Myanmar, il paese dei sorrisi
Sabato 23 Gennaio
Partenza con volo della Thai da Milano Malpensa ore 13.05. Volo piacevole, anche se l’aeromobile era un po’ datato e soprattutto a bordo c’era poca scelta di film in italiano: comunque hostess gentilissime e cibo nella norma.
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Domenica 24 Gennaio: Yangon
Dopo aver fatto scalo a Bangkok, arriviamo alle 8, 45 all’aeroporto di Yangon. Facciamo l’immigrazione, ritiriamo i bagagli, scambiamo degli Euro in Kyats ad uno sportello di Change all’interno dell’aeroporto. Fuori ad attenderci c’è Cho Cho Mar a cui ci siamo rivolti per tutti i servizi in Myanmar. Era la guida di un tuor in italiano, che da qualche anno, con una sua agenzia, organizza viaggi per turisti italiani e di lingua inglese. Dopo i saluti di rito, la guida ci dà appuntamento per la sera in un ristorante di pesce (ci offre una cena come sconto del nostro viaggio) e ci affida a Kyaw Minn, una guida molto giovane, ma che si rileverà bravo e competente. Accompagnati da quest’ultimo saliamo su un taxi e ci dirigiamo subito in albergo, Best Western China Town. Arriviamo alle 10.45 e la stanza non è pronta. La nostra guida ci propone di fare un giro del quartiere perché lì vicino c’è un mercato rionale. Accettiamo e fatti pochi passi a piedi, girate un paio di strade, ci troviamo nel mezzo del mercato. Si vendono verdure, frutta, carne e pesce: è uno spettacolo di colori e di volti sorridenti che si prestano volentieri alla nostra richiesta di scattare delle foto. Rientrati in hotel e sistemati i bagagli, ci diamo una rinfrescata ed alle 12 siamo già sull’auto con la guida per esplorare Yangon. Per prima cosa andiamo a mangiare. La guida ci accompagna in un bel locale frequentato da turisti e da birmani: Ristorante Padonmar: mangiamo molto bene, in uno splendido giardino, prendendo pollo al curry e verdure cotte, il tutto accompagnato da un’ottima Myanmar Beer. Risaliti in auto ci dirigiamo al Bo Gyoke Market che è stracolmo di turisti: dopo una mezz’ora siamo già fuori e con l’auto ci dirigiamo a vedere la statua del Buddha sdraiato (Chaukhtatgyi Paya) che è uno spettacolo mistico. Ultima attrazione della giornata: la famosissima Shwedagon Paya: la pagoda ricoperta di lamine d’oro. È meravigliosa: lo stupa dorato si alza maestoso su una collina visibile da ogni angolo di Yangon, i raggi del sole al tramonto riflettono sulla superficie facendolo risplendere. Molti fedeli si accalcano alla base dell stupa pregando e facendo delle offerte. Finita la visita la nostra guida ci accompagna al ristorante dove la nostra guida ci aspetta con il figlio piccolo, (Minn Lann Seafood), ordiniamo gamberi all’aglio, pesce alla griglia, granchio al curry ed una serie di piatti di verdure e di frutti mare, accompagnati dalla solita birra Myanmar. Si mangia benissimo e la serata scorre via velocemente. Torniamo in albergo e dopo aver pubblicato qualche foto sui social ed aver inviato qualche messaggio ad amici e parenti, ci facciamo una bella doccia ed andiamo a dormire.
Lunedì 25.01.2016: Mandalay
Sveglia prestissimo. Alle 7 abbiamo l’aereo per Mandalay. Voliamo con la compagnia Golden Myanmar Airlines ed alle 8,15 siamo già all’aeroporto di arrivo. Zaw Zaw la nostra seconda guida ci aspetta nel monastero di Maha Ganayon Kyaung ad Amarapura che raggiungeremo in taxi. Arriviamo al monastero alle 10.15, la guida si presenta: ha 40 anni e vive a Yangon pur essendo originario di un villaggio vicino Bagan, parla un buon italiano e sarà il nostro compagno di viaggio per il resto della vacanza ad esclusione di Ngapali Beach. Iniziamo la visita al monastero dalle cucine (in questo complesso vivono più di 1500 monaci) per poi vedere le zone dove si studia e dove si fa meditazione. Alle 11.00 con altri turisti ci mettiamo ad attendere la cerimonia del pranzo dei monaci: che puntualmente iniziano a sbucare da tutti gli angoli del monastero: tutti hanno con sé la ciotola per il cibo. È bellissimo vedere i volti impertuttabili dei monaci che sfilano tra due ali di folla prima di entrare nell’immenso refettorio. La cerimonia sarebbe affascinante se non ci fossero i soliti turisti cinesi che invece di rispettare il silenzio e la sacralità del luogo e del momento si dilettano in selfie urlando e ridendo tra loro. Finita la visita al monastero ci dirigiamo all’U Bein Bridge, il ponte pedonale in legno più lungo al mondo: ne percorriamo circa la metà, poi torniamo indietro sempre affiancati dalla guida e da delle instancabili venditrici di braccialetti e collane che in perfetto italiano dialogano tranquillamente con noi. Per pranzo andiamo nella zona di Sagaing Hill, dove in un bel ristorante all’aperto (Sagaing Hill Restaurant) mangiamo specialità birmane, spendendo Ks 20.000 in due. Dopo pranzo facciamo la visita dei templi della zona per poi andare all’isola dove sorgeva l’antica Ava, attraversiamo il fiume con una specie di battello, poi una volta sull’isola saliamo su un calesse. Visitiamo il Bagaya Kyaung, la Nanmyn, il Maha Aungmye Bonzan e la bellissima Yedanasimi Paya dove si trovano 3 Buddha seduti ombreggiati da giganteschi alberi. Arriviamo in albergo a Mandalay (Hotel Queen) alle 17.30. Salutiamo la guida e l’autista, appoggiamo le valigie in camera e ci facciamo un giro nei dintorni a piedi. Non ci sono molte cose da vedere ed il centro città è un po lontano, così rientriamo e decidiamo di cenare in albergo. Il ristorante si trova all’ultimo piano dell’hotel ed ha una vista a 360 gradi sull’intera Mandalay: mangiamo bene prendendo riso ai frutti di mare e tempura di pesce e verdure, spendendo Ks 16.500.
Martedì 26.01.2016 Mandalay
Stamani possiamo fare le cose con calma: la guida ci viene a prendere alle 8,30: facciamo colazione al ristorante dell’hotel con i soliti noodles, toast e marmellata. Arriviamo all’imbarco per Mingun e saliamo su un battello decisamente malmesso. Dopo circa un’ora siamo sull’altra sponda del fiume.
Visitiamo la grande pagoda incompiuta (Mingun Paya), la grande campana e il tempio Hsinbyume Paya, la cui caratteristica è il colore, infatti è completamente bianco. Torniamo a Mandalay ma prima ci fermiamo per pranzo al Golden Palace Restaurant dove mangiamo vari tipi pietanze in salsa di curry e diversi tipi di verdure spendendo Ks 15.000. Dopo pranzo ci fermiamo a vedere la lavorazione degli arazzi e delle lamine d’oro, poi arriviamo alla Mahamuni Paya dove si trova una veneratissima statua del Buddha ricoperta di foglie d’oro. Arriviamo nella città antica di Mandalay e visitiamo il palazzo reale ricostruito una quarantina di anni fa. Poi ci dirigiamo al Shwenandaw Kyaung ed infine andiamo a vedere la Kuthodaw Paya dove c’è il più grande libro scolpito sulla pietra del mondo. Prima di rientrare in albergo ci dirigiamo sulla Mandalay Hill dove in uno splendido tempio buddista possiamo ammirare un tramonto meraviglioso.
Per la cena la guida ci ha messo a disposizione la macchina e l’autista per farci accompagnare in un ristorante rinomato. Accettiamo, ed alle 20.00 siamo all’Unique Myanmar Restaurant, un bellissimo ristorante, posto in una zona dove sono ubicati i piu importanti locali della città, dove prendiamo carne di manzo al curry, verdure cotte e riso fritto ai gamberi spendendo Ks 15.000.
Mercoledì 27.01.2016 Mandaly-Bagan
Sveglia alle 5,30, oggi abbiamo il trasferimento in barca a Bagan. Arriviamo al porto alle 6,30: salutiamo l’autista lasciandoli una meritata mancia ed.assieme alla guida ci imbarchiamo su una motonave in ferro, con lo scafo lunghissimo ed il fondale praticamente piatto. Non sembra un granché, ma ha delle belle poltrone in pelle sdraiabili e visto che impiegherà circa 10 ore per arrivare a destinazione, non è un particolare di poco conto. Le ore scorrono via veloci, grazie anche al personale della nave che si prodiga nel rendere il viaggio il più confortevole possibile. Arriviamo al molo di Bagan alle 17, ad attenderci il nostro nuovo autista con la solita Crown con il volante a destra. La guida si ferma all’ufficio turistico a pagare la tassa di ingresso per nostro conto. Poi ci facciamo accompagnare negli uffici della Ballons Over Bagan per vedere se avessero per caso due posti per il volo del mattino: impresa ardua, visto che l’escursione viene prenotata con molte settimane di anticipo. Incredibile si sono liberati due posti per venerdi mattina: li fermiamo; domattina andremo a pagarli.
Sulla via dell’hotel ci accorgiamo che il sole sta tramontando, quindi chiediamo alla guida di portarci su uno stupa per fare delle foto. Ci fermiamo ad uno stupa dove ci sono poche persone: vi saliamo in fretta appena in tempo per goderci lo spettacolo. Arriviamo all’hotel (Kaday Aung in New Bagon), la guida ci prenota la cena al ristorante del resort c’è anche un piccolo spettacolo di marionette. Alle 20 siamo al ristorante, mangiamo bene, spendendo 23.000 Ks per pollo al curry, pesce al curry, verdure e patate, zuppetta di ceci e frutta. Lo spettacolo delle marionette non è niente di eccezionale, comunque abbiamo apprezzato l’impegno. Dopo cena andiamo in camera dove grazie al wifi ci teniamo in contatto con casa.
Giovedì 28.01.2016: Bagan
Giornata interamente dedicata alla visita di Bagan. Abbiamo appuntamento con la guida alle 8.30 quindi ci facciano una buona colazione al nostro albergo. Iniziamo la visita all’immenso sito archeologico composto da oltre 3000 tra stupa, templi e pagode. La guida ci porta a vedere le diverse tipologie degli stupa e dei templi. Noi ci arrampichiamo sulle terrazze per ammirare il panorama e scattare centinaia di foto. Per pranzo andiamo al Sunset Garden, un meraviglioso ristorante affacciato sul fiume Irrawaddy. Si mangia bene anche se il menù fisso della cucina birmana è un po caro: 15.000 Ks a testa, anche se tutto era buono. Dopo pranzo andiamo a vedere la lavorazione della lacca in due fabbriche diverse. Poi ricominciamo la visita ai templi. La guida ci conduce dentro le viscere degli stupa ad ammirare le pitture e gli affreschi rimasti e noi rimaniamo stupefatti della grandiosità dei buddha esposti: qualcosa di irreale. L’ultima visita prima del tramonto è per la meravigliosa Amanda Pahto che costudisce quattro raffigurazioni del Buddha in legno di Tek. La guida ci accompagna anche nel mercato a fianco del complesso e noi ci immergiamo in un mare di odori e colori irreali. Per il tramonto saliamo sulla Shwesandaw Paya ma non siamo fortunati il sole sparisce nelle nebbie all’orizzonte lasciando tutti di stucco. Peccato, speriamo che domattina, per volo in mongolfiera, il cielo sia sereno. Ci facciamo lasciare direttamente a New Bagan. Sono le 18.30 così decidiamo di andare a berci una birra al bar dell’Ostello Bello. Per cena scegliamo il Black Rose dove mangiamo discretamente bene e spendiamo poco. Sono le 21.00, rientriamo in albergo facendo una camminata di poco più di 10 minuti.
Venerdì 29.01.2016: Bagan-Kalaw
Sveglia alle 4,30. Alle 5.45, il pickup di Balloons Over Bagan ci viene a prendere in albergo per portarci nella zona della partenza delle mongolfiere. Il cielo è stellato e sembra sereno, infatti appena comincia ad albeggiare capiamo che sarà una mattina fantastica. Lo dice anche il pilota della mongolfiera al breefing di sicurezza. Il volo è meraviglioso e vale tutti i 320 dollari a testa pagati: un’ esperienza straordinaria. Rientriamo in albergo e dopo colazione partiamo per Kalaw, poco dopo Bagan ci fermiamo al santuario del Monte Poppa un luogo sacro dove si venerano gli spiriti. Ripartiamo e verso le 14.00 ci fermiamo per pranzo da Feel Express, mangiando carne di manzo al curry, vermicelli con pollo e verdure e altre verdure bollite. Spendiamo 16.000 Ks. Continuamo per Kalaw dove arriviamo alle 18,00. Ceniamo in albergo (il Dream Mountain Hotel) con zuppa thailandese e pollo tandori alla menta. Fa molto freddo ma il personale ci offre delle borse di acqua calda: inoltre la nostra camera è dotata di riscaldamento e quindi il freddo non ci fa paura. Sabato 31.01.2016
Oggi trasferimento da Kalaw al lago Inle: la guida ci viene a prendere alle 9.00 e partiamo per Pindaya un villaggio che si trova metà del tragitto. Oggi c’è il mercato itinerante dei villaggi e ci inoltriamo tra bancarelle di frutta, carne, pesce ecc. E’ un tripudio di colori, sorrisi e gente sempre disponibile a farsi scattare delle foto. Usciti dal mercato andiamo a pranzo: la nostra guida ha scelto il Green Tea Restaurant, bel locale posto sulle sponde del lago Pindaya, cibo buono ma senza sapori, cucina troppo soft per aggraziarsi i palati occidentali (chiedo il peperoncino!). Dopo pranzo andiamo alle grotte di Pindaya ad ammirare i migliaia di Buddha offerti dai fedeli nel corso dei secoli. Attorno alle 15.00 ripartiamo per il Lago Inle, dove arriviamo dopo due ore. Ci sistemiamo in albergo il Royal Inlay di Nyaung Shwe a due passi dall l’imbarco delle lance per il Lago ed andiamo a farci un giro per la caotica cittadina. Per cena scegliamo Mr. Cook dove prendiamo due pizze margherite (strano ma buone) e tempura di verdure.
Domenica 31.01.2016: Kalaw-Lago Inle
Giornata interamente dedicata al Lago Inle. Alle 8.45 siamo all’imbarcadero sul canale che immette al lago. Saliamo sulla nostra lancia e dopo una mezz’ora arriviamo al lago: vediamo le barche dei pescatori che remano con una sola gamba, tenendosi in equilibrio con l’altra. Percorriamo il lago per la sua lunghezza fino ad arrivare nella parte meridionale della zona paludosa, da dove iniziamo la visita dei villaggi. Per prima cosa andiamo a vedere la lavorazione della seta ottenuta con parti della pianta di loto, poi andiamo a vedere un laboratorio di fabbro, una lavorazione dei sigari profumati, una carpenteria dove costruiscono la lance per la navigazione sul lago utilizzando legno di tek. Prima di pranzo andiamo a vedere il tempio Paung Daw Oo ed anche la lavorazione dell’argento. Per pranzo la guida ci accompagna al Golden Moon, locale su palafitte che ha splendidi affacci sui canali. Prima di risalire in barca andiamo a visitare una lavorazione di carta e di ombrelli. Risaliti sulla lancia ci dirigiamo alle isole galleggianti dove vediamo la coltivazione di verdure. Ultima tappa al monastero Nga Phe Kyaung Monastery dove qualche tempo fa i gatti erano stati ammaestrati a saltare, prima che l’attuale capo dei monaci ne proibisse l’usanza. Alle 16.45 torniamo a Nyaung Shwe dove restiamo in giro per gustarci la luce ocra del tramonto e scattare delle foto dal ponte che attraversa il canale. Per cena andiamo al The French Touch, dove nonostante il nome ordiniamo una pizza (siamo gravi lo ammetto) ed un caffè espresso.
Lunedì 01.02.2016: Lago Inle
Appuntamento con la nostra guida è alle 8.45 direzione Kakku. Appena fuori da Nyaung Shwe ci fermiamo all’antico monastero di Shwe Yan Pyay è tutto il legno di tek finemente intarsiato (ad esclusione dell’orrbile copertura in lamiera) e con delle finestre ovali. All’interno dei giovani monaci ripetono i testi buddisti: oggi è lunedì ed giorno di esami. Ripartiamo e prima di Taunggyi ci fermiamo in una delle pochissime aziende vitinicole della Birmania Myanmar Vineyard. Facciamo l’assaggio di 4 diverse tipologie di vino ed acquistiamo una bottiglia di Shiraz. Arriviamo a Kakku attorno alle 13 ed iniziamo la visita di questo straordinario complesso composto da oltre 2000 stupa. E’ bellissimo ascoltare il suono dei campanelli posti sulla cima degli stupa: scattiamo decine di foto senza però rendere la meravigliosa visione d’insieme. Alle 14.20 usciamo dal complesso ed andiamo a pranzo nel ristorante di fronte al sito il Hlaing Konn: mangiamo benissimo. Prima di ripartire ci addentriamo tra le bancarelle fuori dal complesso, scattando decine di foto sopratutto ai volti delle donne. Passando per Taunggyi la guida ci chiede se vogliamo fermarci al mercato serale per fare delle foto. Accettiamo e ci infilano in un dedalo di bancarelle e ristorantini locali inestricabile. Chiediamo alle persone il permesso di scattare delle foto ricevendo consensi e sorrisi, soprattutto dai più giovani. Rintramo in albergo alle 18.00 e chiediamo alla guida di mangiare assieme: domani andiamo a Ngapali e lui torna a Yangon. Alle 19.30 ci troviamo al Golden Kite. Su consiglio di Zaw ordiniamo la pizza, ma stavolta non è un granché. Passiamo una bella serata, lui ci racconta un po della sua vita e noi gli spieghiamo come viviamo in Italia. Ci salutiamo scambiandoci gli indirizzi mail. Speriamo di restare in contatto.
Martedì 02.02.2016: Ngapali
Stamani abbiamo il volo per Ngapali alle 8.30. La nostra guida passa a prenderci alle 6.30: con il suo aiuto, in aeroporto, sbrighiamo le semplici formalità dei voli interni (Golden Myanmar Airlines). Salutiamo la guida ringranziandola di tutto. Il volo è brevissimo ed alle 10.30 siamo già allla nostra sistemazione il Memento Resort. La sistemazione è modesta ma per tre notti va bene così. La camera è grande e pulita e si trova al piano primo con un bel terrazzo con affaccio direttamente sulla spiaggia. Il mare è bello con dei bei colori ma l’acqua è un po fredda. Ci facciamo una bella passeggiata lungo l’interminabile spiaggia e quando rientriamo è l’ora di pranzare. Al fianco del nostro resort, direttamente sulla spiaggia, c’è il Green Umbrella uno dei ristoranti più popolari di Ngapali Beach, quindi decidiamo di provarlo. Ottimo pesce a prezzi contenuti. Dopo pranzo ci mettiamo a prendere un po di sole poi decidiamo di fare un bagno: l’acqua è un po fredda ma sopportabile. Alle 17.30, per il tramonto, torniamo al Green Umbrella bevendo una birra ed un cocktail nell’attesa. Lo spettacolo è fantastico: il cielo si colora di rosa, di arancione e di rosso. Per cena andiamo al Best Friend un ristorante che si trova a poca distanza dal nostro resort: mangiamo bene spendendo pochissimo.
Mercoledì 03.02.2016: Ngapali
Sveglia alle 7.00. Facciamo colazione e con calma ci dirigiamo al villaggio dei pescatori. Sono circa 4 km e mezzo ma camminando lungo la battigia la fatica non si fa sentire. Il villaggio è ancora fremito per le attività di vendita del pesce dalle barche. Lungo la spiaggia sopra dei teli azzurri le donne selezionano il pesce. I bambini e le ragazze ci vengono incontro mettendosi in posa per le foto. Verso mezzogiorno rientriamo in Hotel e dopo avere fatto un bel bagno nelle acque azzurre del golfo del Bengala decidiamo di pranzare al Sunset View Beach Bar and Restaurant, uno dei tanti ristoranti sulla spiaggia. Mangiamo bene spendendo pochissimo e mangiando tempura di pesce e grigliata mista di pesce. Dopo pranzo per recuperare le energie di quasi 10 km di camminata mattutina ci concediamo un massaggio ai piedi. Il tempo di fare un tuffo nel mare ed è già l’ora del tramonto. Al Green Umbrella e ci godiamo l’ennesimo spettacolo della natura. Per cena torniamo al Sunset View Beach Bar and Restaurant mangiamo ancora meglio del pranzo.
Giovedì 04.02.2016: Ngapali
Facciamo colazione alle 8 poi andiamo a fare una camminata. In poco tempo arriviamo alle 12.30 e decidiamo di pranzare al solito Sunset View. Dopo pranzo una nuova passeggiata poi prima del bagno in mare andiamo a farci un bel massaggio ai piedi. L’ultimo tramonto ce lo godiamo dal nostro resort. Ultima cena ancora al Sunset View poi a letto.
Venerdì 05.02.2016: Golden Rock
Partiamo alle 8 in punto dal resort direzione aeroporto. Alle 9.35 siamo già in volo (Golden Myanmar Airlines) ed alle 10.25 arriviamo ad Yangon, dove troviamo una bella sorpresa: ad attenderci c’è la nostra guida. I suoi clienti in arrivo domani preferiscono riposare tutto il giorno e quindi sarà lui ad accompagnarci al Golden Rock. Dopo una rapida sosta per il pranzo all’Organic Orchard Restaurant alle 16.00 arriviamo a Kyaiktiyo. Ci sistemiamo subito sul camion, i passeggeri sono quasi tutti birmani, per la maggior parte giovani. Dopo meno di un ora siamo in vetta (il viaggio tutto sommato non è stato così terribile come raccontato) il tempo di sitemare il nostro ridottissimo bagaglio nella bella camera a noi assegnata (il grosso del bagaglio l’abbiamo lasciato in auto) al Top Mountain Hotel e per le 17,00 siamo davanti alla Roccia d’Oro. È uno spettacolo indescrivibile: la luce dei sole, oramai prossimo al tramonto, colpisce la roccia ricoperta di lamine d’oro emanando una luce accecante. Zaw mi accompagna a toccare il monumento e mi fa vedere che ad occhio nudo non ci sono segni di contatto tra i due massi: incredibile! La leggenda dice che i due massi sono uniti da un capello del Buddha. Il luogo è invaso di un misticismo palpabile: i fedeli pregano, accendono incensi e candele, lasciano doni. Quando il sole comincia ad incendiarsi prima di tramontare del tutto, un raggio penetra tra i due massi creando una visione paradisiaca. Lasciamo la Roccia d’Oro, scendendo la nostra guida ci fa vedere dove i pellegrini dormiranno la notte e dove mangeranno. Noi decidiamo di cenare e poi tornare al santuario. Così facciamo. Ceniamo in compagnia della guida al ristorante dell’hotel e poi saliamo di nuovo alla vetta. La maggior parte delle persone sta già dormendo sul pavimento rannicchiata l’una con l’altra ed avvolte da coperte di pile per ripararsi dal freddo. La Roccia illuminata dai fari delle fotocellule è ancor più bella che di giorno. Facciamo un milione di foto: poi siamo avvicinati da una famiglia locale, ci chiedono di posare in foto con loro. Siamo quasi commossi: queste persone sono uniche, semplici, educate, gentili e sempre con un grande sorriso sincero che gli parte dal cuore. Rientriamo in Hotel questa è la nostra ultima notte in Myanmar: cominciamo ad essere tristi.
Sabato 06.2.2016: Golden Rock-Yangon
Con la nostra guida appuntamento alle 8, ma prima siamo già tornati alla Golden Rock per l’alba. Alle 6 siamo già dentro il santuario; lungo la strada c’è una fila interminabili di pellegrini che arrivano o che ripartono e di monaci qust’ultimi in cerca di offerte. Le bancarelle che dopo il tramonto erano chiuse, stanno riaprendo. Il cielo ad est si colora prima di viola e poi di arancio. Arriviamo alla Roccia: i pellegrini stanno pregando tutti assieme lasciando offerte di cibo ed accendendo gli incensi. La sensazione è indescrivibile, stiamo vivendo un momento di altissima spiritualità. Torniamo in albergo per colazione Alle 9.30 siano a valle dove risaliamo sull’auto che ci accompagnerà a Bago una delle antiche capitali Birmane. A Bago, prima di andare a pranzo al Hatthawatty Restaurant visitiamo un paio di stupa, il Buddha disteso ed un tempio con quattro Buddha in piedi. Alle 17.15 siamo all’aeroporto di Yangon, prima però la guida ci accompagna a vedere gli elefanti bianchi: dice che è un buon augurio per la salute. Salutiamo la nostra guida: gran merito va a lui se abbiamo apprezzato così tanto questo fantastico paese, soprattutto in tutte le sue sfumature.
Di questo fantastico viaggio ci resteranno per sempre i ricordi delle meraviglie che abbiamo visto: la sfavillante Shwedagon Paya, il volo in mongolfiera sopra i meravigliosi templi di Bagan, gli struggenti tramonti di Ngapali, la mistica bellezza del Golden Rock, ma soprattutto ci resteranno i sinceri sorrisi, la cordialità e la gentilezza delle persone incontrate. Grazie Myanmar!