Music in the air, Chicago & New Orleans
Verso sud della città, c’è Lincoln Park, vicino all’Aquarium, un altro parco della città che è al tempo stesso spiaggia e porto turistico, ed un tempo era anche l’aeroporto della città… deve essere stato bellissimo decollare da lì, potendo vedere a destra l’azzurro del lago e di fronte l’acciaio dei grattacieli (…per rivivere tale esperienza basta flight simulator… io l’ho fatto!).
Chicago è anche la città del Presidente Obama, ma dove anche menti Nobel hanno studiato e sperimentato la fusione nucleare. Il campus è un tipico campus universitario con bellissimi vialetti verdeggianti, le sedi della associazioni studentesche, la canteen dove abbiamo pranzato con gli studenti… di qualsiasi nazionalità; chissà se qualcuno tra questi giovani segnerà il futuro degli Stati Uniti come Obama.. Al di là dei luoghi di attrazione, come anche Union Station del film The Untouchable, ciò che mi ha colpito di più di Chicago è stata la sensazione di benessere che trasmette… della serie “Qui ci vivrei proprio”, per l’eleganza dei palazzi, per la vitalità delle strade senza essere frenetiche, per la tranquillità della spiaggia e del lago, per la musica blues… un po’ per tutto questo insieme… da provare.
Dopo 4 giorni pieni trascorsi a Chicago, dopo qualche peripezia per aeroporti, siamo giunti a New Orleans. Non nascondo che lo shock è stato traumatico: dal clima fresco al caldo torrido, dall’aria fresca del lago all’aria che sa di alcool e smog, dalle ampie strade eleganti ai vicoli bui e trascurati… ammetto che per una notte ho pensato: ma non potevamo rimanere a Chicago? Il giorno dopo però, anche se lentamente la sensazione è cambiata… il caldo ovviamente è rimasto, ma la luce del giorno ha illuminato una città coloniale, in stile francese, che nei suoi vicoli nasconde la sofferenza provata con l’uragano Kathrina, che si aggrappa alla vita attraverso la musica blues, la pittura, i tarocchi e, perché no, la magia woodo! Passeggiare per New Orleans è stato come fare un salto all’indietro nel tempo, all’epoca di Rossella O’Hara di Via col vento, ed ancora di più fare una piccola crociera sul battello a vapore Natchez lungo il Mississipi. A bordo del battello, ci siamo sentiti proprio catapultati nel passato, in un film d’epoca: la ruota rossa a poppa che gira nell’acqua, l’orchestrina chitarra-piano-tromba che accompagna il pranzo con allegri ritornelli d’epoca… e fuori lungo il fiume acciaierie, zuccherifici, chiatte che navigano lentamente trasportando legnami ed altri materiali. Il fiume ha rappresentato da sempre un’arteria di trasporto fondamentale per l’economia della Lousiana, ed oggi sembra continuare a scorrere lento ignaro degli anni trascorsi e di quello che è successo. La notte la musica pervade la città: tra Bourbon and Chartres Street, un alternanza di localini di musica rock e blues, gallerie d’arte piene di luce e colori, ristoranti e localini a luci rosse! La gente (di qualsiasi età) invade le strade, si diverte, balla, canta. Le gallerie vendono quadri, sculture, oggetti fatti nei modi più disparati e con qualsiasi materiale, fantasiosi ed originali. Per chi come me è sempre alla ricerca di oggetti originali, a New Orleans c’è da divertirsi, e visto che non si pagano le tasse, dal momento che l’arte vuole essere anche una via di rinascita per questa città, i prezzi sono anche convenienti. Mi sarei comprata di tutto! Il French market è il luogo ideale per una sosta dissetante, sempre accompagnati da musica… e poi dimenticavo i negozietti di bamboline voodoo… che fanno sempre comodo (anche a chi non ci crede) e quelli del Mardì Grass, dove ti perdi tra i mille colori delle perline, le forme astruse delle maschere, i brillantini dei trucchi; un’atmosfera magica ed anche un po’ oscura della magia nera! A proposito di magia nera, un rito è anche quello di visitare i cimiteri della città, in particolare il St Louise n.1, dove la meta preferita è la tomba di Marie Laveau, l’ultima regina voodoo di New Orleans. Spingendosi in tram verso il sud della città il City Park è un parco cittadino alquanto originale in quanto sembra più di trovarsi in una foresta tropicale, tra rampicanti e alberi con enormi radici… e tutt’intorno il “bayou”, cantato dai Creedence Clearwater, una palude nera, dove sembra anche probabile trovarsi faccia a faccia con un ranocchio… magari da ritrasformare in principe con un bacio!