My sweet Africa – Ritorno in Tanzania

Safari al Selous game reserve, I masai di Handeni, il mare di Zanzibar
Scritto da: GIANNIBON
my sweet africa - ritorno in tanzania
Partenza il: 02/02/2019
Ritorno il: 16/02/2019
Viaggiatori: 5
Spesa: 3000 €
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“E già, siamo ancora qua” avrebbe detto Vasco Rossi. Così a distanza di un anno rieccoci in Tanzania. Il cuore ci ha riportato in questo paese, la voglia di rivedere i luoghi e le persone che c’è lo hanno fatto amare. Ripartiamo da Milano gli stessi 5 dello scorso anno, Gianni, Antonella, Sabrina, Andrea e Nadia (vedi racconto di viaggio Alla scoperta della Tanzania) per fare un breve Safari al Selous Game riserve, andare ad Handeni a prendere Raphael e portarlo con noi a Zanzibar per una settimana di vacanza.

3 Febbraio: partiamo da Milano alle 20.40 con volo Ethiopian Airlines, breve scalo a Roma e poi destinazione Addis Abeba. Tre ore di sosta e poi in volo per Dar Es Salam.

4 Febbraio: Arriviamo a Dar verso le 12.30 e dopo mezz’ora abbiamo fatto il visto e ritirato i bagagli e siamo pronti ad uscire ai 32 gradi tanzaniani, 25 in più di quelli lasciati in Italia. Ad aspettarci c’è sempre Il nostro amico Banco Popolare Dell’Emilia Romagna, mandato da Aliboni di Zanzibar per accompagnarci durante il safari. Perdiamo un’ora per acquistare 3 SIM Airtel per il telefono e partiamo con destinazione Selous. Ci aspettano 3 ore di strada asfaltata e 2 di sterrato per arrivare al Kinga Lodge. Durante il percorso sterrato inizia anche a piovere e rallentiamo la velocità della jeep guidata dall’ottimo driver Emanuel. Arriviamo verso le 19.45 e decidiamo di cenare ed andare dopo a fare la doccia. Buona la cena, bella e spaziosa la camera, manca l’aria condizionata ma soprattutto l’acqua calda non arriva. Comunque ci laviamo visto che non fa freddo per nulla e subito a letto belli stanchi.

5 Febbraio: Sveglia alle 5 e dopo aver fatto colazione, verso le 6 partiamo verso l’ingresso del parco. Banco vuole essere il primo ad entrare per trovare gli animali a bordo strada non ancora disturbati dal passaggio delle auto. 10 minuti e siamo al Gate Mtemere che a fianco ha anche una pista di atterraggio per piccoli aerei che era occupata da giraffe e impala. Abbiamo pensato tutti come sarebbe bello arrivare in aereo ed atterrando vedere gli animali a fianco della pista, ma Banco dice che costa tanto. Entriamo nel parco e dopo 15 minuti abbiamo un incontro con un branco di licaoni composto da circa 40 elementi e c’è lì godiamo per mezz’ora. Proseguiamo in direzione del lago Manze dove troviamo i primi elefanti e poi 2 leoni sazi sdraiati a riposare sotto le palme in riva al lago. Il posto è davvero incantevole, molto verde con molti alberi e cespugli e questo rende sicuramente più difficile avvistare gli animali. Meno male che le giraffe sono alte e se ne vedono tantissime. Molti anche gli ippopotami nell’acqua ed i coccodrilli. Vediamo anche alcune zebre e una decina di gnu che sono molto sospettosi e scappano appena ci avviciniamo. A differenza di quelli che incontravamo lo scorso anno al Serengeti che si vede erano più abituati alla presenza delle jeep dei turisti e se ne stavano fermi. Ci sono meno animali rispetto al mitico Serengeti, ma la location merita sicuramente una visita. Pranzo al sacco in riva al lago e verso le 15 rientriamo in hotel dove alle 16 ci aspetta una crociera in barca lungo il fiume Rufiji. Vediamo numerosi uccelli colorati, molti ippopotami e 5 coccodrilli su un isolotto di sabbia in mezzo al fiume che scappano in acqua nel vederci. Sull’isolotto scendiamo noi ad ammirare il tramonto per poi rientrare a cena al Kinga Lodge, rifare una doccia fresca e poi a nanna.

6 Febbraio: Come ieri sveglia alle 5 e nuovo Safari al Selous iniziando stavolta dal lago Mzizimia uno dei luoghi più belli che abbiamo visto, con due ippopotami fuori dall’acqua intanto che il sole era basso all’orizzonte e le palme che si riflettevano nell’acqua. Torniamo poi sulle rive del lago Manze e vediamo 2 leoni che passeggiano davanti a noi. Dopo 20 minuti il maschio con una bellissima criniera si sposta verso la boscaglia e nonostante lo cerchiamo non riusciamo a ritrovarlo. Torniamo allora dalla femmina rimaniamo ancora un po’ per terminare il servizio fotografico e la salutiamo. Rientriamo per il pranzo al Lodge e alle 14.30 siamo di nuovo in auto con direzione Dar. Comunque il safari si è concluso con l’avvistamento di 4 leoni, 2 iene, 40 licaoni, una cinquantina di elefanti e moltissimi ippopotami, giraffe. Non molti gli gnu e le zebre, alcune antilopi di vario tipo ed un sacco di impala. A Kibiti dopo le 2 ore di sterrato ci fermiamo a sgranchirci le gambe e Banco, come ci aveva abituato durante le escursioni negli scorsi anni a Zanzibar, ci acquisita 2 ananas e ci li serve. Uno spettacolo gli ananas africani, sono troppo buoni. Non abbiamo troppo tempo visto che abbiamo ancora tre ore per arrivare a Dar senza contare che la dobbiamo attraversare per raggiungere l’hotel Jangwani Sea Breeze Resort che si trova a nord della città sulla strada per Bagamoyo, comodo per partire domani in direzione di Handeni. Il traffico è sempre tantissimo nella capitale economica della Tanzania ed arriviamo in hotel alle 21. Però non é finita, non si apre più il portellone della jeep e non riusciamo a scaricare le valigie. L’autista Emanuel e Banco si danno da fare a smontare un vetro ed un pannello interno ed alle 22 abbiamo i bagagli.

Salutiamo Emanuel l’ottimo driver, e diamo un arrivederci a Banco in quanto lo ritroveremo a Zanzibar nei prossimi giorni. Ora con noi c’è Olle il nostro amico masai che ci accompagnerà domani ad Handeni. Solo io e Andrea ceniamo con Olle, le tre donne vanno a letto. L’hotel é veramente carino , classico posto di villeggiatura sul mare con spiaggia privata e ristorante sulla spiaggia con cucina internazionale.

7 Febbraio: Sveglia alle 8 per fare colazione e verso le 9 pronti a partire, ma quella che era la nostra paura, cioè che la macchina prenotata non fosse abbastanza grande, si è materializzata. Nonostante avevo insistito con l’amico masai, il titolare della ditta di noleggio ha mandato l’auto per 7 persone ma non ci stavano i bagagli. In Africa però è tutto “hakuna matata” (nessun problema) usciamo in strada e troviamo il mezzo adeguato. Andiamo a cambiare i soldi ( 1 euro 2550 scellini) ed alle 10 finalmente partiamo per Handeni. Dopo Bagamayo acquistiamo 10 ananas da portare al villaggio di Olle, visto che è una zona dove ne producono molti al costo di 40 centesimi l’uno. Nei pressi di Manga ci fermiamo ad una specie di autogrill e pranziamo con un piatto di riso con carne e verdure. Verso le 15 arriviamo ad Handeni e visto che dobbiamo andare a prendere Raphael che esce alle 16 da scuola andiamo prima a fare le spese per le cose da portare al villaggio masai: zucchero, farina, riso e spezie. Un regalo per la mamma di Olle ovvero un nuovo vestito masai ed andiamo alla casa della maestra di Raphael dove lui vive in attesa che torni con lo scuolabus. Appena ci vede fa di corsa i 150 metri che lo separano da noi ed è un abbraccio con tutti.

Nadia ha una crisi di pianto nel rivedere il bambino e tutti comunque siamo emozionati. Saldata la scuola, e salutata la maestra, partiamo verso Mkujo, il villaggio di Olle, ci aspetta un’ora di strada sterrata. Quando arriviamo le donne ed i bambini sono tutti schierati e cantano il loro benvenuto. Gli uomini vengono a salutarci ed abbracciamo Monica e la piccola Naomi che da due anni non vedevamo. Iniziamo a distribuire abiti, materiale scolastico e caramelle ma ci piange il cuore a vedere tanta accoglienza. Ceniamo a base di riso e carne di pecora, e dormiamo presso la casa di Olle. Prima di andare a letto, Monica con le altre donne ed alcuni bambini intonano per noi una seria di canti religiosi, che abbinato al meraviglioso cielo stellato ci ha emozionato nuovamente.

8 febbraio: pensavamo di dormire un po’ ma nei villaggi masai la vita comincia presto, al canto del gallo. Alle 6.30 siamo tutti in piedi e guardiamo i masai che partono con le mucche per il pascolo. Alle 8 facciamo colazione con chapati e vitunbua una specie di krapfen molto buono. Liberiamo le stanze e verso le 9 partiamo per Handeni. Andiamo a visitare la scuola di Raphael dove conosciamo il preside e rivediamo le sue maestre, altri piccoli acquisti in città e verso le 11 partiamo per Bagamoyo. Arriviamo in città verso le 16.30 e cerchiamo la Ella’s House dove abbiamo prenotato. Solo con l’aiuto di un Boda Boda (moto taxi) riusciamo a trovarlo. La villa è una vecchia casa coloniale lasciata un po’ andare esternamente e con 6 camere sufficienti per tutti autista compreso. Non ci convince però la zona dove si trova è così dopo mezz’ora di consulto tra di noi decidiamo di proseguire per Dar Es Salaam in modo da essere più vicino al porto e partire prima per Zanzibar il giorno dopo. Olle chiama il Rombo hotel dove lui di solito pernotta quanto va o torna da Zanzibar e trova le 3 camere che ci servono per 155.000 scellini. Dopo 2 ore arriviamo abbastanza stanchi in hotel tanto è vero che le tre donne vanno a letto senza cena mentre io, Andrea, Olle ed il piccolo Raphael ceniamo al ristorante a fianco con pollo e patatine fritte, che ovunque sono buonissime. Chiediamo a Olle come mai il ristorante con tavoli all’aperto non ha luci accese e ci spiega che è frequentato da coppie che non si devono far vedere, anche in Tanzania il tradimento bisogna nasconderlo bene.

9 Febbraio: Alle 7.30 partiamo per il porto che dista circa 20 minuti e prendiamo i biglietti nella classe Business 40$ i bianchi, 35.000 scellini a testa per i due masai. La barca parte alle 9.30 ed arriviamo a Zanzibar alle 12. Il mare non era proprio tranquillo appena partiti per cui un pizzico di mal di mare lo abbiamo patito ma senza che nessuno stesse male. Prendiamo un taxi e verso le 13.45 siamo finalmente a Kiwengwa al Baridi Villa. Non vedevamo l’ora di rivedere tutti gli amici sulla spiaggia, mentre Raphael, di reincontare la sua mamma Maria che lavora fuori dal Bravo Club a fare i braccialetti per i turisti. Che bello dopo tanta auto, passeggiare sulla bellissima spiaggia bianca. Raphael doveva scegliere se dormire con la mamma o con noi, ma non ha avuto dubbi “ con Gianni e Anto naturalmente”. Oggi è il compleanno di Antonella ed avevo incaricato Sonia, Giorgia ed Emiliano, tre Riccionesi innamorati come noi di Raphael, che erano già li da alcuni giorni , di organizzare la cena. Così abbiamo cenato e festeggiato presso la loro guest house Mama Njoe con crostacei e pesce alla griglia.

10 Febbraio: Andrea ha chiesto fin dal primo giorno che voleva relax per la giornata di oggi ed eccolo accontentato con una giornata passata a Pongwe presso il Sunset Lodge dove ammirare gli stupendi colori del mare che cambiano continuamente al cambiare della marea. Per cena rientriamo e ceniamo da Sipano Beach dove rivediamo volentieri Peter Sipano, e Simanga il primo masai che abbiamo conosciuto a Zanzibar la prima volta che siamo venuti.

11 Febbraio: Giornata trascorsa a Kiwengwa passeggiando sulla spiaggia tenendo sempre il Sipano Beach come postazione con i lettini in spiaggia. Per la cena proviamo la cucina del Pesce Biricchino a fianco.

12 Febbraio: Con il nostro taxista Adam, decidiamo di fare una puntatina a sud una zona da noi mai frequentata ed andare a Michamwi. Arriviamo dopo circa un’ora e venti minuti. Il luogo è bellissimo e trascorriamo una classica giornata di mare e relax. Il bar Kay Funky prepara un’ottima aragosta e riso con salsa di cocco. Da provare assolutamente il succo di mango e di passion fruit. Attendiamo il tramonto e poi rientriamo per le 20.30 e gustare l’ottima pizza che Tyson prepara al Sipano Beach.

13 Febbraio: Oggi trascorriamo la giornata a Kiwengwa, Aliboni inizia il suo turno in spiaggia davanti al Bravo club per proporre le sue escursioni, e noi siamo ingaggiati a dare una mano ai Beach Boys per convincere i clienti italiani a farle con loro . Tra passeggiate sulla spiaggia e bagni con i vari piccoli masai, arriva la sera. Pranzo e cena sempre da Sipano Beach.

14 Febbraio: Per San Valentino, Aliboni ci ha consigliato un’escursione non ancora proposta da loro, andando su una lingua di sabbia nella zona di Safari Blu, ma più lontana, circa un’ora di barca, nei pressi dell’isola di Pungume. Noi 5 ed il piccolo Raphael che oramai non è più Masai visto che ama il mare più che la sua savana, accompagnati da Banco Popolare, partiamo alle 8.30 ed arriviamo verso le 10.40 sull’isola. È un vero paradiso, un mare cristallino da cartolina. La barriera corallina è molto estesa ma tutta marrone e monotona nelle forme, quindi meno apprezzata rispetto ad altre zone di Zanzibar. Pranzo con aragoste e verso le 15.30 iniziamo a ritornare, per poi dirigerci verso Stone Town in quanto dopo una breve puntatina al mercato per acquistare le spezie, andiamo a vederci il tramonto dalla terrazza dell African House. Rientriamo a Kiwengwa per le 20.15 dove abbiamo appuntamento con Giorgia, Sonia ed Emy per una pizza al Sipano Beach.

15 Febbraio: Ultimo giorno in spiaggia, e già al mattino Raphael capisce che la sua vacanza con noi sta per finire ed è più triste del solito. Tra un massaggio da Nadia, acquisti vari, ed aiutare i Beach Boys nel piazzare escursioni, arriva la sera e non ci resta che fare il giro della spiaggia a salutare tutti i nostri amici. Pranzo con aragoste e cicale e cena con pollo e ottime patate fritte sempre da Sipano, con i masai Olle e Simanga. Quest’ultimo ci stupisce offrendoci la cena a nostra insaputa. Nonostante le nostre insistenze non ne vuol sapere di prendere i soldi, e non ci resta che ringraziarlo. Questa è l’Africa che amiamo e che ci fa ritornare spesso in questi luoghi.

16 Febbraio: Arriva il momento di alzarci e sappiamo che ci dobbiamo separare dal piccolo Raphael. Facciamo colazione e lui capisce che è giunto il momento che lo dobbiamo riportare dalla mamma Maria con cui starà un giorno per poi partire domani per Handeni e ritornare a scuola. Maria ci aspetta con le altre donne masai di fianco al Bravo Club e sono pianti per tutti quando ci salutiamo. Troppo forte è il legame con questa terra, con queste splendide persone e soprattutto con Raphael. Rientriamo in camera, chiudiamo la valigia ed alle 10 Aliboni ci viene a salutare e ci consegna a Sulemani l’autista che ci porterá in aeroporto. Oggi ci aspetta un volo con un piccolo aereo da Zanzibar a Dar Es Salaam un esperienza che Andrea e Nadia non hanno mai provato. In aeroporto ci dicono che il nostro aereo è rotto e quindi dobbiamo essere riprotetti su altri voli. Non va poi male, anziché alle 12 partiamo alle 13 e dopo nemmeno mezz’ora siamo a Dar. Questo piccolo aereo da 14 posti è un po’ ballerino ed Andrea comincia ad impallidire, pensando che forse, era meglio la barca. Un taxi ci porta all’aereoporto internazionale ed alle 16.30 partiamo per Addis Ababa e poi Milano, dove arriviamo il giorno dopo alle 7. È triste salutare i compagni di avventura ma bisogna rientrare ed iniziare a programmare il prossimo viaggio, Aliboni ci ha detto “ Adesso vi manca il parco Ruaha che è come il Serengeti per quantità di animali” e quindi perché no?

Jumbo Africa.

Alcune informazioni:

Cambio praticato 1 euro 2.550 scellini, 1 dollaro 2.330 scellini per le banconote da 50 o 100, 2.000 scellini per i tagli da 20, 10, 5 e 1 dollaro.

Safari al Selous organizzato da Sasaa Tour di Aliboni al costo di € 680 tutto compreso.

Volo ethiopian € 430 – Volo Zanzibar – Dar € 70

Baridi Villa $ 130 al giorno per 3 camere con buona colazione

Jangwani Sea Breeze resort $ 55 camera doppia con colazione base

Appartamento Ella’s Swahili House $ 120 tutto l’appartamento con 6 camere

Rombo Hotel Dar Es Salaam € 20 camera doppia con colazione base

Taxista Adam a Zanzibar

Bus privato per 2 giorni da Dar a Handeni e ritorno $ 900



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