Mozambico, arcipelago isole Quirimbas

Viaggio on the road con mezzi locali nel bellissimo arcipelago delle Isole Quirimbas
Scritto da: perkri79
mozambico, arcipelago isole quirimbas
Partenza il: 20/05/2012
Ritorno il: 05/06/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Viaggio on the road solo con mezzi locali, molto impegnativo. La difficoltà degli affollatissimi e caotici trasporti locali, gli approdi lontanissimi dalla riva e sempre con acqua almeno al ginocchio su terreni di sabbia, roccia o fango ne fanno un viaggio molto disagiato. Nelle cittadine di Ilha e di Ibo le sistemazioni notturne possono essere buone o molto buone (molto costose), negli altri luoghi visitati sono molto essenziali. Sulle isole non si coltiva nulla, non c’è nulla e tutto è importato. Non ci sono alternative ai trasporti pubblici terrestri, se non affidandosi a qualche tour operator locale a prezzi elevatissimi. La benzina costa come in Italia. Le barche, i dhow tradizionali, sono a buon prezzo, ma presentano alcuni problemi: spesso non possono ancorare a riva poiché pescano e così ci sono da fare lunghi tratti in acqua con i bagagli sulla testa. Vanno solo se c’è vento e poiché questo soffia in una sola direzione (nella nostra estate soffia da sud a nord) bisogna muoversi in questa direzione, molto difficile quella opposta. Le barche sono molto primitive e spesso malconce, le vele rattoppate e fanno acqua, non è detto che non abbiano delle rotture irreparabili durante il viaggio. Sono prive di qualsiasi attrezzatura di soccorso o salvagenti. I capitani sono però dei grandi velisti e persone squisite. Sull’isola di Ibo, affidandosi a uno dei tre Lodge presenti, si possono trovare imbarcazioni più affidabili e con dotazioni di sicurezza. Le gite sono influenzate pesantemente dalla marea. In alcune casi la marea, se mal calcolata, può far fallire le gite. Sui dhow locali parlano swahili e quindi è molto difficile intendersi. La bellezza dei posti dà degli scorci scenografici veramente fantastici, le spiagge sono molto selvagge e piene di conchiglie, l’acqua molto limpida e con varie sfumature di blu. Sembra strano, in questo viaggio si è sempre a bagno, ma bagni veri non se ne fanno mai. Non è un viaggio per fare dei bagni e rilassarsi, è un viaggio a stretto contatto con il mare, sul mare, per mare. Partire, veleggiare e perdersi in queste isole senza tempo… il viaggio è bellissimo, ci ha affascinato e ci rimarrà nel cuore.

21/05/2012

Con un volo KQ arriviamo a Nampula verso le 12. Recuperati i bagagli, con un taxi ci facciamo accompagnare presso una banca per cambiare gli euro in moneta locale ”Metical” (1E = 34.5 M). Conviene cambiare una buona quantità di euro poiché sulle isole non abbiamo trovato banche. Subito dopo ci dirigiamo alla locale stazione dei Bus. Da qui partono mezzi per ogni città del Mozambico. Ci sistemiamo in un piccolo pulmino da 10 posti, ma l’ora della partenza è sconosciuta. Dopo 2 ore di attesa, non appena il pulmino è stracarico di persone, si parte. Sembra di essere delle sardine in scatola, all’interno di questo piccolo mezzo siamo almeno 20 persone! Dopo 4 ore di viaggio veramente estenuanti arriviamo a Ilha de Mocambique, ci sistemiamo in un piccolo Hotel spartano ma centralissimo, l’Hotel “Mooxeleliya”. Cena in un ristoranti locale a base di pesce.

22/05/2012

Tramite un pescatore locale, organizziamo una gita sulla vicina isola di Goa, dopo una bellissima camminata in mezzo al verde per raggiungere l’antico faro portoghese dell’isola, ci rilassiamo sulla spiaggia di Goa. In tarda mattinata torniamo a Ilha e visitiamo il Museo del Mare, l’antico forte portoghese e sempre accompagnati dal nostro pescatore – guida, facciamo il giro a piedi dell’isola e ci perdiamo nei tanti bellissimi vicoli tra le case in stile coloniale che caratterizzano questa antica colonia portoghese. Al tramonto ci dirigiamo verso la spiaggia di Ilha dove i pescatori locali rientrano in porto dopo una giornata passata a pesca.

23/05/2013

Ci dirigiamo con i bagagli verso la vicina spiaggia dove ci attende il nostro pescatore con il suo Dhow. Caricati i bagagli si parte! Dopo due ore approdiamo sull’Isola di Sete Paus. Giro a piedi di questa piccola e incontaminata isola e un po’ di riposo sulla sua bella spiaggia. Verso le 12 ripartiamo per raggiungere con 1 ora di navigazione la spiaggia di Carrusca. Scarichiamo i bagagli e salutiamo il nostro amico che piano piano si allontana all’orizzonte con il suo dhow. Ci sistemiamo in un bungalow dell’ Hotel ”Carrusca Mar e Sol” che si trova proprio vicino alla spiaggia. Nel pomeriggio ci rilassiamo sulla bellissima ‘Praya Carrusca’ e ci tuffiamo nel mare limpido. Cena a base di pesce nel ristoranti dell’Hotel . Il giorno seguente ci aspetta un lunghissimo viaggio per raggiungere l’isola di Ibo. Tramite il gestore dell’hotel, organizziamo un mezzo di fortuna che ci porti nel vicino paese di Mossouril, da dove alle 3 del mattino parte il pulmino per Namialo.

24/05/2012

Sveglia alle 1.30. L’amico del gestore ci viene a prendere con un autocarro cisterna! Due di noi all’interno del mezzo e altri due in piedi sul bordo del mezzo stretti alle sbarre di sostegno! Arriviamo a Mossouril e da qui raggiungiamo Namialo con un pulmino. Alcune persone ci indicano la fermata del ‘Big Bus’ per Pemba. Una volta saliti la sorpresa è grande, all’interno del mezzo troviamo un numero spropositato di persone con bagagli di ogni tipo, galline, polli, e chi più ne ha più ne metta. Ci sistemiamo come capita, chi per terra, chi seduto sopra ad altri passeggeri. Dopo molte ore di viaggio scendiamo a Mieze (bivio per Metuge) , paesino a circa 30 km da Pemba, da dove passano alcuni mezzi per raggiungere l’imbarco per Ibo. Contrattiamo il prezzo con una persona locale che ci fa salire all’interno del cassone del suo camioncino per portarci a Quissanga. Dopo due ore di strada sterrata e dissestata ci troviamo davanti la sorpresa! Il ponte che attraversa un fiume è crollato a causa delle precedenti piogge. Ll’autista ci fa capire che non può proseguire con il suo mezzo. Siamo in mezzo al nulla e nei dintorni ci sono solo piccoli villaggi. Attraversiamo il fiume a piedi con i bagagli e ci sistemiamo sulla riva opposta. Senza farsi prendere dallo sconforto, due di noi decidono di andare a piedi a cercare un aiuto. Dopo circa 4 chilometri raggiungono un piccolo paese dove con un po’ di fortuna trovano un locale che con un fuoristrada si propone di accompagnarci all’imbarco. Tornano a prenderci al fiume e caricati i bagagli si riparte! Raggiungiamo l’imbarco verso il tramonto e da qui con una lancia a motore raggiungiamo l’isola di Ibo ormai con il buio. Ci sistemiamo allo spartano ”Karibuni camping e bungalow”. Giornata molto faticosa, 15 ore di viaggio. Nonostante gli sforzi fatti per comunicare con le persone locali, al di fuori delle cittadine più’ importanti, non si parla inglese o portoghese, perciò’ nessuno è stato in grado di dirci che il ponte era crollato e che si poteva raggiungere Ibo semplicemente accedendo da un’altra strada.

25/05/2012

Di prima mattina facciamo un giro per la via principale di Ibo, antica colonia portoghese dove la maggior parte delle tipiche case bianche in stile coloniale sono decadenti. Ci rechiamo presso l’Hotel Miti Miwiri (organizza visite in barca sulle altre isole e immersioni), struttura molto carina gestita da tre ragazzi, un tedesco, un francese e una italiana. Qui troviamo Abu, un giovane abitante di Ibo che parla inglese e si offre di farci da guida. In un paio di ore visitiamo il piccolo ed interessante villaggio di Ibo ed in tarda mattinata con una camminata di 4 ore totali raggiungiamo l’antico faro, oramai in disuso, usato un tempo dai portoghesi. Vale la pena di fare questa camminata, abbastanza impegnativa per il forte sole , ma con paesaggi e scorci veramente suggestivi. Cena a base di pesce e riso nel nostro campeggio preparata dalla cordialissima padrona.

26/05/2012

Tramite Abu, ci imbarchiamo sopra il dhow del capitano Moussa, cordiale ed esperto velista locale, che parla solo swahili, per dirigerci alla lingua di sabbia. A circa un’ora e mezza di navigazione da Ibo, si trova questo banco di sabbia in mezzo al mare, che con la bassa marea piano piano spunta fuori dall’acqua. Ci rilassiamo al sole e ci immergiamo in queste acque cristalline e limpidissime. Nel pomeriggio torniamo a Ibo. Aperitivo e cena al Miti Miwiri.

27/05/2012

Abu ci ha organizzato una gita all’Ilha de Quirimba. Zaino in spalla camminiamo circa due ore, attraversiamo la fitta foresta di mangrovie, alcuni tratti in mezzo all’acqua e fango fino a sbucare lungo la costa. Qui ci attende un dhow, ma la marea è bassa, perciò per raggiungerlo dobbiamo camminare in mare con l’acqua alle caviglie per un lungo tratto. Imbarcati ci dirigiamo all’isola Quirimba , ma anche qui ci sono difficoltà di approdo. Giù dal dhow e con l’acqua alle ginocchia raggiungiamo la riva. Qui facciamo un bel giro dell’isola con visita ad alcuni villaggi. Pranziamo con un bel piatto di riso e pesce cucinato da un pescatore e ci rilassiamo un’oretta sulla spiaggia. Il posto è stupendo, spiaggia selvaggia e mare limpido. In questo arcipelago le maree modellano continuamente il paesaggio. Con bassa marea per raggiungere il mare si attraversa distese di sabbia con imbarcazioni spiaggiate e adagiate su un lato. Partiamo nel tardo pomeriggio per raggiungere Ibo ma non appena raggiunta la costa, l’alta marea ci anticipa bloccando il percorso in mezzo alle mangrovie. Abu riesce a far riavvicinare la nostra imbarcazione che con fatica, sfruttando la marea, attraversa alcuni canali in mezzo alle mangrovie ed a tarda serata riusciamo a raggiungere Ibo.

28/05/2012

Decidiamo di tornare alla ”lingua di sabbia” per passare una giornata di mare. Prima di arrivare andiamo a fare snorkelling al vicino relitto. A circa 20 minuti di navigazione dal banco di sabbia si trova il relitto di una vecchia imbarcazione affondata. Terminata l’immersione, che non è nulla di così’ particolare, ci andiamo a rilassare. Per gli amanti delle immersione, tutti e tre i lodge presenti sull’isola organizzano immersioni fornendo l’attrezzatura necessaria.

29/05/2012

Con i bagagli ci rechiamo all’imbarco per proseguire il viaggio verso l’isola di Matemo, ma un violento acquazzone ci impedisce la navigazione, così perdiamo la giornata e torniamo al nostro camping.

30/05/2012

Finalmente ci accoglie il sole e caricati i bagagli, insieme al nostro capitano Moussa, navighiamo verso la parte ovest dell’isola di Matemo, che raggiungiamo in circa tre ore di navigazione. Lasciamo i bagagli sul Dhow e portiamo solo il necessario per passare la notte. Raggiunto a piedi dopo circa 30 minuti il nostro campeggio , ci sistemiamo in piccolissime capanne in riva al mare. L’isola è molto selvaggia, il panorama stupendo e la spiaggia bianchissima. Visitiamo alcuni villaggi e facciamo una lunga camminata sulla spiaggia fino a raggiungere la punta nord dove si trova l’unico e famoso lodge di lusso presente sull’isola. Troviamo tutto chiuso ed il guardiano ci riferisce che l’apertura è prevista per i primi di Giugno. Dopo un po’ di relax sulla spiaggia, in serata torniamo al campeggio dove il gestore ci prepara un buon piatto di riso con pesce fresco.

31/05/2012

Partiamo di buon mattino e navighiamo verso Pangane. A metà strada facciamo tappa sull’ Ilha de Mogundula. Selvaggia e disabitata, in circa 40 minuti facciamo il bel giro completo dell’isola. Riprendiamo la navigazione e in tarda mattinata arriviamo nel piccolo villaggio di pescatori di Pangane. Ci sono solo due piccole strutture ricettive molto spartane, un campeggio situato in riva al mare sulla punta estrema del villaggio e un alberghetto al centro del paesino gestito da una famiglia locale. Decidiamo di sistemarci nel piccolo alberghetto. Nel pomeriggio facciamo un giro per il villaggio, costruito su una piccola penisola in mezzo ad un palmeto. Nelle vicinanze non si trova nulla, il primo paese è molto distante. Non è un luogo turistico e si vede, la spiaggia sul lato sud è molto molto sporca. Terminato il giro ci rilassiamo sulla spiaggia lato nord. Qui è decisamente meglio, si trova poco fuori dal villaggio ed è pulita. in serata il gestore dell’alberghetto ci prepara un ottimo riso con del pesce fresco.

01/06/2012

Tramite un pescatore locale organizziamo una gita in dhow all’isola di Macaloe e a quella di Medjumbe. Purtroppo il forte vento ci permette solo di visitare l’isola di Macaloe, isola selvaggia dalla spiaggia bianca. Nel pomeriggio, tornati a Pangane, ci rilassiamo sulla spiaggia e facciamo una lunga camminata. Più ci allontaniamo dal villaggio e più il paesaggio è bello, la marea modella sempre la costa. La bassa marea costringe a camminare per poter raggiungere il mare.

02/06/2012

Sveglia alle 4 del mattino e partenza con un autocarro per raggiungere il paese di Macomia. Qui cambiamo mezzo e dopo circa 4 ore raggiungiamo la bella cittadina di Pemba. Ci sistemiamo al ‘Pemba dive e bush camp’. Gestito da sudafricani si trova nella baia di Pemba in mezzo al verde, circondato da Baobab. Qui dopo aver fatto un bel bagno , prendiamo le canoe e facciamo un giro nella baia. Tornati a riva ci rilassiamo in spiaggia.

03/06/2012

Di buon mattino decidiamo di visitare la cittadina di Pemba. Con il Pick up del Bush camp ci facciamo accompagnare vicino l’aeroporto da dove con un taxi raggiungiamo il mercato e facciamo un giro in centro. Da qui un signore si offre di accompagnarci a vedere la zona del porto di Pemba con il mercato del pesce. Terminata la visita prendiamo un bus locale e andiamo a Winby beach. Questa è la zona più bella di Pemba, una lunga spiaggia bianca e mare limpido. Ci riposiamo in uno dei tanti bar-ristoranti presenti nelle vicinanze della spiaggia e dopo ci tuffiamo nel mare limpido per fare un bagno. Nel pomeriggio torniamo al camp e ripartiamo in direzione aeroporto dove in serata ci aspetta il volo Lam per Nampula e, successivamente, quello per Roma.

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Ilha de Goa

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Pemba

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Ilha Matemo

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Ilha de Mocambique

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Pangane

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Pangane

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