Myanmar… se proprio volete andarci!

Consigli e... sconsigli!
Scritto da: jiafal
myanmar... se proprio volete andarci!
Partenza il: 02/02/2011
Ritorno il: 21/02/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 

AVVISO AL LETTORE:

Quasi sicuramente avrete accarezzato l’idea di fare un viaggio in Myanmar leggendo i racconti che mi hanno preceduto (quasi tutti scritti da intrepide viaggiatrici). Anche io li ho letti e avevo immaginato un paese che si e’ rivelato ben diverso e pertanto voglio darvi un chiaro quadro di cio’ che vi attende e che andrete a vedere… Se ci andrete! Premessa abbiamo tentato di fare un viaggio indipendente Lonely Planet alla mano (spesa che vi consiglio di risparmiare), ma appena messo piede in Myanmar ci siamo resi conto che questo e’ quasi impossibile, a meno che non vogliate trasformare la vostra vacanza in un estenuante tour de force adatto a quelli che si definiscono ”viaggiatori” per i quali se il viagio non e’ “duro” e non fa soffrire non e’ degno di essere intrapreso. Per i vagabondi come noi lo shock iniziale si affronta uscendo dall’areoporto gia’ imbarcandosi in un taxi (una via di mezzo tra un rottame dello sfascia carrozze e l’auto dei Flintstone) contattati da finti taxisti che poi si rivelano procacciatori di un’agenzia di viaggi. Intanto procedendo verso Yangon ci rendiamo conto che questa amena citta’ sembra l’incarnazione di un girone infernale (quando tornerete a casa bacerete ed osannerete i vostri amministratori locali a qualsiasi amministrazione e partito essi appartengano), subito vi rendete conto di alcuni folklori locali : tutti vestono il longy, gli uomini con i denti rossi (masticano betel) le cui tracce rosse sono ben visibili sul vostro percorso, e le auto pur circolando tenendo la destra hanno anche il volante a destra al pari delle auto iglesi (ogni sorpasso e’ un brivido). Da bravi viaggiatori indipendenti, non abbiamo prenotato l’albergo, “tanto chi ci va in Myanmar! Non c’e turismo a detta di quelli che ci sono stati!”. Tentiamo di prendere una camera in un albergo che avevamo trovato su un sito del Myanmar, (che non vi cito tanto tanto non vi risponderanno mai!), realizziamo che non e’ possibile avere una stanza se non si passa attraverso una locale agenzia di viaggio. Negli alberghi in cui ci siamo recati ci veniva detto che erano pieni o sparavano cifre altissime. Il nostro “agente” ci trova una prima sistemazione fuori del centro. Hotel passabile. Facciamo due passi.E’ gia’ sera …fuori non esiste illuminazione pubblica e le strade sono un percorso ad ostacoli in cui dovrete destreggiarvi in un strombazzante traffico di rottami da due a quattro ruote, fra buche, pezzi di strada divelti, immondizia e i gia’ citati sputazzoni,pardon deiezioni, rossi di betel. Il secondo giorno si va in un’altro hotel “PANORAMA”, dove sempre tramite agenzia, abbiamo ottenuto una stanza a 28 USD meno della meta’ di quanto ci era stato richiesto quando ci siamo recati direttamente e che era tutto completo per l’intera settimana. PRIMA REGOLA con l’agenzia spendi la meta’, se vai da solo o non c’e’ posto o costa almeno in doppio. Il secondo giorno, passata la voglia di fuggire subito via, ci rechiamo alla Schwedagon Paya, finalmente una cosa bella, l’unica di Yangon. Il resto non e’ da palpiti al cuore come hanno scritto, ma se non altro prendete contatto con questo popolo che vi vede come un portafoglio a due gambe da svuotare. Subito vi rendete conto che ovunque ci sono due listini di prezzi uno per i locali (che non capirete a meno che non abbiate imparato il loro alfabeto) ed uno per i turisti. Capita anche che vi cambino il prezzo al momento. Il cambio dei soldi conviene farlo a chinatown e non al mercato Bogyoke dove noi siamo andati leggendo i diari di viaggio. Da quanto appreso, dato che la costante e’ sempre stata riscontrata nella difficolta’ di spostamento per lo stato delle strade e dei mezzi di trasporto, avendo avuto la fortuna di incontrare in aereo un’altra coppia di italiani con loro organizziamo un tour e ci rivolgiamo ad una agenzia la ko tar travel (di cui avevamo letto una recensione). Preventivando di spendere 380 dollari per due voli a cui si dovevano aggiungere altri soldi per i trasporti locali, per 540 USD a coppia abbiamo noleggiato auto con autista per 18 giorni. Mai somma di denaro e’mai stata spesa cosi’ bene, perche’tirate le somme alla fine del viaggio a fronte di tutti gli spostamenti effettuati, per di piu’ con orari e tempi da noi decisi, avremmo speso molto di piu’ e per giunta condizionati ad orari (che non si sa mai quali sono) che ci avrebebro fatto perdere tantissimo tempo. L’agenzia e’ veramente affidabile cosi’ come lo e’ stata la nostra guida, anche perche’ su loro grava la responsabilita’ per la nostra incolumita’. E’ difficile allontanarsi dalle mete turistiche (al di fuori non c’e’ molto da vedere) il circuito e’ quello che avrete letto da altre parti e conviene farlo in senso antiorario : yangon, lago inle, mandalay, bagan. Per andare al lago inle ci abbiamo messo due giorni in quanto viste le strade, il modo di guidare e la velocita’ media di 40Km/h conviene spostarsi con la luce e non di sera. Breve sosta a Bago (che potete anche saltare) dove e’ stata realizzata una statua di 56 mt di budda disteso; una notte passata a Tawngo. I dintorni di Tawngoo sono belli, molte risaie e paesaggio piacevole, qui prendete il primo contatto con la realta’ birmana, quella rurale, che non e’ yangon, e avrete un primo assaggio della loro condizioni di vita, per darvi un’idea immaginate di catapultarvi ai primi del novecento in una societa’ preindustriale. Seconda notte a Kalaw, niente di interessante da vedere a parte una grotta nelle vicinanze a Pindalay,dove sono stati sistemati un numero impressionante di statue del budda. A Kalaw una coppia di italiani Kamala e Basir (lei di grado in friuli e lui di corato di puglia, “viaggiatori” , “mistici” e seguaci di osho) che sono visibilmente stanchi e scossi dal viaggio, visto che avevano scelto di viaggiare con i autobus pubblici. Detto con loro parole “un viaggio veramente duro”. Il viaggio prosegue versoil Lago Inle dove sostiamo 4 giorni. Il primo passa girovagando (rispermiatevi le terme descritte dal L.P.) secondo giorno giro classico in barca 15000 Kyats con sosta i punti attrezzati per i turisti. E’un bel posto tipici sono i pescatori che non avendo ancora inventato lo scalmo appoggiano il remo sulla gamba per far leva durante la remata. E’ un posto fuori dal tempo, ma molto piacevole, soprattutto Indaye dove siamo tornati specificatamente il giorno dopo per vedere il mercato dei 5 giorni. Questo e’ un mercato rurale itinerante, sono belli gli articoli di artigianato e le lacche che vi converra’ comprare qui perche’ altrove i prezzi sono piu’ alti. Le trattative saranno estenuanti, alla fine il prezzo pagato sara’ un terzo di quello chiesto. Ci dirigiamo quindi verso Mandalay che potrete anche saltare (la citta’ e’ peggio di yangon vi conviene pernottare fuori), i posti che vi faranno vedere sono quelli segnalati sulla L.P., i monaci che fanno la fila per mangiare stretti tra colonne di turisti (l’immagine ricorda un po l’arrivo delle gare ciclistiche che si vede in TV!), mingun, sagain, ecc. Il paesaggio in queste zone e’ abbastanza arido, ma il contatto con la realta’ birmana scevra da qualsiasi forma di maccanicizzazione e’ sicuro, ad esempio assisterete alla costruzione delle strade interamente fatte a mano, con processo che va dallo spaccare i massi fino a ridurli in ciotoli per poi sistemarli ad uno ad uno, cospergerli di sabbia e versarvi sopra con una specie di innafiatoio il bitume. Dopo alcuni giorni di sosta ci dirigiamo verso Bagan, qui ci fermiamo per 4 giorni, complice un resort con piscina non cercata, ma ben voluta. Il paesaggio merita le fatiche fatte.Avoi giudicare quali sono i templi piu’ belli, a me sono piaciuti quelli in mattoni rossi, mentre i piu’ belli (a loro detta), riservati per il gran finale, hanno emonozionato poco anche perche’ sono visitabili solo alla base. Una cosa e’ certa mangerete un sacco di polvere, vi sconsiglio vivamente di affittare una bici o fare un giro con il carretto trainato dai cavalli. Si torna finalmente a Yangon dove si decide di accorciare il viaggio e andare al mare nella bella Koh Lipe in thailandia, ma questo e’ un altro racconto.

CONSIGLI PRATICI:

se decidete di andarci per gli spostamenti vi consiglio di prendere auto con autista (affidatevi ad una agenzia di viaggi locale e confrontate i prezzi proposti) utilizzare i trasporti pubblici risultera’ ugualmente oneroso e rendera’ il viaggio molto piu’ faticoso, per non parlare poi del tempo inutile che perderete.

Gli alberghi nella fascia dai 20 ai 30 dollari hanno un buon rapporto qualita’ prezzo tutti con colazione compresa nel prezzo. Non vi elenco gli alberghi in cui ho sostato comunque se li volete contattatemi via e mail.

Noi abbiamo volato con Emirates fino a bangkok (620 euro a persona) e poi con Air Asia (bangkok –yangon a/r 150 euro).

Il cibo e’ discreto vi troverete di fronte ad una gamma di imitazioni delle cucine cinese, indiane e tailandesi, non sempre ben riuscite.

Il cambio dei soldi e’ piu’ conveniente a Yangon, ma e’ meglio cambiare euro che dollari. Il fatto che le banconote devono essere in buono stato e’ vero, per cui fate attenzione anche perche’ non avrete alcuna possibilita’ di utitlizzare bancomat o carte di credito.

Comunicazioni: scordatevi di utilizare il vostro telefono. La sim costa 49000 kyats ed e’ utilizzabile solo con telefoni locali, per cui il costo complessivo si aggira intorno ai 100 euro. Il costo delle telefonate all’estero va dai 2 ai 7 dollari al minuto (squilli compresi, per cui al secondo squillo buttate giu’ e richiamate). Inernet va poco e ci sono fasce orarie che nessuno conosce in cui e’ attivo. La posta non potete leggere. Ma facebook funziona come skype anche se quest’ultimo non proprio bene.

I birmani vi vedono come una banconota a due zampe e il loro atteggiamento non vi predispone certo alle trattative ed alla fine risulta molto snervante visto che ti cambiano i prezzi sotto gli occhi ed ogni momento e’ buono per fregarti soprattutto nei resti di quello che avrete pagato per cui occhi aperti!

Una redattrice di diri di viaggio ha intitolato il suo racconto “Myanmar terra di sorrisi e di pagode” di pagode ne vedrete tantissime fino a non poterne piu’ di sorrisi ben pochi. Diffidate nei limiti del possibile delle proposte del vostro accompagnatore, se lo avete, in quanto nei vari luoghi lui ha sempre una percentuale, gli “amici” e le “sorprese” che vi proporra’ sono solo amicizie e sorprese commerciali. Consiglio: accettate la sua proposta ma andate a confrontare e vedere cos’altro c’e’ in giro.

Gli acquisti non fateli a yangon i prezzi vanno dal doppio a triplo di quelli che troverete in giro (un longy costa mediamente 2500 kyats).

Portatevi qualcosa di caldo da mettervi per i punti piu’ freddi che sono a nord.

CONSIDERAZIONI FINALI.

Il viaggio in myanmar secondo la mia personalissima opinione da solo non merita la spesa. Il myanmar una volta visto non ci si ritorna piu’ a fronte delle scarse opportunita’ di visita che offre. Vi consiglio di abbinarlo con una sosta in luoghi ben piu’ riposanti quali le spiagge della tailandia che non sono molto lontane. Due settimane sono piu’ che sufficienti, la terza fatevela in una bella spiaggia al mare!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche