Myanmar, terra da sogno

Dopo mesi di letture a accurata preparazione, finalmente il 16 aprile 2009 partiamo per il misterioso Myanmar. Volo aereo circa 750,00 € : Bologna-Amsterdam e Amsterdam-Bangkok con KLM, Bangkok-Yangon con Thai. Peccato la nostra guida non fosse molto aggiornata così appena giunti ad Yangon ci rendiamo subito conto che gli spostamenti con i...
Scritto da: pamela78
myanmar, terra da sogno
Partenza il: 16/04/2009
Ritorno il: 07/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Dopo mesi di letture a accurata preparazione, finalmente il 16 aprile 2009 partiamo per il misterioso Myanmar. Volo aereo circa 750,00 € : Bologna-Amsterdam e Amsterdam-Bangkok con KLM, Bangkok-Yangon con Thai.

Peccato la nostra guida non fosse molto aggiornata così appena giunti ad Yangon ci rendiamo subito conto che gli spostamenti con i mezzi pubblici non sono così facili. Infine la soluzione: affittiamo un taxi. Si rivelerà una scelta azzeccata. Il nostro autista Sai ci darà tanti consigli pratici per il viaggio insieme a informazioni di vario genere.

1°GIORNO : YANGON Sin dal mattino presto ci incamminiamo per le strade di questa città: subito notiamo che c’è poco traffico. In seguito, Sai ci spiegherà che il governo ha proibito l’uso di motorini in seguito al lancio di acqua e altri oggetti da parte di alcuni universitari verso i soldati.

Visitiamo la Sule Pagoda e poi ci dirigiamo alla maestosa Shwedagon Pagoda (ingresso 5$). Lo stupa principale, che ha la forma di un’enorme campana, è dorato e altro 98 m., nella sua sommità si trova il diamante più grande del mondo. Vi sono tantissimi fedeli locali e l’atmosfera è molto suggestiva. Vediamo passare diverse file di persone che recano offerte e portano dei bimbi vestiti con abiti tradizionali color oro sulle spalle: è la cerimonia per il loro ingresso in monastero.

2° GIORNO : BAGO E TAUNGOO Finalmente comincia il viaggio in auto. Sai ci conduce a Bago dove ammiriamo lo Shwethalyaung Buddha, un Buddha disteso lungo 55 mt e altre pagode. Tutto ciò eludendo il pagamento dei vari ingressi grazie ai consigli del nostro autista. Infine giungiamo a Taungoo dove organizziamo l’escursione per il giorno dopo e ci fermiamo a dormire.

3° GIORNO : ELEPHAN CAMP Partiamo presto a bordo di un pick-up per raggiungere il campo degli elefanti. Esistono due campi: arrivare al primo costa circa 70$ a persona, il secondo è più lontano e raggiungibile solo con 4×4 e il prezzo lievita a 150$ : optiamo per il più economico. Mi aspettavo un elefante enorme e invece sono di gran lunga più piccoli rispetto a quelli africani: nostante le dimensioni, ha portato 3 persone a passeggio per un paio d’ore senza sentire fatica.

Il paesaggio è incantevole, tra foreste e lungo un piccolo fiume dove donne e bambini del vicino villaggio giocano, si lavano e fanno il bucato. Talmente tante immagini nuove ed affascinanti che non si sa da che parte volgere lo sguardo. Al rientro dalla passeggiata, assistiamo alla “doccia” dell’elefante e come viene impiegato per trasportare alberi.

DAL 4° AL 6° : INLE LAKE Arrivare a Nyaungshwe, tranquillo paesino vicino al lago, è stata dura perché le strade sono terribili e per fare pochi chilometri occorrono ore ma il tempo passe velocemente un po’ dormendo e un po’ meravigliandosi della vita che scorre al di là del finestrino.

Troviamo una Guest House pulita e carina per 10$ a notte.

Visitiamo il paesino, le pagode e il mercato locale, punto di ritrovo dei membri delle popolazioni montane che si fanno anche 30 km a piedi per venire a vendere i loro prodotti! Assolutamente da non perdere è l’escursione in barca al lago : calcolate circa 12$ a imbarcazione pranzo escluso per tutta la giornata. Arrivati al centro del lago vediamo i famosi pescatori che usano il remo con una gamba : questo permette loro di avere le mani libere per usare le reti o a volte semplicemente per riposare le braccia : che eleganza nel loro remare, sembrano ballerini.

Poco dopo, raggiungiamo un villaggio di palafitte con i suoi “floating gardens”. La vita di queste persone si svolge esclusivamente sul lago, ci sono la scuola, il tempio, le officine che producono vari articoli e di conseguenza si sono inventati anche gli orti galleggianti! Sulla superficie dell’acqua sono state create strisce di terra spesse 30 cm e ancorate al fondo con lunghi pali di tek, le alghe vengono utilizzate come fertilizzante e ad ogni stagione cambia la produzione: pomodori, cetrioli, cocomeri o piselli. I contadini curano questi appezzamenti a bordo di piccole canoe: pazzesco.

Dopo varie visite a negozietti che producono e vendono da sciarpe in fibra di loto a oggettini in argento ci spostiamo a Indein. É una zona di stupa in rovina a altri di nuova costruzione: incantevole è lo scenario. Se siete fortunati e non trovate gruppi di turisti vocianti, sentirete solo il Silenzio interrotto da un allegro tintinnio di piccole piccole campanelle poste sulle costruzioni e mosse dal vento.

L’ultima tappa è stato il Monastero Nga Pha Chaung dove il “grande monaco” ci permette di assistere ad un divertente spettacolino: gatti addestrati saltano all’interno di piccoli cerchi. Divertiti e stanchi torniamo sulla terraferma.

7°-8° GIORNO : TREKKING In realtà volevamo fare 2 notti di trekking (35$ ciascuno) ma siamo dovuti rientrare prima: i miei poveri piedi si sono riempiti di vesciche impossibile andare avanti! Invece della tradizionale passeggiata fino Kalaw , noi abbiamo optato per il giro nella parte orientale del lago. In questa zona si avventurano meno turisti e quando arrivi in un villaggio nel giro di pochi minuti ti trovi circondato da grandi e piccini che vogliono vedere lo straniero. Ovunque abbiamo trovato sorrisi e ospitalità smisurata. La vita nei villaggi è molto semplice, ci si dedica all’agricoltura, vari ortaggi e molto tabacco, e si va a letto presto non essendoci l’elettricità.

9° GIORNO : PYNDAYA CAVES Visita a Pyndaya Caves : grotte naturali al cui interno sono conservate 8000 statue di Buddha di vario materiale. Alla base di alcune statue c’è la targa col nome del donatore: ebbene si anche li abbiamo trovato qualche italiano! Ci siamo fermati a dormire a Kalaw, piccolo paese montano frequentato soprattutto da turisti locali (doppia 15$).

DAL 10° AL 12° : MANDALAY E DINTORNI.

La nostra guida Sai ci ha portato in giro per vari monasteri e pagode e a vedere un bel tramonto con pioggia a Mandalay Hill. Ma di questi giorni, il ricordo più bello rimane Amarapura.

Questa piccola cittadina fu nel 1783 capitale del Myanmar per circa 50 anni. Ora viene soprattutto visitata per il monastero dove alla 10:30 è possibile assistere al pranzo di giovani monaci. Al suono di una campana, in religioso silenzio sbucano dalle loro stanze e si mettono ordinatamente in file per recarsi alla mensa dove velocemente consumano il loro pasto. Unica nota stonata di questa suggestiva cerimonia siamo proprio noi turisti che, senza rispetto, parliamo ad alta voce e invadiamo la loro privacy scattando foto anche all’interno della sala pranzo.

Dopo ave visitato altre 2 antiche capitali, Inwa e Sagaing, torniamo di nuovo ad Amarapura.

Questa volta ci dirigiamo all’U Bein’s Bridge, il ponte di tek più lungo al mondo: 1,2 km.

Lo percorriamo a piedi con monaci, famigliole e pescatori venuti come noi a godersi il momento del tramonto. Arrivati all’altra sponda ci sediamo a bordo del fiume con una birra fresca attendendo che il sole cali all’orizzonte.

DAL 13° AL 16° GIORNO : BAGAN E DINTORNI.

Ci spostiamo nella zona archeologica di Bagan. Decidiamo di pernottare a Nyaung U (12$ a notte) dove ci sono diversi ristorantini carini e un bel mercato per comprare qualche regalino.

Passiamo i giorni tra questi templi in parte distrutti e ricostruiti dopo il terremoto del 1975. Ce ne sono a centinaia, la maggior parte in mattoni rossi, alcuni con cupole dorate : da non perdere il tramonto arrampicandosi in cima ad uno di essi. Per visitarli potete affittare un carretto con cavallo e una bici come abbiamo fatto noi.

Una giornata l’abbiamo dedicata alla visita del Monte Popa, residenza dei 37 Nat (spiriti buoni). Per arrivarci si devono salire molti scalini e arrivati in cima il panorama non è male. Di questa escursione ricorderò soprattutto le scimmie perché non avendone mai vista una prima, ora mi ritrovo con un centinaio di loro foto e zero al tempio! DAL 17° AL 19° GIORNO Comincia la discesa verso Yangon. La prima notte pernottiamo a Pyay (15$) dove visitiamo ancora una Pagoda e un Buddha con gli occhiali.

Nel primo pomeriggio del secondo giorno arriviamo a destinazione. Facciamo un ultimo giretto per la città e ci gustiamo l’ultima cena in territorio birmano.

É ora di rientrare in Italia, lasciamo presto l’hotel per l’aeroporto. Mi guardo intorno per imprimere nella mente quanti più ricordi possibili.

Mi auguro per questo popolo così gentile che prima o poi la situazione politica cambi in meglio e di conseguenza più turisti decidano di visitare questo meraviglioso paese. Diversi birmani ci hanno confidato che dopo i fatti del 2007 il turismo è molto diminuito e intere famiglie la cui unica fonte di reddito erano souvenir non riescono nemmeno a racimolare quanto basta per permettersi due pasti al giorno.

Questo popolo ci ha conquistato con la loro genuinità, la capacità di essere sempre sorridenti e pronti ad aiutarti senza pretendere nulla in cambio.

Pamela Morbidoni



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