di appoggiarci ad un’agenzia locale consigliataci da altri conoscenti italiani che l’avevano utilizzata. Con loro abbiamo concordato l’itinerario e gli spostamenti sulla base delle nostre scelte, decidendo di non utilizzare una guida ma solo gli autisti /accompagnatori. Siamo stati contentissimi di questa decisione: Teo, (che parla molto bene l’italiano) e tutti i suoi collaboratori (che parlano inglese), sono stati eccezionali : puntuali, esperti, efficienti e totalmente affidabili, inoltre questa scelta ci ha permesso di risparmiare tempo e quindi di riuscire a vedere più cose.

Al ns. Arrivo all’aeroporto di Yangon siamo accolti da un gentile signore che dopo averci fornito i vaucher per Sittwe e Marauk’u, ci porta a cambiare la valuta in un mercato locale ( in Myanmar il cambio funziona così, solo in nero) poi ci riaccompagna all’aeroporto dove prenderemo il primo volo interno per Sittwe città situata sul golfo del Bengala e base di partenza per il sito archeologico di Mrauk’u. Anche qui sono venuti a prenderci e ci hanno portato all’albergo : Hotel Noble ( camera molto piccola ma confortevole con TV e aria condizionata). Il tempo di lasciare gli zaini in camera e subito ci tuffiamo nella realtà locale. Siamo sulla strada principale dove c’è più movimento. Nelle strade pochissime auto, alcuni furgoncini aperti e carichi di gente fino all’inverosimile ma soprattutto biciclette e strani cicli con 2 sedili opposti per trasportare le persone . Fa molto caldo e il sole picchia. Tutti ci guardano incuriositi e rispondiamo ai loro sorrisi, i lineamenti ricordano un po’ quelli indiani (siamo vicini al confine con il Bangladesh). Facciamo un giro lungo l’ampio delta del fiume che domani dovremo percorrere per arrivare al primo sito archeologico del viaggio. Una settimana fa in questa zona si è abbattuto un forte uragano ma per fortuna la città di Sittwe è stata risparmiata. Prima cena birmana (buona) al ristorante “River Valley”. La mattina dopo alle 6,30 ci vengono a prendere per portarci all’attracco della barca che trasporterà solo noi. Il viaggio dovrebbe durare circa 6 ore ma noi ne impiegheremo ben 8 (!!!) ad arrivare a Mrauk’u per via del motore che ogni tanto aveva problemi. Il fiume Kaladan è molto largo e per le prime 2 ore restiamo seduti nella parte superiore della barca ad osservare piacevolmente la vita che scorre lungo il fiume e l’ampio e tranquillo panorama che si gode inoltre la giornata è bellissima e calda. Al nostro arrivo troviamo un autista con la jeep che ci accompagnerà a visitare i templi dislocati in questa zona. Prima ci porta all’albergo concordato il : “Vesali” (ampi bungalow di legno nel verde lussureggiante, personale gentilissimo) poi iniziamo le visite. Le verdissime colline che circondano Mrauk’u sono punteggiate da pagode dorate e stupa che spuntano qua e la’ in una spettacolare visione…e poi è l’atmosfera tranquilla e agreste che si respira qui che ci conquista completamente. Il primo luogo visitato è un grande monastero che contiene alcune statue di Budda all’interno di tanti corridoi concentrici dalle pareti lavorate a bassorilievi e con tante altre piccole statue di Budda. Al termine della pomeriggio avremo visitato 7 siti con tramonto finale dalla cima di un tempio su una collinetta. In albergo la corrente elettrica funziona solo dalle ore 18 alle 23, le strade del paese invece sono prive di illuminazione e per fare un giretto serale ci dobbiamo portare la ns. Torcia. Al mattino dopo all’ora stabilita il ns. Driver puntualissimo ci porterà (per una strada piena di buche) al fiume Lemro dove una barca ci aspetta per portarci a visitare alcuni villaggi abitati dalla popolazione Chin. (circa 5 ore di barca tra andata e ritorno) Visitiamo 2 villaggi Chin sempre accolti da sorrisi gentili di bambini e anziane donne Chin dal viso tatuato con disegni a forma di ragnatela, poi decidiamo di tornare a Marauk’u perché preferiamo dedicare il tempo che ci resta a visitare altri templi. Ci preoccupa un po’ l’idea del ritorno in barca dell’indomani perchè avendo l’aereo che parte alle 13,40 dobbiamo essere assolutamente sicuri di arrivare a Sittwe in tempo e non possiamo metterci ancora 8 ore! Ne abbiamo parlato col ns. Driver che si è messo in contatto col “capo” e ha risolto brillantemente il problema . Nel dubbio partiamo prestissimo infatti alle 4 del mattino ci alziamo e alle 4,20 siamo pronti per andare al molo. Inaspettatamente (vista l’ora) troviamo a salutarci il proprietario dell’albergo e alcuni dei ragazzi che lì lavorano che ci consegnano anche 2 “box” contenenti un’abbondante colazione. Ci muoviamo in auto nel buio più totale ma con grande stupore scorgiamo alla luce dei fari file e file di donne (arrivate da chissà dove) che portano in testa cesti carichi di merci che andranno a vendere al mercato. Arrivati al molo ci aspetta un’altra barca e dopo aver salutato con calore il nostro autista, davvero eccezionale considerando le strade tremende che abbiamo fatto in questi giorni, salpiamo. Il ritorno sul fiume è stato davvero emozionante !!! : prima dal tetto della barca osserviamo sopra di noi un incredibile cielo stellato a 360° (nessuna luce elettrica nel raggio di centinaia di km) e poi assistiamo ad una magica alba dagli sfolgoranti colori. Il viaggio di ritorno è davvero veloce circa 5 ore anziché le 8 dell’andata e così arriviamo a Sittwe addirittura molto in anticipo rispetto al nostro volo. Il ragazzo che ci accompagna ci propone allora di visitare il mercato per occupare il tempo restante. Visita davvero interessante nella ragnatela di vicoletti pieni di ogni tipo di alimenti : frutti e verdure di ogni forma e colore, cibi, spezie e su tutto il penetrante odore del pesce essiccato e di quello appena pescato. Le persone sono sempre sorridenti e disponibili a farsi fotografare, felici solo di potersi rivedere nel piccolo schermo della macchina digitale. Voliamo a Yangon , sempre accolti da un collaboratore che ci porta prima a cambiare ancora un po’ soldi all’Hotel Summit poi all’agenzia dove incontriamo Teo per concordare le prossime tappe, pagargli la quota dovuta e inoltre lo ringraziamo per l’efficienza e la gentilezza che i suoi collaboratori ci hanno dimostrato. Notte in hotel il “New aye yar” di cui serbiamo un pessimo ricordo (camera sporchissima) e infatti pensiamo di cambiarlo per gli ultimi giorni che faremo qui andando al Panorama, (albergo che ci aveva consigliato Teo.) Cerchiamo una postazione internet per scrivere ai figli in Italia ma non riusciamo assolutamente ad accedere alla ns. Casella di posta. Al mattino presto l’autista ci porta all’aeroporto e da qui prendiamo il volo per Bagan nostra prossima meta. Anche qui troviamo un autista che ci porterà all’albergo e in giro nei prossimi giorni, si chiama Miù e parla un buon inglese. Scegliamo un albergo nella zona di Nyaung : l’”Aung Mingalar”(bungalow spazioso con veranda ) proprio di fronte alla grande pagoda dorata Shwezigon Paya. E poi iniziamo le visite. Bagan è il sito più famoso di tutto il Myanmar e ne capiamo subito la ragione….: Migliaia di pagode, templi, stupa sparsi per il verde acceso della vegetazione ci aspettano. In alcuni templi si può salire sulle scalinate esterne e da qui ci godiamo quest’incredibile vista : dovunque giriamo lo sguardo troviamo guglie di ogni dimensione che emergono dal verde come per magia……… impossibile descrivere queste sensazioni, bisogna viverle! Il ns. Autista Miù è bravissimo nel condurci a visitare i templi più belli e famosi e ogni volta ci facciamo indicare il nome tra i templi elencati nella ns- Lonley P. La maggior parte dei templi contiene al suo interno corridoi lavorati con bassorilievi o dipinti… e nicchie con statue di Budda su ogni lato. Alcuni Budda sono sdraiati, ma in generale queste statue raffiguranti Budda sono molto diverse tra loro e alcune sono davvero molto belle. I fedeli portano molte offerte di incensi e fiori e constatiamo che i birmani hanno una fede saldissima al punto da acquistare (nonostante la loro povertà) lamine sottilissime d’oro da applicare su alcune reliquie e statue di Budda ( questo sarà confermato per tutto il corso del viaggio). Terminiamo la giornata assistendo al tramonto da uno dei tanti templi : oggi ne abbiamo visti davvero tanti e alcuni ci sono piaciuti particolarmente. Il mattino dopo andiamo prima in auto al Monte Popa. Arrivando dalla strada è suggestiva la vista del santuario in cima a questo piccolo monte dalla forma di torre (lo chiamano anche vulcano). Si sale, (naturalmente scalzi), per circa 20 minuti per una lunga scalinata coperta e a tratti ripida e in breve si arriva alla cima completamente occupata dal santuario con tante piccole sale piene di Budda e luoghi di preghiera. E’ una bellissima giornata di sole e si sta volentieri in cima a godersi la brezza e la vista che si gode. Tornati a Bagan visitiamo una fabbrica di lacche e dopo pranzo tutto il pomeriggio sarà dedicato alla visita di altri templi e pagode : ce ne sono così tante belle e ognuna ha delle sue particolarità che non ci stanchiamo mai! E la sera altro bellissimo tramonto dalla Pyathada Paya piena di turisti. Oggi in particolare restiamo affascinati dalla Dhammaya Zika Paya pagoda grandiosa e magnifica con la grande cupola centrale dorata e inoltre dalla sua sommità si gode una vista superba sugli altri templi vicini . Non è possibile nominare tutti i templi e pagode visitate segnalerò solamente le più spettacolari che ci sono piaciute di più. Ananda Phato – Dhammayangyi Pahto – Sulamani Patho – Shwezigon Paya …ecc In alcune pagode si può accedere alle terrazze superiori e da qui godere del meraviglioso spettacolo a 360 gradi. ( ne nomino solo alcune : Buledi, Shwegugyi, Pyathada…) Nei templi principali l’ingresso è affollato di venditori, soprattutto bambini che cercano di vendere i loro souvenir. A Bagan ho acquistato parecchie cosine ( tele raffiguranti i templi, scatoline di lacca…)

Nota: da ricordare che in tutti i templi, pagode, stupa ecc… del Myanmar bisogna entrare scalzi lasciando all’esterno scarpe (e molto spesso anche le calze!) e questo non solo all’interno del tempio ma anche nell’area esterna antistante….. È quindi molto più comodo portare le infradito che non le scarpe. Nei luoghi affollati il ns. Autista ce le faceva lasciare in auto. Buona cena al famoso ristorante Aroma 2 (scelgo un piatto thai buono ma particolarmente piccante ed esco con la bocca praticamente in fiamme) Riproviamo con internet ma non funziona proprio il collegamento, praticamente l’intero stato non può comunicare con il resto del mondo…(noi pensiamo che la causa di ciò siano le elezioni …) Il giorno dopo sempre con Miu partiamo in auto per Mandalay con una tappa intermedia a Myingyan . Qui visitiamo un tempio dedicato ad un monaco santo ( Soon Lu Kyaung) e poi un altro tempio inaspettatamente molto ricco e bello, che è famoso perchè contiene molte reliquie di Budda. Mancano ancora 3 ore all’arrivo a Mandalay quindi pranziamo lungo la strada in un semplicissimo ristorantino locale (in questo tratto non ci sono ristoranti per turisti).

Mandalay

La città ci appare subito caldissima e molto sporca e caotica : anche attraversare ai semafori è un’impresa perché passano comunque tutti! Decidiamo di pernottare all’hotel Nylon (stanza comoda con tv e aria condizionata) poi lasciamo libero Miù e ce ne andremo da soli alla scoperta della città. Il mattino dopo sempre presto (7,30) ci passa a prendere Miu e si parte per le visite. Prima ci porta al tempio più famoso della città Mahamuny paya. Il tempio è davvero notevole e molto grande con tanti cortili interni c’è una nicchia che contiene un Budda tutto d’oro venerato dai fedeli che applicano lamine d’oro (solo gli uomini possono farlo perché alle donne è proibito avvicinarsi ). Oggi è il giorno delle votazioni elettorali ma assolutamente nulla lo fa capire (niente comizi, cartelloni pubblicitari, annunci con altoparlanti, file di gente in coda per votare…. Insomma le solite cose che farebbe un paese normale)… Nessuno ne parla e la sera in TV al loro telegiornale trasmettono solo le immagini dei generali che votano insieme alle mogli….. insomma siamo sempre più convinti che queste elezioni siano proprio una farsa. Miu ci porta anche in un laboratorio per vedere come fanno a realizzare le lamine d’oro. (nella prima fase un ragazzo deve battere per ore e ore col martello affinché la lamina si assottigli prima delle successive lavorazioni). Proseguiamo a visitare le antiche capitali appena fuori Mandalay : Amarapura, Inwa e Sagaing. Ad Amarapura c’è il famosissimo ponte di tek di U Bein e ci torneremo anche nel pomeriggio per assistere al tramonto. Vicino al ponte si trova un famoso monastero dove dalle 10,15 alle 11 si può assistere al pasto dei monaci. (pazzesco : si vedono centinaia di monaci in una interminabile e ordinata fila indiana che attendono di ricevere il cibo per poi sedersi sempre con ordine e calma nei grandi refettori.) Per andare a Inwa dobbiamo prendere una barca che ci traghetta dall’altro lato del fiume. Per visitare il sito di Inwa saliamo su un rustico calessino con cavallo che sballottandoci attraversa un magnifico paesaggio agreste in mezzo a risaie e a cupole di templi che spuntano nel verde. Visitiamo un paio di questi e in particolare ci rimane impresso quello tutto di legno di tek, completamente intagliato con decori davvero molto belli. (occhio ai chiodi, come sempre i piedi sono scalzi!). Pranziamo in un bel ristorante vicino all’imbarcadero che sconsigliamo vivamente perché è carissimo e con porzioni scarse : nel mio piatto di gamberetti e verdure ci sono solo 3 (!) gamberetti in compenso me lo fanno pagare ben 8.500 k. (in totale pagheremo 20.500 k. Una cifra assurda rispetto a tutti gli altri ns. Pasti !). Meglio riattraversare il fiume e pranzare in un ristorantino di Amarapura. Sulla riva ritroviamo Miu che ci porta alla prossima meta Sagaing. Anche qui le cose belle da vedere sono tantissime. Tanti bellissimi templi e monasteri sulla cima di colline da cui si gode una vista fantastica su altri templi, colline e il fiume. Ripassiamo da Amarapura per il tramonto suggestivo dal ponte U Bein e rientriamo in città al ns. Albergo. Davvero una giornata intensa e piena di immagini meravigliose da ricordare. Cena in locale qui vicino molto spartano con cucina Shan , ci siamo trovati bene e ci siamo anche tornati la sera dopo, si chiama Mann. Il mattino seguente, dopo un’abbondante colazione partiamo con Miu alla volta di Mingun che si trova a circa 11 km. Da Mandalay sulla riva opposta del fiume Irrawaddi. Miù ci lascia al fiume (dove aspetterà il ns. Ritorno) e come sempre c’è una barca pronta per noi per portarci alla meta. La caratteristica principale di Mingun è l’immensa pagoda di mattoni che avrebbe dovuto essere la più alta del paese ma che non fu mai completata a causa della morte del re. E’ talmente grande che la si vede dal fiume da una lunga distanza. Anche se la salita è difficoltosa e con passaggi complicati si deve salire come sempre rigorosamente scalzi,…… in compenso da qui si gode una bella vista sul fiume e su altre pagode vicine che poi visiteremo.(bella quella circolare tutta bianca) Al ritorno sulla barca ci aspetta una sorpresa : un tavolino apparecchiato per uno spuntino veloce : frutta, noccioline tostate e the. Ritroviamo Miu sulla riva che ci riporta a Mandaly a visitare il castello reale all’interno delle lunghissime kilometriche mura che lo circondano (con annesso largo fossato). Per fortuna si può entrare con l’auto perché le distanze sono davvero notevoli. Il palazzo è piuttosto spoglio ma le sale interne presentano delle bellissime decorazioni dorate. E’ circondato da un grande giardino con altrettanti padiglioni decorati. C’è poi una torre cilindrica a spirale e un piccolo museo in fondo. Lasciato il palazzo reale ci dirigiamo nella zona della collina di Mandalay dove ci sono tanti altri bellissimi templi e monasteri da vedere. Ricordo in particolare un monastero tutto di legno di tek intagliato e un grandioso tempio pieno di statue di Budda e poi un altro circondato da centinaia di stupa che contengono ciascuno una pagina di pietra di un libro sacro. Al tramonto saliamo sempre scalzi sulla collina di Mandaly per visitare il decoratissimo tempio ed assistere al tramonto (per la verità nulla di speciale) insieme alle altre centinaia di turisti assiepati. Dopo cena preparazione dei bagagli, domani abbiamo il volo per Heho nella zona del lago Inle.

Lago Inle

Come al solito sveglia presto perché alle 6 passa Miu che ci porterà all’aeroporto e qui ci saluteremo, lui tornerà a Bagan in auto. Stranissimo questo aeroporto di Mandalay (che è la seconda città della nazione) : sembra grande e nuovo in realtà ne funziona solo una piccola parte. I negozi sono vuoti e chiusi e per bere un caffè c’è solo un piccolo baracchino che vende caffè liofilizzato in bicchierini di plastica. Arrivati all’aeroporto di Heho ci aspetta una ragazza che ci porta all’esterno dove ci presenta il nuovo autista che ci porterà al Lago Inle, prima però ci dirigeremo alla volta di Pyndaya luogo famoso per le grotte dei numerosi Budda. Il viaggio durerà 2 ore circa e il panorama è notevole tra dolci colline, campi coltivati, contadini all’opera con gesti manuali antichi da noi ormai dimenticati (il paese sembra rimasto fermo a 100 anni fa!), sulla strada incrociamo carretti trainati da cavalli o buoi, camion stipati all’inverosimile di persone e merce, soprattutto carichi di cavolfiori appena raccolti. In questa idilliaca atmosfera arriviamo a Pyndaya, da lontano si vede il monastero appoggiato sul fianco della collina. Alla grotta si può salire con un ascensore esterno o per le solite lunghe scalinate coperte. Noi optiamo per l’ascensore per ottimizzare il tempo. La grotta è molto grande ed è abbastanza lunga : ci sono anche stalattiti che scendono dal soffitto e stalagmiti ma soprattutto ci sono….. Tante, tante, tante…. Statue di Budda di ogni forma e dimensione (pare 9.000) e continuano ad aumentare perchè pellegrini da tutto il mondo provvedono a portarne altre in offerta. Torniamo con altre ore di macchina verso il lago Inle e prendiamo alloggio a Nyaunghwe, scegliamo il Gold Hotel (stanza grande e luminosa con aria condizionata, a buon prezzo). La sera la temperatura scende un po’ e uscendo per il giro serale è meglio avere un golf o una giacca per coprirsi oltre che una torcia perchè le strade sono piuttosto buie. Al mattino ci viene a prendere il ragazzo della barca e ci porta all’imbarcadero dove partiremo per la gita di oggi sul lago. La barca è lunga e strettissima e a pelo d’acqua…(e all’inizio non mi sento per niente tranquilla….!) poi quando lasciamo il canale ed entriamo nel lago mi sento più sicura. Sul lago ci sono scorci molto belli in particolare quando incrociamo i pescatori locali, famosi per il loro originale modo di remare : non usano le braccia ma azionano il remo con una gamba mentre con l’altra si tengono in piedi. Navigando lungo il lago incontriamo piccoli villaggi su palafitte e curiosi orti e giardini galleggianti. E’ davvero incantevole attraversare questi piccoli canali circondati dalle case su palafitte dove la gente continua nella massima tranquillità a compiere le faccende e i riti quotidiani, apparentemente non disturbata dal via vai delle barche piene di turisti. In alcuni villaggi ci sono anche templi molto grandi e belli come il Daw Oo Paya, sito religioso che contiene al centro 4 antiche statue di Budda, dalla forma ormai irriconoscibile per lo spesso strato di foglie d’oro di cui sono ricoperte. In un altro villaggio visitiamo un interessante laboratorio di tessitura dove abilissime ragazze su telai vecchi e malandati riescono a produrre bellissimi tessuti di cotone, seta e anche di filo di loto (preziosi e più cari). Io compro 2 sciarpine di seta colorate e molto carine. Buonissimo pranzo in uno dei tanti ristoranti su palafitta : Golden Moon, atmosfera piacevole e rilassata. Riprendiamo il giro in barca e visitiamo sulla terraferma il villaggio di Inthein, affascinante per il sito pieno di pagode diroccate che occhieggiano dal folto della vegetazione salendo verso la cima della collina. Tantissime le bancarelle che circondano la lunga scalinata che sale alla pagoda Shwe inn thein. In questo villaggio assistiamo al buffo arrembaggio di un camioncino da parte di tantissime donne di etnia Shan (con copricapi a turbante arancioni e rossi) le quali cariche di merci si arrabattano per salire e stiparsi con tutte le loro cose sul mezzo che in breve tempo si riempie e partirà solo quando sarà completamente stracarico e dove merci e persone sembrano pencolare in un equilibrio assurdo. Riprendiamo il giro per i canali, visitiamo anche il monastero di legno detto “dei gatti che saltano” (noi li abbiamo solo visti tranquilli e sazi vicino alle ciotole di cibo). Da qui riattraversiamo il lago per tornare a Nyaungshwe e in albergo : è stata davvero una bellissima gita! – Cena “italiana” in un piccolo ristorante dove il proprietario birmano fa un’ottima pasta fatta in casa (che apprezziamo molto) : era quasi commosso per i nostri complimenti! Ultimo giretto serale e preparazione zaini per la partenza e le nuove mete di domani.

BAGO – ROCCIA D’ORO (KYAIKTIYO)

Al mattino con un volo Air Bagan arriviamo velocemente a Yangon e li ci aspettano Teo e l’autista che già avevamo conosciuto al nostro arrivo dall’Italia. Salutiamo Teo che ci chiede se siamo d’accordo che in auto con noi venga anche la moglie dell’autista interessata al santuario della Roccia d’oro. Naturalmente non abbiamo alcuna obiezione anzi ci fa molto piacere stare in loro compagnia. Peccato che io non sono molto in grado di partecipare alla conversazione perchè non parlo inglese! Lauro farà da traduttore. Facciamo una tappa a Bago dove ci sono tante cose interessanti da vedere : – la Kyaik Pun Paya, pagoda con 4 enormi statue di Budda alte 30 m. Disposte in quadrato, una per ogni lato. – Shwethalyaung Budda , tempio che contiene una enorme statua di un Budda sdraiato Poi visitiamo un palazzo reale dorato, un’altra pagoda, un tempio con un’altra statua di un Budda sdraiato lunga 75 m. E infine andiamo a vedere il gigantesco pitone venerato dalla popolazione allo Snake monastery. Riprendiamo il viaggio e alle 17 circa arriviamo a Kinpun base di partenza per raggiungere la Roccia d’oro. Ci sistemiamo al Golden sunrise hotel (bungalow accoglienti con tutte le comodità situati in un bel giardino). Giretto serale per il paese pieno di bancarelle e negozietti. Ci svegliamo prestissimo il mattino dopo (5,30 circa) e con i nostri compagni di viaggio raggiungiamo il luogo dove partono i camion per la salita a Kyaiktiyo. I cassoni dei camion contengono molte file di panche di legno e i camion partono solo quando sono veramente stipati. Il viaggio dura circa 45 minuti su salite ripidissime sballottati da tutte le parti però ci divertiamo parecchio in mezzo a tutti i locali che ci guardano e sorridono quando ad ogni curva finiamo addosso a loro o loro addosso a noi. Arrivati allo spiazzo i camion ci scaricano e da qui inizia la dura salita a piedi per altri 45 minuti. Il paesaggio è molto bello ma il sole picchia forte rendendo più difficoltosa la salita. Sul percorso incrociamo tantissime portantine che trasportano un gruppo di turisti giapponesi che così evitano la fatica. Anche a me i portatori propongono spesso di salire sulle loro portantine, ma un po’ per orgoglio e un po’ perchè mi sembra umiliante e faticoso per loro, rifiuto. (in realtà è vero che per loro è faticoso ma è comunque un lavoro che gli da modo di guadagnare qualcosa). Finalmente arriviamo alla meta ed è così splendente che vale veramente tutta la fatica fatta per arrivarci. E’ una grande roccia dorata collocata in equilibrio precario sulla valle, ed è bellissimo ammirarla prima da lontano e poi da vicino e da ogni angolazione, anche da sotto. Le donne, come già in altri luoghi sacri, non possono entrare nel recinto che la contiene : solo gli uomini possono avvicinarsi e ne vediamo molti che applicano le solite lamine d’oro. In questo luogo ci sono anche molti templi e luoghi in cui pregare, infatti sono tantissimi i fedeli e i pellegrini che ci vengono perchè questo luogo insieme alla pagoda Shwendagon di Yangon è in assoluto uno dei luoghi più sacri di tutto il paese. Dopo esserci soffermati a lungo e appagati dalla solennità del luogo cominciamo la discesa sulla ripida strada costellata da chioschi e bancarelle. Sono particolarmente curiose le bancarelle che vendono medicamenti e cure : bottigliette con strani intrugli, ossa, insetti, rettili, millepiedi giganti e altre piccole orripilanti bestioline, che dovrebbero essere il rimedio per chissà quali disturbi e malattie….( preferisco non indagare!…) Altro allegro viaggio abbarbicati alle panche del camion per non volare fuori e poi torniamo all’albergo dove pranziamo e ci prepariamo per il ritorno verso la capitale.

YANGON

A Yangon passiamo prima all’agenzia da Teo per il saldo e a ritirare i vaucher per l’hotel Panorama. Passando in auto nella zona del lago Inya l’autista ci mostra la direzione dove c’è l’abitazione di Aung San Su Kiy la coraggiosa leader, premio nobel per la Pace, ormai da anni relegata agli arresti domiciliari. Passiamo anche davanti alla sede del suo partito e qui vediamo una grande folla ammassata : l’autista ci dice che sono in attesa di notizie sulla sua liberazione. Tutti ce lo auguriamo di cuore. Salutiamo Then Si (l’autista) e sua moglie e saliamo in albergo. La nostra stanza è al 9° piano con vista che spazia sulla città e da lontano svetta la cupola d’oro della grande pagoda. (camera grande e confortevole, ottime prime colazioni a buffet) Cena deludente in ristorante giapponese e giro serale per la città. Anche stavolta non riusciamo ad inviare e-mail in Italia : per dare nostre notizie, dovremo aspettare di essere in Thailandia.

Il mattino dopo rivediamo Then Si che ci viene a prendere per portarci subito alla meravigliosa Shwendagon pagoda mentre lui ci aspetterà fuori. Qui ci staremo per più di 2 ore 1/2 perchè il luogo è talmente grande, pieno di edifici, templi, nicchie, stupa, pagode, statue di Budda…ecc da perderci la testa! e al centro di tutto la grandiosa cupola d’oro della Shwedagon paya. Il sole fa risplendere ogni angolo di questo luogo incantato e ogni scorcio presenta uno scenario incantevole, davvero uno spettacolo indimenticabile! Ci sono templi con meravigliosi intarsi di legno, ogni edificio presenta decori stupefacenti, ci sono tante sale con statue di tutte le dimensioni dove la gente prega con fervente devozione. Quando siamo sazi di tanta bellezza lasciamo questo luogo (ma ci ritorneremo al tramonto). Then Si ci porta a vedere tantissimi altri posti : la grotta Maha Pasana Guha; la Kaba Aye Paya; la Chaukhtatgyi Paya (con una immensa statua di un Budda disteso); la Ngahtatgyi Paya che contiene invece una colossale statua di un Budda seduto, vestito d’oro e tempestato di pietre preziose; la Botataung Paya che contiene reliquie di Budda. Ci riposiamo un po’ sul lago Kandawgy, dove pranzeremo all’ombra ristoratrice (c’è un caldo micidiale) meditando sulle tante meraviglie viste oggi. Poi nel primo pomeriggio ci facciamo lasciare da Then Si davanti al Bogyoke Aung San Market e lo lasciamo libero continuando il giro da soli. Il mercato è immenso e pieno di tutto anche di bellissime pietre preziose di tutti i tipi che mi fanno girar la testa! Mi piace un anello con ametista, ma non sapendo riconoscerne l’autenticità ci rinuncio per evitare eventuali fregature. …comunque qualcosa da comprare lo trovo sempre e qui ce n’è per tutti i gusti! Il caldo è la stanchezza si fanno sentire così passiamo dall’albergo per una doccia veloce e poi in taxi ripartiamo per la Swendagon Paya. L’atmosfera dolce del tramonto rende questo luogo ancora più incantato e quando poi all’imbrunire si accendono le luci che illuminano l’immensa pagoda lo spettacolo diventa entusiasmante. Ogni angolino, ogni nicchia, ogni tempietto ogni cupola diventano spettacolari e suggestivi. Ci sediamo sui gradini di un tempio a godere di questa meraviglia e ad osservare i numerosi fedeli che pregano. Ripercorriamo più volte tutto il perimetro della pagoda prima di lasciarla e di tornare all’albergo con un taxi. Quante meraviglie abbiamo visto oggi! A cena scegliamo un ristorante italiano vicino all’albergo (Cia) e saremo proprio soddisfatti per un’ottima cena a base di ravioli alle cime di rapa e spaghetti alla carbonara accompagnati da un’ottima birra Myanmar extra strong (…dall’effetto “abbioccante”). Purtroppo è anche ora di preparare i bagagli perchè domani mattina lasceremo questo dolcissimo paese pieno di tesori. Dalla TV apprendiamo con grande gioia che hanno liberato finalmente Aung San Su Kiy !!!…e con questa bella notizia ci addormentiamo per l’ultima volta in terra birmana.

Considerazioni sul Myanmar :

Questo è un paese davvero unico al mondo, per i suoi siti archeologici, per i tanti tesori architettonici, per la sua natura generosa ma soprattutto per il suo popolo meraviglioso e gentile che malgrado le fatiche quotidiane non manca mai di regalare sorrisi ed emozioni a tutti coloro che vi si accostano. E’ un paese dove il tempo sembra essersi fermato e i contadini faticano nei campi con attrezzi antichi che noi non conosciamo nemmeno più, eppure la serenità che traspare dai loro volti non è comparabile alla maggior parte di noi occidentali quasi sempre inappagati e insoddisfatti. Consigliamo a tutti di visitare questo paese; anche se molti pensano visitandolo di arricchire solo il regime, non è vero! basta non andare nei grandi alberghi costosissimi e utilizzare invece piccole agenzie, acquistare dalla gente i manufatti realizzati da loro, mangiare nei piccoli ristoranti…ecc in questo modo si aiuta la popolazione e la si mantiene in contatto col mondo anche se il regime vorrebbe isolarli da tutto. Noi speriamo che con la liberazione di Aung San Su Kiy si apra un nuovo capitolo nella storia di questo paese che porti un futuro migliore al popolo birmano.

Notizie Varie: Con l’agenzia di Teo in totale abbiamo speso 850 USD a testa, con inclusi: assistenza dal primo all’ultimo momento della nostra permanenza nel Myanmar, 5 voli interni con Air Bagan (confortevoli e abbastanza puntuali), autisti vari per giri turistici e trasferimenti, battelli, tassa per visita villaggi Chin. Non erano inclusi i pasti, gli alberghi e gli ingressi ai monumenti.  

Thailandia

Quest’anno della Thailandia visiteremo solo l’isola di Phuket e Phi Phi, giusto per fare un po’ di mare e riscaldarci al sole prima di rientrare al freddo dell’Italia in questa stagione. Lasciata la meravigliosa Birmania con il suo clima sempre caldo e sereno, purtroppo atterrando a Phuket il tempo non è dei migliori. La prima notte la passiamo e a Phuket city visto che domani qui dal porto ci imbarcheremo per Phi Phi. Finalmente riusciamo a contattare l’Italia con internet e scrivere mail ai ragazzi e poi sempre da internet scopriamo che nei prossimi giorni il tempo non migliorerà di molto purtroppo. Il giorno dopo in battello raggiungiamo in ore 1,30 Phi Phi island dove ci aspetta una barca che ci porterà al Paradise Pearl Bungalow sulla spiaggia più bella dell’isola. Il posto è bello e l’acqua del mare è bellissima, trasparente, calma proprio come piace a me e il tempo nel frattempo è migliorato. C’è una piccola baia dove anche se sono a pochi metri dalla riva vengo circondata da una miriade di pesci gialli e neri. Qui trascorriamo un paio di giorni di relax prima di tornare a Phuket dove soggiorneremo per gli ultimi giorni a Kata. Anche qui bellissima spiaggia e acque calme e trasparenti, solo il tempo è un po’ instabile. Rispetto al Myanmar troviamo che in Thailandia i prezzi siano più cari, anche sono comunque sempre prezzi economici. Purtroppo il tempo del viaggio e terminato e il ritorno in Italia sarà confortato dal caldo assaporato in questi giorni e soprattutto dai ricordi dei giorni passati nel Myanmar.



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